venerdì 28 marzo 2008

H5N1 e H3N2: dimostrato un caso di co-infezione

Uno studio presentato durante la recente Conferenza Internazionale sulle Malattie Infettive Emergenti ha confermato per la prima volta un caso di co-infezione da virus influenzali umani e aviari in una ragazzina indonesiana (Avian, human flu coinfection reported in Indonesian teen): sebbene alcuni ricercatori abbiano sollevato dubbi sul caso, lo studio ha rivelato la presenza di materiale genetico del virus umano A/H3N2 e di quello aviario A/H5N1; la presentazione clinica era tipica dell'influenza stagionale, con sintomi a carico della alte vie respiratorie ma torace negativo per la polmonite; nessun sintomo neurologico o gastrointestinale (tipici dell'H5N1).
Di seguito riportiamo l'abstract dello studio per chi fosse interessato allìapprofondimento.


Case report: Dual infection of H5N1 avian influenza and H3N2 human influenza in Jakarta Indonesia, April 2007
V. Setiawaty, K. N. A Pangesti, H. A. Prawestri, D. H. Mulyono, E. Burhan, Priyanti, E. R. Sedyaningsih.

Background
Human influenza A viruses are transmitted year round in Indonesia with a higher frequency
detected among patients with influenza-like illness during the rainy season. In 2005, the Ministry of Health established a referral system for patients with avian Influenza A virus (H5N1) infection and identified 113 patients with laboratory-confirmed disease between 2005 and 2007. We are reporting a case-report of a patient with simultaneous infection with avian (H5N1) and human influenza A (H3N2) virus infection.

Methods
In April 2007, a 16 year old female patient was hospitalized with respiratory illness at a referral hospital in Jakarta. A case investigation form was used to collect clinical and epidemiologic data and clinical samples were collected for hematological profile and as well as acute and convalescent antibody titers for H1, H3, and H5 antigen using HAI assays. Throat & nasal swab specimens were collected on the 6th day of onset, when she visited NIHRD laboratory and tested with real-time and gel-based RT-PCR for H1, H3 and H5 at NIHRD-MOH. Patient was hospitalized after results showed H5N1 positive infection. Specimens were sent to the Eijkman Institute for confirmation of PCR results and genetic sequence analysis.
Results
The patient presented with moderate symptoms of fever > 38°C, sore throat, cough, rhinitis, headache and myalgia, but no dyspnoea. The thrombocyte counts were 250,000 - 269,000 cells/mm3, leucocytes 4,700–5,800 cells/mm3, lymphocyte 31 – 44.7%. X ray and CT scan of thorax showed no pneumonia. PCR results were positive from throat and nasal swabs for influenza A (H3N2) and influenza A (H5N1) by real-time and gel based
RT-PCR. These results were confirmed by repeat testing at Eijkman. HAI antibody titers were negative for H3N2 and 1:10 for H5N1 from sera that was collected 6 days after onset of illness. HAI antibody titers from convalescence sera were 1:640 for H3N2 and negative for H5N1.

Conclusions
This is the first case-report of a human with both influenza A (H5N1) and influenza A (H3N2) co-infection. Such infections are of great concern due to the possibility of genetic reassortment leading to the emergence of a H5N1 strain that is more easily transmitted human to human and emphasizes the importance of advanced laboratory-based surveillance in geographic regions where both human and avian influenza viruses are co-circulating.

Preparazione pandemica

Il CIDRAP ha pubblicato una notizia sul rapporto periodico del Segretario alla Sanità relativo alle scorte di antivirali e vaccini (US has enough H5N1 vaccine for 13 million people) negli Stati Uniti;
Il Dipartimento della Salute USA intende includere nei piani di preparazione pandemica anche i media indipendenti e i blogger, eventualmente da introdurre 'embedded' nella diffusione controllata di notizie durante l'emergenza pandemica (HHS includes online services in pandemic communication drill);
Nella Conferenza Internazionale sulle Malattie Infettive Emergenti (Atlanta, 16-19 marzo 2008)è stata posta enfasi sul crescente numero di ceppi influenzali resistenti agli antivirali e sulla necessità di sviluppare e testare nuovi composti (Researchers warn of resistant flu, foodborne microbes); durante la stessa conferenza la dr.ssa Ilaria Capua ha enfatizzato la necessità di riconoscere il danno socio-economico dell'attuale panzoosi di influenza aviaria che ha messo in ginocchio l'economia di alcuni paesi del terzo mondo e distrutto una delle principali fonti di reddito e di alimenti proteici per milioni di poveri (Face up to socioeconomic toll of H5N1, experts urge).

La solita pessima informazione

Altro pessimo esempio di panico sostenuto da fonti giornalistiche. È accaduto recentemente in Canada, dove una coppia di turisti di ritorno dal Bangladesh con sintomi influenzali è stata ricoverata in ospedale (Travellers test negative for bird flu): un canale tv ha ripreso l'evento divulgando la notizia di una sospetta infezione da H5N1. La direzione dell'ospedale prima e le autorità locali successivamente sono intervenute per smentire l'accaduto.

domenica 23 marzo 2008

H5N1 Update - Settimana 12

Influenza Aviaria nell'uomo
VIETNAM, un ragazzo di 11 anni è morto dopo aver contratto l'H5N1 dal pollame (Avian influenza – situation in Viet Nam - update 5); dal 2003, in Vietnam sono stati ufficialmente riportati 106 casi umani di H5N1 di cui 52 fatali;

Influenza Aviaria negli animali
INDONESIA, comunicato stampa della FAO (Bird flu situation in Indonesia critical): la situazione epizootica nel paese è drammatica, e la diffusione e dispersione nell'ambiente del virus H5N1 è tale da assicurare ulteriori casi umani e fa persistere il rischio dell'emersione di una variante pandemica;
UCRAINA, rapporto all'OIE: nessun nuovo evento epizootico (Highly pathogenic avian influenza, Ukraine);
TURCHIA, rapporto all'OIE. nuovo evento epizootico nel pollame a Edirne, presso il confine con la Grecia (Highly pathogenic avian influenza, Turkey);
CINA, rapporto all'OIE: nuovo focolaio epizootico nel Guangdong (provincia meridionale che confina con Hong Kong) (Highly pathogenic avian influenza, China);
BANGLADESH, rapporto all'OIE: 65 nuovi focolai epizootici dall'inizio dell'anno, con circa 200.000 animali perduti (Highly pathogenic avian influenza, Bangladesh);
INDIA, il Bengala Occidentale ha scoperta un nuovo focolaio H5N1 nel pollame nel distretto di Malda (West Bengal expands culling zone to contain bird flu); è stato inoltre pubblicato un rapporto del ministero della Sanità sulla situazione in Bengala Occidentale (Government of India - Ministry of Health and Family Welfare - Status Report on Avian Influenza in West Bengal );
LAOS, il CIDRAP riporta la notizia diffusa da fonti giornalistiche di una nuova epizoosi nel paese asiatico (Turkey, Laos report more H5N1 in poultry);

Situazione in Hong Kong
Dal centro per la tutela della salute: 23 casi totali di pazienti ospedalizzati di cui 17 risultati negativi per l'influenza stagionale (Reports under influenza surveillance arrangement)

venerdì 21 marzo 2008

Italia VS Pandemia Influenzale: 0-1

“Once a pandemic begins it will be too late to accomplish the many activities required to minimize its impact. Therefore, planning and implementation of preparations must start now”
WHO, 2004

La regione Marche è una regione che nel campo della prevenzione non vanta un sistema virtuoso ma di certo non si attesta neppure tra le regioni peggiori. Le Marche hanno molti problemi nella preparazione pandemica, a cominciare dal piano regionale di preparazione e controllo di una pandemia influenzale. Un’unica frase è indicativa della situazione: “Si attesta inoltre che dalla presente deliberazione non deriva né può derivare alcun impegno di spesa a carico della Regione” (DGR n. 1371 del 26.11.2006). Al momento della deliberazione del piano questa affermazione risultava necessaria e mi rendo conto che se fosse stato previsto un impegno di spesa probabilmente il piano non sarebbe ancora stato deliberato. Il piano pandemico regionale è stato deliberato e al momento, nelle Zone Territoriali delle Marche, si sta cercando di dare attuazione alle indicazioni del piano regionale a costo zero. Non ci sono fondi per il potenziamento della sorveglianza virologica ed epidemiologica, non ci sono fondi per garantire azioni di comunicazione alla popolazione e non ci sono fondi per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, che peraltro nessuno si azzarderà a comprare, nell’attesa di una attivazione in tal senso della Regione. Nessuno mette in dubbio che nel momento del bisogno i fondi non mancheranno: il governo centrale garantirà gli antivirali e i vaccini (ovviamente non per tutti) e la Regione Marche non farà mancare il suo supporto. Ma c’è un problema: il momento del bisogno è un momento tardivo per prepararsi. In quel periodo ci sarà solo il tempo per dare delle risposte. Se le risposte non saranno preparate in modo adeguato in tempo di pace… in tempo di guerra sarà una totale disfatta.
Considerando che alcune regioni italiane non hanno ancora adempiuto il compito istituzionale della stesura del piano pandemico penso che la situazione nella regione Marche possa essere considerata nella media in Italia e questo è preoccupante:
Italia VS Pandemia Influenzale: 0-1

Spagna VS Pandemia Influenzale: 1-1

Fonte: Sole24ore Sanità

L’esercito spagnolo giocherà un ruolo chiave nella produzione di farmaci in caso di pandemia influenzale. A prevederlo è un accordo tra ministero della Salute e quello della Difesa secondo il quale istallazioni ubicate presso il Centro militare di farmacia della Difesa consentiranno di fabbricare tra gli 8 e i 10 milioni di compresse al mese, principalmente antivirali. L’investimento complessivo è di 1.185.000 euro (800mila dalla Difesa e 300mila dalla Sanità). Il protocollo firmato permetterà la fabbricazione di medicinali che si dovessero rendere necessari in caso di conflitti o catastrofi. Peccato che il primo compito del Centro, non appena avrà ottenuto l’autorizzazione dall’Agenzia spagnola dei farmaci, sarà la produzione di Oseltamivir, antivirale nei confronti del quale le resistenze dell’H5N1 e degli stessi ceppi virali umani attualmente circolanti, sono già comprovate… risorse sprecate per la preparazione pandemica?

Spagna VS Pandemia Influenzale: 1-1

Gran Bretagna VS Pandemia Influenzale: 1-0

Fonte: Sole24ore Sanità del 11-17 dicembre 2007

Per il ministro della Sanità britannica, Alan Johnson, una pandemia influenzale rappresenterebbe uno dei rischi più gravi che il Paese potrebbe trovarsi a fronteggiare. Fatti i debiti calcoli se la pandemia avesse un impatto severo e il tasso di attacco si aggirasse attorno al 50% della popolazione i decessi potrebbero raggiungere le 750.000 unità nel solo Regno Unito e il tracollo sarebbe inevitabile: l’assenza per malattia del 25% dei lavoratori provocherebbe una riduzione del PIL dai 3 ai 7 miliardi di sterline; le morti premature sarebbero causa di un’ulteriore riduzione, compresa tra 1 e 7 miliardi di sterline. Londra ha così deciso di prepararsi ad un’eventuale pandemia con un piano ambizioso: un accordo di prelazione del valore di oltre 155 milioni di sterline per 4 anni, siglato dal Dipartimento della Salute con due case farmaceutiche per la fornitura all’intera popolazione del vaccino pandemico, dal momento in cui sarà identificato il ceppo virale responsabile.
Non basta!
Il piano britannico prevede ulteriori contromisure:
- acquisto di 350 milioni di mascherine chirurgiche
- acquisto di 34 mila respiratori
- raddoppio dello stock di antivirali (per una copertura complessiva del 50% della popolazione)
- 14,7 milioni di antibiotici per i gruppi a rischio (necessari per il trattamento delle infezioni batteriche secondarie, possibili cause di complicazioni e decessi durante una pandemia influenzale).

Gran Bretagna VS Pandemia Influenzale: 1-0

domenica 16 marzo 2008

H5N1 Update - Settimana 11

Influenza Aviaria negli animali:
Nuovi focolai di H5N1 nel pollame in Vietnam, Turchia, Pakistan, India e di H5N2 LPAI in Repubblica Dominicana. Inoltre dal Vietnam è giunta una notifica immediata all'OIE di H5N1 HPAI, infezione fatale in alcuni zibetti (leggi qui e qui). A Hong Kong un falco pellegrino è stato rinvenuto morente e successive analisi hanno confermato l'infezione da H5N1 (leggi qui). In Bangladesh sono ormai 47 su 64 i distretti del paese che hanno registrato epizoosi H5N1 nel pollame ma nessun caso umano confermato fino a questo momento (leggi qui).
In Scozia è stato segnalato un sospetto focolaio di influenza aviaria (virus non ancora identificato) in un allevamento nei pressi di Edinburgo (leggi qui).

Influenza Aviaria nell'uomo:
In Egitto è stato confermato un nuovo caso umano in un bambino di 8 anni tuttora in trattamento (leggi qui). Il paese ha riportato complessivamente 47 casi umani di H5N1, di cui 20 mortali. In Indonesia otto persone residenti in un villagio nella provincia di Lampung (Sumatra) sono state ricoverate con sintomi febbrili e respiratori (leggi qui), dopo che il virus H5N1 ha ucciso un certo numero di polli poi consumati come pasto; ad oggi due casi sono stati confermati mentre altre 9 persone sono ancora in attesa degli esiti delle analisi.

Situazione ad Hong Kong (leggi qui e qui per i precedenti):
Una nota di aggiornamento e valutazione del rischio chiarisce che la situazione a Hong Kong sembra compatibile con una epidemia di influenza umana stagionale, come la si è vista in altre aree dell'emisfero settentrionale e non si ravvisano al momento particolari ragioni di preoccupazione. Il virus della SARS (SARS-CoV) e il virus A/H5N1 dell'influenza aviaria non sono coinvolti nelle morti dei tre bambini avvenute nei giorni scorsi. Il livello di allerta pandemico rimane immutato.
Il centro per la protezione della salute ha diffuso un comunicato nel quale si riferisce degli esiti delle analisi sui campioni virali provenienti dai due casi fatali pediatrici. Sono stati isolati virus influenzali umani stagionali A/H1N1 e A/H3N2 e la loro sequenza genetica non ha rivelato mutazioni / riassortimenti rispetto alle varianti circolanti nell'emisfero settentrionale.

Altre notizie:
Nel numero di questa settimana di Eurosurveillance è stato pubblicato un testo sulla preparazione pandemica in Austria (leggi qui).

giovedì 13 marzo 2008

Hong Kong: è influenza stagionale... si chiudono le scuole!


Aggiornamento sulla situazione in Hong Kong:
A seguito del decesso di 4 bambini ( 21 e 27 mesi 3 e 7 anni) per sindrome influenzale (H3/H1, e 258 casi di ILI al 13/3) le autorità di HK hanno deciso ieri di chiudere le scuole da oggi per una settimana, prima della settimana di chiusura per ferie pasquali. Si tratta di tutte le scuole materne ed elementari ed alcune scuole medie per un totale di 1700 scuole e 560.000 alunni (leggi qui).
Dunque la situazione ad Hong Kong è attribuibile all'epidemia stagionale di influenza umana, e molti esperti hanno escluso categoricamente che possa trattarsi di H5N1 (notizia peraltro già messa in chiaro dalle autorità che hanno reso pubblici i risultati delle analisi di laboratorio).
Il decesso dei quattro bambini non dovrebbe essere una notizia da prima pagina. Basta guardare a informazioni epidemiologiche come queste per capire che il fenomeno relativo alla mortalità infantile per polmonite ed influenza non è una novità: negli USA si sono contati 32 decessi pediatrici in tutta la stagione influenzale (dato aggiornato al 1° marzo). Secondo l'ultimo numero di MMWR le morti pediatriche associate ad influenza negli USA sono 41 e solo nell'ultima settimana si sono contati 8 decessi.
Ancora una volta la disinformazione ha avuto la meglio e sin dai primi momenti le maggiori agenzie giornalistiche hanno chiamato in causa l'influenza aviaria e la SARS: si tratta di giornalismo dannoso e inutile che porta ad un unico risultato: generare panico nella popolazione.
Sulla decisione di chiudere le scuole rimangono molti dubbi. Il lato positivo? Magari si capirà se nel picco dell'influenza stagionale la chiusura delle scuole possa essere utile o, al contrario dannoso (chiusura delle scuole... incapacità di controllare i contatti extrascolastici... aumento dei contagi?).
Un grazie a Claudio Po e Giuseppe Michieli per gli aggiornamenti ricevuti.

mercoledì 12 marzo 2008

Hong Kong: panico

In Hong Kong l'epidemia di influenza stagionale sta raggiungendo il suo picco e tre bambini sono deceduti in circostanze poco chiare. Tutti e tre erano stati ricoverati per sintomi influenzali e poi dimessi perchè considerati non gravi. Un successivo ricovero e la terapia intensiva non sono serviti a salvarli. Uno di loro ha sviluppato encefalite mentre un altro la sindrome di Reye.
Diverse scuole, asili, centri diurni per disabili sono stati colpiti da epidemie di influenza.
Dopo che la notizia delle morti è apparsa sui giornali una ondata di panico si è scatenata nella metropoli: riappaiono le scene del 2003 ai tempi della SARS, con gente che porta maschere, riunioni di emergenza del Consiglio Legislativo con relative roventi polemiche sulle scarse informazioni ufficiali e così via.
Le analisi preliminari avevano escluso l'influenza aviaria A/H5 nei tre casi, ma ora pare che le investigazioni non escludano alcuna ipotesi, SARS compresa.
Tutto ciò all'indomani di una dichiarazione di un esperto cinese (leggi qui e qui) rilasciata a margine della riunione ministeriale annuale (del governo centrale), nella quale ha sostenuto che il virus H5N1 ha subito alcune mutazioni (senza specificare quali) rendendolo più virulento e paventando il rischio di eventi di riassortimento aviario / umano durante l'attuale picco epidemico stagionale. La dichiarazione è stata ripresa per ben tre volte dalla Reuters causando la reazione del portavoce OMS Gregory Hartl, il quale ha detto che a suo avviso il virus H5N1 rimane letale di suo, mutazioni o no, e che non vede ragione di ulteriori allarmismi.
Nel frattempo il panico aumenta.
Le ultime dichiarazioni ufficiali dicono dell'instituizone di una commissione speciale di indagine presieduta da un noto epidemiologo che dovrà scoprire se e quale agente patogeno è coinvolto nei tre decessi, non escludendo un nuovo sottotipo di IA e la SARS (leggi qui).

lunedì 10 marzo 2008

H5N1 Update - Settimana 10

INFLUENZA AVIARIA NEGLI ANIMALI


BANGLADESH, aggiornamento dell'OMS (leggi qui): 46 i distretti su 64 che hanno riportato epizoosi di IA.


REGNO UNITO, nonostante la recente scoperta di un'oca infetta da H5N1, la DEFRA ha revocato alcune restrizioni al movimento di pollame nell'area del Dorset dove erano stati rinvenuti cigni morti (riserva di Abbotsbury) (leggi qui).


VIETNAM, l'epizoosi nel pollame ha raggiunto anche la provincia di Hanoi, che si unisce alle ormai dieci altri province settentrionali, centrali e meridionali finora colpite (leggi qui); preoccupante anche la riduzione dello stock di oseltamivir, in parte scaduto, poichè la rinnovata attività epizootica significherà quasi certamente nuovi casi umani, oltre ai quattro già ufficialmente dichiarati (leggi qui).

INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO

EGITTO, confermato il caso di un bambino di 11 anni e quello di una donna di 25 anni, deceduta. Finora il paese ha registrato 46 casi di cui 20 mortali; complessivamente dal 2003, nei 14 paesi colpiti da H5N1 nell'uomo, ci sono stati 371 casi di cui 235 deceduti; nel 2008, ad oggi, ci sono stati 22 casi di cui 18 mortali.


INDONESIA, un portavoce dell'OMS ha confermato le dichiarazioni dell'assistente del ministro della sanità indonesiano circa le analisi effettuate dai CDC su una dozzina di campioni virali A/H5N1 provenienti da alcuni casi umani e da animali, che fino a questo momento non dimostrerebbero eventi di adattamento genetico del virus all'uomo (leggi qui).

THAILANDIA, un uomo di 57 anni è sospettato di aver contratto l'IA (leggi qui).

giovedì 6 marzo 2008

Per riflettere


Ieri ho dedicato un post ad un articolo apparso sul Corriere della Sera alcuni giorni fa.
Di seguito riporto l'opinione di Giuseppe Michieli. Buona lettura!
Ho letto l'articolo. Non sono d'accordo con il tipo di argomentazioni usate per condannare l'OMS.
L'OMS - per sua natura - E' una organizzazione POLITICA, perchè il suo scopo E' POLITICO, vale a dire utilizzare tutti i mezzi per promuovere la salute umana nel mondo, mezzi economici, scientifici, di pressione sui governi e così via. Come parte dell'ONU, è finanziata dai maggiori 'azionisti' di quest'ultimo, ovvero gli USA, la Gran Bretagna, la Francia, il Giappone, la Cina e la Russia. Ora non ci si può aspettare che tutte le scelte dell'Assemblea Generale dell'OMS siano frutto unicamente di concreti dati scientifici, poichè la salute è centrale negli equilibri strategici mondiali.
Perchè altrimenti la crisi della SARS sarebbe iniziata proprio all'indomani dell'invasione dell'Iraq?
Oggi come ieri molte malattie compaiono e scompaiono, per esempio l'emersione di un tipo di Adenovirus 14 che causa polmoniti fatali nella metà dei colpiti (in USA, alcune caserme sono state colpite causando centiaia di infezioni e molti decessi); oppure la nuova emergenza XDR-TB, per nulla da sottovalutare. Oppure un nuovo ceppo di Ebola che causa una malattia molto diversa da quella dei suoi predecessori.
La pandemia influenzale ci sarà, prima o poi. Così ci dice la storia.
Se sarà l'H5N1 o l'H2N2 (secondo la teoria del riciclo antigenico) non lo sappiamo.
Si sa solo che è necessario un maggiore investimento dei governi mondiali sulla questione delle malattie infettive, della ricerca sugli agenti antivirali e sui metodi di sviluppo e produzione di vaccini con maggiore velocità rispetto ad oggi. Questi argomenti mal si adeguano al consueto leit-motiv del controllo della spesa pubblica e della partnership pubblico-privato.
Di fronte ad un potenziale evento catastrofico le contromisure devono essere adeguate (come insegna l'esperienze della II Guerra Mondiale), e soltanto con uno sforzo comune e specifico si può sperare di ridurre il danno.
Ora anche il prof Robert Webster (che forse è uno dei maggiori virologi specializzati in influenza del mondo, con monumentali ricerche pubblicate) dice che è un po' più tranquillo rispetto a due/tre anni fa circa l'H5N1 e proprio lui fu uno dei primi a suonare l'allarme già nel 1996 quando a Hong Kong apparve per la prima volta in modo massivo questo virus. Webster giunse a predire una pandemia che poteva spazzar via fino a un terzo della popolazione mondiale (vedi a questo scopo il sito del dr Mark Siegel, che ha scritto un libro su questo argomento), e suoi scritti accompagnarono la presentazione delle nuove molecole neuraminidasi inibitori nel 1999 (vedi un numero monografico di Scientific American). Oggi proprio lui dice che è meno preoccupato... Cosa dobbiamo pensare? Che si sbagliava? Mah. Lui ne saprà certo più di noi, vista la caratura dei suoi studi.
Ma il virus H5N1 continua a circolare, e a mutare incessantemente, in Egitto come altrove.
L'Italia - come altri paesi - farebbe bene a non dimenticare le emergenze infettivologiche (ultima esperienza, la chikungunya), lasciando perdere progetti faraonici e investendo in ricerca e potenziamento dei centri ospedalieri.
L'IA non è scomparsa, neppure in Italia, tanto che abbiamo avuto una ventina di epizoosi da H5N2 / H7N3 in pianura padana, ultima a febbraio.

mercoledì 5 marzo 2008

Le epidemie mancate: ennesimo stupido luogo comune


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Il 3 marzo il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo dal titolo Le epidemie mancate”.
Il sunto dell’articolo è il seguente: l’OMS ha lanciato l’allarme pandemia influenzale nel 2005 e in tre anni la temuta pandemia non è insorta, la trasmissione interumana del virus H5N1 non è stata ancora dimostrata e l’aviaria resta un problema di natura veterinaria. Anche l’emergenza BSE del 2001 e l’emergenza SARS del 2003 si sono rilevate infondate.
In riferimento all’Aviaria e al rischio pandemia ecco cosa è stato scritto (estratto):

Dal novembre del 2003, la presunta big influenza ha contagiato 369 persone uccidendone 234. La maggior parte in Vietnam, Indonesia, Egitto, Thailandia e Cina. Si è fermata all'Azerbaijan e alla Turchia, dunque alle porte dell'Europa, non è riuscita a fare breccia nei Paesi dove condizioni igieniche e qualità dei sistemi sanitari sono migliori. La trasmissione interumana, che avrebbe potuto dare il via all'ondata contagiosa, non è mai stata dimostrata. Il virologo Fernando Dianzani ritiene che molto difficilmente l'H5N1 potrà scatenare la nuova pandemia perché non possiede le caratteristiche per saltare da uomo a uomo: «La prudenza era doverosa ma ora possiamo dire che abbiamo esagerato nell'annunciare la catastrofe. Predire l'arrivo di una pandemia da H5N1 è un'illazione che non si basa su dati concreti. Fino a questo momento il virus aviario non si è ricombinato con quello umano, non ha cioè scambiato pezzi di genoma, evento che avrebbe determinato un reale pericolo». E allora, a cosa attribuire l'enfasi con cui le autorità scientifiche internazionali, Oms in testa, hanno lanciato e rilanciato allarmi? Ha le idee chiare Maria Rita Gismondo, microbiologa dell'ospedale Sacco: «Dietro fenomeni come questi si celano grossi appetiti industriali. C'è chi ha interessi diversi dalla tutela della salute. Pensiamo a quelli commerciali. Bisognerà poi riconsiderare le modalità di diffondere informazioni. Coinvolgere la popolazione fin da subito significa seminare panico». Andrebbe bocciata anche l'Oms? La microbiologa insiste: «E' un'istituzione politicizzata: quando c'è di mezzo la salute non bisognerebbe muoversi in base a opportunità e pressioni industriali».


Da quando lavoro nella Sanità Pubblica comprendo che anche il migliore dei quotidiani può veicolare dubbi e incertezze completamente sconnesse dalla realtà dei fatti.
Peraltro questo tipo di notizia non è affatto nuovo. In molti hanno espresso le stesse perplessità (vedi qui e qui … su internet si trovano pagine simili con molta facilità) e la convinzione che l’OMS sia responsabile della creazione di emergenze sanitarie inesistenti, o quantomeno gonfiate ad arte, è divenuto un luogo comune.
Come sempre non mi soffermerò su SARS e BSE, credo tuttavia che molto potrebbe essere detto. È mio interesse, invece, ribadire che certi luoghi comuni sono del tutto inutili e per certi aspetti possono risultare dannosi.
Rispetto alla previsione dell’OMS: l’OMS ha chiaramente dichiarato che una pandemia influenzale ci sarà ma nessuno sa quando si verificherà. Non c’è alcun errore in questa previsione né alcuna predizione è andata disattesa: una pandemia influenzale non si è ancora verificata ma nessuno può escludere che la prossima pandemia insorga domani, dopodomani o tra 10 anni. L’unico dato di fatto è che l’Oms non ha mai stabilito una data certa; da alcuni anni parla di evento probabile e il concetto di probabilità si discosta nettamente dal concetto di certezza. Del resto un evento pandemico diviene certo nel lungo periodo. Nell’ultimo secolo si sono succedute tre pandemie influenzali e nel 2008, a distanza di 40 anni dall’ultima pandemia, non si capisce perché non debba essere considerato legittimo allertare i sistemi sanitari affinché prendano in considerazione la possibile insorgenza di una pandemia influenzale e si preparino per affrontare l’impatto che una pandemia creerebbe. Della ciclicità degli eventi pandemici influenzali abbiamo già parlato e chi volesse approfondire questo argomento può leggere qui e qui.
Non è stata la “big influenza” a contagiare 369 persone. Big influenza è il termine che genericamente viene adottato per riferirsi ad una pandemia influenzale (generalmente utilizzato per riferirsi alla pandemia del 1918). L’H5N1 e gli altri virus aviari potenzialmente pandemici non hanno ancora compiuto il salto di specie, non si sono ancora dimostrati capaci della trasmissione interumana che garantirebbe il propagarsi di un’epidemia influenzale su scala mondiale nell’uomo. Alcuni giornalisti non capiscono ancora che parlare di virus influenzali aviari e virus influenzali umani è come parlare di pere e mele... cose diverse!
Il virologo Dianzani sembra non essere a conoscenza degli studi microbiologici sui virus influenzali aviari né tantomeno delle caratteristiche dei virus influenzali e delle loro capacità di trasformazione, fatto assai strano per un virologo; ad esempio è noto che la ricombinazione genomica non è l’unico meccanismo responsabile dell’emergenza di nuove varianti virali con potenziale pandemico.
Non dimentichiamo inoltre che la psicosi generata nella popolazione nel 2005 per l’emergenza aviaria è chiaramente attribuibile ai mass media e alla copertura mediatica inopportuna che le notizie legate all’aviaria hanno suscitato. Se la solita e inopportuna cassa di risonanza mediatica avesse evitato di rumoreggiare in modo dissonante e sgangherato l’allarme dell’OMS avrebbe semplicemente generato le reazioni per cui è stato lanciato: una maggiore attenzione dei governi e dei sistemi sanitari alla preparazione ad un’eventuale pandemia influenzale.
Secondo Maria Rita Gismondo “bisognerà riconsiderare le modalità di diffondere informazioni. Coinvolgere la popolazione fin da subito significa seminare panico”.
Credo che ci sia modo e modo per coinvolgere la popolazione e c’è di più: lungi dall’essere dannoso, il coinvolgimento attivo della popolazione è considerato uno dei pilastri della cosiddetta Public Health Emergency Preparedness, ovvero la capacità della sanità pubblica di rispondere alle emergenze. Se dovesse insorgere una pandemia influenzale l’educazione della popolazione, una corretta comunicazione del rischio e il coinvolgimento attivo della popolazione stessa sarebbe fondamentale. Siamo molto lontani da tutto questo e certi luoghi comuni potrebbero risultare estremamente dannosi.

lunedì 3 marzo 2008

Cina: no H2H


H2H, acronimo orribile che significa "human to human" e che in questo blog è da intendersi principalmente riferito alla trasmissione interumana dei virus influenzali aviari.
In poche occasioni si è parlato di H2H, mentre la B2H (bird to human) rimane al momento la regolare modalità di trasmissione dei virus aviari all'uomo: l'uomo si contagia per gli stretti contatti con animali infetti.

In Cina la situazione attuale non sembra distanziarsi dalla regola: il rappresentante OMS per l'area est-Asia, Hans Troedsson, ha recentemente rassicurato sugli ultimi casi umani di IA in Cina: a sua avviso i tre recenti casi - tutti epidemiologicamente distinti - non rappresentano istanze di trasmissione interumana ma tipici esempi di contatto animale-uomo (B2H); non ci sono altresì segni di infezioni umane diffuse. Durante queste ultime settimane il clima in Cina è stato particolarmente freddo, cosa che ha certamente aiutato il virus a mantenersi attivo nell'ambiente (Fonte: Reuters).

India: ben fatto!


La FAO ha riconosciuto gli sforzi condotti dall'India nel contenimento dell'epizoosi che ha colpito il mese scorso lo stato orientale del Bengala, causando la più grave moria di pollame che il subcontinente abbia mai sperimentato sin dall'inizio della panzoosi H5N1 nel 2003, che ha costretto alla distruzione di quasi quattro milioni di capi di pollame, appartenenti a piccole aziende a conduzione familiare, con grave danno economico e sociale. Tuttavia l'agenzia ONU per l'alimentazione chiede all'India di non abbassare la guardia perchè il virus è sicuramente ancora disperso nell'ambiente e può riemergere in qualunque momento o rientrare attraverso le frontiere del Bangladesh, dove sono ormai 46 i distretti colpiti dalla malattia (Fonte: CIDRAP).

A proposito di influenza umana...


Secondo il rapporto settimanale dell'EISS (European Influenza Surveillance Scheme) l'attività dei virus influenzali in Europa continua, con predominanza di ceppi di tipo B e A/H1N1. L'incidenza delle sindromi influenzali appare aver raggiunto il suo picco in quasi tutti i paesi EU e inizia a intravvedersi una lieve riduzione. In 15 paesi si è inoltre rilevata la presenza di ceppi di A/H1N1 resistenti all'oseltamivir.
Secondo l'aggiornamento OMS l'attività dei virus influenzali rimane pressochè invariata nella maggior parte dei paesi dell'emisfero settentrionale, predominanza di isolamenti di virus A/H1N1 con crescente incidenza di ceppi B e in minor misura A/H3N2.
Anche il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato la sua newsletter settimanale: oltre al riassunto della situazione corrente per l'influenza stagionale e aviaria, è presente un commento su uno studio di valutazione degli scenari pandemici per lo sviluppo di piani di protezione nazionale. Lo stesso ECDC ha pubblicato l'aggiornamento settimanale sul numero di virus A/H1N1 resistenti all'oseltamivir. Dei 66 campioni analizzati in Italia, nessuno finora è risultato resistente. Anche l'OMS ha rilasciato un aggiornamento sui virus H1N1 resistenti (leggi qui).

H5N1 Update - Settimana 9

INFLUENZA AVIARIA NEGLI ANIMALI

TURCHIA. Pubblicato un rapporto OIE sull'epizoosi nella provincia di Sinop.

PAKISTAN. Pubblicato un rapporto OIE sull'epizoosi a Karachi, nella provincia del Sindh.

BANGLADESH. Sono ormai 46 su 64 i distretti del paese che hanno registrato epizoosi di influenza aviaria H5N1. Fino a questo momento, nessun caso umano accertato (rapporto OMS).

INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO

EGITTO. L'OMS ha confermato un caso umano di influenza aviaria A/H5N1 in una bambina egiziana di 4 anni, tuttora ospedalizzata. Si tratta del 44mo caso riportato dal paese, che ha anche sofferto 19 decessi (fonte: OMS).
Aggiornamento 05.03.2008
Due nuovi casi umani di influenza aviaria in Egitto: una donna di 25 anni è stata ricoverata il 27 febbraio e pochi giorni dopo è morta (fonte: OMS), mentre un ragazzo di 11 anni di Menofya è stato ricoverato dopo aver contratto il virus H5N1 (fonte: REUTERS).