Sulla rivista dei CDC, Emerging Infectious Diseases (EID) è stata pubblicata una comunicazione ricevuta da un gruppo di ricerca sudafricano (leggi qui) che fa il punto sull'isolamento di ceppi di influenza A(H1N1) umani stagionali resistenti al farmaco di prima scelta per il trattamento e la profilassi dell'influenza, Oseltamivir. Su una novantina di ceppi H1N1 isolati in Sudafrica durante la stagione influenzale 2008, 23 sono stati inviati a centri di collaborazione OMS e sono risultati resistenti al farmaco. 45 ceppi testati localmente sono risultati resistenti. L'appartenenza filogenetica dei virus è stata determinata, e appare correlata al ceppo A(H1N1)/Brisbane5907, che è stato causa di epidemie stagionali in vari paesi e regioni dell'emisfero settentrionale durante la stagione 2007/08 e che è compreso nella composizione del vaccino inattivato trivalente per la stagione corrente. Tuttavia, è stata anche rilevata la presenza di alcuni ceppi con variazioni drift rispetto al ceppo di riferimento vaccinale. Questo, secondo i redattori dello studio, dimostra una estesa e efficiente diffusione dei virus A(H1N1) con resistenza all'Oseltamivir in comunità, mentre studi pubblicati negli anni scorsi avevano messo in dubbio la capacità di virus influenzali con la mutazione H274Y della neuramminidasi (NA) di replicarsi efficacemente nell'uomo.
Nel frattempo, sulla rivista MMWR degli stessi CDC, è stato pubblicato il rapporto sull'influenza umana stagionale per il periodo inverno 2007/primavera 2008 (leggi qui), con riferimenti alla situazione attuale e alla resistenza all'oseltamivir. Nel nordamerica i ceppi che hanno causato epidemie sono stati principalmente quelli appartenenti al sottotipo A(H1N1), A(H3N2) e B. La resistenza all'Oseltamivir è stata riscontrata nel 10% circa degli isolamenti virali di A(H1N1), mentre nessun virus di tipo B o A(H3N2) è risultato resistente. Su 187 campioni virali esaminati per la resistenza allo Zanamivir (l'altro farmaco NA-inibitore utilizzato per il trattamento dell'influenza), 185 sono risultati suscettibili mentre altri due hanno richiesto ulteriori analisi. Nel periodo maggio-settembre 2008, su cinque virus H1N1 isolati in USA, due sono risultati resistenti all'Oseltamivir, contro il 46% degli isolamenti provenienti dall'estero e inviati al CDC per le analisi. Tutti i ceppi H1N1 resistenti all'Oseltamivir hanno mantenuto sensibilità allo Zanamivir.
sabato 27 settembre 2008
Preparazione pandemica: gli USA sono un passo avanti
Il Dipartimento della Salute USA intende diffondere tramite internet comunicati intesi a sensibilizzare le comunità locali e la popolazione sulla necessità di intraprendere azioni di preparazione pandemica, come riporta il servizio informazione CIDRAP (leggi qui). I webcast saranno indirizzati a tutte le comunità, e conterranno consigli su come difendersi dalle malattie respiratorie (e quindi anche dall'influenza), su come preparare un piccolo stock di alimenti e altri beni di prima necessità da utilizzare durante una emergenza.
Sempre sul fronte della preparazione pandemica: Sul Journal of Infectious Diseases è stato pubblicato uno studio (leggi l'abstract) che discute del grado di immunità dimostrato dalla popolazione militare colpita dalle due ondate di influenza spagnola nel 1918 in USA e Gran Bretagna. Secondo i dati raccolti dagli studiosi, i soldati colpiti dalla prima ondata pandemica, e sopravvissuti alla malattia, sarebbero stati risparmiati dagli effetti disastrosi dell'infezione provocata dalla seconda ondata, potendo contare probabilmente su un certo grado di risposta anticorpale nei confronti del ceppo H1N1 circolante durante l'autunno del 1918. La conclusione dello studio è che questa peculiarità dovrebbe essere tenuta in conto quando si stilano i piani pandemici per una futura emergenza, poichè non si può escludere che una prima ondata epidemica possa conferire alla popolazione l'immunità necessaria a fronteggiare le ulteriori ondate.
Letture consigliate:
Sull'utilizzo dei vaccini pandemici H5N1 e sul loro ruolo nei piani pandemici nazionali, si veda anche lo studio pubblicato da The Lancet (leggi l'abstract, ma previa registrazione al sito è possibile accedere al full text).
Sulle Raccomandazioni per i piani pandemici USA e sulla scelta dei vaccini (leggi qui).
Sempre sul fronte della preparazione pandemica: Sul Journal of Infectious Diseases è stato pubblicato uno studio (leggi l'abstract) che discute del grado di immunità dimostrato dalla popolazione militare colpita dalle due ondate di influenza spagnola nel 1918 in USA e Gran Bretagna. Secondo i dati raccolti dagli studiosi, i soldati colpiti dalla prima ondata pandemica, e sopravvissuti alla malattia, sarebbero stati risparmiati dagli effetti disastrosi dell'infezione provocata dalla seconda ondata, potendo contare probabilmente su un certo grado di risposta anticorpale nei confronti del ceppo H1N1 circolante durante l'autunno del 1918. La conclusione dello studio è che questa peculiarità dovrebbe essere tenuta in conto quando si stilano i piani pandemici per una futura emergenza, poichè non si può escludere che una prima ondata epidemica possa conferire alla popolazione l'immunità necessaria a fronteggiare le ulteriori ondate.
Letture consigliate:
Sull'utilizzo dei vaccini pandemici H5N1 e sul loro ruolo nei piani pandemici nazionali, si veda anche lo studio pubblicato da The Lancet (leggi l'abstract, ma previa registrazione al sito è possibile accedere al full text).
Sulle Raccomandazioni per i piani pandemici USA e sulla scelta dei vaccini (leggi qui).
H5N1 Update - Settimana 39
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM - Un focolaio epizootico di influenza aviaria A(H5N1) è stato scoperto nella provincia di Ca Mau, come riportano fonti di stampa (leggi qui). Questa volta si tratta di piccoli allevamenti di anatre.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, MESSICO - Una epizoosi di IA è stata localizzata nello stato messicano di Veracruz, secondo quanto riporta ProMedMail. In passato il Messico era stato epicentro di diverse epizoosi causate da virus di tipo A/H5N2 a bassa patogenicità, che tuttavia aveva causato seri danni all'industria locale. Non è chiaro se questo virus sia il responsabile dell'attuale epizoosi.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, PAKISTAN: - L'OIE ha ricevuto un rapporto sulla situazione epizootica del paese asiatico, colpito da ripetuti focolai di influenza aviaria A/H5N1. Secondo le autorità pakistane nei mesi recenti non sono stati identificati ulteriori focolai, e quindi il Paese si dichiara libero da malattia.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, IRAQ (KURDISTAN) - Un focolaio epizootico di IA è stato scoperto in una zona del Kurdistan iracheno secondo quanto riportano fonti di stampa locali (leggi qui) e ProMedMail. Negli articoli di stampa si fa riferimento a un virus di tipo A/H9, diffuso endemicamente nell'area mediorientale e frequente causa di epizoosi. Tuttavia non è chiaro se si tratta proprio di questo virus.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, REGNO UNITO - Rapporto finale all'OIE. Nessun nuovo focolaio epizootico da H5N1 riportato nei mesi recenti.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, INDONESIA - Il CIDRAP commenta le notizie provenienti dall'Indonesia riguardo la circolazione del virus H5N1 nel pollame (leggi qui). Le autorità indonesiane sostengono come il virus appaia maggiormente circoscritto in alcune aree di Giava (densamente popolate) mentre in altre zone dell'arcipelago la circolazione parrebbe un poco diminuita. Anche un editoriale sul Jakarta Post, che sottolinea la necessità di migliorare la preparazione pandemica in un paese già duramente colpito dalla malattia nell'economica e agricoltura e (seppur sporadicamente) nell'uomo.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, EGITTO - Una campagna di vaccinazione del pollame è iniziata in Egitto, secondo quanto riferisce il servizio informazione governativo (leggi qui). Nel Paese l'H5N1 è ormai endemico e l'Egitto comunica ogni sei mesi i risultati della sorveglianza veterinaria all'OIE. Nel frattempo un caso umano sospetto di infezione da H5N1 è stato identificato a Tanta, secondo quanto riporta la stampa locale egiziana, ripresa da FluTrackers. Non ci sono ancora conferme da parte delle autorità sanitarie centrali.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, MESSICO - Una epizoosi di IA è stata localizzata nello stato messicano di Veracruz, secondo quanto riporta ProMedMail. In passato il Messico era stato epicentro di diverse epizoosi causate da virus di tipo A/H5N2 a bassa patogenicità, che tuttavia aveva causato seri danni all'industria locale. Non è chiaro se questo virus sia il responsabile dell'attuale epizoosi.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, PAKISTAN: - L'OIE ha ricevuto un rapporto sulla situazione epizootica del paese asiatico, colpito da ripetuti focolai di influenza aviaria A/H5N1. Secondo le autorità pakistane nei mesi recenti non sono stati identificati ulteriori focolai, e quindi il Paese si dichiara libero da malattia.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, IRAQ (KURDISTAN) - Un focolaio epizootico di IA è stato scoperto in una zona del Kurdistan iracheno secondo quanto riportano fonti di stampa locali (leggi qui) e ProMedMail. Negli articoli di stampa si fa riferimento a un virus di tipo A/H9, diffuso endemicamente nell'area mediorientale e frequente causa di epizoosi. Tuttavia non è chiaro se si tratta proprio di questo virus.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, REGNO UNITO - Rapporto finale all'OIE. Nessun nuovo focolaio epizootico da H5N1 riportato nei mesi recenti.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, INDONESIA - Il CIDRAP commenta le notizie provenienti dall'Indonesia riguardo la circolazione del virus H5N1 nel pollame (leggi qui). Le autorità indonesiane sostengono come il virus appaia maggiormente circoscritto in alcune aree di Giava (densamente popolate) mentre in altre zone dell'arcipelago la circolazione parrebbe un poco diminuita. Anche un editoriale sul Jakarta Post, che sottolinea la necessità di migliorare la preparazione pandemica in un paese già duramente colpito dalla malattia nell'economica e agricoltura e (seppur sporadicamente) nell'uomo.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, EGITTO - Una campagna di vaccinazione del pollame è iniziata in Egitto, secondo quanto riferisce il servizio informazione governativo (leggi qui). Nel Paese l'H5N1 è ormai endemico e l'Egitto comunica ogni sei mesi i risultati della sorveglianza veterinaria all'OIE. Nel frattempo un caso umano sospetto di infezione da H5N1 è stato identificato a Tanta, secondo quanto riporta la stampa locale egiziana, ripresa da FluTrackers. Non ci sono ancora conferme da parte delle autorità sanitarie centrali.
venerdì 26 settembre 2008
Popolazioni a rischio e pandemia influenzale
Nel 2007 l’Association of State and Territorial Health Officials (ASTHO) ha ricevuto finanziamenti dai CDC finalizzati all’elaborazione di linee guida per i Dipartimenti della Salute, locali, tribali, territoriali e statali, relative alla difesa delle categorie di popolazione a rischio in caso di pandemia influenzale. Il lavoro è stato coordinato dall’ASTHO e condiviso con le Agenzie Sanitarie dei vari livelli. La premessa al lavoro consiste nella consapevolezza che certe categorie di popolazione siano svantaggiate rispetto ad altre e le linee guida sarebbero state utili per stabilire decisioni, piani e procedure finalizzate a assicurare la salute e la sicurezza di tali gruppi svantaggiati di popolazione.
Prima che questo documento fosse elaborato non esistevano linee guida nazionali indirizzate allo sviluppo di simili piani.
Nel giugno del 2008 il documento è stato pubblicato.
Prima che questo documento fosse elaborato non esistevano linee guida nazionali indirizzate allo sviluppo di simili piani.
Nel giugno del 2008 il documento è stato pubblicato.
In Italia un documento simile non è mai stato redatto.
La struttura delle linee guida:
Introduzione
Capitolo 1 – Collaborazione e coinvolgimento delle popolazioni a rischio
Capitolo 2 – Identificazione delle popolazioni a rischio
Capitolo 3 – Educazione e comunicazione con le popolazioni a rischio
Capitolo 4 – Erogazione di servizi, clinici e non clinici
Capitolo 5 – Come testare, misurare, esercitare e migliorare la preparazione delle popolazioni a rischio
Introduzione
Capitolo 1 – Collaborazione e coinvolgimento delle popolazioni a rischio
Capitolo 2 – Identificazione delle popolazioni a rischio
Capitolo 3 – Educazione e comunicazione con le popolazioni a rischio
Capitolo 4 – Erogazione di servizi, clinici e non clinici
Capitolo 5 – Come testare, misurare, esercitare e migliorare la preparazione delle popolazioni a rischio
Occhio alle bufale (parte II)
In qualche recondito angolo di questo blog abbiamo già parlato di "bufale". Il lancio ministeriale delle nuove linee guida per l'influenza stagionale ha dato il via ad una serie di notizie confusionarie, false, se non addirittura scorrette. Il risultato è che spesso mi ritrovo a rispondere alla domanda: "è vero che quest'anno l'influenza sarà più grave degli altri anni?".
Giuseppe Michieli ha già analizzato le principali notizie e ha puntualmente evidenziato tutte le falsità comunicative.
Per saperne di più ed essere correttamente informati invito a leggere il thread di Giuseppe, alias Ironorehopper, Editore e Direttore del Forum Italiano di FluTrackers.
Giuseppe Michieli ha già analizzato le principali notizie e ha puntualmente evidenziato tutte le falsità comunicative.
Per saperne di più ed essere correttamente informati invito a leggere il thread di Giuseppe, alias Ironorehopper, Editore e Direttore del Forum Italiano di FluTrackers.
Pandemia influenzale molto... ma molto semplificata
Ho grandemente amato un libro di testo che si intitolava "Farmacologia clinica molto... ma molto semplificata" (James Olson, Ed. IDELSON GNOCCHI).
In questi giorni sono stato impegnato nello scrivere l'editoriale di un giornale di Senigallia e ho tentato, con molta difficoltà, di spiegare in modo semplice qualche elemento base di microbiologia dei virus influenzali; ecco un estratto:
I virus influenzali hanno la forma di microscopiche sfere, dalla cui superficie si ergono due tipi di proteine, semplicemente denominate H e N; queste possono combinarsi in vario modo, dando luogo ad una gamma di molteplici virus influenzali (H1N1, H3N2...). La loro peculiare caratteristica è l’incredibile trasformismo: hanno un corredo genetico che si modifica frequentemente e di riflesso cambia anche il loro aspetto esteriore. I virus influenzali sono definiti “umani” quando hanno la capacità di infettare l’uomo e di trasmettersi in maniera efficace da uomo a uomo.
Solo un tentativo... penso che si possa fare molto meglio, soprattutto per evitare che l'eccessiva semplificazione produca visioni parziali o scorrette di ciò che si descrive (come in questo caso, dove ho descritto i virus di tipo A come se fossero l'unica tipologia di virus influenzali esistente).
Einstein diceva più o meno questo: "Non hai capito veramente una cosa fino a quando non riesci a spiegarla a tua nonna".
PandemItalia non è certo un blog di facile consultazione. Per facilitare la comprensione dei contenuti del blog penso sia importante investire tempo nella spiegazione facilitata di alcuni meccanismi e concetti che forse abbiamo dato troppo superficialmente per scontato.
Sotto l'etichetta "Pandemia influenzale molto... ma molto semplificata" cercherò di perseguire questo obiettivo; l'idea è ben definita e riesco ad inquadrare chiaramente l'obiettivo da raggiungere, ma non riesco a immaginarmi nè i tempi necessari nè la strada che dovrò percorrere... so solo che provandoci mi divertirò un sacco!
NB: Chiunque voglia segnalarmi qualche link coerente alle finalità specificate nel post è pregato di comunicarlo qui, attraverso i commenti.
West Nile virus
Sono stati riportati sei casi confermati e cinque casi sospetti di West Nile virus in cavalli, nelle vicinanze di Ferrara. Per verificare la diffusione della circolazione virale e per prevenire la diffusione della malattia le autorità regionali dell'Emilia Romagna hanno adottato un piano di sorveglianza speciale. Al momento non sono stati segnalati casi umani, sebbene sia stato notificato un sospetto caso umano in provincia di Bologna, anche se i risultati delle analisi di laboratorio sono ancora in corso.
Leggi la notizia su Flu Trackers.
Leggi la comunicazione su Eurosurveillance.
Grazie all'inesauribile Giuseppe per la segnalazione.
Leggi la notizia su Flu Trackers.
Leggi la comunicazione su Eurosurveillance.
Grazie all'inesauribile Giuseppe per la segnalazione.
martedì 23 settembre 2008
Vilamoura - Misure non farmacologiche in caso di pandemia
In relazione all'utilizzo delle misure non farmacologiche in caso di pandemia influenzale.
I modelli matematici avevano già suggerito l’efficacia delle misure non farmacologiche, in particolare l’isolamento dei malati, la quarantena volontaria dei contatti, la chiusura delle scuole e l’aumento delle distanze sociali.
Queste misure sono state nuovamente prese in considerazione, utilizzando anche i dati storici dell’influenza del 1918 negli Stati Uniti e, in particolare, l’impatto delle misure prese dalle varie città, sulla base delle notizie disponibili dai giornali dell’epoca. I risultati hanno evidenziato una correlazione fra efficacia delle misure e tempo di loro implementazione. In altre parole se le misure venivano prese precocemente, la loro efficacia era di molto superiore. Anche la quantità di misure prese è rilevante ai fini del risultato per cui viene suggerito di mettere in atto tutti i provvedimenti nello stesso momento. Ovviamente la regola deve essere adattata in funzione di vari parametri quali, ad esempio, la gravità della pandemia; per la buona riuscita, è infine necessaria una accurata pianificazione e la collaborazione di tutte le componenti della società. Questa ultima osservazione sembra essere la dominante di tutte le azioni di risposta alla pandemia e, forse una delle cose più difficili da ottenere.
Vilamoura - Situazione dei piani pandemici in Europa
La situazione relativa alla pianificazione per la preparazione alla pandemia influenzale da parte delle Nazioni europee è stata oggetto di una comunicazione da parte dell’ECDC, che ha riportato dati già pubblicati all’inizio del 2008.
In sintesi, come per altre situazioni, esiste una forte discrepanza fra le Nazioni europee, che hanno pianificato in modo differente sia per quanto riguarda la parte nazionale che quella sub-nazionale. Il giudizio globale sulla preparazione dell’Europa non è negativo ma alcuni settori necessitano di un maggiore sforzo, in particolare la sorveglianza epidemiologica e la messa in comune dei dati. Sembrerebbero necessari ancora 2 o 3 anni per arrivare alla condizione di poter fornire una risposta adeguata ad una pandemia.
Vilamoura - Priorità per la somministrazione del vaccino in caso di pandemia
Nel corso della Conferenza sono stati presentati studi americani che hanno approfondito il problema della suddivisione dei gruppi a rischio ai fini della vaccinazione o del trattamento antivirale. La attuale classificazione (come riportata anche dal Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale) presenta alcuni problemi che includono sia la composizione dei gruppi che la accettabilità. Uno studio del National Vaccine Program Office americano, per altro già pubblicato, definisce in modo molto chiaro che la vaccinazione in corso di pandemia, quando le risorse sono verosimilmente limitate, deve avere prioritariamente l’ottica di sanità pubblica di preservare il funzionamento della società piuttosto che quella di proteggere i singoli cittadini. Nei periodi interpandemici la vaccinazione ha invece il compito di rendere minime le complicanze dell’influenza, comprese l’ospedalizzazione e la morte. Questa diversa ottica, per funzionare, deve essere ben compresa dalla cittadinanza in quanto potrebbe non essere facile, ad esempio, convincere la popolazione in attesa della vaccinazione che il vaccino è riservato ad altri, oppure, parimenti, convincere i soggetti da vaccinare che il vaccino è solo per loro e non per i loro familiari. Per ottenere il risultato è necessario innanzitutto definire bene quali sono i soggetti o le funzioni chiave per il funzionamento della società, utilizzando criteri trasparenti, moralmente e legalmente inoppugnabili e condivisi. Proprio a questo proposito un altro studio ha riportato i dati sulla accettazione da parte della popolazione della individuazione di alcune categorie. I risultati hanno mostrato una fondamentale accettazione delle prime categorie (sanitari, forze dell’ordine, sicurezza, ecc.). Fra le categorie a rischio individuale al primo posto sono stati identificati i bambini; questi abitualmente non rientrano fra i gruppi prioritari ma, nella opinione comune, vengono considerati tali. Il relatore ha riferito che molti degli intervistati inclusi nella categoria dei soggetti a rischio per età hanno dichiarato di essere pronti a cedere la loro dose di vaccino ai nipoti. Questo evidenzia il fatto che la tutela dei bambini è un valore forte e che quindi va tenuto in considerazione. Per il momento questo si scontra con il fatto che il vaccino prepandemico non è ancora registrato per i bambini e che, comunque, i vaccini influenzali sembrano funzionare meno in questa categoria, oltre a presentare un maggiore rischio di effetti collaterali.
Vilamoura - Vaccino prepandemico
Come sempre accade nei congressi a cadenza annuale, non sono apparse grosse novità scientifiche.
In relazione alla pandemia, gli argomenti rilevanti raccolti nei vari simposi riguardano fondamentalmente il vaccino prepandemico, la definizione dei gruppi a rischio, la situazione europea dei piani pandemici e una nuova valutazione delle misure “non farmacologiche”.
Cominciamo con le notizie relative al vaccino prepandemico.
In relazione alla pandemia, gli argomenti rilevanti raccolti nei vari simposi riguardano fondamentalmente il vaccino prepandemico, la definizione dei gruppi a rischio, la situazione europea dei piani pandemici e una nuova valutazione delle misure “non farmacologiche”.
Cominciamo con le notizie relative al vaccino prepandemico.
Ormai viene preso universalmente in considerazione come una realtà e non più come un’ipotesi di lavoro, anche perchè tutti concordano che poter utilizzare un vaccino pre-pandemico rappresenta l’unica vera possibilità in tema di vaccinazione. La probabilità che un vaccino pandemico possa essere pronto in tempi tali da contribuire concretamente a limitare la diffusione dell’epidemia, o anche solo a modificare il picco epidemico, è molto bassa; il vaccino prepandemico, al contrario, sulla base dei vari modelli matematici, sembra in grado di influire in modo consistente sugli stessi parametri. Il primo vaccino prepandemico è stato già recentemente registrato dall’EMEA e altri sono in preparazione. Ovviamente, il solo concetto di vaccino prepandemico contiene una buona dose di incognite, prima fra tutte il fatto che l’efficacia del ceppo individuato per il vaccino sul virus pandemico non può che essere teorica. Per questo motivo sono in preparazione vaccini derivati da diversi ceppi virali e sono in corso studi per valutare la possibilità, da parte di un virus vaccinico, di promuovere immunità verso un virus non identico. I dati presentati a questo proposito sono decisamente promettenti, anche se tutti i test riguardano solo gli stipiti del virus H5N1 attualmente circolanti. Un altro fattore di incertezza è che, per il momento, il vaccino è stato testato solo sulla popolazione attiva e non nei bambini, anziani e soggetti con patologie. Questi test sono in corso ma i risultati non sono disponibili. Dal punto di vista pratico, nella situazione attuale, l’acquisto da parte di una nazione di un vaccino prepandemico sembrerebbe difficile, ma non perchè scientificamente non sia giustificabile: ormai lo è, specie se un eventuale accordo di prelazione garantisse una collaborazione a lungo termine con le aziende produttrici per l’eventuale sostituzione degli stipiti virali. La difficoltà sta nel fatto che, specialmente in Italia, la situazione economica determina una forte necessità di definire le priorità e, in tema di vaccinazioni, esistono molti vaccini in fase di introduzione nel calendario, possibilmente in forma gratuita (ad esempio anti-meningite, varicella, HPV). Il vaccino prepandemico non dovrebbe essere in competizione con gli altri vaccini, (le motivazioni per il suo utilizzo sono completamente differenti) ma, obiettivamente, la carenza di risorse può creare problemi.
III European Influenza Conference: PandemItalia c'era!
A Vilamoura, Portogallo, si è tenuta la Terza Conferenza Europea sull'Influenza (14-17 settembre 2008), organizzata dall'ESWI (European Scientific Working group on Influenza) un gruppo indipendente di operatori europei che promuovono lo studio dell'influenza.
PandemItalia c'era!
Gualtiero Grilli ci ha riportato le principali novità riguardanti la preparazione alla pandemia influenzale che sono state discusse in Portogallo.
Buona lettura!
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Il rischio di pandemia è reale
Il governo inglese ha pubblicato il National Risk Register, un documento che identifica e valuta i principali rischi a cui il Regno Unito è soggetto.
Ogni rischio è classificato secondo la probabilità di accadimento e l’impatto potenziale. Secondo tale rapporto il rischio di una pandemia influenzale è in assoluto il più serio e probabile (la figura seguente è estrapolata dal documento inglese).
Ogni rischio è classificato secondo la probabilità di accadimento e l’impatto potenziale. Secondo tale rapporto il rischio di una pandemia influenzale è in assoluto il più serio e probabile (la figura seguente è estrapolata dal documento inglese).
Questa notizia non rappresenta niente che non si sarebbe potuto immaginare con un po' di buon senso. Importante, comunque, dare rilevanza alla notizia e comportarsi di conseguenza, cercando di comprendere cosa possa succedere nel caso una pandemia influenzale si verificasse e come proteggersi dalle possibili conseguenze.
Leggi il National Risk Register qui!
domenica 21 settembre 2008
H5N1 Update - Settimana 38
PREPARAZIONE PANDEMICA, VACCINI ANTI-H5: durante la recente Conferenza europea sull’influenza che si è tenuta in Portogallo, una casa farmaceutica (Novartis) ha presentato i risultati di uno studio su un vaccino anti-H5N1 adiuvato e sulla sua efficacia nel produrre una risposta immunologica nei confronti di ceppi eterologhi rispetto a quello usato nel vaccino (leggi qui).
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA . Il Dipartimento per la sicurezza interna (Department of Homeland Security) ha diffuso un testo in cui si paragonano i piani pandemici nazionali degli Stati Uniti e della Cina (leggi qui): nel documento sono esaminati i punti di forza e di debolezza dei due piani e i possibili miglioramenti da implementare per rendere più efficace la lotta all'influenza aviaria e a una futura pandemia globale di influenza in due dei più importanti paesi del mondo.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA - La Corte dei Conti degli Stati Uniti (G.A.O.) ha esaminato il grado di resilienza delle maggiori associazioni non governative nazionali a una crisi di dimensioni estese e di grave intensità, come potrebbe essere una pandemia influenzale o un disastro naturale su larga scala (leggi qui). Il rapporto sottolinea come alcune di queste organizzazioni si troverebbero in gravi difficoltà, per esempio la Croce Rossa, anche considerando la loro solida struttura, e potrebbero non essere in grado di fornire aiuto ad agenzie federali di assitenza come la FEMA, che quindi rimarrebbero pressochè sole e incapaci di fronteggiare la crisi. Sulla preparazione pandemica e la politica sui vaccini, anche un rapporto del Congresso (leggi qui).
PREPARAZIONE PANDEMICA, UNIONE EUROPEA: il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC), nel suo aggiornamento settimanale riguardo l'influenza (leggi qui), ha messo in risalto alcuni appuntamenti che hanno visto o vedranno le autorità sanitarie europee alle prese con i dovuti aggiornamenti dei piani pandemici nazionali. Fra questi, il meeting di Sharm el Sheik del 24 ottobre prossimo e quello di Parigi del 20 ottobre sugli aspetti etici della preparazione pandemica. Fra gli incontri già avvenuti, quello sulla resistenza al farmaco di prima scelta per il trattamento dell'influenza, oseltamivir che ha visto la partecipazione di esperti dell'OMS, dell'ECDC, di Virgil (il sistema di monitoraggio della reistenza ai chemioterapici antimicrobici) e del centro di sorveglianza dell'influenza (EISS). I risultati del meeting saranno pubblicati nelle settimane a venire.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, TOGO - il paese africano sta fronteggiando la prevedibile crisi del settore avicolo dopo la conferma della presenza di un focolaio di influenza aviaria H5N1 nel pollame ad Agbata, una cittadina a 10 Km dalla capitale Lomè, secondo quanto riporta il servizio stampa IRIN/Alertnet (leggi qui). L'OIE ha ricevuto un rapporto di notifica immediata per L'epizoosi di influenza aviaria H5N1 nel paese africano; il focolaio è stato confermato il 9 settembre scorso e il numero di animali andati perduti ammonta a oltre seimila unità di cui almeno quattromila affetti da malattia e il resto distrutti come misura di contenimento (leggi qui).
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, LAOS - L'OIE ha ricevuto un rapporto di notifica immediata per due focolai epizootici di influenza aviaria H5N1 nel pollame (leggi qui). Oltre seimila animali sono andati perduti, di cui circa 300 per malattia e gli altri distrutti per contenimento del focolaio.
INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA, NUOVA ZELANDA - Durante una campagna di monitoraggio sierologico dell'avifauna selvatica per la ricerca dei virus influenzali aviari, è stato identificato un ceppo di IA H5N1 a bassa patogenicità in alcune anatre stanziali (leggi qui). Secondo le autorità veterinarie il virus non appartiene ai lineaggi di IA H5N1 ad alta patogenicità circolanti in Eurasia e non porrebbe rischi alla salute animale e umana, almeno fino a questo momento. Saranno le ulteriori indagini antigeniche e genetiche a stabilire l'esatta appartenenza filogenetica di questi virus ma intanto una maggiore attenzione è stata posta a possibili morie inaspettate di pollame da allevamento.
INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, INDONESIA - Nell'isola di Sulawesi quattro persone sono state ospedalizzate dopo aver sviluppato sintomi febbrili e respiratori (leggi qui). Nelle aree di residenza c'erano state morie di pollame infetto dal virus IA H5N1. Altre tre persone erano state poste in osservazione ma dato che erano asintomatiche hanno ricevuto il permesso di tornare a casa. Non c'è ancora la conferma dell'infezione per i quattro pazienti di cui sopra. Nel contempo il Centro di Comando per la Preparazione Pandemica indonesiano (KOMNAS FBPI) ha diffuso i dati sulla sorveglianza dei casi umani di H5N1 nell'arcipelago (leggi qui). Dei due casi confermati ufficialmente anche dall'OMS, nel rapporto se ne cita soltanto uno, mentre si enfatizzano sia la riduzione dei casi confermati e sospetti nel 2008 rispetto agli anni precedenti, sia la posizione del governo indonesiano nei confronti della comunità internazionale e del sistema di condivisione dei campioni virali in vigore. Questa posizione è sostenuta anche da altri paesi del blocco dei Non Allineati.
INFLUENZA UMANA STAGIONALE, RICERCA - Uno studio apparso sul New England Journal of Medicine ha presentato i risultati di un trial di vaccinazione materna in Bangladesh, dove l'influenza - come in altre aree tropicali - circola durante l'intero anno e non solo durante i mesi più freddi come nelle aree subtropicali. Siccome i vaccini influenzali non sono ritenuti efficaci e sicuri nei bambini al di sotto dei sei mesi di età, si è provato a vaccinare le madri in gestazione e si è confrontato il tasso di morbidità nei mesi successivi, sia nelle madri che nei neonati. Secondo i ricercatori, una riduzione sostanziale delle infezioni influenzali confermate da analisi di laboratorio è stata osservata nella popolazione arruolata nel trial.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA . Il Dipartimento per la sicurezza interna (Department of Homeland Security) ha diffuso un testo in cui si paragonano i piani pandemici nazionali degli Stati Uniti e della Cina (leggi qui): nel documento sono esaminati i punti di forza e di debolezza dei due piani e i possibili miglioramenti da implementare per rendere più efficace la lotta all'influenza aviaria e a una futura pandemia globale di influenza in due dei più importanti paesi del mondo.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA - La Corte dei Conti degli Stati Uniti (G.A.O.) ha esaminato il grado di resilienza delle maggiori associazioni non governative nazionali a una crisi di dimensioni estese e di grave intensità, come potrebbe essere una pandemia influenzale o un disastro naturale su larga scala (leggi qui). Il rapporto sottolinea come alcune di queste organizzazioni si troverebbero in gravi difficoltà, per esempio la Croce Rossa, anche considerando la loro solida struttura, e potrebbero non essere in grado di fornire aiuto ad agenzie federali di assitenza come la FEMA, che quindi rimarrebbero pressochè sole e incapaci di fronteggiare la crisi. Sulla preparazione pandemica e la politica sui vaccini, anche un rapporto del Congresso (leggi qui).
PREPARAZIONE PANDEMICA, UNIONE EUROPEA: il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC), nel suo aggiornamento settimanale riguardo l'influenza (leggi qui), ha messo in risalto alcuni appuntamenti che hanno visto o vedranno le autorità sanitarie europee alle prese con i dovuti aggiornamenti dei piani pandemici nazionali. Fra questi, il meeting di Sharm el Sheik del 24 ottobre prossimo e quello di Parigi del 20 ottobre sugli aspetti etici della preparazione pandemica. Fra gli incontri già avvenuti, quello sulla resistenza al farmaco di prima scelta per il trattamento dell'influenza, oseltamivir che ha visto la partecipazione di esperti dell'OMS, dell'ECDC, di Virgil (il sistema di monitoraggio della reistenza ai chemioterapici antimicrobici) e del centro di sorveglianza dell'influenza (EISS). I risultati del meeting saranno pubblicati nelle settimane a venire.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, TOGO - il paese africano sta fronteggiando la prevedibile crisi del settore avicolo dopo la conferma della presenza di un focolaio di influenza aviaria H5N1 nel pollame ad Agbata, una cittadina a 10 Km dalla capitale Lomè, secondo quanto riporta il servizio stampa IRIN/Alertnet (leggi qui). L'OIE ha ricevuto un rapporto di notifica immediata per L'epizoosi di influenza aviaria H5N1 nel paese africano; il focolaio è stato confermato il 9 settembre scorso e il numero di animali andati perduti ammonta a oltre seimila unità di cui almeno quattromila affetti da malattia e il resto distrutti come misura di contenimento (leggi qui).
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, LAOS - L'OIE ha ricevuto un rapporto di notifica immediata per due focolai epizootici di influenza aviaria H5N1 nel pollame (leggi qui). Oltre seimila animali sono andati perduti, di cui circa 300 per malattia e gli altri distrutti per contenimento del focolaio.
INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA, NUOVA ZELANDA - Durante una campagna di monitoraggio sierologico dell'avifauna selvatica per la ricerca dei virus influenzali aviari, è stato identificato un ceppo di IA H5N1 a bassa patogenicità in alcune anatre stanziali (leggi qui). Secondo le autorità veterinarie il virus non appartiene ai lineaggi di IA H5N1 ad alta patogenicità circolanti in Eurasia e non porrebbe rischi alla salute animale e umana, almeno fino a questo momento. Saranno le ulteriori indagini antigeniche e genetiche a stabilire l'esatta appartenenza filogenetica di questi virus ma intanto una maggiore attenzione è stata posta a possibili morie inaspettate di pollame da allevamento.
INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, INDONESIA - Nell'isola di Sulawesi quattro persone sono state ospedalizzate dopo aver sviluppato sintomi febbrili e respiratori (leggi qui). Nelle aree di residenza c'erano state morie di pollame infetto dal virus IA H5N1. Altre tre persone erano state poste in osservazione ma dato che erano asintomatiche hanno ricevuto il permesso di tornare a casa. Non c'è ancora la conferma dell'infezione per i quattro pazienti di cui sopra. Nel contempo il Centro di Comando per la Preparazione Pandemica indonesiano (KOMNAS FBPI) ha diffuso i dati sulla sorveglianza dei casi umani di H5N1 nell'arcipelago (leggi qui). Dei due casi confermati ufficialmente anche dall'OMS, nel rapporto se ne cita soltanto uno, mentre si enfatizzano sia la riduzione dei casi confermati e sospetti nel 2008 rispetto agli anni precedenti, sia la posizione del governo indonesiano nei confronti della comunità internazionale e del sistema di condivisione dei campioni virali in vigore. Questa posizione è sostenuta anche da altri paesi del blocco dei Non Allineati.
INFLUENZA UMANA STAGIONALE, RICERCA - Uno studio apparso sul New England Journal of Medicine ha presentato i risultati di un trial di vaccinazione materna in Bangladesh, dove l'influenza - come in altre aree tropicali - circola durante l'intero anno e non solo durante i mesi più freddi come nelle aree subtropicali. Siccome i vaccini influenzali non sono ritenuti efficaci e sicuri nei bambini al di sotto dei sei mesi di età, si è provato a vaccinare le madri in gestazione e si è confrontato il tasso di morbidità nei mesi successivi, sia nelle madri che nei neonati. Secondo i ricercatori, una riduzione sostanziale delle infezioni influenzali confermate da analisi di laboratorio è stata osservata nella popolazione arruolata nel trial.
mercoledì 17 settembre 2008
Commenti liberi!
Da questa sera PandemItalia cambia la politica dei commenti. E se fino ad oggi un commento sarebbe stato prima valutato e poi pubblicato, da oggi i commenti non passeranno più al vaglio degli autori. Ci sembra opportuno incentivare quanto più possibile lo scambio di opinioni e il dialogo. Del resto PandemItalia è un blog specialistico e il rischio che qualcuno abusi della funzione "commenti" è molto basso. Tuttavia sentiamo l'esigenza di fare un appello, tanto scontato quanto necessario: chi commenta lo faccia nel pieno rispetto della decenza e del buon senso. Commenti che contengono attacchi personali, termini offensivi o linguaggio volgare saranno prontamente rimossi, così come saranno eliminati i commenti spam, i commenti che promuovano servizi o prodotti e i commenti che siano chiaramente off-topic.
Resta altrettanto valido il consiglio di non includere numeri di telefono o indirizzi personali, per proteggere la privacy di se stessi e di terze persone.
La speranza è che PandemItalia possa essere un virtuale luogo di scambio e di arricchimento per tutti!
sabato 13 settembre 2008
PandemItalia: 250esimo post!
Bello poter festeggiare questo traguardo dopo poco più di un anno di attività!
Pensavo che PandemItalia fosse una buona idea. Nel tempo il confronto con molti operatori sanitari ha confermato le convinzioni iniziali.
Mi piace pensare che questo post non sia un'autocelebrazione fine a se stessa, dunque festeggio il traguardo raggiunto cogliendo l'occasione per pubblicizzare un corso di formazione che come Dirigente Medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano sono riuscito ad organizzare avendo il pieno appoggio e supporto del Servizio in cui lavoro e della PF Sanità Pubblica del Servizio Salute Regione Marche con la quale collaboro per due giorni a settimana (con la principale finalità di migliorare il sistema di preparazione e risposta della Sanità Pubblica alle emergenze).
Il Corso di formazione si intitola "Pianificare la comunicazione per la preparazione e la risposta ad una pandemia influenzale", è indirizzato agli operatori della Sanità Pubblica della Regione Marche che per il loro lavoro sono impegnati a vario titolo nella preparazione alla pandemia influenzale ed è finalizzato a consegnare nelle mani degli Operatori Sanitari interessati quegli strumenti conoscitivi e metodologici per la pianificazione ed implementazione di efficaci azioni comunicative. Il gruppo di operatori formati darà vita a Gruppi di Lavoro regionali che risponderanno al mandato istituzionale di elaborare i piani di comunicazione regionali così come previsti dal piano pandemico regionale.
Proprio questa notte postavo sull'importanza della funzione "comunicazione del rischio" per la preparazione ad una pandemia influenzale. In Italia la preparazione delle regioni si è arrestata nel corso del 2007 e quest'anno una delle poche regioni che si sta dando ancora da fare su questo tema è proprio la Regione Marche in cui lavoro.
Basta poco: un po' di buon senso e buona volontà e anche le cose che sembrano impossibili si riescono a fare.
Dunque di fronte alle difficoltà che la Sanità Pubblica dovrà affrontare nell'impegnativo percorso della preparazione ad una pandemia influenzale io rimango ottimista, per almeno altri 250 post!
H5N1 Update - Settimana 37
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME
Togo - una epizoosi di influenza aviaria è stata scoperta in una cittadina nella porzione meridionale dello stato africano del Togo, come riporta il servizio di informazione IRIN/ALERTNET (leggi qui). Nella località di Agbata, a 10 Km dalla capitale Lomè, sono morti almeno 3000 capi di pollame e le autorità del piccolo paese sono in attesa della convalida dei test rapidi per l'influenza A/H5N1 da parte di alcuni laboratori esteri, fra cui uno italiano. La notizia diffusa anche dalla Reuters .
Togo e Laos - Il CIDRAP ha pubblicato un aggiornamento sulle epizoosi di influenza aviaria A/H5N1 nel pollame in due paesi, il Togo (vedi sopra) e il Laos, dove almeno 7000 capi di pollame sono stati distrutti a seguito della scoperta di un focolaio della malattia in un allevamento nei pressi della capitale Vientiane. La Tailandia ha messo in allerta il settore veterinario dopo la scoperta (leggi qui).
Indonesia -Pubblicato uno studio sull'efficacia dei test rapidi per la ricerca dei virus influenzali aviari H5 nel pollame sperimentati in Indonesia. Secondo i dati presentati, questi test sono abbastanza affidabili anche durante l'uso in campo aperto, durante eventi epizootici acuti, e possono rappresentare un utile strumento per il contenimento dei focolai, anche in relazione alla protezione della salute umana.
INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO
Indonesia - Nei giorni scorsi a Bali si era sospettato un focolaio umano di influenza aviaria H5N1 dopo che almeno una ventina di persone in quattro villaggi di una zona isolata dell'isola avevano sviluppato sintomi respiratori acuti e febbre e cinque erano stati ricoverati in ospedale, due dei quali in terapia intensiva. Secondo fonti giornalistiche (leggi qui) i test di laboratorio avrebbero dato esito negativo per il virus H5N1. Tuttavia si è ancora in attesa di ulteriori riscontri da parte dei laboratori centrali a Jakarta.
Nel frattempo l'OMS ha pubblicato un aggiornamento sulla situazione epidemiologica in Indonesia. Due nuovi casi umani di influenza H5N1 sono stati confermati. Si tratta di due pazienti di sesso maschile deceduti rispettivamente il 10 e 31 luglio scorsi, residenti nella provincia di Banten, Giava occidentale. La causa della malattia potrebbe essere riconducibile al contatto con animali infetti. Finora l'Indonesia, dal 2005, ha avuto 137 casi umani di H5N1 di cui 112 deceduti. Durante il 2008 i casi sono stati 20 di cui 17 mortali (tasso di letalità cumulativo 2005-2008: 81.7%). Complessivamente dall'inizio della panzoosi di influenza aviaria, nei quindici paesi che hanno avuto casi umani, si contano 387 casi di cui 245 mortali (tasso di letalità cumulativo 2003-2008: 63.3%). Nel 2008 ci sono stati 36 casi di cui 28 fatali (tasso di letalità: 77.7%).
Fonte: OMS (leggi qui). Notizia ripresa anche dal CIDRAP (leggi qui).
INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA
Cina - Uno studio presentato questa settimana ha esaminato la patogenicità di recenti ceppi di influenza aviaria H5N1 nei piccioni. Questi volatili, molto comuni anche in aree urbane, si ritiene siano più resistenti agli effetti dell'infezione da HPAI H5N1 rispetto ad altre specie di avifauna selvatica. Gli animali inoculati in laboratorio hanno manifestato sintomi minori e sono sopravvissuti all'infezione. Le analisi sui campioni cloacali e respiratori hanno mostrato una limitata presenza virale, tuttavia sufficiente a rappresentare un rischio qualora i piccioni si infettassero in modo naturale nell'ambiente e venissero a contatto con pollame domestico o con l'uomo.
ALTRE NOTIZIE
Hong Kong - il Centro per per la Protezione della Salute di Hong Kong (regione amministrativa speciale della Cina) ha diramato un comunicato per aggiornare sui rilievi clinico-patologici ed epidemiologici concernenti quattro decessi in età pediatrica per encefalopatie e insufficienza respiratoria acuta. Secondo gli esperti della città, i casi non sarebbero epidemiologicamente connessi e al momento i risultati di laboratorio hanno escluso la presenza di agenti patogeni (presumibilmente si fa riferimento ai virus aviari A/H5 o H9 e al SARS-CoV, di norma obiettivo dei test ad Hong Kong quando appaiono casi di morte sospetta). Tuttavia, dato che questi eventi creano allarme nella comunità, il sistema di allerta pediatrico rimane attivo, così come è stato implementato all'inizio di quest'anno, dopo un picco di decessi pediatrici in concomitanza con l'epidemia influenzale stagionale.
Influenza stagionale, ricerca - Uno studio pubblicato sulla rivista dei CDC USA, Emerging Infectious Diseases ha esaminato gli effetti della chiusura delle scuole a Hong Kong durante il picco epidemico stagionale di influenza nel 2008. Secondo gli estensori dello studio, la misura (applicata dopo alcuni decessi in età pediatrica) non avrebbe avuto un impatto significativo sulla circolazione influenzale in comunità.
Togo - una epizoosi di influenza aviaria è stata scoperta in una cittadina nella porzione meridionale dello stato africano del Togo, come riporta il servizio di informazione IRIN/ALERTNET (leggi qui). Nella località di Agbata, a 10 Km dalla capitale Lomè, sono morti almeno 3000 capi di pollame e le autorità del piccolo paese sono in attesa della convalida dei test rapidi per l'influenza A/H5N1 da parte di alcuni laboratori esteri, fra cui uno italiano. La notizia diffusa anche dalla Reuters .
Togo e Laos - Il CIDRAP ha pubblicato un aggiornamento sulle epizoosi di influenza aviaria A/H5N1 nel pollame in due paesi, il Togo (vedi sopra) e il Laos, dove almeno 7000 capi di pollame sono stati distrutti a seguito della scoperta di un focolaio della malattia in un allevamento nei pressi della capitale Vientiane. La Tailandia ha messo in allerta il settore veterinario dopo la scoperta (leggi qui).
Indonesia -Pubblicato uno studio sull'efficacia dei test rapidi per la ricerca dei virus influenzali aviari H5 nel pollame sperimentati in Indonesia. Secondo i dati presentati, questi test sono abbastanza affidabili anche durante l'uso in campo aperto, durante eventi epizootici acuti, e possono rappresentare un utile strumento per il contenimento dei focolai, anche in relazione alla protezione della salute umana.
INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO
Indonesia - Nei giorni scorsi a Bali si era sospettato un focolaio umano di influenza aviaria H5N1 dopo che almeno una ventina di persone in quattro villaggi di una zona isolata dell'isola avevano sviluppato sintomi respiratori acuti e febbre e cinque erano stati ricoverati in ospedale, due dei quali in terapia intensiva. Secondo fonti giornalistiche (leggi qui) i test di laboratorio avrebbero dato esito negativo per il virus H5N1. Tuttavia si è ancora in attesa di ulteriori riscontri da parte dei laboratori centrali a Jakarta.
Nel frattempo l'OMS ha pubblicato un aggiornamento sulla situazione epidemiologica in Indonesia. Due nuovi casi umani di influenza H5N1 sono stati confermati. Si tratta di due pazienti di sesso maschile deceduti rispettivamente il 10 e 31 luglio scorsi, residenti nella provincia di Banten, Giava occidentale. La causa della malattia potrebbe essere riconducibile al contatto con animali infetti. Finora l'Indonesia, dal 2005, ha avuto 137 casi umani di H5N1 di cui 112 deceduti. Durante il 2008 i casi sono stati 20 di cui 17 mortali (tasso di letalità cumulativo 2005-2008: 81.7%). Complessivamente dall'inizio della panzoosi di influenza aviaria, nei quindici paesi che hanno avuto casi umani, si contano 387 casi di cui 245 mortali (tasso di letalità cumulativo 2003-2008: 63.3%). Nel 2008 ci sono stati 36 casi di cui 28 fatali (tasso di letalità: 77.7%).
Fonte: OMS (leggi qui). Notizia ripresa anche dal CIDRAP (leggi qui).
INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA
Cina - Uno studio presentato questa settimana ha esaminato la patogenicità di recenti ceppi di influenza aviaria H5N1 nei piccioni. Questi volatili, molto comuni anche in aree urbane, si ritiene siano più resistenti agli effetti dell'infezione da HPAI H5N1 rispetto ad altre specie di avifauna selvatica. Gli animali inoculati in laboratorio hanno manifestato sintomi minori e sono sopravvissuti all'infezione. Le analisi sui campioni cloacali e respiratori hanno mostrato una limitata presenza virale, tuttavia sufficiente a rappresentare un rischio qualora i piccioni si infettassero in modo naturale nell'ambiente e venissero a contatto con pollame domestico o con l'uomo.
ALTRE NOTIZIE
Hong Kong - il Centro per per la Protezione della Salute di Hong Kong (regione amministrativa speciale della Cina) ha diramato un comunicato per aggiornare sui rilievi clinico-patologici ed epidemiologici concernenti quattro decessi in età pediatrica per encefalopatie e insufficienza respiratoria acuta. Secondo gli esperti della città, i casi non sarebbero epidemiologicamente connessi e al momento i risultati di laboratorio hanno escluso la presenza di agenti patogeni (presumibilmente si fa riferimento ai virus aviari A/H5 o H9 e al SARS-CoV, di norma obiettivo dei test ad Hong Kong quando appaiono casi di morte sospetta). Tuttavia, dato che questi eventi creano allarme nella comunità, il sistema di allerta pediatrico rimane attivo, così come è stato implementato all'inizio di quest'anno, dopo un picco di decessi pediatrici in concomitanza con l'epidemia influenzale stagionale.
Influenza stagionale, ricerca - Uno studio pubblicato sulla rivista dei CDC USA, Emerging Infectious Diseases ha esaminato gli effetti della chiusura delle scuole a Hong Kong durante il picco epidemico stagionale di influenza nel 2008. Secondo gli estensori dello studio, la misura (applicata dopo alcuni decessi in età pediatrica) non avrebbe avuto un impatto significativo sulla circolazione influenzale in comunità.
Comunicazione e pandemia influenzale
Penso e ripenso alle enigmatiche parole del sottosegretario Fazio.
Nell'incontro di Angers (di cui abbiamo già parlato qui e qui) Fazio si è impegnato a "completare e aggiornare il Piano nazionale di comunicazione". Inoltre il sottosegretario si è detto d'accordo sull'importanza di un coordinamento dei Piani di comunicazione e sullo sviluppo di un Piano di comunicazione europeo (leggi qui).
Navigando nella rete mi sono imbattuto nell'interessante editoriale firmato da Pietro Greco e datato dicembre 2005. A quel tempo si era in piena emergenza mediatica "aviaria" e il Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale non era stato ancora pubblicato. In tre anni non si è mosso nulla sul versante comunicativo; non mi risulta che esista un Piano nazionale di comunicazione, nè generico nè tantomeno specifico per la preparazione e il controllo di una pandemia influenzale; infine il piano pandemico nazionale da delle buone indicazioni strategiche che tuttavia non hanno ancora trovato applicazione.
A distanza di tre anni la seguente domanda di Greco rimane ancora senza risposte istituzionali: Come faremo, se il contagio esplode, a evitare il panico e a non cedere alla tentazione del “ciascuno per sé e Dio per tutti”?
Così come rimane valida la seguente preoccupazione: in mancanza di una seria preparazione di massa sarà difficile, appunto, evitare il panico e cedere alla tentazione del “ciascuno per sé”. Se questo dovesse accadere ci troveremmo ad affrontare due problemi enormi capaci di alimentarsi reciprocamente: la morbilità del virus e il caos sociale.
Personalmente ritengo che la comunicazione del rischio in condizioni di crisi debba essere considerata una funzione cardine per i sistemi di sanità pubblica. Ritengo che si debba annoverare la comunicazione del rischio come una fra le azioni di sanità pubblica (vaccini, antivirali, misure di isolamento, distanze sociali...). Riconosco che la comunicazione è elemento trasversale a tutte le azioni collegate alla preparazione pandemica, tuttavia penso sia opportuno ricondurre la comunicazione del rischio, la pianificazione delle strategie comunicative e l'implementazione delle azioni comunicative ad una regia esperta e competente: una regia tecnica, fatta di operatori formati a svolgere questo ruolo determinante.
In assenza di un gruppo di tecnici che siano riconosciuti per il proprio ruolo e che affianchino, nel momento opportuno, i decisori politici, vedremo accadere quello che è già successo con l'Aviaria nel 2005-2006: il caos più totale, con una sostanziale differenza: in caso di pandemia influenzale ad impatto severo le conseguenze sarebbero disastrose.
Leggi l'editoriale di Pietro Greco
Nell'incontro di Angers (di cui abbiamo già parlato qui e qui) Fazio si è impegnato a "completare e aggiornare il Piano nazionale di comunicazione". Inoltre il sottosegretario si è detto d'accordo sull'importanza di un coordinamento dei Piani di comunicazione e sullo sviluppo di un Piano di comunicazione europeo (leggi qui).
Navigando nella rete mi sono imbattuto nell'interessante editoriale firmato da Pietro Greco e datato dicembre 2005. A quel tempo si era in piena emergenza mediatica "aviaria" e il Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale non era stato ancora pubblicato. In tre anni non si è mosso nulla sul versante comunicativo; non mi risulta che esista un Piano nazionale di comunicazione, nè generico nè tantomeno specifico per la preparazione e il controllo di una pandemia influenzale; infine il piano pandemico nazionale da delle buone indicazioni strategiche che tuttavia non hanno ancora trovato applicazione.
A distanza di tre anni la seguente domanda di Greco rimane ancora senza risposte istituzionali: Come faremo, se il contagio esplode, a evitare il panico e a non cedere alla tentazione del “ciascuno per sé e Dio per tutti”?
Così come rimane valida la seguente preoccupazione: in mancanza di una seria preparazione di massa sarà difficile, appunto, evitare il panico e cedere alla tentazione del “ciascuno per sé”. Se questo dovesse accadere ci troveremmo ad affrontare due problemi enormi capaci di alimentarsi reciprocamente: la morbilità del virus e il caos sociale.
Personalmente ritengo che la comunicazione del rischio in condizioni di crisi debba essere considerata una funzione cardine per i sistemi di sanità pubblica. Ritengo che si debba annoverare la comunicazione del rischio come una fra le azioni di sanità pubblica (vaccini, antivirali, misure di isolamento, distanze sociali...). Riconosco che la comunicazione è elemento trasversale a tutte le azioni collegate alla preparazione pandemica, tuttavia penso sia opportuno ricondurre la comunicazione del rischio, la pianificazione delle strategie comunicative e l'implementazione delle azioni comunicative ad una regia esperta e competente: una regia tecnica, fatta di operatori formati a svolgere questo ruolo determinante.
In assenza di un gruppo di tecnici che siano riconosciuti per il proprio ruolo e che affianchino, nel momento opportuno, i decisori politici, vedremo accadere quello che è già successo con l'Aviaria nel 2005-2006: il caos più totale, con una sostanziale differenza: in caso di pandemia influenzale ad impatto severo le conseguenze sarebbero disastrose.
Leggi l'editoriale di Pietro Greco
martedì 9 settembre 2008
Fazio ad Angers: gli impegni italiani per la preparazione ad una pandemia influenzale
Ieri abbiamo dato la notizia dell'incontro di Angers. Nel nuovo comunicato stampa del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sono riassunti i principali argomenti trattati durante il Consiglio dei Ministri della Salute dell’Unione Europea, dove l’Italia è stata rappresentata dal Sottosegretario di Stato con delega alla Salute, Prof. Ferruccio Fazio (in foto).
Relativamente alla preparazione alla Pandemia Influenzale Fazio ha segnalato l’impegno dell’Italia nella lotta a tali rischi e ha posto le basi per azioni collaborative ivi incluse la condivisione di campioni biologici per la diagnosi e la terapia dell’influenza. Nello stesso incontro si sono affrontati i problemi legati ad un miglior coordinamento delle azioni bilaterali nel settore della ricerca e della difesa del Consumatore per prodotti pericolosi.
Nell’ambito della discussione sui rischi legati alle nuove pandemie, il Sottosegretario Fazio ha sottolineato l'impegno di:
- aggiornare il Piano Nazionale Intersettoriale per le emergenze pandemiche (N.D.R. peccato che il Piano Nazionale Intersettoriale per le emergenze pandemiche non sia stato mai scritto!);
- aggiornare l’attuale Piano Nazionale per le Pandemie influenzali (N.D.R. si chiama "Piano Nazionale di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale") per incrementare e migliorare in particolare l’attività di formazione degli operatori del settore (N.D.R. basterebbe promuovere la formazione prevista dal Piano suddetto e finora non attivata da alcuna Regione italiana - Le Marche organizzeranno la fase formativa regionale il 6 ottobre a Jesi, delle altre Regioni non so nulla);
- completare e aggiornare il Piano Nazionale di Comunicazione;
- incentivare la Ricerca italiana nel settore in coordinamento con le Autorità Europee.
- ricercare un maggior coordinamento dell’azione a livello Comunitario, segnalando in particolare la necessità di una standardizzazione e coordinamento dei Piani sanitari, inclusa la creazione di un pool di risorse comuni e lo scambio di campioni di virus per migliorare le capacità di diagnosi e terapia.
- ricercare un maggior coordinamento dell’azione a livello Comunitario, segnalando in particolare la necessità di una standardizzazione e coordinamento dei Piani sanitari, inclusa la creazione di un pool di risorse comuni e lo scambio di campioni di virus per migliorare le capacità di diagnosi e terapia.
Il prof Fazio ha inoltre concordato sull’importanza di un Coordinamento dei Piani di Comunicazione e sullo sviluppo di un Piano di Comunicazione Europeo, sul potenziamento della ricerca nell’ambito del VIII Programma Quadro attraverso la creazione di un apposita task force che lavori in particolare al vaccino antinfluenzale, alla standardizzazione dei metodi diagnostici, a farmaci antivirali di nuova generazione.
Spero che alle dichiarazioni di intenti seguano i fatti concreti... staremo a vedere!
Leggi il comunicato stampa del Ministero
lunedì 8 settembre 2008
Incontro ad Angers (Francia) e vaccino antinfluenzale "universale"
Oggi 8 settembre, si è tenuto ad Angers (Francia) un Consiglio Informale dei Ministri della Salute della Comunità Europea cui ha partecipato anche il Ministro della Salute degli Stati Uniti.
Il nostro paese è stato rappresentato dal Sottosegretario di Stato con delega alla salute, Prof. Ferruccio Fazio.
Credo che Fazio abbia avuto un compito veramente arduo: quello di rappresentare l'Italia e ragguagliare i rappresentanti degli altri Paesi sullo stato di preparazione alla pandemia influenzale del nostro paese. Deve essere veramente difficile confrontarsi con colleghi che hanno lavorato su più fronti credendo nell'importanza della preparazione pandemica mentre si rappresenta uno Stato che ha unicamente adempiuto all'obbligo formale della stesura di un piano nazionale di preparazione pandemica. Quale seguito dopo la pubblicazione del piano? Sembra che l'Italia si sia dimenticata dell'importanza di fronteggiare una possibile pandemia influenzale. Così, mentre in Ingilterra il primo ministro Brown siglava un accordo per assicurare la totale copertura della popolazione inglese con vaccino pandemico in Italia non si è nemmeno lavorato sulle categorie vaccinali prioritarie , pertanto la situazione paradossale è che se un vaccino pandemico fosse disponibile per l'Italia non si saprebbe neanche a chi somministrarlo con esattezza.
E proprio l'argomento "vaccinazione pandemica" è stato al centro dell'attenzione dell'incontro odierno, almeno in accordo a quanto precisato nel comunicato stampa di ieri del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Inoltre, durante l'incontro dovrebbe essere stato al centro dell'attenzione l'argomento vaccinazione pandemica, alla luce di progetti quali il Progetto PANFLUVAC, finanziato dalla Comunità Europea, per lo sviluppo di un vaccino antiinfluenzale “universale”, cioè capace di proteggere da tutti i possibili virus dell’influenza. Stando al comunicato stampa il Progetto PANFLUVAC prevede l’inizio di una sperimentazione del nuovo vaccino entro il 2008 dopo la già dimostrata efficacia nell’animale sperimentale. A questo progetto, partecipano nove gruppi di 6 Paesi Europei fra cui l’Italia, con il Centro Nazionale dell’Influenza dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ritorneremo sull'argomento, per l'importanza capitale di una simile vaccinazione.
Ringrazio Giuseppe per avermi trasmesso immediatamente il comunicato stampa. Nei prossimi giorni, insieme a lui, spero di poter pubblicare altre notizie con aggiornamenti sull'esito della riunione odierna, nella speranza che l'incontro abbia significato qualcosa per la sonnolenta Italia.
Il nostro paese è stato rappresentato dal Sottosegretario di Stato con delega alla salute, Prof. Ferruccio Fazio.
Credo che Fazio abbia avuto un compito veramente arduo: quello di rappresentare l'Italia e ragguagliare i rappresentanti degli altri Paesi sullo stato di preparazione alla pandemia influenzale del nostro paese. Deve essere veramente difficile confrontarsi con colleghi che hanno lavorato su più fronti credendo nell'importanza della preparazione pandemica mentre si rappresenta uno Stato che ha unicamente adempiuto all'obbligo formale della stesura di un piano nazionale di preparazione pandemica. Quale seguito dopo la pubblicazione del piano? Sembra che l'Italia si sia dimenticata dell'importanza di fronteggiare una possibile pandemia influenzale. Così, mentre in Ingilterra il primo ministro Brown siglava un accordo per assicurare la totale copertura della popolazione inglese con vaccino pandemico in Italia non si è nemmeno lavorato sulle categorie vaccinali prioritarie , pertanto la situazione paradossale è che se un vaccino pandemico fosse disponibile per l'Italia non si saprebbe neanche a chi somministrarlo con esattezza.
E proprio l'argomento "vaccinazione pandemica" è stato al centro dell'attenzione dell'incontro odierno, almeno in accordo a quanto precisato nel comunicato stampa di ieri del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Inoltre, durante l'incontro dovrebbe essere stato al centro dell'attenzione l'argomento vaccinazione pandemica, alla luce di progetti quali il Progetto PANFLUVAC, finanziato dalla Comunità Europea, per lo sviluppo di un vaccino antiinfluenzale “universale”, cioè capace di proteggere da tutti i possibili virus dell’influenza. Stando al comunicato stampa il Progetto PANFLUVAC prevede l’inizio di una sperimentazione del nuovo vaccino entro il 2008 dopo la già dimostrata efficacia nell’animale sperimentale. A questo progetto, partecipano nove gruppi di 6 Paesi Europei fra cui l’Italia, con il Centro Nazionale dell’Influenza dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ritorneremo sull'argomento, per l'importanza capitale di una simile vaccinazione.
Ringrazio Giuseppe per avermi trasmesso immediatamente il comunicato stampa. Nei prossimi giorni, insieme a lui, spero di poter pubblicare altre notizie con aggiornamenti sull'esito della riunione odierna, nella speranza che l'incontro abbia significato qualcosa per la sonnolenta Italia.
domenica 7 settembre 2008
WHACK the flu!
Mi sembra doveroso sottolineare l'importanza del programma "WHACK the flu", di cui si è accennato nell'ultimo aggiornamento settimanale di Giuseppe (Settimana 36).
In qualche angolo di PandemItalia (non ricordo più dove perchè il numero dei post comincia ad essere "importante") ho già scritto di quanto sia importante che i bambini siano educati alle più comuni norme igieniche, come ad esempio coprire la bocca durante tosse e starnuti o lavarsi le mani frequentemente.
Io stesso sto insistendo con la mia splendida nipotina di 4 anni e i risultati si vedono: ora mentre sta per starnutire si copre la bocca con la manina e poi si gira subito verso di me, alla ricerca di un segnale di approvazione. Oggi le ho fatto notare che non appena fatto lo starnuto la manina rimane sporca e così è importante andare subito a lavarsi le mani.
Ora viene il bello... presto gli parlerò dei germi cattivi che fanno venire le malattie e di cosa sia importante fare per evitarli.
Ovviamente gli sforzi individuali non bastano, anzi potrebbero risultare inutili. I bambini frequentano collettività piene di altri bambini ed è impensabile ottenere qualcosa dai bambini se non attraverso il loro coinvolgimento collettivo.
WHACK the flu è un programma interessante e spero che iniziative di questo genere possano prendere campo anche in Italia, non solo per la riduzione della trasmissione dell'influenza stagionale e delle altre malattie infettive a trasmissione aerea; penso anche ad un'eventuale pandemia influenzale.
Alcuni link...
Dengue e Malaria
Un turista italiano di ritorno da una vacanza in estremo oriente è stato diagnosticato affetto da febbre dengue a Firenze (leggi qui) dopo che era stato ricoverato in ospedale con sintomi febbrili e rash cutaneo. Nei giorni scorsi altri due pazienti avevano ricevuto la stessa diagnosi.
Un caso di malaria invece è stato identificato a Genova.
E' chiaro che i viaggiatori devono essere maggiormente sensibilizzati sui rischi che corrono in certi paesi con endemicità alla dengue, alla malaria, al colera e ad altre malattie a trsmissione vettoriale o alimentare e sulle modalità per ridurre l'esposizione a patogeni che possono trasmettersi anche in Italia, dove sono presenti condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione di zanzare e altri insetti vettori.
Un caso di malaria invece è stato identificato a Genova.
E' chiaro che i viaggiatori devono essere maggiormente sensibilizzati sui rischi che corrono in certi paesi con endemicità alla dengue, alla malaria, al colera e ad altre malattie a trsmissione vettoriale o alimentare e sulle modalità per ridurre l'esposizione a patogeni che possono trasmettersi anche in Italia, dove sono presenti condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione di zanzare e altri insetti vettori.
H5N1 Update - Settimana 36
ANTIVIRALI, SORVEGLIANZA PER L'EMERSIONE DI CEPPI RESISTENTI ALL'OSELTAMIVIR - Aggiornamento del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC): i dati più recenti provenienti dai centri OMS del sudamerica confermano l'isolamento di ceppi influenzali umani sottotipo A/H1N1 con mutazione H274Y che conferisce resistenza al farmaco oseltamivir; in Cile su 13 virus isolati e caratterizzati geneticamente 4 erano resistenti mentre in Argentina su cinque isolati 2 erano resistenti.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA - Una società farmaceutica ha messo a disposizione del settore finanziario e imprenditoriale un programma di acquisto di farmaci antivirali per garantire la continuità operativa in caso di pandemia influenzale (leggi qui). La società in questione produce il farmaco Zanamivir, un inibitore della neuramminidasi, attivo nei confronti di virus influenzali umani e aviari, anche quelli che presentano mutazioni e resistenza nei confronti dell'oseltamivir.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA - Il CIDRAP propone un articolo sul coinvolgimento di bambini e ragazzi nella diffusione di pratiche di igiene personale utili per proteggersi dalle infezioni respiratorie, anche durante una possibile futura pandemia influenzale. Il programma WHACK the flu consiste nella diffusione di brevi e chiari messaggi attraverso manifesti disegnati dagli stessi bambini durante manifestazioni pubbliche (fiere, etc.), raggiungendo così nel contempo sia la popolazione infantile che gli adulti, spesso meno ricettivi a messaggi sul cambiamento di comportamenti ritenuti consolidati.
INFLUENZA STAGIONALE, CAMPAGNE DI PREVENZIONE - Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) ha diffuso alcune linee guida per stabilire una razionale stratificazione della priorità nell'accesso alla vaccinazione influenzale stagionale in base ad età, condizioni di salute, attività di lavoro svolta.
INFLUENZA STAGIONALE, EFFICACIA DEL VACCINO IN PAZIENTI ANZIANI - Continuano a essere pubblicati studi sull'efficacia del vaccino anti-influenzale stagionale in pazienti anziani, specialmente in quelli ospedalizzati o ospiti di strutture di lungo degenza. Il CIDRAP propone alcune note sui risultati di uno dei più recenti studi che avrebbe stabilito come la mortalità per influenza non è diminuita in questi pazienti nonostante la estesa copertura vaccinale.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, USA - L'OIE ha ricevuto una comunicazione da parte del dipartimento dell'agricoltura USA per una epizoosi di influenza aviaria sottotipo A/H5N8 a bassa patogenicità in un allevamento di uccelli non destinati all'alimentazione nello stato dell'Idaho, secondo quanto riporta il CIDRAP (leggi qui). Non è stato ancora stabilito se gli animali siano stati infettati da uccelli selvatici o dall'introduzione di nuovi animali da altre fattorie. Il rapporto all'OIE è disponibile a questo indirizzo.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, REPUBBLICA DOMINICANA - L'OIE ha ricevuto un aggiornamento sulla situazione epizootica nel paese centroamericano colpito da un virus a bassa patogenicità A/H5N2 (leggi qui). Per il momento non ci sono segnalazioni di ulteriori focolai ma la sorveglianza continua.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA - Una società farmaceutica ha messo a disposizione del settore finanziario e imprenditoriale un programma di acquisto di farmaci antivirali per garantire la continuità operativa in caso di pandemia influenzale (leggi qui). La società in questione produce il farmaco Zanamivir, un inibitore della neuramminidasi, attivo nei confronti di virus influenzali umani e aviari, anche quelli che presentano mutazioni e resistenza nei confronti dell'oseltamivir.
PREPARAZIONE PANDEMICA, USA - Il CIDRAP propone un articolo sul coinvolgimento di bambini e ragazzi nella diffusione di pratiche di igiene personale utili per proteggersi dalle infezioni respiratorie, anche durante una possibile futura pandemia influenzale. Il programma WHACK the flu consiste nella diffusione di brevi e chiari messaggi attraverso manifesti disegnati dagli stessi bambini durante manifestazioni pubbliche (fiere, etc.), raggiungendo così nel contempo sia la popolazione infantile che gli adulti, spesso meno ricettivi a messaggi sul cambiamento di comportamenti ritenuti consolidati.
INFLUENZA STAGIONALE, CAMPAGNE DI PREVENZIONE - Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) ha diffuso alcune linee guida per stabilire una razionale stratificazione della priorità nell'accesso alla vaccinazione influenzale stagionale in base ad età, condizioni di salute, attività di lavoro svolta.
INFLUENZA STAGIONALE, EFFICACIA DEL VACCINO IN PAZIENTI ANZIANI - Continuano a essere pubblicati studi sull'efficacia del vaccino anti-influenzale stagionale in pazienti anziani, specialmente in quelli ospedalizzati o ospiti di strutture di lungo degenza. Il CIDRAP propone alcune note sui risultati di uno dei più recenti studi che avrebbe stabilito come la mortalità per influenza non è diminuita in questi pazienti nonostante la estesa copertura vaccinale.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, USA - L'OIE ha ricevuto una comunicazione da parte del dipartimento dell'agricoltura USA per una epizoosi di influenza aviaria sottotipo A/H5N8 a bassa patogenicità in un allevamento di uccelli non destinati all'alimentazione nello stato dell'Idaho, secondo quanto riporta il CIDRAP (leggi qui). Non è stato ancora stabilito se gli animali siano stati infettati da uccelli selvatici o dall'introduzione di nuovi animali da altre fattorie. Il rapporto all'OIE è disponibile a questo indirizzo.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, REPUBBLICA DOMINICANA - L'OIE ha ricevuto un aggiornamento sulla situazione epizootica nel paese centroamericano colpito da un virus a bassa patogenicità A/H5N2 (leggi qui). Per il momento non ci sono segnalazioni di ulteriori focolai ma la sorveglianza continua.
martedì 2 settembre 2008
H5N1 Update - Settimana 35
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, BANGLADESH - La FAO ha assicurato al paese asiatico, già pesantemente colpito da una epizoosi di influenza aviaria H5N1 in pressochè tutti i distretti, che continuerà la collaborazione per migliorare la capacità di risposta e contenimento alla malattia nel pollame e per consolidare gli stock alimentari (http://news.xinhuanet.com/english/2008-08/29/content_9736859.htm).
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM: diverse entità di aiuto e assistenza internazionali hanno ribadito la necessità per il paese, epicentro della panzoosi di influenza aviaria sin dal 2003, di continuare la lotta alla malattia con la sorveglianza veterinaria, le vaccinazioni degli animali e il miglioramento della sicurezza dei mercati di animali vivi (leggi qui). Sebbene ci siano stati chiaramente notevoli conseguimenti, per esempio la riduzione dell'incidenza di casi umani di H5N1 - passati da quasi un centinaio nel periodo 2004/2005 ai cinque del 2008 - la presenza enzootica del virus nella popolazione avicola domestica e nell'avifauna acquatica fa si che il rischio di malattia per l'uomo (e la potenziale emersione di un ceppo H5N1 con potenziale pandemico) continui ad essere presente cosiccome metta in pericolo lo stock proteico disponibile, in un periodo di crisi alimentare globale.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM - Le autorità veterinarie vietnamite hanno isolato un nuovo ceppo di influenza aviaria da H5N1 (leggi qui). Questo ceppo appartiene alla linea evolutiva denominata Clade 7, precedentemente isolata in Cina.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, BENIN: durante un controllo veterinario di routine nei mercati di pollame vivo, è stato identificato un focolaio di influenza aviaria H5N1, secondo quanto riporta il CIDRAP.
PREPARAZIONE PANDEMICA, ECDC - Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie nella sua newsletter settimanale ha fatto il punto sui conseguimenti della ricerca farmaceutica nel campo dei vaccini pandemici anti-H5N1. L'ECDC riconosce come negli ultimi mesi molti prodotti siano stati approvati per l'uso umano e altri siano in avanzato stadio di sperimentazione, conferma che gli studi scientifici più recenti stabiliscono una efficace risposta immunitaria nell'uomo dopo la somministrazione di questi preparati (anche nei confronti di virus H5N1 appartenenti a linee evolutive molto distanti rispetto al ceppo vaccinale), ribadisce però la sua neutralità per quanto riguarda la somministrazione di massa di questi vaccini. E' una questione eminentemente politica, e a questa autorità l'ECDC investe la responsabilità di decidere se e quando investire nei vaccini e per i tempi e modi di immunizzazione.
INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA, USA - Il CIDRAP riporta la notizia dell'isolamento di un virus A/H7N3 dell'influenza aviaria in alcuni cigni apparentemente asintomatici a Providence nello stato orientale del Rhode Island.
INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, CINA - Su PLOS è apparso uno studio su 26 casi umani riportati sin dal 2003 in Cina. Fra i punti salienti: età mediana 59 anni (range: 6-62); il 58% dei pazienti era di sesso femminile; nel 92% dei casi era presente febbre, e nel 58% tosse all'esordio dei sintomi, mentre all'ammissione in ospedale molti avevano rumori toracici e dispnea; tutti i casi hanno mostrato rapida progressione verso polmonite bilaterale; le principali complicazioni: 81% ha sviluppato distress respiratorio acuto (ARDS), 50% insufficienza cardiaca, 43% elevazione dei livelli delle transaminasi, 17% disfunzione renale; i casi fatali hanno dimostrato rispetto a quelli non fatali: trombocitopenia, elevazione della latticodeidrogenasi (LDH) e della creatinfosfokinasi (CPK e CK); il 67% dei pazienti trattati (8 di 12) con agenti antivirali (amantadina, rimantadina, ribavirina, oseltamviri, siero immune) sono sopravvissuti, mentre solo il 7% di quelli non trattati (1 su 14) ha avuto esito favorevole.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM: diverse entità di aiuto e assistenza internazionali hanno ribadito la necessità per il paese, epicentro della panzoosi di influenza aviaria sin dal 2003, di continuare la lotta alla malattia con la sorveglianza veterinaria, le vaccinazioni degli animali e il miglioramento della sicurezza dei mercati di animali vivi (leggi qui). Sebbene ci siano stati chiaramente notevoli conseguimenti, per esempio la riduzione dell'incidenza di casi umani di H5N1 - passati da quasi un centinaio nel periodo 2004/2005 ai cinque del 2008 - la presenza enzootica del virus nella popolazione avicola domestica e nell'avifauna acquatica fa si che il rischio di malattia per l'uomo (e la potenziale emersione di un ceppo H5N1 con potenziale pandemico) continui ad essere presente cosiccome metta in pericolo lo stock proteico disponibile, in un periodo di crisi alimentare globale.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM - Le autorità veterinarie vietnamite hanno isolato un nuovo ceppo di influenza aviaria da H5N1 (leggi qui). Questo ceppo appartiene alla linea evolutiva denominata Clade 7, precedentemente isolata in Cina.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, BENIN: durante un controllo veterinario di routine nei mercati di pollame vivo, è stato identificato un focolaio di influenza aviaria H5N1, secondo quanto riporta il CIDRAP.
PREPARAZIONE PANDEMICA, ECDC - Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie nella sua newsletter settimanale ha fatto il punto sui conseguimenti della ricerca farmaceutica nel campo dei vaccini pandemici anti-H5N1. L'ECDC riconosce come negli ultimi mesi molti prodotti siano stati approvati per l'uso umano e altri siano in avanzato stadio di sperimentazione, conferma che gli studi scientifici più recenti stabiliscono una efficace risposta immunitaria nell'uomo dopo la somministrazione di questi preparati (anche nei confronti di virus H5N1 appartenenti a linee evolutive molto distanti rispetto al ceppo vaccinale), ribadisce però la sua neutralità per quanto riguarda la somministrazione di massa di questi vaccini. E' una questione eminentemente politica, e a questa autorità l'ECDC investe la responsabilità di decidere se e quando investire nei vaccini e per i tempi e modi di immunizzazione.
INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA, USA - Il CIDRAP riporta la notizia dell'isolamento di un virus A/H7N3 dell'influenza aviaria in alcuni cigni apparentemente asintomatici a Providence nello stato orientale del Rhode Island.
INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, CINA - Su PLOS è apparso uno studio su 26 casi umani riportati sin dal 2003 in Cina. Fra i punti salienti: età mediana 59 anni (range: 6-62); il 58% dei pazienti era di sesso femminile; nel 92% dei casi era presente febbre, e nel 58% tosse all'esordio dei sintomi, mentre all'ammissione in ospedale molti avevano rumori toracici e dispnea; tutti i casi hanno mostrato rapida progressione verso polmonite bilaterale; le principali complicazioni: 81% ha sviluppato distress respiratorio acuto (ARDS), 50% insufficienza cardiaca, 43% elevazione dei livelli delle transaminasi, 17% disfunzione renale; i casi fatali hanno dimostrato rispetto a quelli non fatali: trombocitopenia, elevazione della latticodeidrogenasi (LDH) e della creatinfosfokinasi (CPK e CK); il 67% dei pazienti trattati (8 di 12) con agenti antivirali (amantadina, rimantadina, ribavirina, oseltamviri, siero immune) sono sopravvissuti, mentre solo il 7% di quelli non trattati (1 su 14) ha avuto esito favorevole.
H5N1 Update - Settimana 34
PREPARAZIONE PANDEMICA, VIETNAM - Il paese asiatico sembra intenzionato a procedere alla produzione di un vaccino pandemico anti-H5N1 il prossimo anno, secondo quanto riporta l'agenzia Xinhua. Dopo che tutti i trials sono stati conclusi con successo, il vaccino sarà prodotto dalla casa farmaceutica locale Vabiotech con un costo di 1,8 dollari USA per dose.
PREPARAZIONE PANDEMICA, SINGAPORE - Una esercitazione per il settore finanziario ed economico è stata programmata nella città-stato per i primi di settembre (leggi qui).
PREPARAZIONE PANDEMICA, INDONESIA - Una campagna di sensibilizzazione all'influenza aviaria si sta conducendo con l'aiuto di almeno cinquemila ragazzi e giovani boy scouts nella provincia di Giava Occidentale con la supervisione e aiuto dell'UNICEF (leggi qui); lo scopo: far conoscere ai più esposti - i bambini e i ragazzi - le modalità di infezione, i sintomi, le misure di protezione personale e di igiene personale a fronte della diffusione epizootica del virus H5N1 nell'area di residenza.
I.A. NELLA AVIFAUNA SELVATICA, USA, RHODE ISLAND - Il dipartimento per l'amministrazione ambientale dello stato USA del Rhode Island (area nord-orientale, atlantica, città di Providence) ha diffuso una nota per la stampa con la quale si specifica il tipo di virus influenzale aviario che ha colpito alcuni cigni selvatici sottoposti a indagini di laboratorio di routine (leggi qui). Il virus è un sottotipo A/H7N3 ma non è stato specificato se si tratta di un ceppo a bassa o alta patogenicità. Gli animali testati erano stati catturati presso un'area verde della città di Providence.
I.A. NELL'AVIFAUNA SELVATICA, RICERCA - Uno studio apparso su PLOS mette in evidenza il primo isolamento di un ceppo influenzale ad alta patogenicità H5N2 in esemplari di avifauna selvatica asintomatici.
PREPARAZIONE PANDEMICA, SINGAPORE - Una esercitazione per il settore finanziario ed economico è stata programmata nella città-stato per i primi di settembre (leggi qui).
PREPARAZIONE PANDEMICA, INDONESIA - Una campagna di sensibilizzazione all'influenza aviaria si sta conducendo con l'aiuto di almeno cinquemila ragazzi e giovani boy scouts nella provincia di Giava Occidentale con la supervisione e aiuto dell'UNICEF (leggi qui); lo scopo: far conoscere ai più esposti - i bambini e i ragazzi - le modalità di infezione, i sintomi, le misure di protezione personale e di igiene personale a fronte della diffusione epizootica del virus H5N1 nell'area di residenza.
I.A. NELLA AVIFAUNA SELVATICA, USA, RHODE ISLAND - Il dipartimento per l'amministrazione ambientale dello stato USA del Rhode Island (area nord-orientale, atlantica, città di Providence) ha diffuso una nota per la stampa con la quale si specifica il tipo di virus influenzale aviario che ha colpito alcuni cigni selvatici sottoposti a indagini di laboratorio di routine (leggi qui). Il virus è un sottotipo A/H7N3 ma non è stato specificato se si tratta di un ceppo a bassa o alta patogenicità. Gli animali testati erano stati catturati presso un'area verde della città di Providence.
I.A. NELL'AVIFAUNA SELVATICA, RICERCA - Uno studio apparso su PLOS mette in evidenza il primo isolamento di un ceppo influenzale ad alta patogenicità H5N2 in esemplari di avifauna selvatica asintomatici.
lunedì 1 settembre 2008
Antivirali: ancora utili per una pandemia influenzale?
Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato l'aggiornamento settimanale sulla diffusione di ceppi influenzali umani appartenenti al sottotipo A/H1N1 resistenti al farmaco antivirale di prima scelta per il trattamento e profilassi dell'influenza, oseltamivir (Tamiflu). Secondo i dati della rete di sorveglianza che fa capo all'OMS, nell'emisfero meridionale, dove la stagione epidemica sta iniziando, il sottotipo A/H1N1 è risultato resistente in Sudafrica (su 107 campioni testati tutti sono risultati possedere la mutazione H274Y a carico della sequenza proteica della Neuraminidasi -NA- che conferisce totale resistenza al farmaco), Australia (10 su 10 campioni resistenti). Per quanto riguarda l'Europa - dove la circolazione influenzale è soltanto sporadica - un virus H1N1 isolato in Francia e alcuni in Norvegia possedevano la stessa mutazione. Secondo l'ECDC il quadro clinico delle infezioni causate da questi virus H1N1 resistenti è assimilabile a quello provocato da virus privi della mutazione H274Y, anche se l'emersione e diffusione intercontinentale e la persistenza della stessa rimane ancora da spiegare. Prima del 1999, quando i farmaci inibitori della neuraminidasi non erano ancora stati messi in commercio, dalle analisi su campioni virali a disposizione negli archivi degli istituti di ricerca questa particolare mutazione non era stata rilevata, o soltanto in una piccolissima frazione dei campioni (meno dell'1 per cento). Quale sia il significato epidemiologico e le ripercussioni sui piani pandemici internazionali che prevedono lo stoccaggio di grandi quantità di oseltamivir per la profilassi e il trattamento di un potenziale ceppo pandemico (non-H1N1 con tutta probabilità) rimangono questioni aperte.
Sullo stesso argomento è stato pubblicato un aggiornamento a cura dell'OMS, con tabelle esplicative e un articolo apparso sul sito web di Bloomberg, nel quale ci sono alcune dichiarazioni di esperti e quella di un rappresentate della casa farmaceutica Hofman-La Roche che produce il farmaco Oseltamivir. Secondo questa persona, i piani pandemici nazionali non dovrebbero subire alterazioni dopo l'esplosiva diffusione di ceppi influenzali stagionali umani A/H1N1 resistenti al farmaco, poichè il virus panzootico A/H5N1 è ancora suscettibile al Tamiflu. Tuttavia, dal momento che possibili riassortimenti virali causati da co-infezioni umane H1/H5 sono sempre possibili o ricombinazioni con passaggio della mutazione H274Y da un sottotipo all'altro possono avvenire, la sorveglianza virologica è sempre più necessaria cosiccome una spinta alla ricerca di base sull'ecologia dell'influenza.
Sullo stesso argomento è stato pubblicato un aggiornamento a cura dell'OMS, con tabelle esplicative e un articolo apparso sul sito web di Bloomberg, nel quale ci sono alcune dichiarazioni di esperti e quella di un rappresentate della casa farmaceutica Hofman-La Roche che produce il farmaco Oseltamivir. Secondo questa persona, i piani pandemici nazionali non dovrebbero subire alterazioni dopo l'esplosiva diffusione di ceppi influenzali stagionali umani A/H1N1 resistenti al farmaco, poichè il virus panzootico A/H5N1 è ancora suscettibile al Tamiflu. Tuttavia, dal momento che possibili riassortimenti virali causati da co-infezioni umane H1/H5 sono sempre possibili o ricombinazioni con passaggio della mutazione H274Y da un sottotipo all'altro possono avvenire, la sorveglianza virologica è sempre più necessaria cosiccome una spinta alla ricerca di base sull'ecologia dell'influenza.
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