Due Militari dell’Esercito Italiano, facenti servizio in Toscana, sono stati sottoposti a procedimento disciplinare di rigore per essersi rifiutati di sottoporsi alla vaccinazione contro l’influenza da virus A/H1N1.
Leggi la notizia nel sito GrNet.it
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martedì 6 aprile 2010
venerdì 12 marzo 2010
6 decessi per nuova influenza in Italia... a chi importa?
I morti per nuova influenza non fanno più notizia. Così ci si dimentica che il virus influenzale pandemico è ancora circolante e che causa ancora dei decessi.
La cosa che mi ha più colpito è che i 6 morti per influenza registrati in Italia nell'ultima settimana sono morti di serie B e non hanno diritto di salire agli onori delle cronache.
Meglio così se questo meccanismo tutelasse gli italiani dal solito clamore mediatico che accompagna ogni emergenza sanitaria. Purtroppo quando non c'è interesse mediatico sembra non esserci alcuna capacità di penetranza nelle famiglie italiane e nei meccanismi decisionali, per cui la vaccinazione con vaccino pandemico, ancora disponibile in tutta la penisola, continua ad essere snobbata... "tanto la pandemia era una bufala", come penseranno i molti cittadini confusi.
Per di più chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione italiana (leggasi Ministero della Salute) ha deciso che parlare ancora di pandemia e promuovere ancora la vaccinazione pandemica è assolutamente fuori luogo. Così anche il sito internet ministeriale risulta non aggiornato... chi deciderà di accedere oggi alla sezione web dedicata alla pandemia influenzale noterà che la pagina è aggiornata alla quinta settimana (1-7 febbraio 2010), i morti segnalati sono ancora 229... del resto a chi importa che siano morti altri 6 italiani con diagnosi certa di nuova influenza!
Lo ripeto fino allo sfinimento: i 6 decessi registrati in Italia, i 4 morti francesi, i 2 morti tedeschi, etc. (vedi qui) sono morti inaccettabili, per la possibilità di accedere ad un vaccino efficace e sicuro ma purtroppo diffusamente snobbato.
Quando a snobbare il vaccino è la popolazione generale si possono cercare mille responsabilità e centinaia di attenuanti. Ma quando sono le istituzioni sanitarie che deliberatamente decidono di smettere di promuovere un'azione preventiva allora questo è deprecabile.
I soliti CDC siano di esempio per il nostro Ministero della Salute... nell'aggiornamento del 5 marzo i CDC raccomandano la vaccinazione anti-influenzale come la principale azione per prevenire l'influenza. I CDC incoraggiano chiunque voglia essere protetto contro il virus pandemico a sottoporsi a vaccinazione con l'inclusione degli anziani sopra i 65 anni. La stessa vaccinazione è considerata importante anche per i soggetti che siano a rischio per la presenza di patologie croniche quali asma, broncopneumopatia cronico ostruttiva, diabete, malattie cardiache o neurologiche e la gravidanza.
La cosa che mi ha più colpito è che i 6 morti per influenza registrati in Italia nell'ultima settimana sono morti di serie B e non hanno diritto di salire agli onori delle cronache.
Meglio così se questo meccanismo tutelasse gli italiani dal solito clamore mediatico che accompagna ogni emergenza sanitaria. Purtroppo quando non c'è interesse mediatico sembra non esserci alcuna capacità di penetranza nelle famiglie italiane e nei meccanismi decisionali, per cui la vaccinazione con vaccino pandemico, ancora disponibile in tutta la penisola, continua ad essere snobbata... "tanto la pandemia era una bufala", come penseranno i molti cittadini confusi.
Per di più chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione italiana (leggasi Ministero della Salute) ha deciso che parlare ancora di pandemia e promuovere ancora la vaccinazione pandemica è assolutamente fuori luogo. Così anche il sito internet ministeriale risulta non aggiornato... chi deciderà di accedere oggi alla sezione web dedicata alla pandemia influenzale noterà che la pagina è aggiornata alla quinta settimana (1-7 febbraio 2010), i morti segnalati sono ancora 229... del resto a chi importa che siano morti altri 6 italiani con diagnosi certa di nuova influenza!
Lo ripeto fino allo sfinimento: i 6 decessi registrati in Italia, i 4 morti francesi, i 2 morti tedeschi, etc. (vedi qui) sono morti inaccettabili, per la possibilità di accedere ad un vaccino efficace e sicuro ma purtroppo diffusamente snobbato.
Quando a snobbare il vaccino è la popolazione generale si possono cercare mille responsabilità e centinaia di attenuanti. Ma quando sono le istituzioni sanitarie che deliberatamente decidono di smettere di promuovere un'azione preventiva allora questo è deprecabile.
I soliti CDC siano di esempio per il nostro Ministero della Salute... nell'aggiornamento del 5 marzo i CDC raccomandano la vaccinazione anti-influenzale come la principale azione per prevenire l'influenza. I CDC incoraggiano chiunque voglia essere protetto contro il virus pandemico a sottoporsi a vaccinazione con l'inclusione degli anziani sopra i 65 anni. La stessa vaccinazione è considerata importante anche per i soggetti che siano a rischio per la presenza di patologie croniche quali asma, broncopneumopatia cronico ostruttiva, diabete, malattie cardiache o neurologiche e la gravidanza.
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lunedì 15 febbraio 2010
Regione Marche, conferenza stampa
L'ultima Regione che crede ancora nell'importanza di offrire la vaccinazione con vaccino pandemico, specialmente ai soggetti a rischio. Così nella conferenza stampa di lunedì scorso la Regione Marche, attraverso i tecnici che hanno gestito la risposta alla pandemia influenzale (nella foto da destra, Tagliavento, Ruta, Balducci, Storti, Filippetti, Grilli), ha presentato uno spot televisivo che sarà trasmesso da un'emittente regionale, dove il dott. Tagliavento (in rappresentanza della Regione), la dr.ssa Storti (in rappresentanza degli operatori ospedalieri) e la dr.ssa Cimini (in rappresentanza degli operatori di sanità pubblica) invitano alla vaccinazione, una vaccinazione ancora disponibile e utile ad evitare l'infezione in una seconda ondata pandemica la cui evenienza non può essere esclusa definitivamente.
Onore al merito di chi, non curante delle facili critiche, sta seguendo la strada più etica: offrire per l'ennesima volta un'occasione di prevenzione.
lunedì 25 gennaio 2010
La storia di Luke Duvall
Traduco l'interessante storia di Luke Duvall, raccontata con semplicità da lui stesso.
I contenuti originali sono nel sito dei CDC.
Sono Luke Duvall, sopravvissuto dal virus H1N1, e questa è la mia storia.
Il 4 ottobre 2009 ho cominciato ad accusare alcuni dei sintomi dell'H1N1. In quel momento non sapevo che ben presto avrei combattuto per rimanere in vita. Il 6 ottobre sono stato portato d'urgenza al Pronto Soccorso perchè avevo difficoltà a respirare. Non ero in grado di prendere abbastanza aria neanche per parlare chiaramente. Il giorno successivo sono stato trasportato in elicottero all'Arkansas Children's hospital e ho trascorso i successivi 17 giorni della mia vita attaccato ad un respiratore, combattendo per rimanere in vita e altri 17 giorni per re-imparare a camminare, mangiare e bere di nuovo. Alla fine ho vinto la mia battaglia e sono tornato a casa il 10 novembre. Nel mese della mia lotta ho perso 16 kg e metà del campionato di football. Non sono stato in grado di riprendere la scuola fino al 5 gennaio. Se avessi avuto l'opportunità di essere vaccinato l'avrei fatto per avere tutte le cose che ho perso. La vaccinazione si fa in pochi secondi e salva dai dispiaceri e dai problemi. La mia vita e la vita della mia famiglia è cambiata per sempre. Il vaccino avrebbe prevenuto tutto questo. Se non lo vuoi fare per te stesso fallo per gli altri perchè questo è un problema che non riguarda solo te stesso ma le intere città e comunità. Fallo per loro, fallo per te stesso, in ogni modo fallo e basta.
I contenuti originali sono nel sito dei CDC.
Sono Luke Duvall, sopravvissuto dal virus H1N1, e questa è la mia storia.
Il 4 ottobre 2009 ho cominciato ad accusare alcuni dei sintomi dell'H1N1. In quel momento non sapevo che ben presto avrei combattuto per rimanere in vita. Il 6 ottobre sono stato portato d'urgenza al Pronto Soccorso perchè avevo difficoltà a respirare. Non ero in grado di prendere abbastanza aria neanche per parlare chiaramente. Il giorno successivo sono stato trasportato in elicottero all'Arkansas Children's hospital e ho trascorso i successivi 17 giorni della mia vita attaccato ad un respiratore, combattendo per rimanere in vita e altri 17 giorni per re-imparare a camminare, mangiare e bere di nuovo. Alla fine ho vinto la mia battaglia e sono tornato a casa il 10 novembre. Nel mese della mia lotta ho perso 16 kg e metà del campionato di football. Non sono stato in grado di riprendere la scuola fino al 5 gennaio. Se avessi avuto l'opportunità di essere vaccinato l'avrei fatto per avere tutte le cose che ho perso. La vaccinazione si fa in pochi secondi e salva dai dispiaceri e dai problemi. La mia vita e la vita della mia famiglia è cambiata per sempre. Il vaccino avrebbe prevenuto tutto questo. Se non lo vuoi fare per te stesso fallo per gli altri perchè questo è un problema che non riguarda solo te stesso ma le intere città e comunità. Fallo per loro, fallo per te stesso, in ogni modo fallo e basta.
mercoledì 20 gennaio 2010
Una Regione che non molla!

La pandemia influenzale da nuovo virus A/H1N1 2009 ha messo in ginocchio la Sanità Pubblica italiana. Gli operatori dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica sono sfiniti, hanno dato priorità alla risposta alla pandemia su ogni altra cosa e per oltre sei mesi c'è stato poco, pochissimo tempo per respirare. A prima ondata conclusa si tirano le somme e il bilancio è scoraggiante: tanti sforzi e pochi risultati. Se, ad esempio, uno degli indicatori di risultato valutati fosse la copertura vaccinale con vaccino pandemico, la performance del sistema risulterebbe scadente: la Regione più virtuosa, l'Emilia Romagna, ha vaccinato il 10% della popolazione eleggibile, ben lontano dal 40% ipotizzato come obiettivo nazionale.
Personalmente percepisco il desiderio forte di voltare pagina in buona parte degli operatori di Sanità Pubblica.
Nonostante tutto ciò una Regione non molla (se ce ne fossero altre vi prego di segnalarmelo): si tratta delle Marche, che nel sito regionale per gli operatori sanitari dedicato alla pandemia influenzale, pubblica una nota a firma del Comitato Pandemico Regionale (vedi anche le indicazioni operative n. 12 del CPR) con la quale invita gli operatori sanitari che non l'abbiano ancora fatto a considerare di sottoporsi a vaccinazione con vaccino pandemico per affrontare una eventuale, probabile, seconda ondata.
Alla nota è stata data la massima diffusione, ad esempio a Fabriano (dove lavoro) si è deciso di trasmettere la nota allegandola alla busta paga, avendo dunque la certezza che arriverà nelle mani di tutti gli operatori sanitari, compresi tecnici ed amministrativi.
Cosa si otterrà da questi ulteriori sforzi? Probabilmente nulla.
Ma sono orgoglioso di lavorare per la Regione Marche dove gli operatori che si occupano della protezione e della sicurezza della popolazione fanno fino in fondo il loro dovere.
mercoledì 23 dicembre 2009
The President and First Lady get vaccinated!

"La gente ha bisogno di capire che questo vaccino è sicuro"
Barack Obama, 20 dicembre 2009
(Fonte: The White House Blog)
giovedì 3 dicembre 2009
Integrazione della strategia vaccinale... apertura ai >65 anni con patologie croniche
Qui, secondo le solite modalità ministeriali, è possibile leggere il comunicato stampa che apre la vaccinazione pandemica ai soggetti sopra i 65 anni con patologie croniche.
Quali sono le modalità ministeriali?
Anticipare le decisioni di sanità pubblica con comunicati stampa che notificano le indicazioni previste da ordinanze già firmate, ma che di fatto nessuno può leggere perchè giungeranno nelle mani degli operatori sanitari circa 5-10 giorni dopo l'apposizione della firma.
Quindi gli operatori che a livello regionale devono attuare le indicazioni delle ordinanze ministeriali sono avvisati delle integrazioni e dei cambi di strategie ministeriali (la vaccinazione per i soggetti > 65 anni non era precedentement prevista) nello stesso momento in cui sono avvisati i giornalisti.
Nei prossimi giorni torneremo sulla decisione ministeriale di aprire agli anziani.
Una perplessità (delle tante) è relativa alle dosi di vaccino distribuite. Ora è evidente che la sanità pubblica locale dovrà fronteggiare la problematica della carenza di vaccino. Gli anziani, infatti, si vaccineranno ampiamente. E non solo: la nuova ordinanza, secondo quanto anticipato dal comunicato stampa ministeriale, prevede doppia dose anche per i soggetti sopra i 60 anni.
Quali sono le modalità ministeriali?
Anticipare le decisioni di sanità pubblica con comunicati stampa che notificano le indicazioni previste da ordinanze già firmate, ma che di fatto nessuno può leggere perchè giungeranno nelle mani degli operatori sanitari circa 5-10 giorni dopo l'apposizione della firma.
Quindi gli operatori che a livello regionale devono attuare le indicazioni delle ordinanze ministeriali sono avvisati delle integrazioni e dei cambi di strategie ministeriali (la vaccinazione per i soggetti > 65 anni non era precedentement prevista) nello stesso momento in cui sono avvisati i giornalisti.
Nei prossimi giorni torneremo sulla decisione ministeriale di aprire agli anziani.
Una perplessità (delle tante) è relativa alle dosi di vaccino distribuite. Ora è evidente che la sanità pubblica locale dovrà fronteggiare la problematica della carenza di vaccino. Gli anziani, infatti, si vaccineranno ampiamente. E non solo: la nuova ordinanza, secondo quanto anticipato dal comunicato stampa ministeriale, prevede doppia dose anche per i soggetti sopra i 60 anni.
venerdì 20 novembre 2009
Anche le Marche aprono ai giovani sani tra i 6 mesi e i 27 anni

Anche le Marche dopo il Veneto aprono ai soggetti sani di età compresa tra i sei mesi e i 27 anni a partire da oggi, venerdì 20 novembre e comunque non oltre lunedì 23 novembre. La decisione è stata presa sulla base della bassa adesione alla vacinazione delle categorie che prioritariamente avrebbero potuto vaccinarsi e sulla base delle scorte di vaccino distribuite.
giovedì 29 ottobre 2009
Lo squalene secondo l'OMS
Incredibile cosa sta accadendo in Italia, quanta ignoranza da parte degli stessi operatori sanitari, quanta gente che va dietro a dicerie, sentito dire e menzogne, orchestrate ad arte da chi fa della guerra ai vaccini la propria ragione di vita.
Vogliamo smettere di parlare di squalene? Vogliamo cominciare a parlare di adiuvante? Vogliamo pensare al dramma che si sta consumando in Italia? Siamo in piena fase di accelerazione pandemica, la curva pandemica si sta impennando incredibilmente, lo stesso Fazio dichiara che l'Italia, stando ai dati più recenti, sembra essere la Nazione piattualmente più colpita in Europa. Contemporaneamente sta andando sprecata l'arma preventiva più importante (già abbondantemente spuntata per i ritardi accumulati nella produzione e distribuzione): il vaccino pandemico.
Maledetta Italia che ha prelazionato un vaccino pandemico adiuvato... ma sono sicuro: se non fosse stato l'adiuvante gli scemi di turno avrebbero trovato da ridire su qualcos'altro.
Dal prezioso recente commento di Giglio... copio-incollo...
Lo squalene è un componente di alcuni adiuvanti che vengono aggiunti ai vaccini al fine di incrementare la risposta immunitaria. Lo squalene è una sostanza presente in natura (nelle piante, negli animali e negli esseri umani) che viene sintetizzata nel fegato e che circola nel sangue umano. Si trova in molti alimenti, cosmetici, farmaci ed integratori. Lo squalene viene estratto, per ragioni commerciali, dall’olio di pesce, in particolare dall’olio di fegato di squalo, e, viene purificato in caso di utilizzo come componente di farmaci o vaccini. L’MF59, un adiuvante contenente lo squalene, fa parte del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel 1997 in Italia e successivamente anche in diversi altri Paesi. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene. Oltre 22 milioni di dosi sono stati distribuiti da allora fino ad oggi (2006). I numeri di eventi avversi e reazioni locali non sono risultati superiori rispetto a quanto ci si aspettava in base agli eventi dovuti ad altri vaccini anti-influenzali; sembra quindi che lo squalene non rappresenti un rischio significativo. Il vaccino è stato somministrato in primo luogo agli individui appartenenti alla fascia di età 65 e oltre per cui il vaccino era stato autorizzato. Alcuni vaccini sperimentali, inclusi dei vaccini anti-pandemia, vaccini anti-malarici e vari altri vaccini di natura virale e batterica, vengono allestititi con adiuvanti contenente lo squalene con l’obiettivo di rafforzare l’immunogenicità e quindi l’efficacia dei vaccini. Sono stati condotti studi clinici con vaccini contenente squalene coinvolgendo bambini e lattanti senza risultati preoccupanti dal punto di vista della sicurezza.E’ stato ipotizzato una relazione tra problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini che ai soldati sono stati somministrati. Un report pubblicato ha ipotizzato che alcuni dei veterani esposti al vaccino anti-antrace hanno sviluppato anticorpi anti-squalene e che questi anticorpi hanno successivamente provocato disabilità. Tuttavia lo squalene non faceva parte dei vaccini somministrati ai veterani e non è stato neppure utilizzato nel processo di produzione dei vaccini. Sono stati pubblicati molti studi che hanno evidenziato dei limiti tecnici di questo report.La maggior parte degli adulti, specialmente quelli più anziani, indipendentemente dalla loro storia vaccinale, possiedono anticorpi naturali che reagiscono con lo squalene. In uno studio clinico l’immunizzazione con il vaccino anti-influenzale contenente squalene non ha modificato né frequenza né titolo degli anticorpi anti-squalene.Il comitato (il Global Advisory Committee on Vaccine Safety) è d’accordo nel ribadire che preoccupazioni sul fatto che lo squalene contenuto nei vaccini possa indurre anticorpi anti-squalene siano infondate. Tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenente squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane , il comitato evidenzia la necessità di condurre, con particolare attenzione, studi post-marketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso.
Fonte : Global Advisory Committee on Vaccine Safety, 6–7 June 2006 Safety of squalene
Ringraziamenti: Giglio, grazie per la preziosa collaborazione.
Vogliamo smettere di parlare di squalene? Vogliamo cominciare a parlare di adiuvante? Vogliamo pensare al dramma che si sta consumando in Italia? Siamo in piena fase di accelerazione pandemica, la curva pandemica si sta impennando incredibilmente, lo stesso Fazio dichiara che l'Italia, stando ai dati più recenti, sembra essere la Nazione piattualmente più colpita in Europa. Contemporaneamente sta andando sprecata l'arma preventiva più importante (già abbondantemente spuntata per i ritardi accumulati nella produzione e distribuzione): il vaccino pandemico.
Maledetta Italia che ha prelazionato un vaccino pandemico adiuvato... ma sono sicuro: se non fosse stato l'adiuvante gli scemi di turno avrebbero trovato da ridire su qualcos'altro.
Dal prezioso recente commento di Giglio... copio-incollo...
Lo squalene è un componente di alcuni adiuvanti che vengono aggiunti ai vaccini al fine di incrementare la risposta immunitaria. Lo squalene è una sostanza presente in natura (nelle piante, negli animali e negli esseri umani) che viene sintetizzata nel fegato e che circola nel sangue umano. Si trova in molti alimenti, cosmetici, farmaci ed integratori. Lo squalene viene estratto, per ragioni commerciali, dall’olio di pesce, in particolare dall’olio di fegato di squalo, e, viene purificato in caso di utilizzo come componente di farmaci o vaccini. L’MF59, un adiuvante contenente lo squalene, fa parte del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel 1997 in Italia e successivamente anche in diversi altri Paesi. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene. Oltre 22 milioni di dosi sono stati distribuiti da allora fino ad oggi (2006). I numeri di eventi avversi e reazioni locali non sono risultati superiori rispetto a quanto ci si aspettava in base agli eventi dovuti ad altri vaccini anti-influenzali; sembra quindi che lo squalene non rappresenti un rischio significativo. Il vaccino è stato somministrato in primo luogo agli individui appartenenti alla fascia di età 65 e oltre per cui il vaccino era stato autorizzato. Alcuni vaccini sperimentali, inclusi dei vaccini anti-pandemia, vaccini anti-malarici e vari altri vaccini di natura virale e batterica, vengono allestititi con adiuvanti contenente lo squalene con l’obiettivo di rafforzare l’immunogenicità e quindi l’efficacia dei vaccini. Sono stati condotti studi clinici con vaccini contenente squalene coinvolgendo bambini e lattanti senza risultati preoccupanti dal punto di vista della sicurezza.E’ stato ipotizzato una relazione tra problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini che ai soldati sono stati somministrati. Un report pubblicato ha ipotizzato che alcuni dei veterani esposti al vaccino anti-antrace hanno sviluppato anticorpi anti-squalene e che questi anticorpi hanno successivamente provocato disabilità. Tuttavia lo squalene non faceva parte dei vaccini somministrati ai veterani e non è stato neppure utilizzato nel processo di produzione dei vaccini. Sono stati pubblicati molti studi che hanno evidenziato dei limiti tecnici di questo report.La maggior parte degli adulti, specialmente quelli più anziani, indipendentemente dalla loro storia vaccinale, possiedono anticorpi naturali che reagiscono con lo squalene. In uno studio clinico l’immunizzazione con il vaccino anti-influenzale contenente squalene non ha modificato né frequenza né titolo degli anticorpi anti-squalene.Il comitato (il Global Advisory Committee on Vaccine Safety) è d’accordo nel ribadire che preoccupazioni sul fatto che lo squalene contenuto nei vaccini possa indurre anticorpi anti-squalene siano infondate. Tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenente squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane , il comitato evidenzia la necessità di condurre, con particolare attenzione, studi post-marketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso.
Fonte : Global Advisory Committee on Vaccine Safety, 6–7 June 2006 Safety of squalene
Ringraziamenti: Giglio, grazie per la preziosa collaborazione.
martedì 27 ottobre 2009
Sesta vittima, un medico
Copio incollo (fonte: LiberoNews.it) 
L’influenza A ha fatto la sua sesta vittima italiana, la seconda in quel di Napoli. Si tratta di un medico di 56 anni, in servizio presso il Policlinico universitario Federico II del capoluogo campano. L’uomo, Claudio Petrè, era affetto da “patologie croniche”, riferisce all'Adnkronos Salute il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Gabriele Peperoni, tuttavia fino a venerdì scorso si era recato regolarmente al lavoro. “Il collega Petrè - precisa una fonte del Dipartimento di Chirurgia generale, oncologica, bariatrica e videoassistita dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli - non era assolutamente in dialisi (come si era detto in un primo momento, ndr). Ha lavorato con noi fino a venerdì scorso, quando ha iniziato ad avvertire i primi sintomi», aggiunge. «Questo decesso - sottolinea Peperoni - ci deve comunque far riflettere sull'opportunità da parte dei sanitari di aderire alla vaccinazione contro il virus H1N1”.

Ora i miei colleghi si nasconderanno dietro al dito delle malattie croniche.
Ma dopo i 50 chi non ha una patologia cronica?
Non so se a Napoli le attività di vaccinazione pandemica sono già cominciate. Nelle Marche abbiamo accumulato due settimane di ritardo per gli invii "a contagocce" del vaccino. Forse a Napoli il vaccino è già disponibile da due settimane, forse il collega deceduto ha avuto modo di vaccinarsi ma ha deciso di non farlo come il 90% dei colleghi. A queste domande forse non avremo mai risposte certe.
Una certezza c'è. Non sarà il primo operatore sanitario a morire. E tra qualche settimane non ci saranno più dubbi. Chi non si sarà vaccinato avrà perso una buona occasione per proteggere se stesso, proteggere i propri pazienti, garantire il servizio in condizioni emergenziali.
Io mi sono vaccinato.
mercoledì 7 ottobre 2009
Ordinanza del 30 settembre 09
Rilevante l'ordinanza ministeriale del 30 settembre 2009. Essa identifica con più dettaglio le categorie a cui sarà offerto il vaccino pandemico.
Quando si comincerà a vaccinare? Non appena il vaccino arriverà alle Regioni.
Non perdo tempo nel considerare le dichiarazioni di Fazio. Dice che cominceranno a distribuire da lunedì? Se le oltre 8 milioni di dosi previste per la prima fase vaccinale non saranno distribuite tutte contemporaneamente sarà come non avere i vaccino. Anche nella migliore delle ipotesi, ovvero che il vaccino arrivi tutto e subito, credo che poi si debba ragionevolmente considerare un tempo tecnico minimo di 1-2 giorni per la distribuzione del vaccino dalla sede di stoccaggio regionale alle sedi periferiche e poi l'attività comincerà con la vaccinazione degli operatori sanitari e via via le altre categorie indicate secondo il chiaro ordine indicato dall'ordinanza.
Quale sarà l'adesione alla vaccinazione?
Gli operatori sanitari sembrano essere i meno propensi alla vaccinazione. Cosa deplorevole, per una serie di motivi:
1. L'obiettivo della vaccinazione è garantire la continuità dei servizi essenziali, fondamentale il servizio sanitario. Non vaccinarsi significa non rispettare una strategia pensata per il bene del Paese
2. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto a chi al vaccino pandemico non potrà accedere
3. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto ai propri pazienti. Gli operatori sanitari potrebbero potenzialmente trasmettere la malattia ai propri assistiti.
Ovviamente la vaccinazione non è obbligatoria. Quindi ognuno è libero di fare ciò che vuole, purtroppo.
Quando si comincerà a vaccinare? Non appena il vaccino arriverà alle Regioni.
Non perdo tempo nel considerare le dichiarazioni di Fazio. Dice che cominceranno a distribuire da lunedì? Se le oltre 8 milioni di dosi previste per la prima fase vaccinale non saranno distribuite tutte contemporaneamente sarà come non avere i vaccino. Anche nella migliore delle ipotesi, ovvero che il vaccino arrivi tutto e subito, credo che poi si debba ragionevolmente considerare un tempo tecnico minimo di 1-2 giorni per la distribuzione del vaccino dalla sede di stoccaggio regionale alle sedi periferiche e poi l'attività comincerà con la vaccinazione degli operatori sanitari e via via le altre categorie indicate secondo il chiaro ordine indicato dall'ordinanza.
Quale sarà l'adesione alla vaccinazione?
Gli operatori sanitari sembrano essere i meno propensi alla vaccinazione. Cosa deplorevole, per una serie di motivi:
1. L'obiettivo della vaccinazione è garantire la continuità dei servizi essenziali, fondamentale il servizio sanitario. Non vaccinarsi significa non rispettare una strategia pensata per il bene del Paese
2. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto a chi al vaccino pandemico non potrà accedere
3. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto ai propri pazienti. Gli operatori sanitari potrebbero potenzialmente trasmettere la malattia ai propri assistiti.
Ovviamente la vaccinazione non è obbligatoria. Quindi ognuno è libero di fare ciò che vuole, purtroppo.
venerdì 25 settembre 2009
Raccomandazioni ministeriali
Il Ministero dela Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha emanato queste raccomandazioni.
- Raccomandazioni per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A/H1N1 nelle scuole nell'attuale fase pandemica (Fase 6 - livello 1)
- Influenza da nuovo virus H1N1: curare una persona malata di influenza a casa
- Raccomandazioni generali ad interim per la riduzione del rischio espositivo in corso di pandemia influenzale nei luoghi di lavoro
Utili!
- Raccomandazioni per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A/H1N1 nelle scuole nell'attuale fase pandemica (Fase 6 - livello 1)
- Influenza da nuovo virus H1N1: curare una persona malata di influenza a casa
- Raccomandazioni generali ad interim per la riduzione del rischio espositivo in corso di pandemia influenzale nei luoghi di lavoro
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venerdì 11 settembre 2009
Nuova ordinanza ministeriale: ecco chi sarà vaccinato
Con l'ordinanza ministeriale denominata “Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell’Influenza pandemica A/H1N1” il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali identifica le categorie prioritarie alle quali somministrare il vaccino pandemico.
Fino ad ora è reperibile solo la nota stampa relativa alla pubblicazione dell'ordinanza (Comunicato n. 381).
Vedremo se la lettura dell'ordinanza chiarirà qualche aspetto in più. Per ora ecco come appare la priorità stabilita dal Ministero:
1. persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici;
2. donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
3. persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni;
4. persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità;
4. persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
Fino ad ora è reperibile solo la nota stampa relativa alla pubblicazione dell'ordinanza (Comunicato n. 381).
Vedremo se la lettura dell'ordinanza chiarirà qualche aspetto in più. Per ora ecco come appare la priorità stabilita dal Ministero:
1. persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici;
2. donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
3. persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni;
4. persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità;
4. persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
venerdì 17 luglio 2009
Regione Marche: Pandemia influenzale da virus A/H1N1 - Indicazioni per prendersi cura di un malato in casa
Dal sito Marche in Salute ecco il nuovo documento pubblicato dalla Regione Marche: si tratta della traduzione e dell'adattamento del documento dei CDC “Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home”.
Il mio personale consiglio... divulghiamo, divulghiamo, divulghiamo!
Buona lettura!
Leggi e scarica il documento "Pandemia influenzale da virus A/H1N1: indicazioni per prendersi cura di un malato in casa".
Il mio personale consiglio... divulghiamo, divulghiamo, divulghiamo!
Buona lettura!
Leggi e scarica il documento "Pandemia influenzale da virus A/H1N1: indicazioni per prendersi cura di un malato in casa".
Prendersi cura di un malato in casa
Attenzione, popolazione!
Vista la progressiva e inarrestabile diffusione del virus influenzale pandemico credo sia opportuno entrare nell'ordine di idee che qualcuno che conosciamo si ammalerà e forse accadrà proprio ad un familiare stretto.
Stando al quadro clinico caratterizzante l'evoluzione dell'infezione possiamo tranquillamente affermare che 95 casi confermati su 100 abbiamo un evoluzione "tranquilla" e non necessitino di intervento medico, nè tantomeno di ricovero ospedaliero.
Dunque è necessario avere pochi ma buoni consigli utili per prendersi cura di un malato di influenza in casa.
Di seguito riporto un estratto della traduzione e dell'adattamento del documento dei CDC "Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home".
Comportamenti per ridurre la diffusione dell’influenza in casa
Nel fornire le cure a un membro della famiglia che è malato di influenza, il miglior modo di proteggere se stessi e gli altri familiari, che non sono malati, è il seguente:
- mantenere la persona malata lontana dagli altri familiari per quanto possibile (leggi "Sistemazione del malato");
- ricordare al malato di coprirsi la bocca durante i colpi di tosse e di lavarsi le mani con acqua e sapone o una soluzione a base alcolica spesso, specialmente dopo la tosse e / o gli starnuti;
- ricordare a tutti i componenti della famiglia di lavarsi le mani spesso, utilizzando acqua e sapone o una soluzione a base alcolica;
- se sei in uno dei gruppi a rischio per l’influenza dovresti evitare i contatti stretti (entro i due metri) con i familiari che sono malati.
Sistemazione del malato in casa
- Tenere il malato in una stanza separata dagli spazi comuni della casa (ad esempio, una camera da letto separata con il proprio bagno, se questo è possibile). Tenere la porta della camera del malato chiusa.
- A meno che non sia necessario per eventuali cure mediche, le persone con l'influenza non dovrebbero uscire di casa quando hanno la febbre o durante il periodo in cui è più probabile che possano diffondere l’ infezione ad altri. Allo stato attuale si ritiene che il virus abbia le stesse capacità di diffusione dei virus influenzali stagionali. I malati possono essere contagiosi dal giorno precedente l’insorgenza dei sintomi a 7 giorni dopo che si sono ammalati. I bambini, soprattutto i più piccoli, potrebbero essere potenzialmente contagiosi per un periodo più lungo.
- Se la persona con l'influenza ha necessità di uscire di casa (per esempio per cure mediche), dovrebbe coprire il naso e la bocca quando tossisce o starnutisce e indossare una maschera chirurgica, se disponibile.
- Fare indossare alla persona malata una maschera chirurgica se c’è la necessità di condividere uno spazio comune della casa con altre persone.
- Se possibile, le persone malate dovrebbero utilizzare un bagno separato. Questo bagno deve essere pulito ogni giorno con un disinfettante per la casa (vedi sotto).
Proteggere le altre persone in casa
- Il malato non dovrebbe ricevere la visita di altre persone ad eccezione di chi si prende cura di lui. Una telefonata è più sicura di una visita!
- Se possibile, è necessario che un solo adulto in casa si prenda cura della persona malata.
- Evitare che una donna incinta accudisca la persona malata. Le donne in gravidanza sono a maggior rischio di complicanze connesse con l'influenza e possono avere una capacità immunitaria ridotta.
- Evitare che i soggetti ammalati si prendano cura di neonati e altri gruppi ad alto rischio per le complicanze dell’influenza.
- Tutte le persone della famiglia dovrebbero spesso lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base alcolica. Dovrebbero farlo sempre a seguito del contatto con il malato o dopo aver soggiornato nella stanza o il bagno del malato.
- Utilizzare fazzoletti di carta per asciugare le mani dopo il lavaggio o destinare un asciugamano per ogni persona del nucleo familiare, utilizzando ad esempio, asciugamani di colore diverso per ogni persona.
- Se possibile, è opportuno garantire una buona ventilazione nelle stanze condivise della casa, ad esempio, tenere le finestre aperte in cucina, bagno, ecc.
Se sei la persona che accudisce il malato
- Evita di stare faccia a faccia con la persona malata.
- Quando prendi in braccio bambini piccoli che sono malati, posiziona il loro mento sulla spalla in modo che essi non ti tossiscano in faccia.
- Lava le mani con acqua e sapone o usa una soluzione a base alcolica dopo essere stato in contatto con la persona malata o aver maneggiato la biancheria usata, le lenzuola o altri oggetti del malato.
- Se appartieni ad un gruppo ad alto rischio per le complicanze dell’influenza non dovresti essere la persona che si prende cura del malato e dovresti evitare il contatto stretto con il malato di influenza (entro i due metri).
- Tieni sotto controllo te e gli altri componenti della famiglia per l’eventuale comparsa dei sintomi influenzali e contatta il medico di famiglia nel caso in cui tali sintomi compaiano.
Fonte: Centers for Disease Prevention and Control. Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home.
Traduzione a cura di Tiziana Bentivoglio (ASUR Marche, ZT 8 Civitanova); revisione e adattamento a cura di Daniel Fiacchini e Giorgia Capezzone (ASUR Marche, ZT 6 Fabriano).
Vista la progressiva e inarrestabile diffusione del virus influenzale pandemico credo sia opportuno entrare nell'ordine di idee che qualcuno che conosciamo si ammalerà e forse accadrà proprio ad un familiare stretto.
Stando al quadro clinico caratterizzante l'evoluzione dell'infezione possiamo tranquillamente affermare che 95 casi confermati su 100 abbiamo un evoluzione "tranquilla" e non necessitino di intervento medico, nè tantomeno di ricovero ospedaliero.
Dunque è necessario avere pochi ma buoni consigli utili per prendersi cura di un malato di influenza in casa.
Di seguito riporto un estratto della traduzione e dell'adattamento del documento dei CDC "Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home".
Comportamenti per ridurre la diffusione dell’influenza in casa
Nel fornire le cure a un membro della famiglia che è malato di influenza, il miglior modo di proteggere se stessi e gli altri familiari, che non sono malati, è il seguente:
- mantenere la persona malata lontana dagli altri familiari per quanto possibile (leggi "Sistemazione del malato");
- ricordare al malato di coprirsi la bocca durante i colpi di tosse e di lavarsi le mani con acqua e sapone o una soluzione a base alcolica spesso, specialmente dopo la tosse e / o gli starnuti;
- ricordare a tutti i componenti della famiglia di lavarsi le mani spesso, utilizzando acqua e sapone o una soluzione a base alcolica;
- se sei in uno dei gruppi a rischio per l’influenza dovresti evitare i contatti stretti (entro i due metri) con i familiari che sono malati.
Sistemazione del malato in casa
- Tenere il malato in una stanza separata dagli spazi comuni della casa (ad esempio, una camera da letto separata con il proprio bagno, se questo è possibile). Tenere la porta della camera del malato chiusa.
- A meno che non sia necessario per eventuali cure mediche, le persone con l'influenza non dovrebbero uscire di casa quando hanno la febbre o durante il periodo in cui è più probabile che possano diffondere l’ infezione ad altri. Allo stato attuale si ritiene che il virus abbia le stesse capacità di diffusione dei virus influenzali stagionali. I malati possono essere contagiosi dal giorno precedente l’insorgenza dei sintomi a 7 giorni dopo che si sono ammalati. I bambini, soprattutto i più piccoli, potrebbero essere potenzialmente contagiosi per un periodo più lungo.
- Se la persona con l'influenza ha necessità di uscire di casa (per esempio per cure mediche), dovrebbe coprire il naso e la bocca quando tossisce o starnutisce e indossare una maschera chirurgica, se disponibile.
- Fare indossare alla persona malata una maschera chirurgica se c’è la necessità di condividere uno spazio comune della casa con altre persone.
- Se possibile, le persone malate dovrebbero utilizzare un bagno separato. Questo bagno deve essere pulito ogni giorno con un disinfettante per la casa (vedi sotto).
Proteggere le altre persone in casa
- Il malato non dovrebbe ricevere la visita di altre persone ad eccezione di chi si prende cura di lui. Una telefonata è più sicura di una visita!
- Se possibile, è necessario che un solo adulto in casa si prenda cura della persona malata.
- Evitare che una donna incinta accudisca la persona malata. Le donne in gravidanza sono a maggior rischio di complicanze connesse con l'influenza e possono avere una capacità immunitaria ridotta.
- Evitare che i soggetti ammalati si prendano cura di neonati e altri gruppi ad alto rischio per le complicanze dell’influenza.
- Tutte le persone della famiglia dovrebbero spesso lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base alcolica. Dovrebbero farlo sempre a seguito del contatto con il malato o dopo aver soggiornato nella stanza o il bagno del malato.
- Utilizzare fazzoletti di carta per asciugare le mani dopo il lavaggio o destinare un asciugamano per ogni persona del nucleo familiare, utilizzando ad esempio, asciugamani di colore diverso per ogni persona.
- Se possibile, è opportuno garantire una buona ventilazione nelle stanze condivise della casa, ad esempio, tenere le finestre aperte in cucina, bagno, ecc.
Se sei la persona che accudisce il malato
- Evita di stare faccia a faccia con la persona malata.
- Quando prendi in braccio bambini piccoli che sono malati, posiziona il loro mento sulla spalla in modo che essi non ti tossiscano in faccia.
- Lava le mani con acqua e sapone o usa una soluzione a base alcolica dopo essere stato in contatto con la persona malata o aver maneggiato la biancheria usata, le lenzuola o altri oggetti del malato.
- Se appartieni ad un gruppo ad alto rischio per le complicanze dell’influenza non dovresti essere la persona che si prende cura del malato e dovresti evitare il contatto stretto con il malato di influenza (entro i due metri).
- Tieni sotto controllo te e gli altri componenti della famiglia per l’eventuale comparsa dei sintomi influenzali e contatta il medico di famiglia nel caso in cui tali sintomi compaiano.
Fonte: Centers for Disease Prevention and Control. Interim Guidance for H1N1 Flu (Swine Flu): Taking Care of a Sick Person in Your Home.
Traduzione a cura di Tiziana Bentivoglio (ASUR Marche, ZT 8 Civitanova); revisione e adattamento a cura di Daniel Fiacchini e Giorgia Capezzone (ASUR Marche, ZT 6 Fabriano).
venerdì 26 giugno 2009
Evoluzione della pandemia: le diapositive ECDC tradotte in italiano
Vi ricordate l'interessante contributo dell'ECDC denominato ECDC - Likely evolution of the epidemics/ pandemic of new A(H1N1) influenza ?
Claudio Po (Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna) ha tradotto le slide in italiano.
Le diapositive sono organizzate in moduli e destinate ai professionisti che illustrano l’evoluzione della pandemia a professionisti e decisori politici e si basano su una presentazione tenuta l’11 maggio 2009 a Stoccolma all’Ecdc Advisory Forum.
Si consiglia di guardare le diapositive leggendo anche le note di accompagnamento.
Sono previsti aggiornamenti periodici, pertanto alcune slide cambieranno nel corso del tempo. Commenti alle diapositive possono essere inviati all’indirizzo di posta elettronica influenza@ecdc.europa.eu indicando come oggetto: Pandemic Power Points.
Leggi la traduzione in italiano di Claudio Po.
Grazie Claudio.
Claudio Po (Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna) ha tradotto le slide in italiano.
Le diapositive sono organizzate in moduli e destinate ai professionisti che illustrano l’evoluzione della pandemia a professionisti e decisori politici e si basano su una presentazione tenuta l’11 maggio 2009 a Stoccolma all’Ecdc Advisory Forum.
Si consiglia di guardare le diapositive leggendo anche le note di accompagnamento.
Sono previsti aggiornamenti periodici, pertanto alcune slide cambieranno nel corso del tempo. Commenti alle diapositive possono essere inviati all’indirizzo di posta elettronica influenza@ecdc.europa.eu indicando come oggetto: Pandemic Power Points.
Leggi la traduzione in italiano di Claudio Po.
Grazie Claudio.
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Prevenzione - Protezione individuale
giovedì 18 giugno 2009
ECDC - Guide to public health measures to reduce the impact of influenza pandemics in Europe
Nella giornata di ieri l'ECDC ha pubblicato il documento denomninato Guida alle misure di sanità pubblica per ridurre l'impatto della pandemia influenzale in Europa.
Il documento presenta un elenco di possibili misure di sanità pubblica e considera le informazioni scientifiche su cosa è noto o può essere detto riguardo alla loro possibile efficacia, ai costi diretti e indiretti, all'accettabilità, alle aspettative dell'opinione pubblica e altrepratiche considerazioni.
Si tratti di un documento essenziale che i decisori e le autorità di sanità pubblica troveranno molto utile.
Guide to public health measures to reduce the impact of influenza pandemics in Europe – ‘The ECDC Menu’
Il documento presenta un elenco di possibili misure di sanità pubblica e considera le informazioni scientifiche su cosa è noto o può essere detto riguardo alla loro possibile efficacia, ai costi diretti e indiretti, all'accettabilità, alle aspettative dell'opinione pubblica e altrepratiche considerazioni.
Si tratti di un documento essenziale che i decisori e le autorità di sanità pubblica troveranno molto utile.
Guide to public health measures to reduce the impact of influenza pandemics in Europe – ‘The ECDC Menu’
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martedì 16 giugno 2009
Regione Marche: cominciamo ad informare.
Come comunicato in giornata il sito Marche in Salute è stato aggiornato.
Nella sezione dedicata alla popolazione generale abbiamo inserito alcuni documenti informativi per la popolazione generale. Il lavoro continuerà nei prossimi giorni. Ecco, per punti, la sintesi del lavoro svolto:
1. abbiamo valutato i documenti prodotti dalle principali istituzioni di sanità pubblica (OMS, CDC, ECDC);
2. abbiamo deciso quali documenti tradurre e adattare;
3. abbiamo chiesto ai Coordinatori delle 13 Zone Territoriali delle Marche di segnalare personale in grado di tradurre dall'inglese;
4. abbiamo assegnato un documento ad ogni Zona Territoriale;
5. abbiamo ricevuto le traduzioni dagli operatori delle Zone Territoriali e abbiamo revisionato il lavoro di traduzione;
6. abbiamo adattato il materiale alla realtà italiana/regionale.
Questi sono i primi documenti prodotti e pubblicati sul sito Marche in Salute:
Nei prossimi giorni proseguiremo la pubblicazione di altre importanti note informative per la popolazione.
Andiamo avanti, un passo alla volta.
Marche in Salute - Aggiornamento
Questa mattina ho aggiornato il Sito Marche in Salute. Ora, nella sezione dedicata alla Pandemia influenzale da virus A/H1N1, ci sono le nuove FAQ, opportunamente modificate visto il passaggio alla fase 6; poi meritano di essere considerate le aree informative per la popolazione e per gli operatori sanitari:
Marche in Salute - Informazioni per gli operatori sanitari
Marche in Salute - Informazioni per la popolazione.
Marche in Salute - Informazioni per gli operatori sanitari
Marche in Salute - Informazioni per la popolazione.
sabato 13 giugno 2009
Farmacie... un punto critico?
Questa è un'esperienza personale, vita vissuta... vi racconto quello che mi è appena capitato in quel di Senigallia, splendida città marchigiana in cui risiedo.
Mia moglie mi chiede di prenderle un integratore in farmacia.
Quando mi ritrovo in farmacia ne approfitto per comprare un gel a base alcoolica per il lavaggio delle mani. Ecco il colloquio tra me (D) e la farmacista (F):
D - Vorrei una soluzione a base alcoolica per il lavaggio delle mani
F - Abbiamo questa ... [mostra il prodotto] ...
D - Quanto viene?
F - 3 euro...
D - Quante ne avete? Vorrei comprarne una decina.
F - Abbiamo solo questa.
D - Come mai? Avete avuto molta richiesta?
F - Ti riferisci all'influenza suina?
D - No, alla pandemia influenzale...
F - Ma non c'è allarmismo, la gente non è preoccupata, del resto è come una banale influenza
D - Se lo dice lei...
F - poi c'è anche questa... è una soluzione spray... ma non so cosa c'è dentro che protegge dai virus [comincia a leggere i componenti del prodotto]... acqua... alcool...
D - Ecco... l'alcool!
F - [In tono dispregiativo] Ma non è l'alcool che disinfetta!
D - Va be'... quanto costa?
F - 6 euro
D - Ok, vada per il gel... grazie e arrivederci.
Ecco. Questo accade in una farmacia del territorio. E le farmacie sono importanti perchè i farmacisti parlano con le persone e possono dare consigli, suggerimenti, essere parte attiva di eventuali strategie comunicative.
Se non si fa nulla su questo fronte molti farmacisti continueranno ad informare le persone come sono stato informato io... male.
Mia moglie mi chiede di prenderle un integratore in farmacia.
Quando mi ritrovo in farmacia ne approfitto per comprare un gel a base alcoolica per il lavaggio delle mani. Ecco il colloquio tra me (D) e la farmacista (F):
D - Vorrei una soluzione a base alcoolica per il lavaggio delle mani
F - Abbiamo questa ... [mostra il prodotto] ...
D - Quanto viene?
F - 3 euro...
D - Quante ne avete? Vorrei comprarne una decina.
F - Abbiamo solo questa.
D - Come mai? Avete avuto molta richiesta?
F - Ti riferisci all'influenza suina?
D - No, alla pandemia influenzale...
F - Ma non c'è allarmismo, la gente non è preoccupata, del resto è come una banale influenza
D - Se lo dice lei...
F - poi c'è anche questa... è una soluzione spray... ma non so cosa c'è dentro che protegge dai virus [comincia a leggere i componenti del prodotto]... acqua... alcool...
D - Ecco... l'alcool!
F - [In tono dispregiativo] Ma non è l'alcool che disinfetta!
D - Va be'... quanto costa?
F - 6 euro
D - Ok, vada per il gel... grazie e arrivederci.
Ecco. Questo accade in una farmacia del territorio. E le farmacie sono importanti perchè i farmacisti parlano con le persone e possono dare consigli, suggerimenti, essere parte attiva di eventuali strategie comunicative.
Se non si fa nulla su questo fronte molti farmacisti continueranno ad informare le persone come sono stato informato io... male.
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