lunedì 28 luglio 2008

Pandemic Preparedness News

PREPARAZIONE PANDEMICA, Paesi del gruppo ASEAN - I dieci paesi facenti parte dell'Organizzazione del sud-est asiatico, fra cui Indonesia, Thailandia, Vietnam, assieme alla Cina e ad altri, intendono condurre una esercitazione congiunta per verificare il grado di risposta all'emergenza di un ceppo influenzale con poteziale pandemico in uno dei stati membri (leggi qui).

PREPARAZIONE PANDEMICA, REGNO UNITO - Secondo un documento presentato alla Camera dei Lords (leggi qui), la Gran Bretagna deve potenziare gli sforzi per mitigare gli effetti sulla popolazione di una possibile pandemia influenza, stimando ad almeno 75 mila i decessi (probabilmente nel caso migliore) nel Regno. Il rapporto inoltre critica duramente l'approccio tenuto fin qui dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e chiede all'esecutivo di spingere per una riforma dello stesso per incrementarne l'efficienza e ridurre le influenze politiche di alcuni paesi.

H5N1 Update - Settimana 30

INFLUENZA AVIARIA NELLA FAUNA SELVATICA, ITALIA, RAPPORTO IZSVE - l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha reso pubblici i risultati della campagna di sorveglianza per i virus influenzali aviari condotta durante il 2007 (leggi qui). Su oltre settemila animali sottoposti ad indagini di laboratorio, poco più di centociquanta sono risultati positivi a un qualche sottotipo di virus aviario, e nessun isolamento di H5N1 o H7H7 ad alta patogenicità è stato registrato.

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, NIGERIA (1) - Il più recente rapporto all'OIE contiene informazioni circa due casi di infezione da virus ad alta patogenicità H5N1 in pollame allevato per i mercati di animali vivi. Si tratta soltanto di due animali risultati positivi durante una campagna di sorveglianza straordinaria e secondo le autorità sarebbero stati ''probabilmente infettati da fauna selvatica'' (leggi qui).

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, COREA DEL SUD - Le autorità hanno deciso l'avvio di una campagna di sorveglianza continua per la rilevazione precoce di casi di H5N1 negli animali di allevamento (leggi qui), dopo la più grande epizoosi che il paese abbia subito dall'inizio della crisi dell'influenza aviaria nel 2003, iniziata l'aprile scorso e al momento sotto controllo. Inoltre, le analisi condotte dai CDC USA hanno confermato che il ceppo H5N1 presente nello stock sudcoreano era del tipo in grado di infettare i mammiferi; sempre in aprile era stato scoperto un gatto morto e dalle analisi sui tessuti si era riusciti a isolare il virus H5N1. Un caso umano altamente sospetto ha riguardato un soldato coinvolto nelle operazioni di liquidazione del pollame di un allevamento, ma le autorità in seguito hanno negato che fosse ammalato di influenza aviaria nonostante le analisi avessero dato esiti positivi per gli antigeni H5.

Virus influenzali umani resistenti all'Oseltamivir

Con l'inizio della stagione influenzale nell'emisfero meridionale, dai centri nazionali di sorveglianza virologica della rete OMS (NIC) cominciano ad arrivare, nuovi dati relativi agli isolamenti di virus resistenti all'Oseltamivir, farmaco di prima scelta per il trattamento e la profilassi dell'influenza (farmaco acquistato anche per le attività di preparazione pandemica da molti paesi nella speranza di mitigare gli effetti di una pandemia causata dall'attuale H5N1). L'OMS ha diffuso i dati riguardanti il Sudafrica, per cui fra i 23 campioni virali esaminati in Inghilterra e Australia, tutti hanno mostrato di possedere la mutazione H274Y che rende inutilizzabile l'oseltamivir per il trattamento dell'influenza. Questi virus tuttavia hanno dimostrato di non possedere mutazioni della subunità M2, inibita dai vecchi antivirali adamantani (amantadina, rimantadina). Per quanto concerne il Cile, 3 dei 24 H1N1 virus isolati hanno mostrato la presenza della mutazione H274Y. Complessivamente, nell'emisfero meridionale la circolazione dei virus H1N1/Brisbane è per il momento piuttosto limitata, mentre maggiore diffusione hanno i sottotipi B e H3N2.

H5N1 Update - Settimana 29

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM - Rapporto all'OIE: 15 nuovi focolai epizootici causati dal virus H5N1, per un totale di 14 mila animali perduti. Alcuni di questi erano già stati sottoposti a una prima vaccinazione ma la malattia si è comunque sviluppata.

INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, INDONESIA: nuovo caso umano fatale a Tangerang (leggi qui). Un uomo di 38 anni - portuale addetto allo scarico di materiale fertilizzante di provenienza avicola - è deceduto dopo aver contratto il virus H5N1, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Associated Press che riprende le dichiarazioni di un portavoce del laboratorio che ha condotto le analisi. Non è chiaro al momento se la notizia verrà pubblicamente divulgata dal governo indonesiano che si è detto contrario all'aggiornamento caso per caso delle infezioni umane, poichè metterebbe in cattiva luce gli sforzi che l'Indonesia sta compiendo nel contenimento della malattia. L'OMS non ha aggiornato sul caso.
Per quanto riguarda i precedenti casi umani in Indonesia, un recente numero monografico degli Annali dell'Accademia Medica di Singapore ha pubblicato una serie di articoli sull'influenza aviaria in Asia, fra cui uno studio condotto da uno dei principali ospedali infettivologici indonesiani (leggi qui - Cidrap). Dei 27 casi trattati dall'ospedale la maggior parte è deceduta e i medici sospettano che il decorso estremamente rapido e fatale sia da imputarsi a differenti cause fra cui: ritardato ricovero in un centro specializzato, diagnosi iniziale errata da parte dei medici sul territorio, mancanza di strutture adeguate di terapia intensiva nelle aree di provenienza dei pazienti, ritardata somministrazione del farmaco antivirale di prima scelta per il trattamento dell'influenza, ipervirulenza del ceppo indonesiano H5N1. In sostanza gli esperti suggeriscono un potenziamento delle strutture ospedaliere locali e una campagnia di formazione del personale sanitario per evitare ritardi nella diagnosi e nel trattamento / isolamento dei pazienti.

venerdì 18 luglio 2008

H5N1 Update - Settimana 28

INFLUENZA AVIARIA HP A/H7N7 IN INGHILTERRA - Il Dipartimento dell'Agricoltura del Governo britannico ha pubblicato il rapporto finale sui risultati delle indagini epidemiologiche sul caso dell'epizoosi sostenuta dal virus HPAI A/H7N7 nell'Oxfordshire (leggi qui). Sebbene, non sia stato possibile stabilire con certezza la fonte del contagio, che ha portato alla distruzione dell'intero stock di pollame di un allevamento, il rapporto evidenzia due principali ipotesi: la presenza del virus A/H7N7 in una forma a bassa patogenicità nella fauna avicola; l'introduzione del virus tramite la fauna selvatica. Si consiglia inoltre al settore avicolo di mantenere alta la guardia poichè la possibilità di ulteriori epizoosi - pure considerata poco probabile - rimane tuttavia presente.

HONG KONG - Un esperto di Hong Kong ha messo in guardia dalla possibile perdità di efficacia dei vaccini anti-H5 usati per immunizzare il pollame nella regione speciale cinese (leggi qui). I vaccini sono impiegati da anni nel tentativo di ridurre la circolazione virale nello stock avicolo, dopo la ben nota epizoosi del 1997 che causò la morte di 6 dei 18 pazienti infettati dal virus H5N1, contratto da molti nei mercati di pollame vivo. Finora la campagna vaccinale ha sempre dato buoni risultati, poichè nella città che conta più di sette milioni di abitanti non c'è più stato alcun caso umano di infezione. Tuttavia recentemente si è notata una certa ricorrenza di episodi sia in volatili selvatici che nel pollame. E' quindi possibile che il vaccino attualmente in uso, basato sul ceppo A/H5N2, abbia perso parte della sua potenza nei confronti dei nuovi ceppi H5N1 circolanti nel sud della Cina.
Sempre ad HongKong, dopo la fine del periodo di quarantena seguito alla scoperta di campioni fecali ambientali di polli vivi infettati dal virus H5N1, le autorità sanitarie della regione speciale hanno ridotto il livello di allerta per cui sia le attività di produzione e vendita di pollame che quelle degli ospedali e centri di diagnostica ritorna normale (leggi qui).

EGITTO - Rapporto finale all'OIE (leggi qui): l'Aviaria è ora considerata endemica nel paese nord-africano, per cui gli aggiornamenti all'OIE saranno inviati a cadenza bi-annuale. Nell'ultimo rapporto sono indicate 19 epizoosi a partire da febbraio fino alla fine di giugno 2008, con almeno 100 mila animali abbattuti.

venerdì 11 luglio 2008

Marbung in Olanda

Olanda - Un caso importato di febbre emorragica di Marbung è stato segnalato dalle autorità sanitarie olandesi, come riportano il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) e l'OMS. Si tratta di una donna olandese che aveva condotto un tour in Uganda, visitando alcune grotte infestate da pipistrelli, di una specie altamente sospettata di essere uno dei serbatoi naturali del virus Marburg, un filovirus, della stessa famiglia di Ebola - pur essendo i due patogeni appartenenti a specie ben distinte.
In comune i due virus hanno il tasso di letalità (variabile tra il 50 e il 100 per cento) e alcune manifestazioni cliniche, come massive emorragie interne e cutanee. Non esistono vaccini o trattamente specifici approvati per l'uso umano.
L'infezione inter-umana è rara e non è quasi mai di tipo casuale, perchè necessità di contatto ravvicinato con il paziente sintomatico e con i suoi fluidi organici (sangue, vomito, urine e feci). L'infezione iatrogena è più frequente nei paesi africani dove le condizioni igieniche e le attrezzature ospedaliere possono essere molto carenti. Per quanto riguarda il caso olandese, la paziente - deceduta durante la notte scorsa (10 luglio) - era arrivata in Uganda il 5 giugno scorso; visitò una prima grotta a Fort Portal il 16 giugno (ma non si ha notizia di contatti con pipistrelli); il 19 giugno visitò la grotta di Maramagambo, nota meta turistica e notoriamente infestata da pipistrelli con i quali pare sia entrata in contatto. Tornata in Olanda il 28 giugno in buone condizioni di salute ha iniziato a manifestare sintomi febbrili il 2 luglio mentre il suo ricovero in ospedale risale al 5 successivo. Immediatamente dopo il ricovero le sue condizioni generali sono peggiorate gravemente, con emorragie diffuse e insufficienza epatica il 7 luglio, quando è stata trasferita in terapia intensiva. La paziente è deceduta stanotte (10 luglio).Le analisi di laboratorio hanno confermato l'infezione da virus Marburg. Durante il periodo non sintomatico la donna è entrata in contatto con molte persone, compresi i viaggiatori del volo di ritorno, ma dal momento che il virus non si trasmette prima dell'esordio dei sintomi non si ritiene che queste persone stiano correndo rischi per la salute. I più stretti contatti, invece, quelli cioè avvenuti al suo ritorno in patria sono attualmente sotto osservazione e la loro temperatura corporea e' costantemente misurata. Al momento rimangono asintomatici.
Per conoscere meglio la malattia: Ebola and Marburg Haemorrhagic fever factsheet (ECDC).

giovedì 10 luglio 2008

Nature e i vaccini anti H5



La rivista Nature nel suo ultimo numero ha pubblicato una serie di articoli e editoriali nei quali chiaramente si promuove l'importanza della produzione ed eventuale somministrazione di vaccini anti-H5, dal momento che la diffusione panzootica del virus dell'influenza aviaria H5N1 non si arresta e pone una significativa minaccia alla salute umana globale.
Ecco i link agli articoli in inglese: The long war against flu (Editorial); Ready for avian flu?; Whatever happened to bird flu?.
Se da un lato durante nel 2008 il numero di casi umani è risultato inferiore a quello del 2007 e soprattutto del 2006 (quando il virus H5N1 conobbe una autentica esplosione in termini di diffusione inter-continentale), il suo emergere in paesi come il Bangladesh (che ha anche avuto il suo primo caso umano) e la sua persistenza enzootica in Indonesia e Egitto (fra gli altri) fa supporre che questa riduzione sarà soltanto episodica.
Inoltre i piani pandemici atti a mitigare gli effetti di una pandemia globale di influenza sono stati sì scritti, ma la loro implementazione è ancora molto limitata, e solo pochissimi paesi sarebbero in grado di applicarli nell'immediato futuro. La maggior parte delle nazioni del mondo è quindi pressochè impreparata e purtroppo l'attuale disponibilità di farmaci antivirali è talmente limitata da risultare a malapena sufficiente per i paesi più ricchi. I vaccini, quindi, al momento sembrano un'opzione molto promettente, soprattutto perchè le più recenti formulazioni prevedono un bassissimo dosaggio (in pratica una quantità di materiale immunizzante più bassa anche rispetto ai vaccini influenzali stagionali) e con l'aiuto di sostanze immuno-adiuvanti potrebbero garantire una ampia copertura della popolazione. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che i vaccini anti-H5 attualmente disponibili permettono una protezione crociata nei confronti di ceppi H5N1 appartenenti a linee genetiche evolutive distinte e quindi potrebbero dare una protezione nei confronti di future varianti anche a potenziale pandemico. Manca allora soltanto una chiara, visibile, sostenuta volontà per l'investimento in questi vaccini che, di fronte alla minaccia posta dal virus H5N1 e dalle sue innumerevoli varianti (una minaccia che non è affatto diminuità di intensità nonostante la apparente minore visibilità nei media mondiali), rappresentano una opportunità da non lasciare inesplorata per ridurre - o tentare di ridurre - gli effetti di una pandemia dagli esiti totalmente sconosciuti.''

domenica 6 luglio 2008

H5N1 Update - Settimana 27

USA e Australia VS Indonesia - Sempre più dura la polemica fra il governo indonesiano, specialmente il ministro della sanità Supari e alcuni dei suoi alleati storici. In questo caso anche l'Australia - per bocca di un membro del governo - ha aspramente criticato il comportamento di Supari; la signora Nicola Roxon citata da un quotidiano australiano ha dichiarato che trattenendo i campioni virali di H5N1 l'Indonesia mette in pericolo la salute mondiale; Supari si dice convinta dell'uso commerciale degli stessi.

BURUNDI - Moria di pollame per cause sconosciute (leggi qui). I servizi veterinari del piccolo paese africano sono molto preoccupati per una moria di massa di pollame, osservata nelle ultime settimane e che mette a rischio una delle poche fonti proteiche della popolazione. Analisi preliminari farebbero supporre il coinvolgimento del virus di Newcastle (ND), ma si è in attesa del riscontro di laboratori esteri per ulteriori conferme.

HONG KONG - Il governo della regione amministrativa speciale ha revocato il bando alla vendita di pollame vivo, dopo che alcune settimane fa era stato isolato il virus H5N1 in campioni fecali prelevati in quattro mercati cittadini. Con il nuovo regolamento, i venditori di pollame vivo dovranno macellare a fine giornata tutti i capi invenduti e provvedere alla disinfezione dei punti vendita (leggi qui).

COREA DEL SUD - Il paese pare aver superato, per il momento, la crisi scoppiata un paio di mesi fa, quando una estesa epizoosi di H5N1 aveva messo in ginocchio l'industria avicola (leggi qui). Dopo la più grande operazione di distruzione del pollame mai avvenuto nel paese, i focolai sono scomparsi e quasi tutte le restrizioni all'allevamento e movimento sono state revocate.

Africa e preparazione alla pandemia


A Dakar si è tenuto un workshop fra i paesi africani di lingua portoghese, in vista della messa a punto di attività di preparazione alle epizoosi di H5N1 e ad una eventuale pandemia influenzale (leggi qui).

Preparazione pandemica globale: ancora insufficiente

Durante il 13mo simposio dell'ICID a Kuala Lumpur (leggi qui) la direttrice dei CDC Julie Gerberding ha sottolineato come gli sforzi finora compiuti dalla comunità internazionale per prepararsi a una possibile pandemia globale di influenza sono largamente insufficienti a garantire una riduzione della morbidità e mortalità, dal momento che ci sono pochi farmaci, i vaccini non sono ancora in produzione e soprattutto spesso manca una consapevolezza della cittadinanza a fronte dei rischi potenziali di una pandemia. Inoltre, sia il comparto delle attività economiche sia l'informazione e i media tendono in questo periodo a sottovalutare il rischio pandemico e perdono una fondamentale opportunità per pianificare le attività in situazione di crisi i primi e per diffondere fondamentali informazioni i secondi.

USA - Società private e fornitura di antivirali

USA - Il Dipartimento della Salute ha raggiunto un accordo con la casa farmaceutica Hofman-La Roche che prevede la fornitura del farmaco antivirale oseltamivir a tutte quelle società private che ne faranno richiesta, pagando un prezzo di 6 dollari per confezione per un ordine di almeno 2500 confezioni annue (leggi qui). L'accordo di partnership è da intendersi come estensione della scorta di farmaci antivirali messo a punto dalle Agenzie Federali per permettere al settore privato di mantenere una continuità operativa durante l'ondata iniziale di una pandemia influenzale.