martedì 19 agosto 2008

Letteratura scientifica: Neutralizing antibodies derived from the B cells of 1918 influenza pandemic survivors

La Rivista Nature ha pubblicato una comunicazione ricevuta da alcuni ricercatori impegnati nella ricerca di anticorpi in persone sopravvissute alla infezione da influenza spagnola del 1918.
In precedenza altri studi erano stati effettuati per verificare la presenza di anticorpi in persone di età avanzata per scoprire il grado di immunità residua rilevabile dai test correnti che misurano l'inibizione dell'attività delle proteine superficiali del virus influenzale A/H1N1/1918 (ricostruito in laboratorio partendo dal materiale genetico isolato da campioni biologici provenienti da cadaveri sepolti nel permafrost di regioni artiche, in lontani avamposti dove la malattia aveva lasciato le sue vittime e conservati fino a noi nel ghiaccio).
Questi soggetti - nati prima dell'inizio del secolo XX - avevano circolanti nel sangue anticorpi anti-emoagglutinina e anti-neuroaminidasi in grado di inibire la replicazione virale in vitro di questo virus manipolato geneticamente. Ora in questo nuovo studio apparso su Nature si dimostra come non solo le persone anziane in questione hanno anticorpi specifici ma anche cellule linfocitarie di tipo B in grado di produrli efficacemente. Nell'animale da laboratorio gli anticorpi hanno bloccato la replicazione virale. Alcuni di questi soggetti possiedono cellule immunitarie in grado di produrre anticorpi contro il virus della pandemia ''spagnola'' e contro altri ceppi apparsi più tardi del virus H1N1 (1930) ma che non si dimostrano attivi nei confronti dei virus umani attualmente circolanti. La risposta immunitaria a questo particolare ceppo virale influenzale, caratterizzato all'epoca da una grande mortalità (metà della popolazione mondiale si ammalò di spagnola fra il l'autunno 1918 e il febbraio 1919 e almeno 40 milioni di persone morirono) e la cui origine è probabilmente di tipo enzootico, è risultata particolarmente robusta nell'uomo, tanto da provocare la produzione di cellule immunitarie attive ancora oggi a distanza di ottant'anni.

Leggi qui l'abstract della comunicazione pubblicata da Nature in lingua inglese. Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla versione gratuita in PDF dell'articolo completo.

sabato 16 agosto 2008

H5N1 Update - Settimana 33

INFLUENZA AVIARIA, INDONESIA - Il centro di comando per la preparazione pandemica del governo indonesiano (KOMNAS FBPI) ha diffuso un aggiornamento sul numero di casi umani e decessi al 13 agosto 2008: dal 2005 si sono avuti 136 casi di cui 111 deceduti (dato ancora non aggiornato dall'OMS). Da gennaio a luglio 2008 ci sono stati 19 casi confermati di cui 16 fatali, nel 2007 erano stati 27 e 23 rispettivamente.
Il CIDRAP ha, nel frattempo, pubblicato sul suo sito web (leggi qui) un aggiornamento sulla situazione emersa dopo la scoperta di un cluster di sospetti casi umani di H5N1 nella provincia di Sumatra settentrionale. Secondo le ultime notizie provenienti dal ministero della sanità indonesiano, le dodici persone ospedalizzate con sintomi febbrili e respiratori sarebbero negative ai test per la ricerca del virus. Su questo caso, c'è anche un aggiornamento a cura del KOMNAS FBPI datato 9 agosto.

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, COREA DEL SUD - Rapporto finale all'OIE. L'evento epizootico causato dalla diffusione del virus H5N1 negli allevamenti di pollame iniziato ad aprile è terminato per cui il paese asiatico si può ora considerare libero da malattia.

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, NIGERIA - Fonti ministeriali nigeriane hanno confermato la scoperta di un nuovo lineaggio del sottotipo H5N1 che ha causato una epizoosi nel pollame negli stati di Kano e Katsina alcune settimane fa (leggi qui). Il lineaggio corrisponde a quello a cui appartenevano alcuni virus isolati in Europa durante il 2006/2007 in avifauna selvatica (Italia, Repubblica Ceca). Un caso umano sospetto è stato poi escluso dopo aver ricevuto esito negativo dalle analisi di laboratorio. Su questo argomento si segnala anche un articolo della Reuters in cui si sospetta che l'introduzione del nuovo lineaggio sia stata causata da avifauna selvatica nonostante alcuni esperti avessero escluso questa possibilità.

PREPARAZIONE PANDEMICA, LAOS: una nuova legge di regolamentazione veterinaria è stata approvata dal Laos (leggi qui) recependo le indicazioni delle organizzazioni internazionali come la FAO. In questo modo sarà possibile implementare una più efficace rete di controllo e sorveglianza veterinaria per identificare precocemente e contenere eventuali nuovi focoali di influenza aviaria nel pollame domestico.

PREPARAZIONE PANDEMICA, REGNO UNITO - Il CIDRAP ha pubblicato un articolo sulla nuova valutazione di rischio pandemico stilata da un panel di esperti britannici. Secondo questo rapporto, la probabilità relativa che la Gran Bretagna sia colpita da una pandemia è maggiore rispetto ad altri eventi con gravi ripercussion di massa (per esempio estese indondazioni, incidenti ferroviari, disastri ecologici dovuti a incidenti ad impianti industriali). Gli effetti di un evento pandemico sarebbero maggiori rispetto a eventi con probabilità relativa maggiore come per esempio attacchi terroristici.

mercoledì 13 agosto 2008

Chikungunya a Bologna



Emilianet, Bologna, 7 agosto 2008 - E' stato in vacanza nello Sri Lanka ma, al suo ritorno a Bologna, ha accusato febbre alta, dolori articolari, malessere diffuso. Fin quando all'inizio di agosto l'uomo si è rivolto al suo medico ed è stato ricoverato all'ospedale Maggiore per un caso di Chikungunya.
L'uomo, sulla cinquantina e originario dello Sri Lanka, è tornato il 31 luglio a Bologna, città dove vive da anni. Ha passato la notte a casa del figlio che era andato a prenderlo in aeroporto. Il giorno dopo ha avvertito i primi sintomi della febbre virale, per cui si è rivolto al proprio medico e poi al Maggiore (leggi tutto l'articolo qui).

Casi importati di Chikungunya sono rari ma non impossibili e ogni anno si conta qualche caso su tutta la penisola. Eccezionale, al contrario, quello che è successo in Emilia Romagna giusto un anno fa. Ravenna e le zone limitrofe furono colpite da un'epidemia di Chikungunya che fece registrare 257 casi. A differenza degli altri casi, sporadici e isolati, quello che accadde l'anno scorso è che un extracomunitario, di ritorno dall'India e portatore del virus, fu punto da una zanzara tigre che a sua volta trasmise il virus ad altre persone, generando la severa epidemia italiana. La Regione Emilia Romagna riuscì a limitare l'epidemia e nell'anno trascorso ha fatto grandi sforzi per migliorare la lotta della Sanità Pubblica alla zanzara tigre e alle malattie quali Chikungunya e Dengue che da tale vettore possono derivare.

Il caso di Chikungunya a Bologna non mi preoccupa affatto. La rapidità della diagnosi e delle azioni di lotta agli insetti vettori dimostrano la bontà del sistema di Sanità Pubblica dell'Emilia Romagna e un'epidemia su vasta scala è sicuramente scongiurata. Ma se il caso fosse capitato nelle mie Marche o in Abruzzo o in Sicilia? Metà delle Regioni italiane è priva di un piano pandemico regionale, pensare alla stesura di piani regionali per la prevenzione di malattie come Dengue e Chikungunya è fuori luogo. Siamo ancora lontani dal credere ed investire nella funzione della "Preparazione della Sanità Pubblica alle Emergenze".
Scarica e leggi il Piano della Regione Emilia Romagna per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione di Chikungunya e Dengue

Un grazie a Giuseppe Michieli per avermi riportato la notizia.

domenica 10 agosto 2008

H5N1 Update - Settimana 32

INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, INDONESIA - Possible cluster umano di infezioni da virus aviario A/H5N1 nella provincia di Sumatra Settentrionale. Almeno tredici persone sono state isolate in due ospedali dopo che nella loro area di residenza tre persone erano morte per una sindrome respiratoria acuta successiva a una moria di pollame. Dopo che i test rapidi avevano dato esiti positivi per il virus H5N1 nel pollame della zona, e dopo che queste persone avevano manifestato sintomi febbrili e respiratori, le autorità locali hanno deciso immediatamente di implementare un piano di emergenza, isolando i casi più gravi e installando un posto medico per il triage di tutti quei residenti che manifestassero sintomi simili. Due dei trecidi pazienti in questione, due bambini, avevano sviluppato sintomi di polmonite (confermata poi da indagini radiologiche) e immediatamente ricoverati all'ospedale infettivologico di Medan. Tuttavia, dopo un breve ricovero, i bambini sono rapidamente migliorati e i segni radiologici si sono risolti cosiccome la febbre è scomparsa e la respirazione è tornata normale. Per le altre persone in osservazione il miglioramento è avvenuto quasi subito tanto da far sospettare che non si trattasse di influenza aviaria H5N1, dato che in Indonesia finora il tasso di mortalità di questa malattia è stato molto alto (fino al 90 per cento dei casi).
Oggi (09.08.08, n.d.r.) con un comunicato stampa il direttore del centro per le malattie infettive del ministero della sanità indonesiano Nyoman Kandun ha dichiarato che i test per la ricerca del virus H5N1 effettuati sui campioni biologici dei tredici pazienti sono risultati tutti negativi. Una equipe dell'OMS è comunque stata inviata presso la provincia di Sumatra settentrionale per indagare sulla situazione epidemiologica locale. I link agli articoli (data di pubblicazione e fonte giornalistica): 8/8/Afp; 8/8/Reuters; 8/8/Afp; 7/8/Afp; 7/8/Reuters; 6/8/StraitsTimes.

mercoledì 6 agosto 2008

Indonesia: sospetto cluster umano di influenza aviaria

Medan, Indonesia - Di oggi la notizia di 3 decessi e 13 ricoveri ospedalieri di pazienti affetti da sintomi influenzali. I residenti del distretto di Asahan hanno dichiarato che i decessi e le ospedalizzazioni si sono verificate a seguito della rapida morte di un grande numero di polli e piccioni.
Un infermiera del Kirasan hospital del distretto di Asahan ha affermato che le tre persone morte presentavano i sintomi dell'influenza aviaria prima che sopraggiungesse il decesso.
La stessa infermiera ha dichiarato che le 13 persone ricoverate hanno presentato all'ammissione gli stessi sintomi: febbre alta e problemi respiratori. Due di questi, un piccolo bambino e una bambina di sette anni sono stati trasferiti in un'unità di isolamento all'Adam Malik hospital e il portavove dell'ospedale ha confermato che campioni di sangue prelevato dai due bambini sono stati inviati al laboratorio del ministero della salute a Jakarta per le opportune analisi.
Si è tentato di contattare un portavoce del Ministro della Salute senza successo.

Conclusioni: è ancora troppo presto per trarre conclusioni; le notizie sin qui riportate provengono da fonti poco attendibili. Poche informazioni per stabilire se quello che viene descritto come un cluster sospetto di casi umani da H5N1 sia realmente tale. Rimaniamo in attesa dei risultati dei test diagnostici e di ulteriori particolari epidemiologici che consentano di confermare o smentire il sospetto cluster.

(Grazie a Giuseppe Michieli per l'allerta; leggi la notizia qui)

domenica 3 agosto 2008

Letteratura scientifica: Environmental Contamination during Influenza A Virus (H5N1) Outbreaks, Cambodia, 2006

Uno studio apparso su Emerging Infectious Disease (EID) ha analizzato i dati raccolti durante i prelievi ambientali effettuati in una zona della Cambogia colpita da epizoosi H5N1 nel pollame nel 2006. Tracce di materiale genetico (RNA) del virus A/H5N1 sono state identificate nei campioni di suolo secco, fanghiglia, acqua dolce presente in piccole riserve domestiche, e addirittura su piante acquatiche. Tuttavia i ricercatori sottolineano come non siano stati in grado di isolare o coltivare i virus, e che i segmenti di materiale genetico da soli probabilmente non sarebbero stati in grado di causare infezione nell'uomo. Il fatto però che in alcuni campioni ambientali ci fosse una così alta concentrazione di RNA fa pensare che il virus sia stato presente in una forma completa e attiva per alcuni giorni dopo che gli animali infetti ve lo avevano depositato con le feci o con altri fluidi biologici. Ciò rende improrogabile una corretta informazione delle popolazioni sul rischio ambientale dopo una moria di pollame e sulla necessità di mantenere una stretta igiene personale e delle abitazioni.
Scarica e leggi l'articolo.

Letteratura scientifica: Highly Pathogenic Avian Influenza Virus (H5N1) Isolated from Whooper Swans, Japan

Uno studio apparso sulla rivista dei CDC, Emerging Infectious Diseases (EID), ha illustrato i risultati delle indagini virologiche eseguite in seguito al rinvenimento di alcuni cigni selvatici morti presso il lago Towada lo scorso aprile. I virus coinvolti non apparterrebbero al lineaggio di quelli che in passato avevano causato epizoosi in allevamenti di pollame e siccome i cigni sono molto sensibili al virus H5N1, che ne causa in breve tempo la morte, si ritiene che gli animali non abbiano contratto la malattia al di fuori del Giappone ma potrebbero essere stati infettati da altri volatili selvatici non ancora identificati una volta giunti a destinazione.
Scarica e leggi l'articolo.

H5N1 Update - Settimana 31

MYANMAR e FAO - Il Myanmar sta collaborando con la FAO per provvedere alle attività di prevenzione dell'influenza aviaria(leggi qui). Il paese che ha già registrato vari episodi epizootici H5N1 nel pollame.

LAOS e FAO - La FAO sta conducendo una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dell'influenza aviaria nel paese del sud-est asiatico (leggi qui) con l'intento di coinvolgere la popolazione a tutti i livelli.

VIETNAM - Varie epizoosi di H5N1 nel pollame stanno emergendo in diverse provincie del Vietnam (leggi qui). L'ultimo episodio riguarda la provincia meridionale di Dong Thap dove un migliaio di capi di pollame sono andati perduti. Nel paese inoltre si è ripresentata la Sindrome Respiratoria e Riproduttiva dei Suini (PRRS) che già negli anni scorsi aveva causato seri danni agli allevatori di maiali in Vietnam e soprattutto in Cina, dove sono andati perduti milioni di animali.

NIGERIA - Dopo la scoperta di due focolai epizootici H5N1 nel pollame in due stati (Kano e Katsina, leggi qui), le autorità federali hanno deciso una più ampia campagna di sorveglianza veterinaria e di controllo della malattia per evitare la diffusione in tutto il paese (leggi qui la comunicazione immediata all'OIE).

EGITTO (Influenza equina) - Rapporto immediato all'OIE: un virus influenzale di tipo A equino è stato identificato in Egitto, dopo che circa 60 animali hanno mostrato i sintomi tipici della malattia. Non sono stati riportati casi fatali e ulteriori analisi sono in corso per determinare l'esatto sottotipo coinvolto.

THAILANDIA - Almeno quattro persone sono state sospettate di aver contratto l'influenza aviaria nella provincia thailandese di Pichit, secondo quanto riportano fonti giornalistiche che citano le autorità sanitarie locali (leggi qui). Quattro di questi sono poi stati condotti in ospedale in isolamento e i test hanno dato indicazione per l'influenza umana di tipo A/H3N2, escludendo per il momento il virus H5N1. Il sospetto di una loro possibile infezione era nato dopo che nelle aree di residenza si era verificata una moria inspiegabile di pollame. In passato nella stessa provincia si erano verificate epizoosi H5N1.