Uno studio apparso su Emerging Infectious Disease (EID) ha analizzato i dati raccolti durante i prelievi ambientali effettuati in una zona della Cambogia colpita da epizoosi H5N1 nel pollame nel 2006. Tracce di materiale genetico (RNA) del virus A/H5N1 sono state identificate nei campioni di suolo secco, fanghiglia, acqua dolce presente in piccole riserve domestiche, e addirittura su piante acquatiche. Tuttavia i ricercatori sottolineano come non siano stati in grado di isolare o coltivare i virus, e che i segmenti di materiale genetico da soli probabilmente non sarebbero stati in grado di causare infezione nell'uomo. Il fatto però che in alcuni campioni ambientali ci fosse una così alta concentrazione di RNA fa pensare che il virus sia stato presente in una forma completa e attiva per alcuni giorni dopo che gli animali infetti ve lo avevano depositato con le feci o con altri fluidi biologici. Ciò rende improrogabile una corretta informazione delle popolazioni sul rischio ambientale dopo una moria di pollame e sulla necessità di mantenere una stretta igiene personale e delle abitazioni.
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