martedì 30 giugno 2009

Primo decesso in Spagna

Oggi si è registrato il primo decesso in Spagna per influenza da virus A/H1N1. Si tratta di una giovane donna (20 anni) alla 28esima settimana di gestazione. È il primo caso mortale in Spagna e il quarto nei Paesi dell Unione Europea. Almeno altri due casi confermati spagnoli sembrano versare in gravi condizioni (leggi qui).
Leggi il comunicato del Ministero della Salute spagnolo.

Antivirali: primo caso di resistenza

Datchy di Flu Trackers riporta il primo caso di resistenza all Oseltamivir riscontrato in Danimarca (leggi qui). La notizia è riportata dai giornali (qui il New York Times).

È una notizia che preoccupa ma che non sorprende. La speranza è che questo primo segnale di resistenza virale spinga i Governi a dotarsi di piani più avveduti di utilizzo degli antivirali.
Attualmente in Italia il loro impiego è lasciato al buon senso (vedi la Circolare del 20 maggio 2009) e il buon senso non è sempre di casa.

Regione Marche. Comunicato Stampa n. 632

Sono tre i casi di nuova influenza accertati nelle Marche: tutte le persone colpite erano reduci da un viaggio all’estero. Le loro condizioni di salute sono sempre state buone. Il punto è stato fatto nella periodica riunione del Comitato pandemico regionale che si è riunito presso la Sala operativa della protezione civile della Regione.
Dopo l’uomo della Zona territoriale di Civitanova (contagiato nel corso di un viaggio negli Stati Uniti d’America, all’inizio di giugno), altre due segnalazioni sono pervenute al Comitato dalle Zone territoriali di Ascoli Piceno e di Pesaro. Nel Piceno il virus ha colpito – nelle scorse settimane - una studentessa di ritorno dagli Usa, mentre nel Pesarese ha influenzato una minorenne proveniente dall’Australia. Sono subito scattate le procedure di contenimento del virus previste dai Piani pandemici locali, a favore dei sanitari, dei familiari e delle persone venute a contatto con gli ammalati. La Zona territoriale di Pesaro ha anche informato l’Usmaf (Ufficio sanità marittima, aerea e di frontiera) di Fiumicino, in quanto la minore ha viaggiato lungo la rotta Melbourne-Singapore-Roma, per attivare gli accertamenti sui passeggeri dei voli. I casi marchigiani sono stati diagnosticati dal Laboratorio di virologia di Torrette (Ancona) e confermati dall’Istituto superiore di sanità, al quale è stato ora inviato l’ultimo campione prelevato a Pesaro. All’inizio di giugno il virus aveva colpito una giovane coppia di San Benedetto del Tronto, sempre di ritorno dagli Usa, che però non aveva fatto ritorno nelle Marche e si era intrattenuta presso i familiari, a Roma. La riunione del Comitato pandemico è servita per formulare una riflessione sulla situazione epidemiologica internazionale, valutare l’operatività dei Piani pandemici aziendale e zonali, approvare alcune linee guida operative. Attualmente, nel mondo, sono segnalati 50 mila casi di H1/N1, di cui 102 in Italia. La situazione resta immutata, con una pandemia che l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha dichiarato “moderata”. Il Comitato ha emanato indicazioni per estendere, nelle Marche, la rete di sorveglianza, rafforzare i criteri epidemiologici di rilevazione della nuova influenza e fornito indicazioni per potenziare i Piani di prevenzione locale.
Fonte: Regione Marche (Renzo Pincini)

lunedì 29 giugno 2009

Riflettiamo

Ecco la differenza tra un virus che non si adatta all'uomo e non riesce a trasmettersi da uomo a uomo (H5N1) e un virus che lo fa senza problemi (A/H1N1 2009): il nuovo virus influenzale A/H1N1 è stato scoperto poco più di due mesi fa e ha già ucciso più persone di quanto abbia fatto il virus influenzale H5N1 in 11 anni.
E siamo solo all'inizio della pandemia, in molti Paesi la prima ondata è emersa in primavera inoltrata e in tanti altri Paesi abbiamo registrato solo i primi casi confermati. Quando nel pieno della stagione invernale i vari Paesi saranno colpiti dalla fase di accelerazione delle curve epidemiche allora avremo un eccesso di ospedalizzazioni e un eccesso di decessi e nessuno potrà dire "non ce lo saremmo mai aspettato".
Il Canadian Press riporta le considerazioni di Peter Sandman, leader riconosciuto tra gli esperti mondiali di comunicazione del rischio, e di Keiji Fukuda, assistente del Direttore Generale OMS.
In poche parole: è corretto e onesto parlare di fenomeno "mild" in riferimento all'attuale pandemia influenzale?
Un eccesso di rassicurazione rispetto alla pandemia influenzale è stato promosso anche in Italia e ha avuto un effetto certo: il completo disinteresse della popolazione alla pandemia che sta per raggiungerci.

La riflessione che promuovo è la seguente: possiamo serenamente gongolarci disinteressandoci della pandemia imminente? Siamo veramente nelle condizioni di adottate la strategia "Sediamoci e aspettiamo" sereni del fatto che la pandemia influenzale in arrivo sarà "lieve"?


Critics say 'mild' a misleading term for H1N1
The Canadian Press

venerdì 26 giugno 2009

Evoluzione della pandemia: le diapositive ECDC tradotte in italiano

Vi ricordate l'interessante contributo dell'ECDC denominato ECDC - Likely evolution of the epidemics/ pandemic of new A(H1N1) influenza ?
Claudio Po (Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna) ha tradotto le slide in italiano.
Le diapositive sono organizzate in moduli e destinate ai professionisti che illustrano l’evoluzione della pandemia a professionisti e decisori politici e si basano su una presentazione tenuta l’11 maggio 2009 a Stoccolma all’Ecdc Advisory Forum.
Si consiglia di guardare le diapositive leggendo anche le note di accompagnamento.
Sono previsti aggiornamenti periodici, pertanto alcune slide cambieranno nel corso del tempo. Commenti alle diapositive possono essere inviati all’indirizzo di posta elettronica influenza@ecdc.europa.eu indicando come oggetto: Pandemic Power Points.
Leggi la traduzione in italiano di Claudio Po.

Grazie Claudio.

Cosa succede in Argentina?

BUENOS AIRES (Fonte: Latin American Herald Tribune) – La diffusione del virus influenzale A/H1N1 in Argentina ha causato 18 decessi ed è responsabile della crescente preoccupazione da parte della popolazione e dei primi problemi assistenziali a carico delle strutture ospedaliere. Il virus, secondo gli utimi dati governativi (relativi a martedì), ha infettato circa 1300 persone. Tutti decessi tranne uno sono relativi a residenti di Buenos Aires, dove le autorità sanitarie hanno sospeso i ricoveri ospedalieri non essenziali. Vista la mancanza di personale sanitario per gestire l'emergenza le Autorità sanitarie stanno analizzando la possibilità di riammettere a lavoro medici in pensione così come di mobilitare gli studenti di medicina prossimi alla laurea.
Ovviamente pare evidente come molti pazienti siano sfuggiti alla diagnosi di infezione da A/H1N1 che, come insegna l'epidemia messicana, sembra essere una costante caratterizzante i Paesi con sistemi sanitari non propriamente eccellenti. E mi auguro che sia così, altrimenti un case-fatality ratio di 18 su 1300 persone sarebbe da spiegare, perchè ben differente da quello che si può osservare negli altri Paesi coinvolti dalla Pandemia.

Quando sarà pronto il vaccino pandemico?


Nel suo discorso di indirizzo alla Conferenza Internazionale per il rafforzamento della cooperazione dei paesi dell'Unione Europa contro le malattie infettive (INTERNATIONAL CONFERENCE “STRENGTHENING COOPERATION IN THE EUROPEAN UNION AGAINST INFECTIOUS DISEASES” - WARSAW, 25 JUNE 2009, accessibile seguendo questo link), il direttore del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (nella foto) ha espresso la sua previsione sulla disponibilità di un vaccino specifico contro la Nuova Influenza A/H1N1v. Secondo Zsuzsanna Jakab, il direttore dell'ECDC, il vaccino ''contrariamente a quanto indicato dai mezzi di informazione, sarà probabilmente disponibile a partire dall'inizio dell'anno prossimo (2010), e non a partire dall'inizio dell'autunno''.
A quel tempo la pandemia sarà già ben avviata verso la sua seconda fase di diffusione nell'emisfero settentrionale e non si sa quindi fino a che punto questo vaccino potrà essere ancora utile, oltretutto, se come ha sottolineato la Jakab ''sarà disponibile in quantità limitata'', si dovranno affrontare prevedibili attriti fra i paesi dove sorgono gli stabilimenti produttivi e quelli che li dovranno acquistare dall'estero perchè sprovvisti di capacità produttiva propria. Un vaccino pandemico contro la nuova influenza H1N1 avrebbe potuto essere di un qualche aiuto nel ridurre la morbidità e mortalità causata dalla malattia, ma se le previsione dell'ECDC saranno verificate, i piani pandemici nazionali dovranno necessariamente tener conto di questo sviluppo e dovranno dotarsi di mezzi non farmaceutici per il controllo delle epidemie in comunità e per il mantenimento dei servizi essenziali.

NB il presente contributo è stato pubblicato sul blog Attraverso Questi Giorni e nel forum Flu Trackers (scritto dal moderatore IOH-GM)

mercoledì 24 giugno 2009

Virological surveillance of human cases of influenza A(H1N1)v virus in Italy: preliminary results

Su Eurosurveillance sono stati pubblicati i dati relativi alla sorveglianza virologica di laboratorio dei casi di nuova influenza da virus A/H1N1 in Italia.

Leggi qui il contributo scientifico:
Surveillance Group for New Influenza A(H1N1) Virus Investigation in Italy. Virological surveillance of human cases of influenza A(H1N1)v virus in Italy: preliminary results. Euro Surveill. 2009;14(24):pii=19247.

What Is the Optimal Therapy for Patients with H5N1 influenza?

Su PLoS Med è apparsa una discussione fra alcuni esperti come Robert Webster e Tim Uyeki sulla possibilità (e necessità) di un approccio di terapia combinata antivirale per i casi severi di influenza A/H5N1 e A/H1N1v.

Una proposta è quella di utilizzare l'oseltamivir con l'amantadina o la ribavirina, mentre si suggerisce una urgente revisione dei protocolli terapeutici includendo i fibrati e i COX-2 inibitori. Inoltre, si richiede una intensificazione dei trials per l'approvazione di alcuni nuovi agenti antivirali.

Leggi qui il contributo scientifico:
White NJ, Webster RG, Govorkova EA, Uyeki TM (2009) What Is the Optimal Therapy for Patients with H5N1 Influenza? PLoS Med 6(6): e1000091. doi:10.1371/journal.pmed.1000091

Mutazione virale

È stata segnalata l'acquisizione della mutazione E627K nella sequenza della polimerasi basica da parte di un virus H1N1v isolato in Cina (la sequenza dovrebbe essere liberamente consultabile - previa registrazione - su GISAID) l'argomento è ampiamente trattato qui.
Questa particolare mutazione consente ai virus influenzali di proliferare a temperature più basse di quelle presenti nelle vie respiratorie degli animali (attorno ai 33-37 gradi), temperatura presente nel rino-faringe umano; mentre i virus animali crescono piu' rapidamente nelle basse vie respiratorie, quelli 'adattati' all'uomo e presentanti la mutazione in questione crescono meglio nel naso e in gola, favorendo la trasmissione tramite starnuti, fra l'altro. Ora l'H1N1v ha dimostrato ampiamente di trasmettersi con o senza questa mutazione per via respiratoria e in modo estremamente efficiente. Questa mutazione però è considerata anche come determinante di patogenicità, poichè accresce il tropismo tissutale, ovvero permette al virus di attecchire anche nei tessuti extra-polmonari. In precedenza si era detto che l'H1N1v mancava di importanti determinanti genetiche di patogenicità comuni a virus come H1N1 della 'Spagnola' e H5N1 e che le mutazioni adattative che gli hanno permesso una così efficiente replicazione e trasmissione nell'uomo sono ad oggi completamente sconosciute. Quale sia quindi il ruolo di questa nuova - pur attesa - mutazione della polimerasi non è dato sapere. Sarebbe importante una valutazione da parte di esperti del settore.

martedì 23 giugno 2009

Nuova influenza e infezioni da MRSA

Un ragazzo di 15 anni residente a Buffalo è morto il 19 giugno dopo aver contratto l'influenza da nuovo virus influenzale H1N1, complicata da una infezione causata da Stafilococco aureo meticillino resistente (MRSA). Questo fenomeno accade in pochi casi anche durante le epidemie influenzali stagionali. I CDC stanno monitorando la situazione per capire se una simile coinfezione possa verificarsi con più frequenza in relazione al nuovo virs influenzale. Nel frattempo un bambino di 9 anni, sempre a Buffalo, è in condizioni critiche per lo stesso tipo di coinfezione (H1N1 e MRSA).

Il Ministero della Salute comunica... a modo suo.

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali comunica... peccato che l'argomento non sia la preparazione alla pandemia influenzale, nè tantomeno qualche altro interessante argomento di salute.
Il Comunicato ministeriale n. 304 del 23 giugno 2009 è un comunicato del sottosegretario Eugenia Roccella sull'attacco di Famiglia Cristiana al Presidente del Consiglio.
Credo sia la prima volta che accade. Un comunicato del Ministero che nulla ha a che fare con la salute degli italiani.
Siamo di fronte ad una pandemia influenzale imminente. La pandemia è stata dichiarata ad impatto "moderato" dall'OMS, questo significa che non sarà severa (come la spagnola del 1918), ma non sarà neanche lieve. Registreremo un eccesso di mortalità e alcuni giovani adulti precedentemente sani perderanno la vita, così come alcune donne incinte. Di fronte a questo inevitabile scenario futuro abbiamo bisogno che il Ministero promuova una campagna comunicativa martellante, abbiamo bisogno che il Ministero coordini le Regioni per creare utili meccanismi di collaborazione, abbiamo bisogno che il Ministero stanzi dei fondi dedicati alle Regioni, abbiamo bisogno che il Ministero definisca il prima possibile le categorie prioritarie da vaccinare... e la lista potrebbe continuare.
Di certo non abbiamo bisogno di comunicati come quello odierno.

Il Ministero dovrebbe avere altro a cui pensare... dovrebbe.

sabato 20 giugno 2009

Si faccia qualcosa!

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali stabilisce che un caso sia sospetto (caso sospetto di nuova influenza) nel momento in cui oltre ai criteri clinici (febbre sopra i 38°, tosse e mal di gola o mialgie o vomito o diarrea etc.) sia contemporaneamente presente anche uno dei tre criteri epidemiologici (vedi Circolare ministeriale del 20 maggio 2009).
Attualmente in Italia il criterio epidemiologico più frequentemente riscontrato è quello relativo ai viaggi in zona per la quale è documentata la trasmissione sostenuta interumana del nuovo virus A/H1N1.
Il problema è che gli operatori del territorio, che nel lavoro quotidiano potrebbero avere la "sfortuna" di assistere un paziente che risponda ai criteri clinici, non hanno affatto chiarezza di quali siano i Paesi caratterizzati da una trasmissione sostenuta del virus influenzale.
La situazione è in rapida evoluzione e le indicazioni si modificano di settimana in settimana. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali non indica quali siano questi Paesi e la bontà del controllo dei casi sospetti è demandata ai poveri operatori che in assenza di chiare indicazioni fanno ciò che vogliono, con il risultato che molto spesso (nelle Marche nel 50-60% dei casi) i campioni che vengono inviati ai laboratori di riferimento sono inappropriati perchè o i criteri clinici o i criteri epidemiologici non vengono rispettati.
Ora, con la chiara definizione degli ECDC a cui abbiamo dedicato uno dei post odierni, il lavoro si semplifica... fino ad un certo punto. Perchè non esiste una fonte autorevole che abbia applicato questi criteri e abbia fatto un elenco esaustivo dei Paesi a sostenuta trasmissione comunitaria. Neanche l'ECDC mi risulta abbia prodotto un tale elenco.
L'OMS lo ha fatto pubblicando i dati sul WER e dichiarando che i Paesi per i quali è documentata una sostenuta trasmissione comunitaria sono USA, Messico, Canada, Cile e lo Stato di Vittoria in Australia. Ma questi sono dati pubblicati il 19 giugno e riferiti ai casi totali registrati nel periodo che va dal 1° giugno all'11 giugno 2009: la situazione, nel frattempo, potrebbe essere cambiata e in Italia potremmo essere nella situazione in cui molti casi, che dovrebbero essere considerati sospetti, in realtà non vengono presi in considerazione. Detto in altri termini, stiamo mancando l'opportunità di ritardare la diffusione della malattia in Italia.

ECDC - Utili definizioni

Facendo seguito alla discussione promossa dal network EWRS (Early Warning and Response Systems) l’ECDC ha adottato le seguenti definizioni operative per “sostenuta trasmissione comunitaria” e per “area affetta”.
Sostenuta trasmissione comunitaria: 5 o più casi confermati in un periodo di sette giorni, senza storia di viaggi di rientro da paesi con casi confermati nei precedenti sette giorni E senza alcune legame epidemiologico con casi confermati.
Area affetta: Aree dove si sta verificando una trasmissione comunitaria. Nel dichiarare le aree affette dovrebbero essere considerate le aree non più piccole del terzo livello geografico amministrativo (ndr in Italia si tratta delle Province). La rimozione della dichiarazione di area affetta dovrebbe avvenire quando i criteri per la definizione di trasmissione comunitaria non sono più rispettati.

WHO - New influenza A (H1N1) virus: global epidemiological situation

Nell'ultimo numero del Weekly epidemiological record dell'OMS è riassunta la situazione epidemiologica relativa al nuovo virus influenzale A/H1N1 aggiornata all'11 giugno 2009.
L'analisi epidemiologica descrittiva della pandemia presentata nel report include la distribuzione per età e sesso dei casi conformati in laboratorio, la diffusione geografica del virus, le caratteristiche di trasmissione a livello globale e regionale, informazioni su morbosità e mortalità e informazioni sulla co-circolazione dei virus influenzali e del nuovo virus influenzale A/H1N1.
Riporto i dati che considero personalmente più interessanti e rimando alla lettura del report per ulteriori approfondimenti.

Sebbene 74 Paesi in 5 regioni OMS siano stati affetti il 90% circa dei casi si è manifestato in America. Fuori dal continente americano il maggio rnumero dei casi è stato registrato dal Cile (6,1% sul totale dei casi riportati), Australia (4,4%), Regno Unito (2,4%), Japan (1,8%), Spain (1,2%) e Panama (0,8%). Nessun caso è stato riportato dai 46 Paesi della regione africana dell'OMS.
Un recente viaggio internazionale rimane un importante fattore di rischio per la malattia. Alla data del 3 giugno 2009 circa il 50% dei casi (n=415) registrati nell'Unione Europea erano associati a viaggi di rientro dal Messico (n=133) o Stati Uniti (n=90) nella settimana precedente l'insorgenza dei sintomi.
Dal 1° giugno 2009 l'Health Protection Agency del Regno Unito ha osservato un forte aumento nella proporsione delle infezioni acquisite in comunità. Questa caratteristica si sta osservando in altri Paesi con una situazione in rapida evoluzione. In Canada tra i 1630 casi riportati alla data del 4 giugno 2009 solo 182 (10,7%) avevavo una storia di viaggio effettuato nei sette giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi.
La maggior parte dei Paesi, con l'eccezione del Messico, stanno riportando un aumento nel numero dei casi. In questi Paesi possono essere descritte differenze interne nella intensità e nella trasmissione virale ai livelli regionali con variazioni notevoli: da zero casi riportati a casi importati dall'estero, da una limitata trasmissione locale associata a epidemie in istituti pubblici, per lo più scuole (come in Australia, Cile, Giappone, Filippine, Stati Uniti e 14 Paesi dell'Unione Europea) a una sostenuta diffusione comunitaria (Canada, Cile, Messico, Stati Uniti). L'Australia ha riportato un livello di sostenuta diffusione comunitaria nello Stato di Vittoria mentre tutti gli altri Stati sono caratterizzati da trasmissione locale.

WHO. New influenza A (H1N1) virus: global epidemiological situation, Weekly epidemiological record, June 2009.

Lancet - Avoiding panic in a pandemic

Traduco parte dell'ultimo interessante editoriale del Lancet:
Il numero di casi gravi e mortali è limitato e molti di questi casi si sono verificati in persone con concomitanti patologie croniche come asma, malattie cardiovascolari, diabete, malattie autoimmuni, e obesità. Finora i sistemi sanitari nei paesi colpiti sono stati in grado di far fronte alla situazione e l'OMS non si aspetta di vedere un cambiamento nel rapporto tra casi confermati e casi gravi o decessi. Ma mentre questa notizia invita ad una risposta calma, un atteggiamento di compiacimento non sarebbe saggio. Infezioni gravi e mortali si sono verificate in giovani adulti precedentemente sani. La nuova Influenza A (H1N1) pone un rischio particolare per le donne incinte. Paesi in via di sviluppo con un elevato carico di altre malattie e sistemi sanitari deboli potrebbero avere un quadro di diffusione più severo. In corrispondenza alla stagione invernale in alcune nazioni potrebbero manifestarsi seconde ondate più gravi. secondo l'OMS un vaccino contro l'H1N1 non sarà pronto prima di settembre E anche se al momento il virus pandemico sembra stabile, potrebbe mutare. I paesi dovrebbero adattare i loro piani pandemici, per lo più pensati per fronteggiare una pandemia da H5N1, al virus A (H1N1). Ma devono anche rimanere vigili e pronti per un eventuale peggioramento della situazione epidemiologica.

Per l'accesso al full text è necessaria la registrazione (gratuita).

Editorial. Avoiding panic in a pandemic. The Lancet, Volume 373, Issue 9681, Page 2084, 20 June 2009

Polmoniti virali da H1N1v

L'ottima Helen Branswell della Canadian Press è andata a parlare con i medici di Winnipeg, il piu' importante centro del Manitoba, la regione canadese al momento colpita da epidemie di influenza H1N1v (leggi qui il suo contributo).
I medici sono sorpresi nel vedere il tasso di ammissione in terapia intensiva: in una normale stagione influenzale, durante il picco invernale, si vedono uno o due pazienti al massimo in shock respiratorio; ora, con la nuova influenza, ci sono stati oltre quindici casi di polmonite acuta e stress respiratorio acuto; quello che più preoccupa è l'età dei pazienti: se nelle stagioni passate erano gli anziani e i bambini molto piccoli a essere ricoverati, ora sono i giovani adulti.
Il fenomeno purtroppo è ben noto perchè già osservato nelle precedenti pandemie del XX secolo.
I giovani - per vari motivi - sembrano essere molto piu' vulnerabili agli effetti dei virus influenzali di nuova introduzione in comunità.
Secondo alcuni ricercatori, si tratta di un evento multifattoriale: la mancanza di anticorpi specifici, spesso invece presenti nelle persone piu' anziane che hanno passato molte più epidemie dei giovani; la reazione eccessiva del sistema immunitario che attacca gli organi vitali danneggiandoli in modo irreparabile; la presenza nelle vie aeree dei soggetti giovani di altri patogeni, virus o batteri che ''potenziano'' gli effetti negativi dell'influenza.
Al momento in Manitoba ci sono stati circa 30 casi di polmonite acuta virale secondaria a infezione da H1N1v.

Helen Branswell - Swine flu patients in ICU tough to manage, 'just really, really sick': doctors

giovedì 18 giugno 2009

ECDC - Guide to public health measures to reduce the impact of influenza pandemics in Europe

Nella giornata di ieri l'ECDC ha pubblicato il documento denomninato Guida alle misure di sanità pubblica per ridurre l'impatto della pandemia influenzale in Europa.
Il documento presenta un elenco di possibili misure di sanità pubblica e considera le informazioni scientifiche su cosa è noto o può essere detto riguardo alla loro possibile efficacia, ai costi diretti e indiretti, all'accettabilità, alle aspettative dell'opinione pubblica e altrepratiche considerazioni.
Si tratti di un documento essenziale che i decisori e le autorità di sanità pubblica troveranno molto utile.

Guide to public health measures to reduce the impact of influenza pandemics in Europe – ‘The ECDC Menu’

martedì 16 giugno 2009

Regione Marche: cominciamo ad informare.


Come comunicato in giornata il sito Marche in Salute è stato aggiornato.
Nella sezione dedicata alla popolazione generale abbiamo inserito alcuni documenti informativi per la popolazione generale. Il lavoro continuerà nei prossimi giorni. Ecco, per punti, la sintesi del lavoro svolto:
1. abbiamo valutato i documenti prodotti dalle principali istituzioni di sanità pubblica (OMS, CDC, ECDC);
2. abbiamo deciso quali documenti tradurre e adattare;
3. abbiamo chiesto ai Coordinatori delle 13 Zone Territoriali delle Marche di segnalare personale in grado di tradurre dall'inglese;
4. abbiamo assegnato un documento ad ogni Zona Territoriale;
5. abbiamo ricevuto le traduzioni dagli operatori delle Zone Territoriali e abbiamo revisionato il lavoro di traduzione;
6. abbiamo adattato il materiale alla realtà italiana/regionale.

Questi sono i primi documenti prodotti e pubblicati sul sito Marche in Salute:

Nei prossimi giorni proseguiremo la pubblicazione di altre importanti note informative per la popolazione.
Andiamo avanti, un passo alla volta.

Marche in Salute - Aggiornamento

Questa mattina ho aggiornato il Sito Marche in Salute. Ora, nella sezione dedicata alla Pandemia influenzale da virus A/H1N1, ci sono le nuove FAQ, opportunamente modificate visto il passaggio alla fase 6; poi meritano di essere considerate le aree informative per la popolazione e per gli operatori sanitari:
Marche in Salute - Informazioni per gli operatori sanitari
Marche in Salute - Informazioni per la popolazione.

lunedì 15 giugno 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento 15.06.09

Le principali notizie della giornata.
L'aggiornamento odierno dell'OMS (Influenza A/H1N1 - update 49) parla di circa 36.000 casi riportati in 76 Paesi differenti. La trasmissione comunitaria del virus in Australia può dirsi "sostenuta", così come in Inghilterra e ovviamente Messico, USA e Canada.
Secondo la stampa la situazione in Thailandia è ben peggiore rispetto a quanto riportato dall'ultimo report WHO (201 casi vs 29).
Che la famiglia della giovane vittima scozzese sia devastata non mi sembra una notizia sorprendente, visto che anche il piccolo bambino della donna deceduta, nato il 1 giugno, è morto quest'oggi, dopo essere nato prematuro e dopo aver lottato per 15 giorni. In articoli come questo possono essere reperite le informazioni riguardanti il primo decesso per nuova influenza nell'UE, che in prima battuta non sono state chiare: età della vittima, situazioni predisponenti al decesso (che rimangono poco chiare), etc. Il bambino della giovane donna non è morto per influenza.
In Italia l'ultimo aggiornamento ministeriale risale al 12 giugno data in cui sono stati riportati un totale complessivo di 67 casi di nuova influenza.

domenica 14 giugno 2009

C'è sempre una prima volta...

In questi giorni registro personalmente un notevole numero di "primi casi"... primo caso di nuova influenza nelle Marche, primo decesso in Europa (precisamente nel Regno Unito), senza contare che per quelli come me, nati dopo il 1968, una pandemia influenzale non era mai stata vissuta.
Quello che poi accade, ma i media non mi stupiscono più, è il silenzio mediatico che ha accompagnato la dichiarazione di fase 6 dell'OMS. La sera stessa dell'11 giugno, giorno del passaggio dalla fase 5 alla succcessiva, mi immaginavo che i telegiornali avrebbero aperto con la dichiarazione di Margaret Chan, Direttore Generale OMS, ma la notizia è stata data al termine del notiziario. Il giorno seguente ho avuto modo di ascoltare il giornale radio di radio-due RAI e nulla... la notizia non era stata neanche riportata.
Ora quello che vedo e che tocco con mano è che abbiamo un periodo di silenzio mediatico al quale, considerando la schizofrenia dei media italiani, potrà far seguito un periodo di catastrofica comunicazione. Questa fase potrebbe presentarsi non appena la pandemia comincerà a diffondersi considerevolmente in Italia e comincerà a mietere le prime vittime.
Tutti gli operatori di sanità pubblica impegnati nella preparazione e nella risposta alla pandemia influenzale si augurerebbero una collaborazione con i media, tale da veicolare alla popolazione messaggi corretti e appropriati, essenziali per rafforzare la preparazione individuale, necessari per far crescere nella popolazione la fiducia nell'istituzione sanitaria. Invece il silenzio, il nulla.
Da un punto di vista di strategie comunicative abbiamo due notizie, una buona e l'altra cattiva. Quella buona è che abbiamo un pediodo finestra nel quale lavorare serenamente e senza sentire il fiato sul collo dei media; la notizia negativa è che non sappiamo quanto durerà. Questo periodo in Italia non va vissuto semplicemente facendo quella che Sandman, il teorico della comunicazione, chiama precaution advocacy, ovvero richiamare l'attenzione di una popolazione disinteressata e apatica su un rischio reale e concreto. In questo periodo dobbiamo pianificare le strategie comunicative per gestire al meglio i tempi di crisi (crisis communication) e dobbiamo immediatamente attivare le strategie pianificate. Non c'è tempo da perdere.
Per come stanno evolvendo le cose c'è il rischio che ci si trovi presto di fronte ad un'emergenza reale, amplificata dalla gran cassa mediatica.
Non ce lo possiamo permettere.

sabato 13 giugno 2009

Farmacie... un punto critico?

Questa è un'esperienza personale, vita vissuta... vi racconto quello che mi è appena capitato in quel di Senigallia, splendida città marchigiana in cui risiedo.

Mia moglie mi chiede di prenderle un integratore in farmacia.
Quando mi ritrovo in farmacia ne approfitto per comprare un gel a base alcoolica per il lavaggio delle mani. Ecco il colloquio tra me (D) e la farmacista (F):

D - Vorrei una soluzione a base alcoolica per il lavaggio delle mani
F - Abbiamo questa ... [mostra il prodotto] ...
D - Quanto viene?
F - 3 euro...
D - Quante ne avete? Vorrei comprarne una decina.
F - Abbiamo solo questa.
D - Come mai? Avete avuto molta richiesta?
F - Ti riferisci all'influenza suina?
D - No, alla pandemia influenzale...
F - Ma non c'è allarmismo, la gente non è preoccupata, del resto è come una banale influenza
D - Se lo dice lei...
F - poi c'è anche questa... è una soluzione spray... ma non so cosa c'è dentro che protegge dai virus [comincia a leggere i componenti del prodotto]... acqua... alcool...
D - Ecco... l'alcool!
F - [In tono dispregiativo] Ma non è l'alcool che disinfetta!
D - Va be'... quanto costa?
F - 6 euro
D - Ok, vada per il gel... grazie e arrivederci.

Ecco. Questo accade in una farmacia del territorio. E le farmacie sono importanti perchè i farmacisti parlano con le persone e possono dare consigli, suggerimenti, essere parte attiva di eventuali strategie comunicative.
Se non si fa nulla su questo fronte molti farmacisti continueranno ad informare le persone come sono stato informato io... male.

venerdì 12 giugno 2009

Note di comunicazione del rischio

Uno dei massimi esperti della comunicazione del rischio, Peter Sandman, ha recentemente pubblicato sul suo sito internet un interessante articolo sulla comunicazione del rischio del governo americano rispetto all'insorgenza del nuovo virus influenzale A/H1N1.
Anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Viceministro Fazio credo sia urgente la necessità che esperti di comunicazione del rischio lo affianchino il prima possibile.

Pandemia influenzale - Comunicato del Ministero

Con il Comunicato n. 280 dell'11 giugno 2009 il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha comunicato la dichiarazione del passaggio alla fase 6 da parte dell'OMS.

Un estratto...
Per quanto riguarda l’Italia, il Piano Pandemico Nazionale prevede per la fase 6, dal punto di vista strettamente sanitario, azioni per:
· assicurare l’accesso razionale alle risorse di farmaci e vaccini;
· contenere e ritardare la diffusione della malattia anche mediante il ricorso ad interventi non farmacologici;
· monitorare i casi di malattia e dei focolai epidemici per individuare importanti cambiamenti genetici, antigenici o funzionali (per esempio la sensibilità ai farmaci antivirali ) e sapere se i livelli di attività dell’infezione sono in aumento o in diminuzione;
· minimizzare morbosità e mortalità attraverso l’uso appropriato di vaccini e farmaci antivirali;
· monitorare il funzionamento del sistema sanitario al fine di garantire la continuità dei servizi e un rapido adeguamento alle esigenze di salute della popolazione.
Dal punto di vista non strettamente sanitario sono previste azioni per garantire la continuità dei servizi pubblici essenziali e garantire una costante, tempestiva e trasparente informazione.
L’OMS, come peraltro nelle altre Fasi pandemiche, non raccomanda chiusure delle frontiere e restrizione di viaggi internazionali, anche in considerazione della manifestazione clinica della malattia; non sono raccomandate neanche azioni per lo screening dei viaggiatori in ingresso o in uscita, in quanto tali misure hanno uno scarso impatto sulla diffusione dell’infezione (le forme asintomatiche e sub-cliniche non vengono rilevate), ponendo invece maggiore accento sulla sorveglianza e corretta gestione dei casi .

Si ricorda che attualmente in Italia i casi confermati sono 56; nel mondo sono complessivamente 27.743 e i decessi sono 141.

giovedì 11 giugno 2009

Dichiarata la pandemia influenzale


Quest'oggi, giovedì 11 giugno 2009 il Direttore Generale dell'OMS ha dichiarato il passaggio dalla fase pandemica 5 alla fase 6. La decisione è stata presa sulla base di chiare evidenze epidemiologiche e nel rispetto delle indicazioni provenienti dal Comitato d'Emergenza istituito secondo le indicazioni del Regolamento Sanitario Internazionale.
È stato ufficialmente dichiarato l'inizio della pandemia influenzale 2009.
Come previsto nel post di ieri l'OMS ha accompagnato la dichiarazione di pandemia alla definizione del livello di severità della stessa (leggi qui).
L'impatto della attuale pandemia è considerato moderato, ovvero:
- molte persone guariscono senza bisogno di ospedalizzazione o cure mediche
- il numero delle infezioni severe appare simile a quello registrato durante le influenze stagionali, sebbene in alcune aree si sia registrato una gravità maggiore.
- Nella maggior parte dei Paesi le strutture di cura sono state capaci di far fronte all'aumentata richiesta di assistenza sanitaria, sebbene in alcuni luoghi i sistemi sanitari siano stati messi in difficoltà.
Auguro un buon lavoro a tutti gli operatori sanitari impegnati nella preparazione e risposta alla pandemia e spero che la popolazione voglia conoscere sempre più... per affrontare la pandemia influenzale del 2009.

mercoledì 10 giugno 2009

Ecco perchè l'OMS non dichiara la fase 6

La diffusione del nuovo virus influenzale A/H1N1 è evidente e inarrestabile.
Il virus si sta diffondendo in Australia così come si è diffuso negli USA e sembra evidente che la dichiarazione di fase 6, secondo i parametri OMS, dovrebbe essere già stata effettuata.
In questi due contributi, uno del CIDRAP, l'altro del blog di Nature (grazie a Giuseppe Michieli per i link), si riportano le parole di Keiji Fukuda (WHO's assistant director-general for health security and environment) e alcune considerazioni in merito.
In estrema sintesi Fukuda dice che dichiarare subito la fase 6 priverebbe del tempo necessario perchè sia possibile divulgare chiari indirizzi strategici e le varie nazioni possano adattare i propri piani pandemici, generalmente costruiti pensando all'H5N1, sul nuovo virus influenzale A/H1N1 e possano avere tempo per spiegare ai mass-media cosa significhi realmente una pandemia.
"One of the things we're really focusing on right now is to help countries, help institutions, help the media really understand what are pandemics and provide as much information as possible so we reduce any adverse effects . . . and prevent misunderstanding that may lead to actions that really increase anxiety in people".
Fukuda ha poi confermato che l'OMS sta lavorando su una scala di severità e altre informazioni da diffondere al momento della dichiarazione della fase 6.

Quindi questo è quello che comprendo. L'OMS sta producendo una scala per la valutazione dell'impatto di una pandemia (mi chiedo, tuttavia, come facciano ad applicare a livello globale una singola valutazione quando una pandemia può colpire differentemente da Paese a Paese... vedi post odierno). Una volta prodotta e pubblicata dichiarerà la fase 6, in modo tale da bilanciare quelli che potrebbero essere percepiti come messaggi comunicativi allarmanti e rassicuranti: il messaggio allarmante è "è arrivata la pandemia" (già mi immagino gli scabrosi titoli dei giornali italiani) , il messaggio rassicurante è "la situazione non è grave" (sempre ammesso che l'impatto della pandemia sia considerato lieve).

Saggia decisione? Cosa ne pensate?

Nuova influenza A/H1N1 tra gli Inuit


Una epidemia di influenza H1N1-swl sta imperversando tra gli Inuit residenti in alcune riserve nello stato canadese del Manitoba (vedi l'articolo di Xinhua). Su oltre quaranta casi confermati o probabili, almeno 26 sono in terapia intensiva in ospedale e intubati. Le condizioni sono così gravi da allarmare l'OMS che nella consueta conferenza stampa settimanale ha espresso i suoi timori su questo ulteriore sviluppo della pandemia influenzale iniziata in Messico il marzo scorso (ascolta la conferenza stampa presso il sito web dell'OMS). In Canada la circolazione del virus H1N1-swl è assai estesa e l'incidenza delle sindromi influenzali è al di sopra del livello atteso per questo periodo dell'anno. Il numero di decessi confermati è di cinque (ultimo rapporto PHAC). Quali siano le cause della maggiore virulenza dell'infezione presso la popolazione Inuit, rimane da stabilirsi. Il dr Keiji Fukuda durante la conferenza stampa ha spiegato che durante le passate pandemie influenzali e in special modo durante quella del 1918, queste popolazioni furono addirittura decimate in certe zone, con una altissima mortalità. Se le condizioni di isolamento abbiano reso immunologicamente piu' suscettibili questi individui non è chiaro. E neppure se le condizioni di povertà e la scarsa disponibilità di istituzioni pubbliche sanitarie siano da collegare a questi eventi. Certo è che le riserve di Nativi Americani sono in genere luoghi dove il sottosviluppo economico, la bassa scolarità ha un ruolo determinante nel livello generale di salute, con una maggiore incidenza di alcolismo, malattie croniche e debilitanti e così via. L'OMS stessa aveva in qualche modo suggerito in precedenza che la pandemia influenzale avrebbe colpito in modo dissimile nelle varie regioni del mondo: per questo motivo - si sospetta - abbia aspettato tanto a dichiarare ufficialmente iniziata la fase di diffusione globale del virus H1N1-swl.
Il CIDRAP ha commentato la notizia (leggi qui).

lunedì 8 giugno 2009

USA vs ITALIA: 2 miliardi a zero

Riporto estratto di una recente notizia dal sito Il Secolo XIX.it

La Casa Bianca si sta preparando all’eventualità di una pandemia influenzale causata dal virus H1N1 ed il presidente Barack Obama ha chiesto al Congresso 2 miliardi di dollari a questo scopo. Sempre sul fronte del virus H1N1, la Banca Mondiale ha approvato oggi un finanziamento pari a 500 milioni di dollari per un fondo per gli aiuti contro la nuova influenza ai paesi in via di sviluppo.

In Italia siamo forse troppo indaffarati con le elezioni politiche per cominciare a pensare ad investire risorse nella preparazione alla imminente pandemia influenzale.

2009: Influenza A/H1N1 e pandemia

Oggi, in una delle frequenti "navigate" nel web in cerca di "notizie pandemiche", ho scoperto il sito internet 2009: Influenza A/H1N1 e pandemia, iniziativa a cura di WEBM.org.
Copio incollo dal sito qualche informazione sugli obiettivi che i colleghi, per lo più Pediatri, si sono posti:
"Stiamo informando gli operatori sanitari e la popolazione italiana sulla diffusione della influenza A (H1N1), comunemente nota come influenza suina, in Italia e nel resto del mondoStiamo analizzando i piani per gli accertamenti diagnostici dei primi casi sospetti (effettuazioni tamponi, conservazione e invio ai centri diagnostici di riferimento) sviluppati nelle varie realtà italiane e li confrontiamo con i piani progettati negli altri paesi e i protocolli dell'Organizzazione Mondiale della SanitàStiamo analizzando i piani per reperire farmaci antivirali e attrezzature protettive nelle varie realtà italiane e li confrontiamo con i piani progettati negli altri paesi e i protocolli dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.Stiamo analizzando l'informazione divulgata dai media e dalle autorità sanitarie nelle varie realtà italiane e la confrontiamo con l'informazione divulgata dai media degli altri paesi e dalle altre autorità sanitarie mondiali.Stiamo preparando informazioni per il pubblico e i responsabili di divulgazione a tutti i livelli. Stiamo facendo in modo di fornire informazioni sullo stato della preparazione e successiva distribuzione dei vaccini."

Il sito pubblica materiale per il quale è previsto un meccanismo di peer review, ovvero il materiale viene pubblicato previa valutazione scientifica effettuata da colleghi esperti in materia. Nell'home page gli autori avvertono che attualmente il processo di peer review non è ancora completato.

Oltre al sito internet esiste un blog. Si tratta di un sito di anteprima utilizzato nel processo di produzione editoriale dalla redazione della Iniziativa WEBM.org 2009 - Influenza A (H1N1) e Pandemia. In pratica gli articoli transitano nel blog prima della pubblicazione definitiva sul sito ufficiale, perchè possa essere effettuata un'ultima revisione collettiva. Il tempo medio di transito del materiale è di circa una settimana.

martedì 2 giugno 2009

A proposito di protezione individuale...

Recentemente sono stato in Spagna per un corso di formazione.
Nel volo di ritorno da Roma a Falconara è stata mia compagna di viaggio una gentile signora americana, residente a San Diego, in Italia per fare visita ad alcuni familiari.
Durante il tragitto le ho chiesto se la diffusione del nuovo virus influenzale A/H1N1 in USa la preocupasse. La risposta è stata "no"... "La situazione non è particolarmente preoccupante, la malattia si manifesta in forma lieve e anche le persone che sono morte dopo aver contratto il virus in realtà avevano scadenti condizioni di salute"... "Inoltre il Governo ci ha detto chiaramente cosa dobbiamo fare: lavarci frequentemente le mani, non portare le mani in bocca e stare a casa se ci siamo ammalati".
Una visione forse semplice, poche nozioni, ma molto, molto chiare.
Poi siamo scesi dall'aereo e nello shuttle che ci portava al terminale dell'aeroporto la signora americana apre la sua borsa, prende ed utilizza la sua soluzione alcoolica per il lavaggio delle mani.
Mi sono complimentato per il gesto. In tutta risposta mi ha detto che... "è una cosa molto importante"... "ripeto questo gesto frequentemente da quando sono in viaggio".
Non so quanto questa donna possa considerarsi rappresentativa della popolazione americana, ma è interessante che l'unica persona americana che ho incontrato nel mio viaggio sappia esattamente cosa fare da un punto di vista individuale per difendersi dalla nuova influenza.

ECDC - Likely evolution of the epidemics/ pandemic of new A(H1N1) influenza

Degna di nota la presentazione che l'ECDC ha inserito nel proprio sito riguardante la possibile evoluzione delle epidemie/pandemia da nuovo virus influenale A/H1N1.
La presentazione sarà aggiornata regolarmente al fine di includere ogni nuova evidenza utile a comprendere la situazione. Sono riportate evidenze dalle ultime tre pandemie riguardanti il tasso di attacco clinico specifico per età, i tassi di mortalità e le curve epidemiche.
È inoltre discusso il metodo per determinare la severità di una pandemia prendendo in considerazione numerose variabili.

Likely evolution of the epidemics/ pandemic of new A(H1N1) influenza

ECDC - Aggiornamento del 2 giugno '09

Nelle ultime 24 ore sono stati riportati 27 nuovi casi confermati dai Paesi EU e EFTA. Il Lussembyrgo ha confermato il suo primo caso e complessivamente in Europa sono stati riportati oltre 1500 casi.
Leggi il report ECDC del 2 giugno

Influenza A/H1N1 - Aggiornamento OMS n.42

Terminata la pausa formativa in Spagna ritorno a seguire l'evolvere della diffusione del nuovo virus A/H1N1.
Secondo l'aggiornamento OMS n. 42 del 01 giugno '09 a livello internazionale i casi confermati di nuova influenza A/H1N1 sono complessivamente 17.410 e i decessi sono 115 .
L'OMS, da alcuni giorni, rilascia aggiornamenti della situazione internazionale ogni 48 ore.
Rispetto all'aggiornamento n. 41 del 29 maggio (15.510 casi riportati) sono stati confermati 1900 nuovi casi. I Paesi che contano almeno un caso di nuova influenza sono attualmente 62.
Non sembrerebbe ancora essere stata confermata una sostenuta trasmissione comunitaria all'interno di altri Paesi all'infuori di USA e Messico.