Visualizzazione post con etichetta Preparazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Preparazione. Mostra tutti i post

mercoledì 20 gennaio 2010

Una Regione che non molla!


La pandemia influenzale da nuovo virus A/H1N1 2009 ha messo in ginocchio la Sanità Pubblica italiana. Gli operatori dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica sono sfiniti, hanno dato priorità alla risposta alla pandemia su ogni altra cosa e per oltre sei mesi c'è stato poco, pochissimo tempo per respirare. A prima ondata conclusa si tirano le somme e il bilancio è scoraggiante: tanti sforzi e pochi risultati. Se, ad esempio, uno degli indicatori di risultato valutati fosse la copertura vaccinale con vaccino pandemico, la performance del sistema risulterebbe scadente: la Regione più virtuosa, l'Emilia Romagna, ha vaccinato il 10% della popolazione eleggibile, ben lontano dal 40% ipotizzato come obiettivo nazionale.
Personalmente percepisco il desiderio forte di voltare pagina in buona parte degli operatori di Sanità Pubblica.
Nonostante tutto ciò una Regione non molla (se ce ne fossero altre vi prego di segnalarmelo): si tratta delle Marche, che nel sito regionale per gli operatori sanitari dedicato alla pandemia influenzale, pubblica una nota a firma del Comitato Pandemico Regionale (vedi anche le indicazioni operative n. 12 del CPR) con la quale invita gli operatori sanitari che non l'abbiano ancora fatto a considerare di sottoporsi a vaccinazione con vaccino pandemico per affrontare una eventuale, probabile, seconda ondata.
Alla nota è stata data la massima diffusione, ad esempio a Fabriano (dove lavoro) si è deciso di trasmettere la nota allegandola alla busta paga, avendo dunque la certezza che arriverà nelle mani di tutti gli operatori sanitari, compresi tecnici ed amministrativi.
Cosa si otterrà da questi ulteriori sforzi? Probabilmente nulla.
Ma sono orgoglioso di lavorare per la Regione Marche dove gli operatori che si occupano della protezione e della sicurezza della popolazione fanno fino in fondo il loro dovere.

giovedì 3 dicembre 2009

Integrazione della strategia vaccinale... apertura ai >65 anni con patologie croniche

Qui, secondo le solite modalità ministeriali, è possibile leggere il comunicato stampa che apre la vaccinazione pandemica ai soggetti sopra i 65 anni con patologie croniche.
Quali sono le modalità ministeriali?
Anticipare le decisioni di sanità pubblica con comunicati stampa che notificano le indicazioni previste da ordinanze già firmate, ma che di fatto nessuno può leggere perchè giungeranno nelle mani degli operatori sanitari circa 5-10 giorni dopo l'apposizione della firma.
Quindi gli operatori che a livello regionale devono attuare le indicazioni delle ordinanze ministeriali sono avvisati delle integrazioni e dei cambi di strategie ministeriali (la vaccinazione per i soggetti > 65 anni non era precedentement prevista) nello stesso momento in cui sono avvisati i giornalisti.
Nei prossimi giorni torneremo sulla decisione ministeriale di aprire agli anziani.
Una perplessità (delle tante) è relativa alle dosi di vaccino distribuite. Ora è evidente che la sanità pubblica locale dovrà fronteggiare la problematica della carenza di vaccino. Gli anziani, infatti, si vaccineranno ampiamente. E non solo: la nuova ordinanza, secondo quanto anticipato dal comunicato stampa ministeriale, prevede doppia dose anche per i soggetti sopra i 60 anni.

venerdì 20 novembre 2009

Anche le Marche aprono ai giovani sani tra i 6 mesi e i 27 anni



Anche le Marche dopo il Veneto aprono ai soggetti sani di età compresa tra i sei mesi e i 27 anni a partire da oggi, venerdì 20 novembre e comunque non oltre lunedì 23 novembre. La decisione è stata presa sulla base della bassa adesione alla vacinazione delle categorie che prioritariamente avrebbero potuto vaccinarsi e sulla base delle scorte di vaccino distribuite.

martedì 13 ottobre 2009

Marche in Salute: aggiornamento


Il sito Marche in Salute continua ad essere aggiornato.
La novità più rilevante è il lancio della campagna comunicativa della Regione Marche: "Nuova Influenza A/H1N1: con la Prevenzione combattiamo ad armi pari". Se a qualcuno non piace il "picchio samurai"... può prendersela anche con me (io dico che è molto meglio di topo Gigio... se non altro è più aggressivo!).
Tra le risorse degne di nota:
- l'aggiornamento delle attività regionali con l'inserimento delle indicazioni operative del Comitato Pandemico Regionale
- il Piano operativo per la risposta alla pandemia influenza nella Regione Marche che impegna 5 milioni di euro per la risposta alla pandemia influenzale

Anche la sezione dedicata agli operatori sanitari è stata migliorata con l'inserimento delle Linee guida regionali sui Dispositivi di Protezione Individuale e sui criteri di Triage.

venerdì 9 ottobre 2009

Hospitalized Patients with 2009 H1N1 Influenza in the United States, April–June 2009

Sul New England Journal of Medicine è apparso oggi un articolo sui casi ospedalizzati in USA. Fra i casi riportati nello studio, un terzo di quelli ricoverati in terapia intensiva ha sviluppato ARDS (sindrome da stress respiratorio acuto), riferibile in parte probabilmente a invasione diretta da parte del virus H1N1 2009 delle basse vie respiratorie. Secondo uno studio australiano e neozelandese pubblicato sulla stessa rivista, sui circa 700 pazienti ricoverati in terapia intensiva, la metà aveva una pneumonite virale primaria e/o ARDS, mentre il 20% aveva una co-infezione batterica.Per quanto riguarda i pazienti USA, oltre il 70% aveva una storia clinica di pregresse patologie croniche (asma, diabete, disordine cronico ostruttivo polmonare, immunosoppressione, malattia del cuore, rene o epatiche). In pratica, se il quadro clinico dell'infezione da virus H1N1 2009 è per la stragrande maggioranza dei casi benigno e auto-limitante, una porzione piccola ma non indifferente sviluppa complicanze gravi che necessitano interventi invasivi in rianimazione, con saturazione delle terapie intensive e assorbimento di personale e risorse.Quale sia il ruolo della citochinemia nello sviluppo dell'ARDS nel quadro dell'infezione da H1N1 2009, rimane da stabilirsi. Quello che appare sicura è la pressione sulle strutture sanitarie e sulla società nel suo complesso dato che la maggior parte dei casi gravi è concentrata fra i giovani con meno di 18 anni e in quelli fra 25-60 anni, in età lavorativa. L'utilizzo degli antivirali precocemente pare migliorare la prognosi. Una rapida implementazione di una immunizzazione fra le fascie di popolazione a maggior rischio è cruciale nella prospettiva di ridurre i costi sociali, umani ed economici di questa pandemia.

Scarica e leggi l'articolo in pdf.

mercoledì 7 ottobre 2009

Ordinanza del 30 settembre 09

Rilevante l'ordinanza ministeriale del 30 settembre 2009. Essa identifica con più dettaglio le categorie a cui sarà offerto il vaccino pandemico.
Quando si comincerà a vaccinare? Non appena il vaccino arriverà alle Regioni.
Non perdo tempo nel considerare le dichiarazioni di Fazio. Dice che cominceranno a distribuire da lunedì? Se le oltre 8 milioni di dosi previste per la prima fase vaccinale non saranno distribuite tutte contemporaneamente sarà come non avere i vaccino. Anche nella migliore delle ipotesi, ovvero che il vaccino arrivi tutto e subito, credo che poi si debba ragionevolmente considerare un tempo tecnico minimo di 1-2 giorni per la distribuzione del vaccino dalla sede di stoccaggio regionale alle sedi periferiche e poi l'attività comincerà con la vaccinazione degli operatori sanitari e via via le altre categorie indicate secondo il chiaro ordine indicato dall'ordinanza.
Quale sarà l'adesione alla vaccinazione?
Gli operatori sanitari sembrano essere i meno propensi alla vaccinazione. Cosa deplorevole, per una serie di motivi:
1. L'obiettivo della vaccinazione è garantire la continuità dei servizi essenziali, fondamentale il servizio sanitario. Non vaccinarsi significa non rispettare una strategia pensata per il bene del Paese
2. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto a chi al vaccino pandemico non potrà accedere
3. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto ai propri pazienti. Gli operatori sanitari potrebbero potenzialmente trasmettere la malattia ai propri assistiti.

Ovviamente la vaccinazione non è obbligatoria. Quindi ognuno è libero di fare ciò che vuole, purtroppo.

martedì 29 settembre 2009

Regione Marche: 5 milioni di euro per la pandemia influenzale

ANSA- INFLUENZA A: PIANO OPERATIVO MARCHE, STANZIATI 5 MLN INFLUENZA A: PIANO OPERATIVO MARCHE, STANZIATI 5 MLN SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA, PREVENZIONE, COMUNICAZIONE (ANSA) - ANCONA, 28 SET - La giunta regionale delle Marche ha approvato oggi il Piano operativo per la risposta alla pandemia dell''influenza A. Il provvedimento, finanziato con 5 milioni di euro, rafforza le procedure sanitarie per fronteggiare la diffusione e gli effetti della nuova influenza causata dal virus A H1N1. Secondo le previsioni, l''influenza A potrebbe colpire tra il doppio e il triplo del numero di cittadini che solitamente contraggono l''influenza stagionale. Dopo una prima fase seguita all''allarme lanciato dall''Oms lo scorso 11 giugno, che ha visto una serie di iniziative coordinate dal Comitato pandemico, la Regione ha disposto una serie interventi (che saranno illustrati domani (n.d.r. oggi) in una conferenza stampa) sulle modalità di vaccinazione, il sostegno ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, la sorveglianza epidemiologica, il potenziamento delle misure di prevenzione e di controllo degli operatori sanitari. Sono previsti anche un piano di formazione e comunicazione, la possibilità di reperire risorse umane straordinarie, un monitoraggio settimanale.

venerdì 11 settembre 2009

Nuova ordinanza ministeriale: ecco chi sarà vaccinato

Con l'ordinanza ministeriale denominata “Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell’Influenza pandemica A/H1N1” il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali identifica le categorie prioritarie alle quali somministrare il vaccino pandemico.
Fino ad ora è reperibile solo la nota stampa relativa alla pubblicazione dell'ordinanza (Comunicato n. 381).
Vedremo se la lettura dell'ordinanza chiarirà qualche aspetto in più. Per ora ecco come appare la priorità stabilita dal Ministero:
1. persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici;
2. donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
3. persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni;
4. persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità;
4. persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.

lunedì 3 agosto 2009

Buone pratiche!

Sul versante preparazione alla pandemia influenzale in Italia non si registrano solo cattive notizie.
Ad Arezzo è stata annunciata una strategia condivisa tra ASL e Comuni locali per unire le forze nella risposta alla pandemia influenzale.
A Fabriano, dove lavoro, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, che coordina il locale comitato pandemico, ha istituito un tavolo tecnico con i rappresentanti delle associazioni/medicine di gruppo dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta e della Continuità Assistenziale. Sarà sulle loro spalle la maggior parte del peso assistenziale in corso di pandemia ed è necessario che insieme, fin da ora, si costruisca la risposta alla pandemia imminente.
E poi siamo in Italia e questo significa che abbiamo ancora circa un mese per prepararci al meglio. Possiamo guardare ai Paesi che stanno già affrontando la pandemia e possiamo prendere esempio dalle pratiche che sul campo hanno dimostrato efficacia.
Sembra, ad esempio, che l'istituzione del National Pandemic Flu Service abbia aiutato molto i General Practitioners inglesi (l'equivalente dei nostri Medici di Medicina Generale). Anche in Italia, con un costo sicuramente sostenibile, potrebbe essere adotattato un sistema simile.
Nel mese di agosto, in una, forse due occasioni, i responsabili della preparazione alla pandemia delle Regioni e delle Province Autonome si incontreranno per costruire una risposta condivisa alla pandemia influenzale. Se il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali decidesse di ascoltare le Regioni e appoggiare incondizionatamente le loro decisioni operative la speranza di rispondere degnamente alla pandemia rimarrebbe ancora in piedi.
Staremo a vedere.

sabato 1 agosto 2009

Chiudere le scuole o non chiudere le scuole?

Ricevo e pubblico la traduzione di un articolo del Guardian nel quale si dibatte sulla eventualità di una chiusura delle scuole a settembre a causa della nuova influenza.

La chiusura delle scuole in autunno per tenere a freno l’influenza suina è improbabile in GB al momento e avrebbe un effetto negativo e dirompente sulla società, ha detto il responsabile della sanità inglese Donaldson. Sir Liam Donaldson ha detto che la possibilità di chiusura delle scuole sarà tenuta in considerazione ma che dalla esperienza del passato - come nel caso delle West Midlands - questa non sembra aver controllato efficacemente la diffusione del virus. “Penso che sia una decisione da non prendere alla leggera, sarebbe molto negativo per la società - e poi quando si dovrebbero riaprire le scuole, visto che l’influenza potrebbe circolare ancora per molti mesi?” ha detto a GMTV. “Se vediamo cosa è stato fatto nel caso delle West Midlands per esempio, dove abbiamo inizialmente chiuso tutte le scuole e trattato tutte le persone a contatto con gli ammalati col Tamiflu, e dove alla fine si è diffusa lo stesso in maniera anche più ampia.” “Penso che ovviamente terremo tutte queste cose sotto osservazione come facciamo sempre quando gli scienziati lo consigliano, ma al momento penso sia improbabile”. Tra le previsioni di una esplosione dei casi quando finiranno le vacanze scolastiche, due esperti di infezioni hanno argomentato che una chiusura delle scuole potrebbe bloccare la catena di trasmissione e fare guadagnare tempo per produrre un vaccino. Il professore Neil Ferguson ed il dottor Simon Cauchemez, dal dipartimento di epidemologia dell’Imperial College di Londra, hanno a loro volta citato studi che dimostrano che al picco di una pandemia influenzale chiudere le scuole potrebbe ridurre i casi fino al 45%.

Sullo stesso argomento il Guardian ha pubblicato anche questo articolo.
In questi giorni, anche per la contestuale pubblicazione di una revisione della letteratura scientifica da parte dell'autorevole Neil Ferguson et al., l'Inghilterra si interroga se valga la pena mantenere chiuse le scuole a settembre. Ritorneremo su questo argomento e sulla review di Ferguson nei prossimi giorni. Per ora mi limito a considerare che in Inghilterra il dibattito è aperto e la discussione si fonda su evidenze di letteratura scientifica, in Italia il dibattito è stato rimandato a data da destinarsi, dopo la pessima prova d'orchestra di dieci giorni fa.

Ringrazio Maria Paola Landini per aver inviato il contributo.

martedì 28 luglio 2009

Preparazione alla pandemia: Italia sempre più "verde"


Per ogni cosa in Italia ci sono Regioni virtuose e Regioni "dormiglione". Personalmente non comprendo le ragioni dei ritardi clamorosi nell'elaborazione dei Piani pandemici regionali o forse sì. Ripercorriamo gli eventi.
Nel febbraio 2006 l'allora Ministero della Salute pubblicò il Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale. L'allegato A dello stesso piano stabiliva le indicazioni per l'elaborazione dei piani pandemici regionali. La scadenza che il Ministero trasmise alle Regioni e Province Autonome fu quella del 30 settembre 2006. Se la memoria non mi tradisce solo la Lombardia pubblicò nei tempi il proprio piano pandemico. Poi via via le altre Regioni.
Il ritardo iniziale era comprensibile per un motivo essenziale: l'oggettiva difficoltà di elaborare un piano pandemico in pochi mesi. Poi ci si misero il tempo e gli eventi: il tempo passava e alcune Regioni dovettero dare priorità a altre problematiche, come nel caso dell'Emilia Romagna che nell'estate del 2007 si ritrovò a fronteggiare la più ampia epidemia di chikungunya mai registrata in Europa. Nelle Marche il Piano era pronto a giugno 2007 ma venne approvato con DGR solo nel novembre dello stesso anno: nell'estate rovente del nuovo Piano Sanitario Regionale la preparazione alla pandemia influenzale passò con rapidità in secondo (terzo, quarto) piano.
Poi il 2008, il 2009 e... la dichiarazione di pandemia da parte dell'OMS.
Le poche Regioni prive di Piano pandemico si sono ritrovate nelle condizioni di elaborarne uno in fretta e furia e così, finalmente, anche il Piemonte ha pubblicato il suo Piano e l'Italia di PandemItalia è sempre più "verde".
Il Piano del Piemonte è stato annunciato, mentre in Valle d'Aosta è stato approvato dal Comitato regionale per la Protezione civile il Piano pandemico influenzale operativo (ma un precedente Piano mi sembrava ci fosse già). On-line i nuovi Piani pandemici non mi risulta siano ancora disponibili (se ne trovate copia inviate a pandemitalia@gmail.com).
Noto con rammarico che un gradiente nord-sud è inequivocabilmente presente: Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia sono prive di Piano. Spero approfittino delle ultime settimane rimaste prima che l'ondata pandemica investa l'Italia; tra l'altro chi pianifica in questo periodo ha un vantaggio notevole: pianificare azioni che saranno immediatamente operative e indirizzare le azioni pianificate verso il virus pandemico attuale (tutti gli altri piani pandemici regionali sono stati pensati per fronteggiare l'H5N1...).

lunedì 27 luglio 2009

Nuova circolare ministeriale... criteri di sorveglianza stravolti!

Ecco la Circolare del 27 luglio 2009. Contiene indicazioni relative alla prevenzione, sorveglianza e controllo della Nuova influenza da virus influenzale A/H1N1.
La Circolare stabilisce che è tempo di passare gradualmente dalle misure di "contenimento" alle misure di "mitigazione". La sorveglianza virologica viene ad essere completamente stravolta. I casi sospetti non saranno più testati e la sorveglianza sarà garantita a campione.
Mi chiedo se non sia troppo presto adottare una tale linea di comportamento. Mi chiedo se non sia ancora il caso di adottare strategie di contenimento, visto che in Italia non ci sono ancora evidenze di trasmissione comunitaria.
Domani il Comitato Pandemico Regionale delle Marche si riunirà d'urgenza per studiare la Circolare e cercare di stabilire indicazioni operative per l'applicazione di quanto previsto.
Altri post seguiranno, perchè da oggi in Italia le cose cambieranno parecchio.

Circolare ministeriale del 27 luglio 2009: Aggiornamento delle indicazioni relative alla prevenzione, sorveglianza e controllo della nuova influenza da virus influenzale A/H1N1

Francia e pandemia influenzale

Da DoctorNews riporto la seguente notizia pubblicata il 24 luglio:

In Francia dovrà rivolgersi al medico di famiglia e non più all'ospedale chi teme di avere l'influenza, anche se sospetta che si tratti del virus H1N1. I pazienti con sintomi influenzali da oggi non saranno più trasferiti nelle strutture specializzate, come era come previsto dal piano nazionale contro l'emergenza pandemica. La misura ha l'obiettivo di decongestionare i 450 ospedali che finora hanno accolto le persone contagiate. I camici bianchi di medicina generale dovranno, in primo luogo, stabilire se il malessere sia legato ad altre malattie, come per esempio l'angina. Il paziente dovrà poi essere sottoposto ad esame del sangue per confermare la presenza del virus, e il risultato sarà consegnato in giornata nel caso di positività alla nuova influenza. Solo in questo caso il camice bianco prescriverà antivirali. Anche le mascherine per proteggere familiari e conviventi potranno essere prescritte e saranno consegnate gratuitamente in farmacia. I malati, inoltre, riceveranno dai medici di famiglia tutti i consigli necessari per evitare di contagiare altri e saranno costantemente monitorati per verificare l'eventuale aggravamento dei sintomi, caso in cui la palla passa di nuovo ai centri specialistici.

Ovviamente il modello francese non rappresenta un modello innovativo. Nelle Marche abbiamo adottato questa strategia sin dall'inizio, cercando di comunicare costantemente che nella maggior parte dei casi l'influenza pandemica non richiede ospedalizzazione, che la valutazione clinica è in mano ai medici di base e che si dovrebbe evitare l'accesso diretto al Pronto Soccorso.
I risultati: 39 casi accertati (e 4 casi di influenza stagionale) su 83 campioni di casi sospetti. Dei 39 casi accertati 3 casi sono stati ospedalizzati, per lo più per motivi precauzionali.
Quello che proprio non concordo del modello francese è l'accesso alla terapia antivirale: fino a quando riusciranno a fare diagnosi a tutti? E perchè dare a tutti i casi accertati gli antivirali?

sabato 25 luglio 2009

Influenza A (H1N1), il punto del Ministro Sacconi sulla situazione in Italia e sull'azione del Governo

Il Ministro Sacconi ha fatto il punto sulla diffusione del nuovo virus H1N1, sulla relativa situazione in Italia e sulle azioni intraprese da parte del Governo. Queste sono le parole riportate dal Ministro in data 22 luglio, presso la Camera (Fonte: ministerosalute.it).

"Signor Presidente, preciso in primo luogo che in Italia le misure di sorveglianza e controllo finora adottate hanno consentito di limitare il numero di casi di influenza del nuovo virus a 320 (in Europa i casi sono 17.181, di cui 10.169 nella sola Gran Bretagna) e solo 4 dei nostri casi non sono riferibili a viaggi in aree affette.
L'aumento dei casi in Italia è previsto, ma non desta particolare preoccupazione, sia perché questo nuovo virus è responsabile di una sintomatologia più leggera di quella determinata dal virus dell'influenza stagionale, sia perché è disponibile una rete di servizi di sanità pubblica in grado di condurre tempestive indagini sui casi sospetti e confermati e per la ricerca di contatti, nonché una rete di centri di riferimento di eccellenza per il ricovero, l'isolamento, ove necessario, e il trattamento delle persone affette.
È stata rafforzata la rete di sorveglianza epidemiologica e virologica dell'influenza (la rete Influnet) per permettere la raccolta di informazioni e campioni virali ai fini del tempestivo riconoscimento dei casi di influenza e per la conseguente adozione delle misure di sanità pubblica. Sono state allertate, attraverso le Regioni, le strutture di ricovero in generale e quelle specifiche per malattie infettive in particolare, per essere pronte a gestire i casi sospetti di influenza da nuovo virus, mediante idonee misure di contenimento, oltre che con misure di appropriato trattamento.
Gli Uffici di sanità marittima e aerea di frontiera sono stati allertati fin dal 25 aprile sulla necessità sia di applicare misure di sorveglianza straordinaria, sia di fornire informazioni ai viaggiatori internazionali diretti o provenienti dai Paesi interessati all'epidemia.
In data 11 maggio 2009, l'OMS ha dichiarato il passaggio dalla fase 5, prepandemica, alla fase 6, di allerta pandemica, anche se ha precisato che le azioni della fase 6 devono essere commisurate alla gravità della malattia, che, al momento, si presenta moderata. L'OMS, come peraltro nella altre fasi pandemiche, non ha raccomandato la chiusura delle frontiere e la restrizione di viaggi internazionali. Inoltre, non sono state raccomandate attività di screening dei viaggiatori in ingresso o in uscita, in quanto tali misure hanno uno scarso impatto sulla diffusione dell'infezione, ponendo, invece, maggiore attenzione sulla sorveglianza e corretta gestione dei casi.
Nella riunione dell'unità di crisi presieduta dal Viceministro Fazio, il 15 luglio scorso, è stato approvato un documento che definisce la strategia preventiva nazionale, in base al quale il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio sta predisponendo e procedendo all'acquisto di strumenti di prevenzione (vaccini, antivirali e dispositivi di protezione disinfettanti) in conformità alla valutazione tecnica dei bisogni.
La vaccinazione pandemica sarà offerta prioritariamente al personale sanitario, che dovrà assistere i malati, ed ai soggetti a rischio di complicanze per patologie, per un totale di 8,6 milioni di soggetti entro la fine del 2009. Poiché i bambini e i giovani sono maggiormente suscettibili di tale infezione, e quindi sono serbatoi di diffusione della stessa, si sta considerando di vaccinare dal gennaio 2010 anche tale fascia di popolazione, che va dai 2 ai 27 anni (15,4 milioni di soggetti).
Un ciclo vaccinale è costituito da due dosi di vaccino, pertanto verranno acquisite 48 milioni di dosi di vaccino pandemico, dalla fine di novembre a gennaio 2010, secondo la programmazione di produzione delle industrie farmaceutiche con le quali il nostro Paese ha stipulato contratti di prelazione dal 2005.
In merito a presunti dissensi tra gli organi di Governo ricordo che ciò che ha rappresentato il professor Fazio costituiva (a domanda insistita da parte della stampa sull'ipotesi di apertura posticipata delle scuole) soltanto il non rifiuto di una mera eventualità, allo stato però non sostenuta dai fatti, così come ci siamo pronunciati noi stessi direttamente. Quindi non vi è alcun dissenso."

Influenza A (H1N1), il punto del Ministro Sacconi sulla situazione in Italia e sull'azione del Governo

giovedì 23 luglio 2009

La situazione in Regione Marche

Nel sito della Regione Marche, nella sezione "comunicati stampa", è stata riportata la situazione relativa ai casi confermati in regione. Alla data di ieri i casi confermati sono 30. Non preoccupa il numero di casi in sè. Preoccupa il fatto che nel giro di una settimana il numero dei casi confermati sia raddoppiato. la buona notizia è che non sono segnalati casi di trasmissione non correlata a fonti di esposizione note, tutti i casi sono stati diagnosticati in soggetti al rientro da viaggi all'estero e pochi, due-tre, sono i casi di trasmissione secondaria.

Moltissimo però è il lavoro dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica che hanno un volume di attività aumentato ed enormi sono gli sforzi dell'unico centro regionale per la diagnostica virologica, la SOD Virologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. Di questo passo gli operatori impegnati nella risposta alla pandemia faranno fatica a mantenere questi ritmi di lavoro, specie perchè agosto è alle porte e agosto è tempo di ferie.
Il lato positivo è che sin da subito gli operatori sanitari saranno chiamati a sostenere un'attività lavorativa in carenza di personale e questo, in maggiori proporzioni, potrebbe accadere anche a settembre-ottobre, quando la nuova influenza comincerà a circolare più attivamente in Italia e gli operatori sanitari, come il resto della popolazione, cominceranno ad ammalarsi per l'ovvia assenza dei vaccini (Il Ministro Sacconi ha previsto per fine novembre l'inizio dell'attività vaccinale con vaccino pandemico).

martedì 21 luglio 2009

Indicazioni operative e la gran confusione sulla chiusura delle scuole

Ecco le ultime interessanti indicazioni operative pubblicate da OMS e ECDC:

WHO recommendations on pandemic (H1N1) 2009 vaccines (OMS)

Changes in reporting requirements for pandemic (H1N1) 2009 virus infection (OMS)

Managing schools during the current A(H1N1) 2009-10 pandemic – Reactive and proactive school closures in Europe (ECDC).

Si tratta di documenti importanti che consiglio a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini che vogliono comprendere meglio gli indirizzi strategici relativi alla preparazione e al controllo della pandemia.
Il terzo link è un interessante documento sulla chiusura delle scuole proposto dall'ECDC, musica per le mie orecchie dopo aver letto quanto dichiarato sulla chiusura delle scuole da Fazio, Sacconi, Gelmini, Aiuti, Crovari, Brunetta (!), etc... Mi chiedo cosa l'italiano "medio" possa comprendere della chiusura delle scuole a seguito della schizofrenica comunicazione italiana.
Se solo prendessimo esempio dai seri operatori dell'ECDC, magari la nostra classe politica non lascerebbe spazio a stupide diatribe, ma sarebbe impegnata a rispondere a queste domande...
Cosa dovrebbe accadere perchè le scuole vengano chiuse proattivamente?
Quali segnali si attenderebbero per riaprire le scuole?

Quanto dovrebbe durare la chiusura delle scuole?
Come sostenere insegnamento e apprendimento per tempi di chiusura prolungati, specie per gli studenti prossimi agli esami?
Come far fronte alla necessità di accudimento dei figli in casa?

Le Università dovrebbero essere interessate da questei provvedimenti?

Come al solito non riesco a evitare la polemica.

venerdì 17 luglio 2009

Regione Marche: Pandemia influenzale da virus A/H1N1 - Indicazioni per prendersi cura di un malato in casa

Dal sito Marche in Salute ecco il nuovo documento pubblicato dalla Regione Marche: si tratta della traduzione e dell'adattamento del documento dei CDC “Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home”.
Il mio personale consiglio... divulghiamo, divulghiamo, divulghiamo!
Buona lettura!

Leggi e scarica il documento "Pandemia influenzale da virus A/H1N1: indicazioni per prendersi cura di un malato in casa".

Prendersi cura di un malato in casa

Attenzione, popolazione!
Vista la progressiva e inarrestabile diffusione del virus influenzale pandemico credo sia opportuno entrare nell'ordine di idee che qualcuno che conosciamo si ammalerà e forse accadrà proprio ad un familiare stretto.
Stando al quadro clinico caratterizzante l'evoluzione dell'infezione possiamo tranquillamente affermare che 95 casi confermati su 100 abbiamo un evoluzione "tranquilla" e non necessitino di intervento medico, nè tantomeno di ricovero ospedaliero.
Dunque è necessario avere pochi ma buoni consigli utili per prendersi cura di un malato di influenza in casa.
Di seguito riporto un estratto della traduzione e dell'adattamento del documento dei CDC "Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home".


Comportamenti per ridurre la diffusione dell’influenza in casa
Nel fornire le cure a un membro della famiglia che è malato di influenza, il miglior modo di proteggere se stessi e gli altri familiari, che non sono malati, è il seguente:
- mantenere la persona malata lontana dagli altri familiari per quanto possibile (leggi "Sistemazione del malato");
- ricordare al malato di coprirsi la bocca durante i colpi di tosse e di lavarsi le mani con acqua e sapone o una soluzione a base alcolica spesso, specialmente dopo la tosse e / o gli starnuti;
- ricordare a tutti i componenti della famiglia di lavarsi le mani spesso, utilizzando acqua e sapone o una soluzione a base alcolica;
- se sei in uno dei gruppi a rischio per l’influenza dovresti evitare i contatti stretti (entro i due metri) con i familiari che sono malati.


Sistemazione del malato in casa
- Tenere il malato in una stanza separata dagli spazi comuni della casa (ad esempio, una camera da letto separata con il proprio bagno, se questo è possibile). Tenere la porta della camera del malato chiusa.
- A meno che non sia necessario per eventuali cure mediche, le persone con l'influenza non dovrebbero uscire di casa quando hanno la febbre o durante il periodo in cui è più probabile che possano diffondere l’ infezione ad altri. Allo stato attuale si ritiene che il virus abbia le stesse capacità di diffusione dei virus influenzali stagionali. I malati possono essere contagiosi dal giorno precedente l’insorgenza dei sintomi a 7 giorni dopo che si sono ammalati. I bambini, soprattutto i più piccoli, potrebbero essere potenzialmente contagiosi per un periodo più lungo.
- Se la persona con l'influenza ha necessità di uscire di casa (per esempio per cure mediche), dovrebbe coprire il naso e la bocca quando tossisce o starnutisce e indossare una maschera chirurgica, se disponibile.
- Fare indossare alla persona malata una maschera chirurgica se c’è la necessità di condividere uno spazio comune della casa con altre persone.
- Se possibile, le persone malate dovrebbero utilizzare un bagno separato. Questo bagno deve essere pulito ogni giorno con un disinfettante per la casa (vedi sotto).


Proteggere le altre persone in casa
- Il malato non dovrebbe ricevere la visita di altre persone ad eccezione di chi si prende cura di lui. Una telefonata è più sicura di una visita!
- Se possibile, è necessario che un solo adulto in casa si prenda cura della persona malata.
- Evitare che una donna incinta accudisca la persona malata. Le donne in gravidanza sono a maggior rischio di complicanze connesse con l'influenza e possono avere una capacità immunitaria ridotta.
- Evitare che i soggetti ammalati si prendano cura di neonati e altri gruppi ad alto rischio per le complicanze dell’influenza.
- Tutte le persone della famiglia dovrebbero spesso lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base alcolica. Dovrebbero farlo sempre a seguito del contatto con il malato o dopo aver soggiornato nella stanza o il bagno del malato.
- Utilizzare fazzoletti di carta per asciugare le mani dopo il lavaggio o destinare un asciugamano per ogni persona del nucleo familiare, utilizzando ad esempio, asciugamani di colore diverso per ogni persona.
- Se possibile, è opportuno garantire una buona ventilazione nelle stanze condivise della casa, ad esempio, tenere le finestre aperte in cucina, bagno, ecc.


Se sei la persona che accudisce il malato
- Evita di stare faccia a faccia con la persona malata.
- Quando prendi in braccio bambini piccoli che sono malati, posiziona il loro mento sulla spalla in modo che essi non ti tossiscano in faccia.
- Lava le mani con acqua e sapone o usa una soluzione a base alcolica dopo essere stato in contatto con la persona malata o aver maneggiato la biancheria usata, le lenzuola o altri oggetti del malato.
- Se appartieni ad un gruppo ad alto rischio per le complicanze dell’influenza non dovresti essere la persona che si prende cura del malato e dovresti evitare il contatto stretto con il malato di influenza (entro i due metri).

- Tieni sotto controllo te e gli altri componenti della famiglia per l’eventuale comparsa dei sintomi influenzali e contatta il medico di famiglia nel caso in cui tali sintomi compaiano.


Fonte: Centers for Disease Prevention and Control. Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home.
Traduzione a cura di Tiziana Bentivoglio (ASUR Marche, ZT 8 Civitanova); revisione e adattamento a cura di Daniel Fiacchini e Giorgia Capezzone (ASUR Marche, ZT 6 Fabriano).

giovedì 9 luglio 2009

Enhanced epidemiological surveillance of influenza A(H1N1)v in Italy

Il numero di Eurosurveillance del 9 luglio 2009 dedica un articolo alla situazione epidemiologica italiana e descrive il sistema di sorveglianza attivo nel nostro Paese.
Leggi il rapporto “Enhanced epidemiological surveillance of influenza A(H1N1)v in Italy” (in inglese). Un grazie infinite a Caterina Rizzo e ai colleghi dell'Istituto Superiore di Sanità che stanno lavorando per noi, nel preparare la risposta italiana alla pandemia influenzale.
La traduzione del lavoro sarà disponibile su EpiCentro nei prossimi giorni.

Rizzo C, Declich S, Bella A, Caporali MG, Lana S, Pompa MG, Vellucci L, Salmaso S. Enhanced epidemiological surveillance of influenza A(H1N1)v in Italy. Euro Surveill. 2009;14(27):pii=19266. Available online: http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=19266