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venerdì 5 aprile 2013

Influenza H7N9... che succede in Cina?

Non dimentichi delle origini di PandemItalia non possiamo evitare di diffondere informazioni su quanto sta accadendo in Cine negli ultimi giorni. I Fatti.
Il 31 marzo 2013 le Autorità cinesi hanno notificato all'Organizzazione Mondiale della Sanità tre casi di influenza da virus influenzale di tipo A/H7N9. Si tratta di un virus influenzale aviario "riassortante", nato dalla combinazione di geni di virus A/H7N9 e H9N2. Si tratta dunque di un nuovo virus. Nessun virus simile è mai stato identificato prima d'ora.
I comunicati ministeriali rilasciati negli ultimi giorni chiariscono alcuni aspetti, ma la situazione è in costante evoluzione:
Se siete interessati ad aggiornamenti attendibili e costanti allora il luogo migliore è il sito FluTrackers dove le migliori "sentinelle" al mondo studiano, cercano, scovano, traducono notizie praticamente in tempo reale, non solo sull'H7N9 ma su tutte le epidemie più interessanti in atto a livello mondiale.

Per maggiori informazioni il consiglio è quello di consultare i siti più affidabili e di non dare troppo seguito alla solita stampa allarmistica che, ne sono certo, sta per cominciare a scatenarsi con i soliti titoli allarmistici...
Di seguito un elenco di utili risorse del web:
- WHO FAQ - Frequently Asked Questions on human infection with influenza A(H7N9) virus, China
- WHO - Disease Outbreak News
- FluTrackers - Influenza: virus di origine animale (H5, H7, H9, trH3, e altri), a cura di Giuseppe Michieli,
Membro del Comitato Consultivo, Editore e Direttore del Forum Italiano di FluTrackers.
- CIDRAP - Center for Infectious Disease Research and Policy (ottima sezione di news, sempre aggiornate, e letteratura scientifica)
- ISS - EpiCentro (ma ad oggi nel portale non è stata ancora inserita alcuna notizia in merito).

domenica 16 settembre 2012

Comunicare per la Salute Pubblica

È questo il sottotitolo prescelto per la seconda vita di PandemItalia!
Sì, dopo molto tentennamento ho deciso. PandemItalia torna a vivere. Ma con obiettivi differenti.
PandemItalia è  nato nel 2007 per offrire informazioni sulla preparazione e il controllo di un’eventuale pandemia influenzale. Nel 2009, con la diffusione pandemica del nuovo virus influenzale A/H1N1, PandemItalia segue costantemente il susseguirsi degli eventi. Cresce la popolarità del blog ma al contempo cresce la delusione per un'evento emergenziale come sempre gestito in maniera pessima sul versante comunicativo. Così, persa la motivazione e svanito l'entusiasmo iniziale, dopo oltre tre anni di lavoro ininterroto, PandemItalia chiude i battenti: è l'agosto del 2010.
Ora però la sentita necessità di approfondire la scienza della comunicazione del rischio mi ha motivato e mi ha fatto riconsiderare l'idea di ripristinare il blog e utilizzarlo al fine di diffondere conoscenze sulla comunicazione per la salute con particolare riferimento alla comunicazione utilizzata nella gestione e il controllo delle emergenze per la salute pubblica.
Perchè un blog sulla comunicazione per la salute pubblica?
Le ragioni sono varie. Anzitutto perchè in questi due anni ho consolidato la mia posizione lavorativa e mi sono ritrovato a lavorare sia a livello locale (Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano), sia a livello regionale (Agenzia Regionale Sanitaria) nell'area tecnica delle Vaccinazioni e delle Malattie Infettive. Quindi sono consapevole che potrò dedicare molto del mio tempo lavorativo ad approfondire tematiche pertinenti alle finalità del blog.
Inoltre, sempre in campo lavorativo, gli studi, la tanta formazione sulla comunicazione del rischio e il tentativo di metterne costantemente in pratica i princìpi sono valsi un importante riconoscimento a livello regionale: sono stato inserito nel GORES (Gruppo Operativo Regionale Emergenze Sanitarie) come esperto in Comunicazione del rischio (DPGR 60/2012). In caso di emergenza sanitaria sarò chiamato a dare il mio contributo come esperto nella specifica materia. Quindi è necessario che io continui ad approfondire costantemente l'argomento "Comunicazione del rischio". E cosa potrebbe essere più utile di una palestra come un blog? Del resto quando si decide di curare un blog ci si impegna a tenerlo aggiornato, a curarlo nei dettagli, ad approfondire gli argomenti trattati.
Per questi motivi PandemItalia subirà un cambio di rotta. Non più un blog dedicato alle pandemie influenzali ma un blog dedicato alla comunicazione per la salute pubblica. E la comunicazione per la salute, con tutte le sue declinazioni operative (Comunicazione del rischio, Crisis Communication, Advocacy, Outbreak Communication, Health Literacy, etc.), è una funzione trasversale a tante aree di lavoro nella Prevenzione collettiva: non solo Malattie Infettive e Vaccinazioni, ma anche Ambiente e salute, Screening oncologici, Epidemiologia, Promozione della Salute...
Quindi si ricomincia, con nuovi stimoli, nuovi obiettivi, rinnovato entusiasmo... Benvenuti (bentornati) su PandemItalia e buona lettura!

Si ricomincia...


domenica 8 agosto 2010

Il destino di PandemItalia


Il destino di PandemItalia? Chi lo conosce?! Senza dubbio la pandemia influenzale del 2009 (che fa ancora i suoi danni) ha prodotto il danno maggiore nell'aver causato enorme discredito nei confronti della Sanità Pubblica a tutti i livelli. Il lavoro da operatore di sanità pubblica impegnato in prima linea, sia in ambito locale che regionale, è stato durissimo e altamente misconosciuto. La polemica sui vaccini ha alzato un gran polverone e tutto d'un tratto gli sforzi effettuati sono stati spazzati via, sono stati sommersi dall'opinione pubblica, falsata e distorta come accade nella maggior parte delle emergenze di sanità pubblica. Ecco il motivo per il mio lungo silenzio e la mia sostanziale inattività nelle pagine di questo blog. Non penso proprio che riprenderò a postare su PandemItalia, o almeno non lo farò di frequente come in passato. Il tema delle pandemie influenzali è uno dei tanti fronti d'azione della Sanità Pubblica. È tempo di voltare pagina e guardare oltre. Nei prossimi mesi sarò impegnato nella costruzione del Piano di Prevenzione 2010-2012 della Regione Marche, chissà che questa mia nuova avventura professionale non fornisca lo stimolo per creare qualcosa di nuovo, dalle ceneri di PandemItalia.
Grazie a chi ha sostenuto il blog, anche semplicemente con un commento; grazie a Giuseppe Michieli, compagno di viaggio attento, affidabile e preparato; grazie a Gualtiero Grilli, con cui nell'ormai lontano 2007 ragionammo su come impostare il blog; grazie a tutti quelli si sono affacciati almeno una volta su queste pagine.

Voi tutti sapete che per rimanere aggiornati su H1N1, H5N1 ed altre minacce pandemiche ci sono i soliti validissimi riferimenti:
- Attraverso Questi Giorni

Non dimenticate poi i siti istituzionali (WHO, CDC, ECDC) e il validissimo sito del CIDRAP.

Da questo momento considerate PandemItalia un blog chiuso.
A presto.

Daniel

martedì 19 gennaio 2010

Pandemia e mortalità

Riporto le considerazioni inviate ad EpiCentro e pubblicate nel notiziario dell'8 gennaio 2010.
Si parla di pandemia e mortalità.

Guatiero Grilli, Daniel Fiacchini (PF Sanità Pubblica - Regione Marche)

Per gli addetti ai lavori il numero dei decessi è solo uno dei parametri da verificare e non necessariamente il più importante, o almeno non lo è in tutte le circostanze. Al contrario, l’opinione pubblica, tramite i mezzi di comunicazione di massa, sembra considerarlo come unico indicatore d’interesse e, per questo, capace di influenzare pesantemente i comportamenti delle persone.
Poiché più di altri è soggetto a interpretazioni ed equivoci, appare necessario approfondire brevemente il significato di questo parametro.
Il primo problema è l’utilizzo del solo numero di decessi: si tratta di un indicatore povero, poco informativo, talvolta fuorviante. Il numero dei decessi per una certa patologia dovrebbe sempre essere messo in rapporto con un altro numero che rappresenti, ad esempio, i malati o gli esposti. Se al denominatore abbiamo il numero totale dei malati e al numeratore il numero dei deceduti potremo parlare di tasso di letalità; se al denominatore abbiamo gli esposti, ovvero l'intera popolazione interessata dal fenomeno in studio, si potrà parlare correttamente di tasso di mortalità.
Per gli indicatori come il tasso di letalità o il tasso di mortalità è, inoltre, opportuno sottolineare la necessità di stabilire un intervallo temporale entro il quale questi indicatori devono essere considerati. Ciò che di frequente accade, è che i decessi vengano sempre sommati a partire dall’inizio della epidemia. Ciò è stato già fatto in occasione di tutte le più recenti epidemie e, in alcuni casi, come l’Aids, si è continuato a effettuare somme per anni, col risultato di far perdere significato a questo numero. Nel caso della pandemia influenzale, all’inizio della circolazione del virus gli esposti sono rappresentati dall'intera popolazione, ma questa condizione riguarda un periodo limitato di tempo che va comunque identificato con chiarezza. Immaginiamo un articolo di giornale che dica che in Italia si sono verificati 30 decessi, mentre in Giappone 50: se non compariamo almeno la popolazione delle due nazioni e non riferiamo il dato a un periodo di tempo limitato, queste informazioni non avranno alcun significato.
Il problema si complica ulteriormente quando si tratta di stabilire quando un decesso è da attribuire all'influenza. In questo caso, esiste una reale difficoltà, in quanto, in termini epidemiologici, la definizione di causa di morte cambia a seconda del suo utilizzo, senza che questo costituisca una pratica scorretta. La maggior parte dei soggetti contati oggi come morti per influenza non apparirà nelle statistiche di mortalità Istat perché, nella classificazione ufficiale delle cause di morte, la causa è “malattia o evento traumatico che, attraverso eventuali complicazioni o stati morbosi intermedi, ha condotto al decesso”.
Come è noto, l’influenza agisce spesso da causa intermedia, poiché costituisce l’aggravamento di una malattia di base. Se muore per influenza un paziente affetto da leucemia, la causa di morte è la leucemia. A fronte di questo, sembrerebbe, quindi, corretto smentire con forza tutti i vari conteggi che appaiono sui giornali: l’influenza non è quasi mai la vera causa del decesso, ma aggrava semplicemente una grave patologia preesistente.
Va anche precisato che il conteggio effettuato con questa metodologia è distorto da una consistente sottostima del fenomeno: vengono contati solo i morti in cui risulti un isolamento virale. L’isolamento virale non viene fatto in tutti i casi, il prelievo deve essere fatto al momento giusto e con metodologia corretta, quindi è ragionevole pensare che i decessi occorsi “con infezione da virus influenzale in corso” siano in numero maggiore.
In epidemiologia, per stimare il numero dei decessi attribuibile all'influenza stagionale è spesso utilizzato un altro parametro: l’eccesso di mortalità. In poche parole, si tratta di utilizzare il numero di decessi avvenuti per tutte le cause e comparare il numero delle morti verificatisi durante la stagione influenzale con il dato medio delle morti registrato nel restante periodo dell'anno. Questo indicatore consente di valutare l’impatto dell'influenza sulla mortalità di una popolazione. In questo caso non ci sono errori dovuti a mancanza di diagnosi, imprecisioni di interpretazione o altro, in quanto i morti vengono contati tutti, indipendentemente da qualunque altro fattore. Questo indicatore può essere calcolato per classi di età e per sesso. Il valore ottenuto non è generico come potrebbe apparire, infatti, durante un evento come un'epidemia di influenza stagionale (ma questo calcolo è stato fatto anche per altri eventi come ad esempio le ondate di calore), la malattia può avere effetti sulla mortalità in vario modo: aumento degli incidenti, aggravamento di malattie non diagnosticate, influenza stessa non diagnosticata, ecc.
Il calcolo dell’eccesso di mortalità però non è facilmente utilizzabile durante lo svolgimento di un evento sanitario (come la pandemia influenzale attualmente in corso) poiché necessita di un periodo di tempo più lungo e di un altro periodo di paragone che deve essere ben identificato e possibilmente privo di altre variabili che andrebbero a distorcere il risultato.
Ciò che viene fatto al giorno d’oggi e che ha grande risalto sulla stampa è, di fatto, una via di mezzo tra i due parametri. Se, infatti, viene preso in considerazione il numero di morti con isolamento virale per fornire una valutazione dell’impatto della pandemia, siamo di fronte a una forte sottostima del fenomeno, poiché il totale dei morti provocato in qualche modo dall’influenza è molto maggiore. Se, invece, si vuole ottenere un indice della gravità clinica della malattia, utilizzando il medesimo sistema si ottiene una sovrastima del fenomeno, dovuto al fatto che si contano anche i soggetti in cui l’influenza è solo una complicanza della grave patologia preesistente.
In ultimo, appare doveroso ricordare che i dati di letalità (numero di morti su numero di malati) pubblicati giornalmente sono soggetti a un’ulteriore distorsione, in quanto il numero di morti è calcolato come detto, mentre il numero di malati è calcolato utilizzando stime provenienti dal sistema di sorveglianza InfluNet, al quale, tuttavia, sono segnalati i casi di sindromi simil-influenzali (e non di influenza accertata). Dividendo il basso numero di soggetti morti per i quali è stato effettuato l’isolamento virale (anche se in molti casi la vera causa di morte è costituita da altre patologie) per l’altissimo numero soggetti con sintomi simil-influenzali risulta una letalità sicuramente sottostimata.
A questo punto ci si potrebbe chiedere quale dovrebbe essere la giusta metodologia per valutare i parametri epidemiologici della pandemia, incluso il numero di morti. Probabilmente, dipende dal contesto in cui queste cifre vengono utilizzate, tuttavia per avere una stima realistica è necessario utilizzare una metodologia più complessa. Prendendo esempio dai Cdc americani, le stime di incidenza, prevalenza e letalità vengono analizzate da esperti che utilizzano vari indicatori e li elaborano utilizzando, quando necessario, anche fattori di correzione. È anche possibile che le stime cambino e vengano corrette perchè nuovi elementi diventano disponibili: si tratta di un procedimento assolutamente corretto, a condizione che i dettagli metodologici vengano sempre descritti in modo accurato. Utilizzare stime elaborate con questa metodologia comporta però maggiori problemi di comunicazione. Un numero definito come totale dei morti (anche se sbagliato) fornisce un messaggio molto più rapido e facilmente utilizzabile. Una stima necessita di maggiori spiegazioni e anche di maggiore credibilità da parte della fonte. I Cdc, ad esempio, utilizzano un comunicatore autorevole e preparato dal punto di vista tecnico (il Direttore) e, per evitare il ricorso ad altre fonti, i rappresentanti dei mezzi di comunicazione vengono convocati frequentemente e periodicamente.



Riferimenti bibliografici

• WHO. Comparing deaths from pandemia and seasonal influenza. Pandemic (H1N1) 2009 briefing note 20 (ultimo accesso 23.12.09)
• CDC. H1N1-Related Deaths, Hospitalizations and Cases: Details of Extrapolations and Ranges: United States, Emerging Infections Program (EIP) Data (pdf 34 kb, ultimo accesso 23.12.09).

lunedì 28 dicembre 2009

Healthy Holidays

Una parentesi che non c'entra nulla con la pandemia influenzale, giusto per augurare a tutti Buone Feste!
Ecco, secondo i CDC, le dodici cose che si possono fare per trascorrere vacanze in salute...

1. Lava spesso le mani per evitare di diffondere germi e di ammalarti.
2. Evita, per quanto possibile, luoghi freddi e umidi.
3. Governa lo stress. Cerca di rilassarti.
4. Non bere e guidare, non lasciare che altri bevano e guidino.
5. Liberati dal fumo. Evita di fumare e evita il fumo passivo. Il 2010 è alle porte: cogli l’occasione per smettere di fumare
6. Allaccia le cinture di sicurezza quando guidi. Trasporta i tuoi figli usando sempre ovetto, seggiolino o cinture di sicurezza in relazione alla loro altezza, al loro peso e all’età.
7. Approfitta per fare esami del sangue e test di screening. Chiedi al tuo medico quali esami fare e quando.
8. Vaccinati, così facendo previeni malattie e salvi vite umane!
9. Controlla i tuoi bambini. Tienili alla larga da giochi potenzialmente dannosi, da cibo e bevande non sicuri e assicurati che i giochi siano usati correttamente.
10. Attento agli incendi domestici. Molti incendi domestici occorrono nei mesi invernali, quindi fai attenzione a non lasciare camino acceso, candele accese o stufe non presidiate.
11. Prepara il cibo in modo sano. Ricorda questi semplici passaggi: lava spesso le mani e le superfici della cucina, evita la contaminazione crociata (per es: verdura a contatto con la carne), cucina il cibo a temperature appropriate e congela il cibo che non utilizzi.
12. Mangia sano e fai movimento. Mangia molta frutta e verdura. Limita le tue porzioni e limita i cibi dolci o con alte concentrazioni di grassi e zuccheri. Sii attivo almeno per 2 ½ ore a settimana e aiuta i bambini ad essere attivi almeno 1 ora al giorno.

Liberamente adattato da: CDC, Twelve Health and Safety Tips for the Holidays

mercoledì 16 dicembre 2009

Bentornato al Ministero della Salute!

Risorto!
Il Ministero della Salute è tornato!
Ora finalmente potremo risparmiare in lettere e in tempo: in luogo del triste "vice-ministro" potremmo riferirci a Fazio quale "ministro" e invece dell'infinito "Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali" potremo tornare al semplice ed immediato "Ministero della Salute".
Ovviamente è Fazio il nuovo ministro. C'è da rallegrarsi?
Secondo la Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), la nomina di Ferruccio Fazio a nuovo ministro della Salute è "Una scelta buona, ottima" (Fonte ADNKRONOS SALUTE).
"Siamo molto soddisfatti, sia del ritorno del ministero della Salute sia della nomina di Ferruccio Fazio a responsabile del dicastero". Dichiara Salvo Calì, segretario nazionale dello Smi (Sindacato dei medici italiani). Secondo Calì Fazio ha dimostrato di avere le idee chiare e di saper affrontare i problemi del Servizio sanitario nazionale (Fonte ADNKRONOS SALUTE).
Carlo Lusenti(Segretario nazionale dell'Anaao Assomed) dichiara che "In questo anno e mezzo Fazio ha dato prova di grande capacità e con lui abbiamo instaurato un buon rapporto di collaborazione. Siamo certi che saprà affrontare le tante questioni e i tanti problemi che attanagliano la sanità nazionale"(Fonte ADNKRONOS SALUTE).
Infine Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg ha dichiarato: "apprezziamo molto la sua concretezza. Lo abbiamo seguito e stimato nella gestione della nuova influenza A/H1N1 e continueremo a collaborare con la massima lealtà con il neoministro"(Fonte ADNKRONOS SALUTE).

Anche da PandemItalia giungano al neo-ministro le felicitazioni e l'augurio di fare bene per la sanità e meglio di quanto fatto per la gestione della pandemia (sono personalmente in disaccordo con Milillo) che, come recentemente ricordato, sarebbe bene non considerare questione chiusa.

giovedì 19 novembre 2009

Il post di "addio-scusa" (Giuseppe Michieli)

Bene, ci siamo, allora.
L'ultimo mio post su PandemItalia.
L'unica cosa che mi sento di dire è che se anche questa crisi sanitaria non servirà a cambiare le cose in Italia - e segnatamente in Europa - al prossimo 'colpo' che la Natura ci darà, sarà sicuramente peggio.
Da tre giorni il TG1 RAI non parla di pandemia.
E' un evento storico, questa pandemia, perchè è la prima del XXI secolo.
Nel XX, ce ne sono state almeno tre di maggiori, con milioni di morti in tutto il mondo.
Che pensare allora di una televisione pubblica che ha il dovere di informare i cittadini-utenti-finanziatori e che si RIFIUTA di farlo su un argomento di centrale interesse per la collettività?
Io penso che dipende dal fallimento - del nostro fallimento, nel nostro piccolo - dei cittadini di cercare una fonte di informazione indipendente e di premere sulle istituzioni perchè REAGISCANO.
Molti si sono indignati per come si è gestita la questione dei vaccini.
Bene, ma perchè non dirla tutta, la nostra indignazione?
Perchè i vaccini vengono pagati così cari?
Io direi perchè lo Stato ha deciso che non gli importa della ricerca scientifica - di base e applicata - e quindi non può far altro che andare davanti allo zerbino della casa farmaceutica e chiedere col cappello in mano quanti soldi vogliono per dare il farmaco cercato.
Perchè i vaccini sono fatti come sono?
Io penso che le Case farmaceutiche lavorano un po' come gli pare, facendoci pagare i loro brevetti, e visto che gli Stati nazionali si sono ritirati dalla gestione e coordinamento degli investimenti in ricerca scientifica, difficile che possano intromettersi nei processi produttivi, nelle pipelines, nella R&D e così via.
Perchè i cittadini corrono direttamente alle Emergenze degli ospedali invece che contattare i propri medici e seguire le istruzioni di buon senso?
Io penso per il semplice motivo che non ci sono informazioni utili e pronte per i cittadini, che non sono tutti dottori, e hanno necessità di informazioni semplici, precise, autorevoli e concordi su come comportarsi in caso di malattia, specie in caso di pazienti pediatrici o anziani o con altre patologie.
Perchè questo gioco sui numeri di casi e decessi?
Nessuno vuole far sapere quanto male vanno le cose a meno di non esserne costretto. E chi può costringere l'establishment dei media a dire la verità? Ma guarda un po'. Noi, i cittadini.
Infine, perchè ho deciso di lasciare Pandemitalia?
Lo ammetto - ho passato un brutto momento in questo periodo.
Dopo sei anni - DICO SEI - a seguire uno tsunami di notizie su influenza H5N1, emergenze in Indonesia, Pakistan, Turchia, Vietnam, Thailandia, Cina - sono letteralmente ''esploso''.
Mi sono ''bruciato''.
Così ho dovuto dire a Daniel che 'ero fuori' da PandemItalia, non ne potevo piu', anche se continuo a lavorare su FluTrackers.com, e i miei blog.
Perchè mi aspettavo molto da PandemItalia.
Per esempio, una piu' attiva partecipazione sia dei lettori che di lettori-professionali, per esempio legati a redazioni di giornali. Invece, zero, silenzio totale.
Eppure qualcosa i giornali potrebbero impararlo dai cosiddetti 'New Media'.
Uno dei principali elementi distintivi dei nuovi media anche e soprattutto nel settore del monitoraggio delle malattie emergenti, è la gratuita, totale e completa.
Uno dei forum che ho visto crescere e guadagnare ora dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno di credibilità e autorevolezza è stato proprio FluTrackers.com
Molti si sono convinti che questo forum è DAVVERO impegnato, engagé, nella protezione della salute pubblica: inviti a programmi radio, interviste con personaggi di un certo rilievo come il dr David Fedson, o lo scrittore John Barry; lezioni presso Università; convegni organizzati da governi e amministrazioni locali; dappertutto, tranne che in Italia.
Peccato.
Comunque, chiedo ancora scusa a Daniel per il mio forfait, e per il modo e i tempi con i quali è arrivato.
Poteva andare diversamente, chissà.
Bisognava lavorare un po' di piu' anche rispetto alla conoscenza personale reciproca e ai reciproci bisogni, interessi, aspettative.
A volte contano, nel lavoro.
Spero proprio che PandemItalia andrà avanti bene come fa attualmente e migliori ancora in qualità e quantità di informazioni e contributi dei lettori.
Arrivederci, Daniel.
Tuo, Giuseppe Michieli (IronOreHopper)

domenica 15 novembre 2009

500esimo post


Ci siamo.
Due anni e mezzo di attività e siamo già arrivati a 500! 500 post nei quali abbiamo cercato di informare nel modo più corretto e equilibrato possibile, facendo riferimento alle fonti più accreditate ed autorevoli.
Finalmente torno ad essere operativo, come nel periodo precedente il mese di agosto.
Grazie a tutti colori i quali, in assenza del "padrone di casa" hanno "ravvivato l'ambiente" con i commenti.
Come ho già avuto modo di comunicare Giuseppe Michieli ha deciso di smettere di collaborare con PandemItalia. Un sentito ringraziamento per quanto ha fatto per PandemItalia in questi anni. Potete continuare a seguire Giuseppe sui suoi blog (ATM, AQG) o sul Forum italiano di Flu Trackers.

giovedì 12 novembre 2009

Pensieri pandemici

Qualche riflessione a seguito di un periodo di lavoro estenuante e molto stressante e prima di dedicarmi una pausa di tre giorni (domani ferie e prima vaccinazione per Giacomo, sabato e domenica riposo!).
La pandemia sta facendo il suo corso, i casi di sindrome simil influenzale sono in vertiginoso aumento e mi viene da ridere pensando a tutti gli "Anonimi" che hanno deriso il blog e i nostri sforzi nel recente passato, parlando della pandemia come dell'ennesima "invenzione" per creare panico e produrre profitto per i soliti "malfattori" di turno.
Qui avete uno spaccato epidemiologico di quello che sta accadendo nella mia regione, le Marche.
Si tratta di un primo report che sarà notevolmente ampliato con dati di assenteismo scolastico, lavorativo, accessi al pronto soccorso , ricoveri ospedalieri... scusate l'iniziale poverta dei dati offerti.
L'accelerazione della curva pandemica è incredibile e il profilo dell'epicurva che si va a delineare non parla della migliore delle situazioni, descrive al contrario un andamento che le misure di sanità pubblica sin qui adottate, evidentemente, non sono state in grado di mitigare.
La distribuzione del vaccino è così lenta che la vaccinazione non sortirà alcun effetto se non quello di proteggere i singoli cittadini che, avendone diritto, avranno deciso di vaccinarsi.

Gli orrori pandemici mi fanno stare male, da un lato continuo a ringraziare ogni giorno il mio Dio: "Grazie, non è H5N1!".
Sul versante regionale, per quanto mi riguarda, il lavoro è sempre moltissimo e alcuni operatori sanitari cominciano a pensare che la percezione del mondo "pandemico-centrica" da parte dell'igienista sia fuori luogo e distorta... ma chiedo: chi sta vaccinando con vaccino pandemico? Chi ha la responsabilità di gestire i flussi di sorveglianza epidemiologica? Chi sta comunicando con la stampa locale? Chi si occupa della comunicazione in generale? Chi si è occupato delle attività di preparazione alla pandemia da aprile a ottobre? Chi sta coordinando la risposta di questa emergenza a livello locale? Da noi, nelle Marche, queste cose ricadono sui Servizi Igiene e Sanità Pubblica che, se va bene, il cittadino medio ritiene essere "gli uffici che fanno le disinfestazioni"... manco fossimo rimasti agli anni '70.
Quindi sono stanco, in parte deluso, sicuramente questi tre giorni arrivano come una risorsa preziosa.

PandemItalia ha perso molte occasioni. In passato avevo previsto di produrre un piano di preparazione individuale e familiare e non ho avuto il tempo di farlo: una sconfitta. Avevo previsto di pubblicare un "glossario pandemico": altra sconfitta risonante, sarebbe stato utile.
Ora la triste notizia è che Giuseppe Michieli lascia PandemItalia, mi ha comunicato che da ieri la sua collaborazione con PandemItalia è cessata. Ho capito le sue ragioni e ho chiesto a Giuseppe di dedicare un post al perchè di questa decisione. Spero lo faccia.
Spero che nei prossimi giorni il mio collegamento domestico ad internet sia attivo e ricomincerò a postare su PandemItalia quotidianamente, come qualche mese fa ero solito fare.
Per adesso... tre giorni di riposo.
Buon fine settimana a tutti.

venerdì 30 ottobre 2009

Halloween III


Foto: Lo Squal(ene)

Ebbene sì! Il terzo "Halloween" di PandemItalia!
Il tema è sempre il medesimo... l'orrore! E di orrori ce ne sono stati tanti nella gestione della pandemia!
Vi prego, durante questo fine settimana date libero sfogo alla segnalazione degli orrori pandemici attraverso i commenti.
Buon week-end di "paura"!

martedì 28 luglio 2009

Preparazione alla pandemia: Italia sempre più "verde"


Per ogni cosa in Italia ci sono Regioni virtuose e Regioni "dormiglione". Personalmente non comprendo le ragioni dei ritardi clamorosi nell'elaborazione dei Piani pandemici regionali o forse sì. Ripercorriamo gli eventi.
Nel febbraio 2006 l'allora Ministero della Salute pubblicò il Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale. L'allegato A dello stesso piano stabiliva le indicazioni per l'elaborazione dei piani pandemici regionali. La scadenza che il Ministero trasmise alle Regioni e Province Autonome fu quella del 30 settembre 2006. Se la memoria non mi tradisce solo la Lombardia pubblicò nei tempi il proprio piano pandemico. Poi via via le altre Regioni.
Il ritardo iniziale era comprensibile per un motivo essenziale: l'oggettiva difficoltà di elaborare un piano pandemico in pochi mesi. Poi ci si misero il tempo e gli eventi: il tempo passava e alcune Regioni dovettero dare priorità a altre problematiche, come nel caso dell'Emilia Romagna che nell'estate del 2007 si ritrovò a fronteggiare la più ampia epidemia di chikungunya mai registrata in Europa. Nelle Marche il Piano era pronto a giugno 2007 ma venne approvato con DGR solo nel novembre dello stesso anno: nell'estate rovente del nuovo Piano Sanitario Regionale la preparazione alla pandemia influenzale passò con rapidità in secondo (terzo, quarto) piano.
Poi il 2008, il 2009 e... la dichiarazione di pandemia da parte dell'OMS.
Le poche Regioni prive di Piano pandemico si sono ritrovate nelle condizioni di elaborarne uno in fretta e furia e così, finalmente, anche il Piemonte ha pubblicato il suo Piano e l'Italia di PandemItalia è sempre più "verde".
Il Piano del Piemonte è stato annunciato, mentre in Valle d'Aosta è stato approvato dal Comitato regionale per la Protezione civile il Piano pandemico influenzale operativo (ma un precedente Piano mi sembrava ci fosse già). On-line i nuovi Piani pandemici non mi risulta siano ancora disponibili (se ne trovate copia inviate a pandemitalia@gmail.com).
Noto con rammarico che un gradiente nord-sud è inequivocabilmente presente: Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia sono prive di Piano. Spero approfittino delle ultime settimane rimaste prima che l'ondata pandemica investa l'Italia; tra l'altro chi pianifica in questo periodo ha un vantaggio notevole: pianificare azioni che saranno immediatamente operative e indirizzare le azioni pianificate verso il virus pandemico attuale (tutti gli altri piani pandemici regionali sono stati pensati per fronteggiare l'H5N1...).

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero



PandemItalia partecipa alla giornata di "rumoroso silenzio" dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete. Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.
Per questo è nato Diritto alla Rete, Network per il diritto alla libera espressione e informazione attraverso la rete internet.

sabato 23 maggio 2009

Pausa formativa!

Mentre sarò in Spagna, a Madrid, (24-30 maggio) per partecipare ad un corso di formazione organizzato dagli ECDC in collaborazione con l'ASPHER, la situazione internazionale relativa alla diffusione del nuovo virus influenzale A/H1N1 sarà in costante evoluzione.
Verosimilmente l'OMS non dichiarerà la fase 6. Le parole del Direttore Generale dell'OMS, Margaret Chan, sono chiare. Nel discorso conclusivo della 62esima assemblea dell'OMS la Chan ha dichiarato che "molte delegazioni hanno chiesto all'OMS di considerare altri criteri, oltre che quello della diffusione geografica, per la valutazione delle fasi di allerta pandemica".

Effettivamente appare chiaro che secondo il criterio di diffusione geografica l'OMS avrebbe già dovuto dichiarare la fase 6. E francamente non capisco perchè non l'abbiano fatto.

Me ne vado in Spagna con la speranza di non essere contagiato e di non portare in casa il nuovo virus influenzale. In borsa ho una soluzione a base alcolica per il lavaggio antisettico delle mani, passeggiando tra aeroporti e stazioni di metro sarà importante, ogni tanto, lavarsi le mani.
Ho tanta voglia di imparare cose nuove e di confrontarmi con epidemiologi provenienti da altre nazioni europee. Il corso si terrà nella sede della Scuola Nazionale Spagnola di Sanità Pubblica. Forse qualcuno si starà occupando di preparazione alla pandemia influenzale e spero di potermi confrontare con chi sta affrontando una situazione più avanzata rispetto alla nostra (secondo l'ultimo aggiornamento dell'ECDC: 126 casi e, di questi, 30 casi secondari). Spero di avere accesso ad internet per rimanere aggiornato quanto basta.

Per mantenersi costantemente aggiornati i siti che meritano di essere seguiti sono gli stessi di sempre:

il sito dell'OMS
il sito dell'ECDC
il sito dei CDC
il sito del Ministero della Salute
il sito di Epicentro
i siti di Giuseppe Michieli (ATM e AQG)
uno dei migliori blog informativi (come questo).

Copio-incollo le parole conclusive del già citato discorso di Margaret Chan:

"The decision to declare an influenza pandemic is a responsibility, and a duty, that I take very, very seriously.
I will consider all the scientific information available. I will be advised by the Emergency Committee, established in compliance with the International Health Regulations.
But I will also consider the fact that science finds its application and its value in serving people. And in serving people, we need their confidence, their comprehension, and their trust."

martedì 14 aprile 2009

PandemItalia: 2 anni!


Due anni fa nasceva PandemItalia, blog informativo sulla preparazione ad una eventuale pandemia influenzale.
Negli ultimi mesi siamo stati tutti involontari spettatori di eventi spiacevoli: noi italiani siamo in lutto per il recente terremoto in Abruzzo; il mondo intero è alle prese con la crisi economica globale. Quindi possiamo dire di aver già in parte sperimentato quello che potrebbe accadere se sulla popolazione mondiale si abbattesse una pandemia influenzale ad impatto severo: la perdita dei nostri cari, la perdita del lavoro, le difficoltà economiche, tutto questo nel peggiore scenario immaginabile.
E chi in questi due anni ha letto PandemItalia ha sicuramente capito che le pandemie influenzali sono eventi ciclici, che siamo destinati a fronteggiare una pandemia influenzale ma non sappiamo quando questo accadrà, che il peggiore scenario è uno scenario fra i tanti possibili, che siamo poco preparati per affrontare una pandemia e che occorre maggiore informazione, maggiore preparazione, maggiore impegno collettivo.
PandemItalia prosegue nel suo impegno di informare, di promuovere la preparazione, di stimolare l’impegno di tutti.

giovedì 12 marzo 2009

H5N1 - Buon compleanno!

Oggi, 12 marzo 2009 il miglior blog di informazione sull' H5N1, compie 4 anni.
Il blog, che proprio come il temuto virus aviario si chiama H5N1, è stato creato da Crawford Kilian il 12 marzo 2005 e rappresenta una fonte costantemente aggiornata di notizie sui virus influenzali aviari, con oltre 100 link dedicati ai siti internet che in giro per il mondo si occupano dello stesso argomento (e con molto orgoglio posso dire che il link a PandemItalia non manca!).
Nel post che "Crof" ha pubblicato in merito alla ricorrenza c'è il link ai primi tre post pubblicati la mattina di quel lontano 12 marzo...
Congratulazioni a Crawford Kilian per il grande lavoro fatto fino a oggi e l'augurio di continuare così per altri 4 anni e oltre, sempre in assenza della temuta pandemia!

H5N1 - News anr Resources about Avian Flu

domenica 1 febbraio 2009

Giuseppe Michieli e FluTrackers

Il nostro Giuseppe Michieli è stato nominato membro dell'Advisory Board di Flutrackers.
Le mie personali congratulazioni per il giusto riconoscimento!

lunedì 5 gennaio 2009

Sui sondaggi nei blog


I sondaggi hanno una loro utilità quando sono ben fatti, sono somministrati in modo corretto, ad un campione di persone di numerosità tale che i risultati possano essere significativamente estendibili all’intera popolazione da cui il campione proviene.
Quando invece i sondaggi sono inseriti nei blog i risultati che ne provengono sono spesso di scarsa utilità perché viziati da errori metodologici importanti. Ad esempio, non si può chiedere ai lettori di PandemItalia se sono interessati all’argomento pandemia influenzale perché è molto probabile che gli unici lettori di PandemItalia abbiano scoperto il sito per il loro interesse sull’argomento e la risposta sia viziata a priori.
I sondaggi lanciati in passato da PandemItalia sono andati pressoché deserti. In passato abbiamo chiesto in cosa avrebbe dovuto migliorare il blog; le poche risposte pervenute sono state chiare: maggiori informazioni su come proteggersi in caso di pandemia.
Poi abbiamo chiesto ai lettori non sanitari se avessero mai sentito parlare di pandemia influenzale: il risultato più interessante è che in Italia ci sono almeno sette persone, non operatori sanitari, che si interessano attivamente all’argomento pandemia influenzale… bene… fatevi avanti! Contattate PandemItalia e collaboriamo e si dimostrerebbe che anche i sondaggi più sgangherati servirebbero a qualcosa!

giovedì 18 dicembre 2008

Sondaggio... ancora pochi giorni per votare

Mancano pochi giorni (-13).
A fine anno si chiuderà il secondo sondaggio di PandemItalia, col quale ti abbiamo chiesto: "Hai mai sentito parlare di Pandemia Influenzale?".
Se non hai ancora votato e non sei un'operatore sanitario hai ancora qualche giorno per farci sapere se hai mai sentito parlare di pandemia influenza... attendiamo il tuo voto!

Wow... è passato un altro anno!

martedì 16 dicembre 2008

Come citare i blog!



Uno dei chiari segnali della crescente importanza dei blog nel panorama della comunicazione scientifica proviene dalla statunitense National Library of Medicine che ha stabilito le linee guida per la citazione dei blog nei lavori accademici. Se vi siete chiesti come citare un blog in un articolo e fino ad oggi non sapevate come fare... ecco la risposta che cercavate!
Pertanto se qualcuno, oggi, volesse citare PandemItalia potrebbe farlo così...
Fiacchini D. PandemItalia [Internet]. Senigallia: Daniel Fiacchini. 2007 apr - [cited 2008 Dec 16]. Available from: http://pandemitalia.blogspot.com/.
Approfitto per segnalare, con un po' d'orgoglio, che PandemItalia è già stato citato da qualcuno...
si tratta della tesi di laurea in Scienze della comunicazione di Eleonora Prezioso sul tema "Pandemie: i (non)luoghi del contagio" (leggi qui l'abstract).
Non riesco ad immaginare in che contesto il blog sia stato citato e ignoro se la citazione sia positiva o negativa, non mi importa, l'importante è che PandemItalia sia servito a qualcosa!