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martedì 16 ottobre 2012

Risk = Hazard + Outrage

Questa è la formula che ha reso celebre Peter Sandman, uno dei più grandi esperti di comunicazione del rischio a livello mondiale. Il Dott. Sandman ci ha insegnato che quando si affronta un rischio, di qualsiasi natura esso sia, si è di fronte ad un evento che si caratterizza per due aspetti, da un lato "l'hazard", ovvero il pericolo che quel rischio rappresenta, in poche parole quanti danni è verosimile che faccia se si presenta realmente; dall'altro lato c'è "l'Outrage", che letteralmente potrebbe essere tradotto come "oltraggio", ma anche "indignazione" o addiritura "attentato" ed è il livello di sconvolgimento che un rischio produce nella mente delle persone.
È esperienza comune, per chi si è impegnato nella comunicazione del rischio, notare la bassissima correlazione tra il reale pericolo collegato al rischio (hazard) e l'outrage che tale rischio determina.
Recentemente abbiamo parlato di Precaution Advocacy, ovvero quella forma di comunicazione necessaria quando la popolazione si disinteressa di un rischio (basso outrage) ma quel rischio è pericoloso (alto hazard).
Al contrario può accadere che un rischio sia fortemente sentito dalla popolazione (alto outrage) ma che non rappresenti un reale pericolo per la salute (basso hazard) e in questo caso dobbiamo contare su quanto viene descritto come "Outrage management". Mentre in alcuni casi può capitare che hazard e outrage siano entrambi alti e in questo caso è necessario adottare le tecniche della Crisis Communication.
Ogni evento dunque va valutato caso per caso... e dopo la "diagnosi" è doveroso usare le più coerenti tecniche di comunicazione... ad ogni "malattia" la sua "cura". Troppo spesso purtroppo accade che ci si appiattisca su una determinata forma di comunicazione, in modo del tutto inappropriato. In passato abbiamo già parlato di questo tipo di errori.
Se volessimo continuare a utilizzare il paragone col mondo clinico... è come se un medico prescrivesse una terapia casuale, senza aver fatto diagnosi, senza capire quali sono i reali bisogni del paziente, non sarebbe solo inopportuno, sarebbe dannoso.
Il messaggio chiaro dunque è il seguente: siamo di fronte ad un evento o un rischio che necessità di strategie comunicative? Il primo passo da fare è comprendere che tipo di rischio esso sia e che tipo di comunicazione debba essere messa in atto, ponendo al centro della nostra attenzione i reali bisogni delle persone, costruendo attorno a questi i nostri obiettivi comunicativi. Non facile. Forse è questo il motivo per cui spesso e volentieri la comunicazione si improvvisa e forse è questo il motivo per cui spesso la comunicazione fallisce.

martedì 9 ottobre 2012

10° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione

Da Mediapolitika scopro che Censis e Ucsi pubblicano ogni anno un rapporto sulla comunicazione.
Interessanti le tematiche affrontate nella decima edizione, l'ultima, presentata pochi giorni fa.
Con il decimo rapporto prosegue il monitoraggio dei consumi dei media e l’analisi delle trasformazioni avvenute nelle abitudini mediatiche degli italiani. Il Rapporto focalizza l'attenzione su alcune rilevanti questioni di tra cui gli effetti della rivoluzione digitale, con il rafforzamento della tendenza alla personalizzazione dei media: diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali. particolarmente interessante è anche lo studio dei cambiamenti in corso nel settore della pubblicità e gli effetti sul pubblico.  
Per accedere alla sintesi dei risultati del rapporto il sito del Censis chiede la registrazione o il login (se già registrati).
Chi non volesse perdere tempo nelle formalità di registrazione può rifarsi alla sintesi dei risultati presentati da Mediapolitika.

martedì 25 settembre 2012

Ripartiamo dall'ABC

Se qualcuno sentisse la necessità di approfondire l'argomento relativo all'utilizzo efficace della comunicazione in caso di emergenza il documento "Effective Media Communication during Public Health Emergencies (A WHO Handbook)" è un must! Tutti i principi della comunicazione del rischio sono ben riportati... buona lettura!

E' di nuovo SARS... Torna l'incubo SARS... La SARS è tornata...

Mi aspetto che da un giorno all'altro questo tipo di titoli di giornale comincino a comparire in rassegna stampa.
E in effetti è stato isolato un nuovo coronavirus (l'agente patogeno reponsabile della SARS) in due casi che non hanno nessuna correlazione tra loro se non i virus responsabili delle infezioni le cui sequenze nucleotidiche sarebbero sovrapponibili. Le indagini epidemiologiche effettuate dall'Health Protection Agency del Regno Unito avrebbero escluso la presenza di casi secondari. Tutto questo tradotto in un linguaggio comprensibile significa che:
1. è emerso un nuovo coronavirus, lo stesso tipo di virus che nel 2002-2003 fu la causa della ben nota epidemia di SARS. In questo caso il virus sarebbe nuovo rispetto a quello del 2003, questo può voler dire diverse cose: diversa virulenza? diverso tasso d'attacco? diversa diffusione?
2. il fatto che in contesti differenti (In Inghilterra un caso importato dal Quatar e in Olanda, in un cittadino dell'arabia Saudita) siano stati riscontrati due virus praticamente identici fa pensare che il virus si stia diffondendo. In realtà i casi colpiti dalla malattia erano tutti residenti o provenienti da Paesi mediorientali, ma la diagnosi di laboratorio, per entrambi, è stata eseguita dall'HPA e dall'Erasmus Medical Centre olandese.
4. ulteriori fonti segnalano che il cittadino proveniente dal Quatar era stato in Arabia Saudita pochi giorni prima l'insorgenza dei sintomi. Questo limiterebbe la sede geografica della diffusione virale alla sola Arabia Saudita.
3. il fatto che non ci siano casi secondari (casi di infezione nei contatti stretti dei pazienti o negli operatori sanitari che hanno gestito i pazienti, è un buonissimo motivo per ritenere che questo coronavirus non sia particolarmente contagioso.
4. sull'aggressività non possiamo esprimerci, ancora pochi dati a disposizione.

Gli aggiornamenti ufficiali che il Ministero della Salute trasmette agli assessorati regionali si trovano nella pagina web "Eventi epidemici all'estero". Questo è quanto è stato  trasmesso in giornata, con la descrizione della situazione, aggiornata alla data di ieri, 23 settembre 2012 (leggi l'aggiornamento).

Per ora una trasmissione interumana sostenuta non è stata dimostrata e l'OMS ha dichiarato che non c'è nessun motivo per definire restrizioni aeree verso i Paesi che sembrano più colpiti.

Si può rimanere costantemente aggiornati seguendo siti quali ProMedMail, GAR - Disease Outbreak News e Flutrackers.
A presto per gli sviluppi del caso.

domenica 16 settembre 2012

Comunicare per la Salute Pubblica

È questo il sottotitolo prescelto per la seconda vita di PandemItalia!
Sì, dopo molto tentennamento ho deciso. PandemItalia torna a vivere. Ma con obiettivi differenti.
PandemItalia è  nato nel 2007 per offrire informazioni sulla preparazione e il controllo di un’eventuale pandemia influenzale. Nel 2009, con la diffusione pandemica del nuovo virus influenzale A/H1N1, PandemItalia segue costantemente il susseguirsi degli eventi. Cresce la popolarità del blog ma al contempo cresce la delusione per un'evento emergenziale come sempre gestito in maniera pessima sul versante comunicativo. Così, persa la motivazione e svanito l'entusiasmo iniziale, dopo oltre tre anni di lavoro ininterroto, PandemItalia chiude i battenti: è l'agosto del 2010.
Ora però la sentita necessità di approfondire la scienza della comunicazione del rischio mi ha motivato e mi ha fatto riconsiderare l'idea di ripristinare il blog e utilizzarlo al fine di diffondere conoscenze sulla comunicazione per la salute con particolare riferimento alla comunicazione utilizzata nella gestione e il controllo delle emergenze per la salute pubblica.
Perchè un blog sulla comunicazione per la salute pubblica?
Le ragioni sono varie. Anzitutto perchè in questi due anni ho consolidato la mia posizione lavorativa e mi sono ritrovato a lavorare sia a livello locale (Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano), sia a livello regionale (Agenzia Regionale Sanitaria) nell'area tecnica delle Vaccinazioni e delle Malattie Infettive. Quindi sono consapevole che potrò dedicare molto del mio tempo lavorativo ad approfondire tematiche pertinenti alle finalità del blog.
Inoltre, sempre in campo lavorativo, gli studi, la tanta formazione sulla comunicazione del rischio e il tentativo di metterne costantemente in pratica i princìpi sono valsi un importante riconoscimento a livello regionale: sono stato inserito nel GORES (Gruppo Operativo Regionale Emergenze Sanitarie) come esperto in Comunicazione del rischio (DPGR 60/2012). In caso di emergenza sanitaria sarò chiamato a dare il mio contributo come esperto nella specifica materia. Quindi è necessario che io continui ad approfondire costantemente l'argomento "Comunicazione del rischio". E cosa potrebbe essere più utile di una palestra come un blog? Del resto quando si decide di curare un blog ci si impegna a tenerlo aggiornato, a curarlo nei dettagli, ad approfondire gli argomenti trattati.
Per questi motivi PandemItalia subirà un cambio di rotta. Non più un blog dedicato alle pandemie influenzali ma un blog dedicato alla comunicazione per la salute pubblica. E la comunicazione per la salute, con tutte le sue declinazioni operative (Comunicazione del rischio, Crisis Communication, Advocacy, Outbreak Communication, Health Literacy, etc.), è una funzione trasversale a tante aree di lavoro nella Prevenzione collettiva: non solo Malattie Infettive e Vaccinazioni, ma anche Ambiente e salute, Screening oncologici, Epidemiologia, Promozione della Salute...
Quindi si ricomincia, con nuovi stimoli, nuovi obiettivi, rinnovato entusiasmo... Benvenuti (bentornati) su PandemItalia e buona lettura!

lunedì 28 giugno 2010

Letteratura scientifica: The price of poor pandemic communication

Il titolo dell'articolo di Thomas Abraham, recentemente pubblicato sul BMJ, dice tutto.
Interessante la considerazione introduttiva: "Il principale fallimento è stato questo: invece di utilizzare i principi e i metodi della comunicazione del rischio per facilitare la comprensione dei rischi di una pandemia influenzale nell'opinione pubblica gli esperti e i responsabili delle politiche sanitarie hanno usato un'altra forma di comunicazione, l'advocacy, che è finalizzata non tanto a facilitare la comprensione ma a convincere la popolazione a fare determinate azioni".
Consiglio la lettura dell'articolo (in lingua inglese): interessante.

Abraham T. The price of poor pandemic communication. BMJ 2010;340:c2952.

lunedì 17 maggio 2010

Effect Measure chiude!

Effect Measure chiude i battenti e il 16 maggio 2010 sarà ricordato come il giorno più triste per la blogosfera. Il web perde un riferimento essenziale. Tra i blog dedicati alle questioni di salute pubblica Effect Measure rappresentava un blog importante. Rispetto alla problematica "pandemia influenzale", alla quale Revere ha dedicato tantissimi post, EM è da considerarsi un blog essenziale. I numeri parlano chiaramente: 5 anni e mezzo di lavoro, 3 milioni di visite e 5,1 milioni di pagine visitate.
Le motivazioni alla base della chiusura sono espresse in modo semplice e molto chiaro:
"It's been a grand ride but to all things there is a season. It's time to
simplify my life... Now my time is getting short and I want to turn my attention to my
research, the other polar star of my life."
Quest'oggi non c'è più nessuno a Effect Measure e i vecchi padroni di casa hanno lasciato una nota appesa alla porta. Nella nota è segnalato l'indirizzo al quale i Reveres si ritroveranno occasionalmente in futuro: è l'indirizzo del blog The Pump Handle. Il riferimento, manco a dirlo, è all'epidemia londinese di colera del 1854 e al fondamentale apporto di John Snow, considerato il pioniere dell'epidemiologia.

Buon proseguimento Revere, grazie per il prezioso lavoro svolto.

martedì 6 aprile 2010

Epìcrisi sulle modalità di contrasto della pandemia influenzale 2009

Per fare chiarezza sulle azioni nazionali e internazionali messe in atto per fronteggiare la pandemia influenzale da virus H1N1. Per capire il perché di tanto allarme, a quanto pare ingiustificato, Dialogo sui Farmaci (di proprietà dell’Azienda Ulss 20 e dell’Azienda Ospedaliera di Verona) organizza il 13 Aprile 2010 il convegno “Epìcrisi sulle modalità di contrasto della pandemia influenzale 2009”, in Sala Marani, all’Ospedale Civile Maggiore, via S. Camillo de Lellis, Verona, ore 9,00 – 16,30.
Interverranno Donato Greco (ISS), Silvio Garattini (Istituto “Mario Negri”), Roberto Satolli (Zadig), Pierluigi Lo Palco (Università di Bari e ECDC), Stefania Salmaso (ISS), Michele Gangemi (ACP).
Peccato non poter essere a Verona in quella data. Spero che gli organizzatori abbiano previsto una modalità per rendere pubblici gli interventi.
La notizia qui.

mercoledì 3 febbraio 2010

Pandemia falsa... chi lo pensa è ignorante, scorretto e irresponsabile (e io concordo con l'OMS)

Per impegni personali non ho avuto tempo di aggiornare il blog di recente. Ma l'OMS è stata (e continua ad essere) pesantemente sotto attacco e il 22 gennaio ha pubblicato una dichiarazione forte e chiara a scanso di ulteriori equivoci: Statement of the World Health Organization on allegations of conflict of interest and 'fake' pandemic.
Rimandando al sito dell'OMS per la lettura integrale del documento di seguito riporto la traduzione di un estratto:
"Ulteriori affermazioni riguardanti la crazione da parte dell'OMS di una
falsa pandemia per portare benefici economici alle industrie [...del farmaco]
sono scientificamente sbagliate e storicamente scorrette.

  • Analisi di laboratorio hanno dimostrato come questo virus influenzale fosse geneticamente e antigenicamente molto differente da altri virus influenzali circolanti tra le persone.
  • Le informazioni epidemiologiche fornite da Messico, Stati Uniti e Canada hanno dimostrato la trasmissione da persona a persona.
  • Informazioni cliniche, specialmente dal Messico, indicavano che il virus
    era in grado di causare forme severe di malattia e decessi. Al tempo non era in atto una pandemia ma i dati, assemblati, diedero un forte segnale di allerta
    all'OMS e alle altre Istituzioni di Sanità Pubblica sulla necessità di prepararsi per una pandemia eventuale.
  • Nell'evoluzione della pandemia i clinici hanno identificato una forma molto severa di polmonite virale, rapidamente progressiva e frequentemente fatale, che non è usualmente registrata durante le epidemie influenzali stagionali. Sebbene questi casi fossero relativamente rari hanno imposto un pesante carico di lavoro per le unità di terapia intensiva.
  • La diffusione geografica è stata eccezionalmente rapida: Il 29 aprile 2009 l'OMS riportava casi confermati in 9 Paesi. Circa sei settimane dopo, l'11 giugno, l'OMS riportava casi accertati in 74 Paesi e in più di due regioni OMS. Questa globale diffusione ha condotto l'OMS ad innalzare la fase di allerta pandemica e, di consequenza, ad annunciare la pandemia influenzale. Il 1° Luglio i casi confermati erano segnalati da 120 Paesi.

Il mondo sta attraversando una pandemia reale. La descrizione di falsa pandemia è sbagliata e irresponsabile. Accettiamo volentieri ogni legittimo processo di revisione che possa mogliorare il nostro lavoro."

WHO statement on allegations of conflict of interest and 'fake' pandemic

lunedì 25 gennaio 2010

Altri interessanti blog

Nel corso dell'evento pandemico da nuovo virus influenzale A/H1N1 2009v si sono aggiunti gli interessanti contributi di altri blogger.
Segnalo due interessanti blog:
il primo è quello di Marcello Pucciarelli: Pandemica A(H1N1).
il secondo è quello di Claudia Grisanti: Swine flu in Italy. Dallo scarno profilo utente di blogger capiamo poco, ma una cosa importante si comprende: Claudia è una giornalista. E sta facendo un ottimo lavoro, basti pensare che nel giro di pochi mesi dalla sua creazione il blog Swine flu in Italy è già la fonte di riferimento italiana per l'importante blog H5N1.

Complimenti ad entrambi per l'ottimo lavoro svolto e buon proseguimento!

martedì 8 dicembre 2009

Una lettura per le feste!


Finalmente un giorno di festa!
A volta capita di leggere un articolo e di pensare: "bellissimo pezzo, avrei voluto scriverlo io!". Quando gli articoli li scrive Anna Meldolesi il pensiero è ricorrente! E darwinFlu si sta rivelando uno dei migliori blog dedicati all'informazione sulla pandemia influenzale.
Consiglio la lettura de "Il paese dei medici obiettori". Interessanti riflessioni sui medici che non si vaccinano. Nel testo troverete molti link a ulteriori interessanti letture, come questo articolo del Professor Massimo Galli scritto per il Corriere della Sera.

domenica 6 dicembre 2009

Pandemia e soldi bruciati

Quanto costa una pandemia influenzale?
Attualmente valgono le stime come questa, mentre ad emergenza terminata i costi potranno essere definiti con più chiarezza. La vaccinazione pandemica risulterà uno dei capitoli di spesa più importanti. Tra qualche mese, forse qualche anno, si comprenderà la valìdità delle scelte anche in relazione al rapporto costi sostenuti-benefici ottenuti.
Nel frattempo è lecito criticare solo per gli oltre 2 milioni di euro spesi per la campagna comunicativa con Topo Gigio... una somma ingente e in parte sprecata. Chi non ha visto il secondo spot del topo più famoso d'Italia? Quello che indicava la vaccinazione pandemica ai soggetti sotto i 65 anni e la vaccinazione stagionale ai soggetti sopra i 65 anni... dopo pochi giorni il messaggio comunicato è stato annullato dalla nuova ordinanza ministeriale. Soldi bruciati alla velocità di una firma (quella con cui il vice-ministro Fazio ha firmato la nuova ordinanza).
Di Topo Gigio, ovviamente, si sono perse le tracce.

sabato 28 novembre 2009

Letteratura scientifica: The Emotional Epidemiology of H1N1 Influenza Vaccination

In questo contributo al New England Journal of Medicine di Danielle Ofri si parla in modo molto interessante di "Epidemiologia emozionale".
Il punto di vista della collega ben evidenzia l'impatto emozionale che ogni emergenza di sanità pubblica si porta dietro. Una lettura interessante che permette di riflettere sulla centralità del ruolo della comunicazione del rischio nella gestione delle emergenze di sanità pubblica.
L'articolo termina così:
"Ogni clinico è, in qualche misura, un epidemiologo di base. Registriamo
l'andamento delle malattie mentre si difondono tra i nostri pazienti. Siamo
anche acuti osservatori del'epidemiologia emozionale, anche se spesso non ne
siamo pienamente consapevoli. Tenere sotto controllo l'epidemiologia emozionale,
nonchè l'epidemiologia della malattia e trattare entrambe con la stessa urgenza
è una modalità operativa essenziale per affrontare questa stagione
influenzale."

domenica 22 novembre 2009

La definizione di pandemia: facciamo chiarezza

Da qualche mese circola la notizia che l'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) all'inizio di maggio avrebbe cambiato di nascosto la propia definizione di pandemia per poter muovere l'allerta dalla fase 5 alla fase 6, cioè proclamare la pandemia. Chi diffonde questa notizia aggiunge di solito teorie complottistiche. L'OMS viene più o meno apertamente accusata di non essere neutra ma di avere rapporti poco chiari con i produttori di vaccini. Per esempio il titolo di un'intervista della rivista tedesca "Der Spiegel" a Tom Jefferson è "Un'intera industria è in attesa di una pandemia". E ci sono numerosi altri esempi (la TV tedesca ZDF, Arte, Cochrane Review, BMJ, LA7, ACP (=Associazione Culturale Pediatri) etc.
Non credo alle teoria complottistiche e la notizia non mi sembrava credibile, così ho cominciato ad indagare e ho pubblicato il risultato: WHO e la definizione di pandemia.

UlrikeS (vaccinfo.it)

lunedì 16 novembre 2009

Sandman sulla strategia italiana di comunicazione

Alcuni mesi fa era solo un sogno. Ma ora è realtà! Peter Sandman, uno che di comunicazione del rischio se ne intende molto, si è espresso sulle modalità comunicative delle Istituzioni sanitarie nazionali italiane. Il verdetto è, come immaginabile, negativo.
Su Darwin Flu ecco "La via italiana alla comunicazione del rischio".
Imperdibile!

domenica 15 novembre 2009

Comunicazione: buoni esempi e pessime azioni

L'ho già scritto su PandemItalia e lo ripeto: i giornali non devono essere considerati come fonti autorevoli se si vuole "conoscere per affrontare la pandemia".
Non è mai bene generalizzare. Cerco di evitare più possibile di farlo. Ma da quando seguo l'emergenza pandemica mi rendo sempre più conto di quale scarso apporto i giornali stiano dando nel corso dell'evento. Le inchieste sono assenti. Le redazioni sono sguarnite di esperti nel campo del giornalismo scientifico e salvo rarissime eccezioni pochi sono i giornalisti in grado di scrivere pezzi interessanti, pochissimi sono quelli che riescono a scrivere senza commettere almeno un'inesattezza.
Ho già avuto modo di sottolineare alcuni ottimi esempi di comunicazione e qui voglio ricordare Eugenia Tognotti, ogni cosa che scrive sulla pandemia influenzale è da me condivisa ed apprezzata (vedi quello che scrive qui).
Altro buon esempio di comunicazione è quello che fa ogni giorno l'ANSA: il punto regione per regione consente di essere costantemente aggiornati sui fatti, senza dover subire le sgangherate opinioni di esperti improvvisati.
Poi c'è il rammarico per quello che si legge sul 99% dei giornali. Le "sgangherate opinioni", per l'appunto. O semplicemente i superficiali approfondimenti e una generale incapacità di seguire la semplice regola dell'informarsi per informare: se sei un giornalista e il tuo obiettivo è di informare... la speranza è che ti informi prima di scrivere!
Sono il portavoce della Zona Territoriale 6 di Fabriano e ieri (sabato 14 novembre) sul Corriere Adriatico, la principale testata giornalistica delle Marche, il titolo di un articolo in cui si riportavano le mie parole era il seguente: "Due bambini contagiati dal virus".
Ora, il meccanismo è chiaro e l'ho capito perfettamente: chi scrive l'articolo non è colui che scrive il titolo dell'articolo. Però qui l'ignoranza è ingiustificabile. Chi ha scritto il titolo (caratteri cubitali, in cronaca locale) ignora che è in corso una pandemia; chi ha scritto l'articolo ignora che attualmente saranno decine e decine i bambini contagiati a Fabriano. Chi ha scritto il titolo ha contribuito ad innalzare l'ansia della popolazione che mi sembra stia crescendo di settimana in settimana. Creare titoli allarmistici: pessima azione di comunicazione.

venerdì 30 ottobre 2009

Halloween III


Foto: Lo Squal(ene)

Ebbene sì! Il terzo "Halloween" di PandemItalia!
Il tema è sempre il medesimo... l'orrore! E di orrori ce ne sono stati tanti nella gestione della pandemia!
Vi prego, durante questo fine settimana date libero sfogo alla segnalazione degli orrori pandemici attraverso i commenti.
Buon week-end di "paura"!

martedì 13 ottobre 2009

Marche in Salute: aggiornamento


Il sito Marche in Salute continua ad essere aggiornato.
La novità più rilevante è il lancio della campagna comunicativa della Regione Marche: "Nuova Influenza A/H1N1: con la Prevenzione combattiamo ad armi pari". Se a qualcuno non piace il "picchio samurai"... può prendersela anche con me (io dico che è molto meglio di topo Gigio... se non altro è più aggressivo!).
Tra le risorse degne di nota:
- l'aggiornamento delle attività regionali con l'inserimento delle indicazioni operative del Comitato Pandemico Regionale
- il Piano operativo per la risposta alla pandemia influenza nella Regione Marche che impegna 5 milioni di euro per la risposta alla pandemia influenzale

Anche la sezione dedicata agli operatori sanitari è stata migliorata con l'inserimento delle Linee guida regionali sui Dispositivi di Protezione Individuale e sui criteri di Triage.

lunedì 21 settembre 2009

Comunicazione... quale orrore.

Come mio solito in questo periodo. Una breve riflessione che fa seguito alle parole della sorella della seconda vittima della nuova influenza.
Ho visto in tv l'intervista alla sorella della donna morta in Sicilia. In estrema sintesi diceva questo:
1) mia sorella non aveva altre malattie croniche, era sana
2)grazie ai medici che l'hanno curata dando il 200%

Queste le comunicazioni istituzionali che sono apparse:
1) la donna soffriva già di problemi respiratori
2) sotto inchiesta i medici che l'hanno curata

Credo che sia semplicemente vergognoso, dover necessariamente tentare di far passare il messaggio comunicativo che l'influenza colpisca solo persone già malate e nascondere il fatto che una quota, seppur minima, di persone morirà nonostante il perfetto stato di salute.
Mostriamo tutta l'incapacità di comunicare con correttezza.
Mostriamo tutta l'incapacità di gestire la comunicazione dell'incertezza.
Mostriamo di voler far passare messaggi comunicativi forzati quasi a voler indottrinare le persone.
La gestione della comunicazione sta facendo acqua da tutte le parti. Spero ci si possa riprendere in tempo, prima che la fiducia nelle istituzioni declini completamente.