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giovedì 25 ottobre 2012

Vaccini sotto attacco

Le notizie degli ultimi giorni preoccupano alcuni, infastidiscono altri, come il sottoscritto.
Quando si parla di vaccinazioni si parla di una delle più efficaci misure preventive di cui la sanità pubblica sia dotata. Eppure una parte della popolazione è contraria alle vaccinazioni. Non entro nel merito delle polemiche e delle motivazioni degli "anti", nè in una strenua difesa delle vaccinazioni, anche se avrei parecchie argomentazioni in tal senso.
Mi limito a segnalare come i media stanno trattando l'argomento vaccini, in modo che rimanga traccia sul blog di quanto e come si sta comunicando in questi giorni. Di seguito alcuni link interessanti.

Bloccati oltre due milioni di vaccini (fonte: laRepubblica.it)
Vaccini, bloccate altre 487 mila dosi (fonte: laRepubblica.it)
Disastro vaccinale (fonte: laRepubblica.it)

Si fa mensione anche del problema emerso nella produzione di alcuni lotti di esavalente (vaccino anti-difterite, tetano, pertosse, poliomielite, haemophilus influenzae, epatite B) e in questo caso personaggi come Roberto Gava, medico guru del movimento antivaccinale, cavalcano l'onda rilanciando un'informazione parziale e faziosa, mentre l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) pubblica un comunicato stampa dal quale si evince che nessuno dei lotti incriminati è stato distribuito in Italia.

Peraltro il problema dei lotti di vaccino che non superano i controlli di sicurezza aziendali è un "non problema" per definizione. Su un certo numero di vaccini si evidenzia un problema critico e per la sicurezza del cittadino se ne blocca la distribuzione e il successivo utilizzo... dove sarebbe il problema?

Il problema in questi giorni è il solito: la comunicazione. L'adesione alla campagna antinfluenzale stagionale è da due anni a questa parte in flessione costante. La carenza di vaccino determinerà un'ulteriore flessione ma quel che è peggio contribuirà, con molta probabilità, a ridurre il livello di fiducia nelle vaccinazioni in generale.
E se invece di criticare le aziende produttrici il Ministro Balduzzi cogliesse l'occasione per spiegare agli italiani come funziona il complesso meccanismo dei controlli di sicurezza dei vaccini?

venerdì 28 settembre 2012

Nuovo coronavirus: Rapid Risk Assessment dell'ECDC

L'ECDC ha pubblicato ieri il primo documento di valutazione del rischio relativo ai casi di infezione da nuovo coronavirus emersi nel corso dell'estate (leggi il documento).
Il documento può essere così riassunto:
 - il nuovo coronavirus non è geneticamente simile al coronavirus responsabile dell'epidemia di SARS del 2003;
 - a oggi non c'è evidenza di trasmissione interumana del nuovo coronavirus;
 - fonte di infezione, serbatoio di infezione, via di trasmissione, periodo di incubazione, virulenza e patogenicità sono ancora elementi non noti; non si può escludere che si tratti di una zoonosi, ovvero una malattia trasmessa all'uomo da qualche animale;
 - il fatto che in tre mesi siano stati diagnosticati solo due casi deporrebbe per un virus con scarse capacità di trasmissione interumana.

In sostanza è possibile affermare che la valutazione del rischio prodotta dall'ECDC, e basata sulle informazioni inizialmente disponibili, descrive la situazione come a basso rischio per la salute pubblica.

Nessuna restrizione ai viaggi da e per l'Arabia Saudita. Per i viaggiatori che desiderino informarsi meglio si rimanda al sito dell'OMS.
 
Fonte: ECDC website

 

martedì 25 settembre 2012

Ripartiamo dall'ABC

Se qualcuno sentisse la necessità di approfondire l'argomento relativo all'utilizzo efficace della comunicazione in caso di emergenza il documento "Effective Media Communication during Public Health Emergencies (A WHO Handbook)" è un must! Tutti i principi della comunicazione del rischio sono ben riportati... buona lettura!

E' di nuovo SARS... Torna l'incubo SARS... La SARS è tornata...

Mi aspetto che da un giorno all'altro questo tipo di titoli di giornale comincino a comparire in rassegna stampa.
E in effetti è stato isolato un nuovo coronavirus (l'agente patogeno reponsabile della SARS) in due casi che non hanno nessuna correlazione tra loro se non i virus responsabili delle infezioni le cui sequenze nucleotidiche sarebbero sovrapponibili. Le indagini epidemiologiche effettuate dall'Health Protection Agency del Regno Unito avrebbero escluso la presenza di casi secondari. Tutto questo tradotto in un linguaggio comprensibile significa che:
1. è emerso un nuovo coronavirus, lo stesso tipo di virus che nel 2002-2003 fu la causa della ben nota epidemia di SARS. In questo caso il virus sarebbe nuovo rispetto a quello del 2003, questo può voler dire diverse cose: diversa virulenza? diverso tasso d'attacco? diversa diffusione?
2. il fatto che in contesti differenti (In Inghilterra un caso importato dal Quatar e in Olanda, in un cittadino dell'arabia Saudita) siano stati riscontrati due virus praticamente identici fa pensare che il virus si stia diffondendo. In realtà i casi colpiti dalla malattia erano tutti residenti o provenienti da Paesi mediorientali, ma la diagnosi di laboratorio, per entrambi, è stata eseguita dall'HPA e dall'Erasmus Medical Centre olandese.
4. ulteriori fonti segnalano che il cittadino proveniente dal Quatar era stato in Arabia Saudita pochi giorni prima l'insorgenza dei sintomi. Questo limiterebbe la sede geografica della diffusione virale alla sola Arabia Saudita.
3. il fatto che non ci siano casi secondari (casi di infezione nei contatti stretti dei pazienti o negli operatori sanitari che hanno gestito i pazienti, è un buonissimo motivo per ritenere che questo coronavirus non sia particolarmente contagioso.
4. sull'aggressività non possiamo esprimerci, ancora pochi dati a disposizione.

Gli aggiornamenti ufficiali che il Ministero della Salute trasmette agli assessorati regionali si trovano nella pagina web "Eventi epidemici all'estero". Questo è quanto è stato  trasmesso in giornata, con la descrizione della situazione, aggiornata alla data di ieri, 23 settembre 2012 (leggi l'aggiornamento).

Per ora una trasmissione interumana sostenuta non è stata dimostrata e l'OMS ha dichiarato che non c'è nessun motivo per definire restrizioni aeree verso i Paesi che sembrano più colpiti.

Si può rimanere costantemente aggiornati seguendo siti quali ProMedMail, GAR - Disease Outbreak News e Flutrackers.
A presto per gli sviluppi del caso.

lunedì 17 maggio 2010

Effect Measure chiude!

Effect Measure chiude i battenti e il 16 maggio 2010 sarà ricordato come il giorno più triste per la blogosfera. Il web perde un riferimento essenziale. Tra i blog dedicati alle questioni di salute pubblica Effect Measure rappresentava un blog importante. Rispetto alla problematica "pandemia influenzale", alla quale Revere ha dedicato tantissimi post, EM è da considerarsi un blog essenziale. I numeri parlano chiaramente: 5 anni e mezzo di lavoro, 3 milioni di visite e 5,1 milioni di pagine visitate.
Le motivazioni alla base della chiusura sono espresse in modo semplice e molto chiaro:
"It's been a grand ride but to all things there is a season. It's time to
simplify my life... Now my time is getting short and I want to turn my attention to my
research, the other polar star of my life."
Quest'oggi non c'è più nessuno a Effect Measure e i vecchi padroni di casa hanno lasciato una nota appesa alla porta. Nella nota è segnalato l'indirizzo al quale i Reveres si ritroveranno occasionalmente in futuro: è l'indirizzo del blog The Pump Handle. Il riferimento, manco a dirlo, è all'epidemia londinese di colera del 1854 e al fondamentale apporto di John Snow, considerato il pioniere dell'epidemiologia.

Buon proseguimento Revere, grazie per il prezioso lavoro svolto.

lunedì 29 marzo 2010

Un po' di chiarezza sulle dosi di vaccino "disprezzate"

Con l'Ordinanza n. 3798 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha definito alcune "Disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)".
Nell'Ordinanza si autorizzava il direttore generale della prevenzione sanitaria del Dipartimento prevenzione e comunicazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali... anche esercitando diritti di prelazione gia' acquisiti presso produttori farmaceutici per contrastare altri tipi di pandemie influenzali con produttori farmaceutici, ad acquisire in termini di somma urgenza la fornitura di dosi di vaccino, farmaci antivirali ed i dispositivi di protezione individuale necessari per assicurare la vaccinazione delle categorie sensibili e comunque di almeno il quaranta per cento della popolazione residente nel territorio nazionale.

Ora c'è una nuova Ordinanza, sempre firmata da Berlusconi, la n. 3860 del 17 marzo 2010 "Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)."
La nuova Ordinanza stabilisce che "l'autorizzazione all'acquisto di cui all'art. 1, comma 1, dell'Ordinanza n. 3798 e' rideterminata quantitativamente nella misura massima indicata nella nota dell'Istituto superiore della sanita' indicata in premessa."

E in premessa è riportato quanto indicato dall'ISS e cioè: «il quantitativo di vaccini pandemici ancora disponibili nel nostro Paese (circa 8 milioni di dosi) e' piu' che sufficiente a limitare gli effetti negativi di un'eventuale, ulteriore circolazione di A/H1N1 2009 almeno sino all'inizio della prossima stagione influenzale».

Dunque non si parli più di 24 milioni di dosi acquistate. Ne sono stati acquistati 8 milioni e questi ci bastano! Sono state somministrate circa 1 milione di dosi di vaccino e le dosi "sprecate", dunque sarebbero pari a sette milioni. Poi mi risulta che i vaccini siano già stati ritirati in buona parte dalle Regioni e sul destino delle dosi ritirate non c'è molta chiarezza. Un'ipotesi è che siano destinate a quei Paesi nei confronti dei quali l'Italia ha qualche dovere nell'erogare aiuti umanitari che, in questo caso, non si tradurrebbero in beni di prima necessità ma in dosi di vaccino pandemico (si tratta pur sempre di aiuti... no?!). Quello che è certo è che nelle Regioni è rimasta una quota di vaccini pari a circa il numero di quelle già somministrate. Questo milione di dosi mantenute sul territorio probabilmente non verranno mai utilizzate entro la data di scadenza dei lotti (che dovrebbe essere quella del 31 luglio 2010), ma un conto sono le 23 milioni di dosi sprecate dell'immaginario collettivo, altra cosa è il reale numero di dosi "sprecate" che, a questo punto, è molto più corretto stimare in numero compreso tra 1 e 7 milioni.
Poi ci sarebbe da dire qualcosa sul termine "dosi sprecate". Le dosi, nella realtà dei fatti, non sono state "sprecate"... sono state semmai "disprezzate", in primis da operatori sanitari disinformati che hanno insinuato il dubbio nella popolazione di per sè già particolarmente confusa. Se c'è stato spreco quello spreco non è imputabile a chi ha messo a disposizione una risorsa preventiva ma a chi su quella risorsa ha sputato, preferendo correre il rischio sanitario di essere infettati dal nuovo virus influenzale A/H1N1 2009.

venerdì 12 marzo 2010

6 decessi per nuova influenza in Italia... a chi importa?

I morti per nuova influenza non fanno più notizia. Così ci si dimentica che il virus influenzale pandemico è ancora circolante e che causa ancora dei decessi.
La cosa che mi ha più colpito è che i 6 morti per influenza registrati in Italia nell'ultima settimana sono morti di serie B e non hanno diritto di salire agli onori delle cronache.
Meglio così se questo meccanismo tutelasse gli italiani dal solito clamore mediatico che accompagna ogni emergenza sanitaria. Purtroppo quando non c'è interesse mediatico sembra non esserci alcuna capacità di penetranza nelle famiglie italiane e nei meccanismi decisionali, per cui la vaccinazione con vaccino pandemico, ancora disponibile in tutta la penisola, continua ad essere snobbata... "tanto la pandemia era una bufala", come penseranno i molti cittadini confusi.
Per di più chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione italiana (leggasi Ministero della Salute) ha deciso che parlare ancora di pandemia e promuovere ancora la vaccinazione pandemica è assolutamente fuori luogo. Così anche il sito internet ministeriale risulta non aggiornato... chi deciderà di accedere oggi alla sezione web dedicata alla pandemia influenzale noterà che la pagina è aggiornata alla quinta settimana (1-7 febbraio 2010), i morti segnalati sono ancora 229... del resto a chi importa che siano morti altri 6 italiani con diagnosi certa di nuova influenza!
Lo ripeto fino allo sfinimento: i 6 decessi registrati in Italia, i 4 morti francesi, i 2 morti tedeschi, etc. (vedi qui) sono morti inaccettabili, per la possibilità di accedere ad un vaccino efficace e sicuro ma purtroppo diffusamente snobbato.
Quando a snobbare il vaccino è la popolazione generale si possono cercare mille responsabilità e centinaia di attenuanti. Ma quando sono le istituzioni sanitarie che deliberatamente decidono di smettere di promuovere un'azione preventiva allora questo è deprecabile.
I soliti CDC siano di esempio per il nostro Ministero della Salute... nell'aggiornamento del 5 marzo i CDC raccomandano la vaccinazione anti-influenzale come la principale azione per prevenire l'influenza. I CDC incoraggiano chiunque voglia essere protetto contro il virus pandemico a sottoporsi a vaccinazione con l'inclusione degli anziani sopra i 65 anni. La stessa vaccinazione è considerata importante anche per i soggetti che siano a rischio per la presenza di patologie croniche quali asma, broncopneumopatia cronico ostruttiva, diabete, malattie cardiache o neurologiche e la gravidanza.

mercoledì 3 febbraio 2010

Pandemia falsa... chi lo pensa è ignorante, scorretto e irresponsabile (e io concordo con l'OMS)

Per impegni personali non ho avuto tempo di aggiornare il blog di recente. Ma l'OMS è stata (e continua ad essere) pesantemente sotto attacco e il 22 gennaio ha pubblicato una dichiarazione forte e chiara a scanso di ulteriori equivoci: Statement of the World Health Organization on allegations of conflict of interest and 'fake' pandemic.
Rimandando al sito dell'OMS per la lettura integrale del documento di seguito riporto la traduzione di un estratto:
"Ulteriori affermazioni riguardanti la crazione da parte dell'OMS di una
falsa pandemia per portare benefici economici alle industrie [...del farmaco]
sono scientificamente sbagliate e storicamente scorrette.

  • Analisi di laboratorio hanno dimostrato come questo virus influenzale fosse geneticamente e antigenicamente molto differente da altri virus influenzali circolanti tra le persone.
  • Le informazioni epidemiologiche fornite da Messico, Stati Uniti e Canada hanno dimostrato la trasmissione da persona a persona.
  • Informazioni cliniche, specialmente dal Messico, indicavano che il virus
    era in grado di causare forme severe di malattia e decessi. Al tempo non era in atto una pandemia ma i dati, assemblati, diedero un forte segnale di allerta
    all'OMS e alle altre Istituzioni di Sanità Pubblica sulla necessità di prepararsi per una pandemia eventuale.
  • Nell'evoluzione della pandemia i clinici hanno identificato una forma molto severa di polmonite virale, rapidamente progressiva e frequentemente fatale, che non è usualmente registrata durante le epidemie influenzali stagionali. Sebbene questi casi fossero relativamente rari hanno imposto un pesante carico di lavoro per le unità di terapia intensiva.
  • La diffusione geografica è stata eccezionalmente rapida: Il 29 aprile 2009 l'OMS riportava casi confermati in 9 Paesi. Circa sei settimane dopo, l'11 giugno, l'OMS riportava casi accertati in 74 Paesi e in più di due regioni OMS. Questa globale diffusione ha condotto l'OMS ad innalzare la fase di allerta pandemica e, di consequenza, ad annunciare la pandemia influenzale. Il 1° Luglio i casi confermati erano segnalati da 120 Paesi.

Il mondo sta attraversando una pandemia reale. La descrizione di falsa pandemia è sbagliata e irresponsabile. Accettiamo volentieri ogni legittimo processo di revisione che possa mogliorare il nostro lavoro."

WHO statement on allegations of conflict of interest and 'fake' pandemic

giovedì 31 dicembre 2009

Non dimentichiamo l'H5N1

Un errore da non commettere: dimenticare l'H5N1.
Ad aiutarci nel non abbassare la guardia ci pensa l'OMS, che ripropone il numero cumulativo dei casi di Influenza aviaria con i relativi decessi: i dati sono aggiornati al 30 dicembre 2009.
Colpisce particolarmente il case-fatality rate (CFR): 282 decessi su 487 casi per un CFR del 60%.
Degno di nota il differente CFR tra Indonesia ed Egitto che condividono il triste primato di essere i Paesi più colpiti dall'H5N1 nel corso del 2009, ma con un CFR completamente differente: 10% per l'Egitto contro il 95% dell'Indonesia.
Consiglio per gli Operatori di Sanità Pubblica: tenere alta la guardia!

mercoledì 23 dicembre 2009

Aggiornamento sulla mutazione D222G del virus influenzale pandemico A/H1N1v in Italia (ISS 22 dicembre 2009)

Ecco quanto riportato nel sito dell'ISS.

A seguito dell’esame retrospettivo delle sequenze di ceppi di virus influenzale pandemico A/H1N1v da parte del National Influenza Center del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate, sono stati identificati in totale due casi, fra loro legati, in cui era presente una mutazione che ha determinato la sostituzione di un aminoacido nella emagglutinina (D222G). L’infezione è stata trasmessa da un paziente affetto da una grave polmonite virale a un familiare, il quale ha però sviluppato una sindrome influenzale ad andamento benigno. Entrambi i virus sono risultati sensibili agli inbitori della neuraminidasi, incluso il Tamiflu. Altre 10 persone (familiari, amici e personale sanitario) esposte ai due pazienti durante la fase acuta di malattia non hanno sviluppato alcun sintomo. Inoltre, la mutazione non è stata riscontrata in nessuna delle sequenze ottenute da oltre 70 pazienti con influenza A/H1N1v provenienti da diverse regioni italiane. La mutazione in questione è quindi trasmissibile ma l’efficienza della trasmissione sembra essere limitata; inoltre, la diversa gravità della malattia nei due casi identificati in Italia non supporta una forte associazione con forme gravi di influenza.
Per un maggiore approfondimento dei fatti: leggi la notizia su darwinflu.

martedì 22 dicembre 2009

Ignoranza globale?


Oggi abbiamo seguito il solito protocollo. Quando i genitori decidono di non vaccinare il proprio figlio chiediamo loro di firmare il "dissenso informato". Ovviamente è necessario chiamare i genitori a colloquio e possibilmente in presenza del pediatra del bambino. Quindi abbiamo contattato il pediatra del bimbo in questione, il quale ci ha comunicato di essere stato in Africa per molti anni e di aver visto morire molti bambini di poliomelite, tetano e morbillo... lui è favorevole alle vaccinazioni!
Episodi come questi evocano un pensiero ricorrente, generando forse un luogo comune: nei Paesi in via di sviluppo un vaccino può salvare realmente una vita umana e dunque i vaccini sono percepiti come utili per la vita e la salute dei propri figli; in Paesi come il nostro ci siamo dimenticati cosa significa morire di malattie infettive: ergo i vaccini sono percepiti come minacce per la salute dei propri figli.
Ma nel mondo globalizzato che si appresta a varcare le soglie del 2010 è ancora questa la percezione sui vaccini?
Stando alle notizie che si raccolgono in giro per il mondo sembrerebbe che la globalizzazione faccia i suoi effetti anche su questo versante.
Ad esempio in Messico, che ad Aprile 2009 risultava il Paese più colpito dalla pandemia influenzale appena insorta, i medici sembrano attualmente rifiutare il vaccino per la paura di effetti indesiderati (anche se 4 medici su 10 che si vaccinano a me sembra un ottimo risultato visti i dati italiani... leggi qui).
E in Arabia Saudita accade che una gran parte di genitori abbia deciso di non sottoporre i propri figli a vaccinazione, per lo stesso identico motivo (leggi qui).
In Canada e negli USA, al contrario, il tasso di adesione alla vaccinazione pandemica è enorme se confrontato con il dato italiano. Certo gli americani possono contare su testimonial d'eccezione... in Italia solo qualche medico e dirigente sanitario ha provato a dare il buon esempio raccogliendo uno scarso successo (del resto il paragone con il Presidente più in voga del momento non regge!).

Poche riflessioni a margine di questo post:
1. L'ignoranza anti-vaccinale sembra essere globale... forse frutto della globalizzazione?
2. I medici continuano a dimostrare, in Messico come in Italia, l'incapacità di formare le proprie opinioni scientifiche sulle evidenze; la gravità sta nel fatto che in questo momento, a distanza di settimane dalla distribuzione del vaccino pandemico, siamo in grado di dire che il vaccino per la nuova influenza A/H1N1 sta dimostrando sul campo un profilo di sicurezza del tutto sovrapponibile a quello degli altri vaccini antinfluenzali: un'evidenza inconfutabile!
3. In Canada e negli USA sembra non valere il principio "alto benessere - alta percezione negativa dei vaccini". Forse che in questi Paesi l'ottimo sistema di Sanità Pubblica sia riuscito a fare accettare il vaccino alla popolazione attuando una buona strategia di comunicazione del rischio?

lunedì 14 dicembre 2009

Aspettando la seconda ondata

Alcuni mi guardano sconcertati quando parlo loro di seconda ondata pandemica. Eppure a me sembra qualcosa di ovvio. Dovrei essere più cauto; dovrei aggiungere qualche "se" in più; forse dovrei moderare i toni con l'utilizzo di qualche condizionale.
Eppure ripeto: che in Italia si abbia una seconda ondata pandemica mi pare più una certezza che una possibilità.
Felice se ciò non accadesse, ovviamente!
Frieden, Direttore dei CDC, ha già avuto a che fare con due ondate pandemiche negli USA, quella estiva (giugno - luglio) e quella autunnale (ottobre-novembre). Dalle sue ultime parole si evince con chiarezza che i CDC si preparano ad una terza ondata. Dice Frieden:
"Noi stimiamo che ci siano stati circa 50 milioni di casi, per lo più tra i giovani adulti e i bambini. Più di 200.000 ospedalizzazioni... e, purtroppo, circa 10.000 decessi, tra cui 1100 decessi di bambini e 7500 decessi di giovani adulti... Questo significa che il 15% dell'intera popolazione è stata infettata dall'H1N1, cioè 1 su 6. Questi numeri indicano che molte persone non sono ancora state infettate e rimangono suscettibili alla nuova influenza. "
Da Google Flu Trends, la situazione in USA (la curva blu rappresenta l'attuale stagione influenzale, quelle più chiare rappresentano le curve stagionali degli anni passati):

Figura 1 - Attività influenzale in USA secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)


Paesi come l'Australia e la Nuova Zelanda hanno registrato un unico picco, durante il nostro periodo estivo (il loro inverno); in Nuova Zelanda l'influenza pare aver colpito più duramente che in Australia, nonostante le due nazioni condividano lo stesso emisfero e siano confinanti.

Figura 2 - Attività influenzale in Australia secondo Google Flu Trends (in blu: attività gennaio-novembre 2009)



Figura 3 - Attività influenzale in Nuova Zelanda secondo Google Flu Trends (in blu: attività gennaio-novembre 2009)



Poi ci sono le Nazioni come Francia e Spagna (Figura 4 e 5) che presentano andamenti simili a quello registrato in casa nostra (purtroppo per noi il sistema Flu Trends non è attivo per l'Italia).
Anche in Spagna sono state registrate due ondate. L'ondata autunnale spagnola ha ripercorso, in termini d'intensità, quella estiva. In Francia la situazione pare sovrapponibile a quella italiana: piccoli movimenti di attività in corrispondenza dei mesi estivi e seconda ondata ben più consistente in autunno.

Figura 4 - Attività influenzale in Francia secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)



Figura 5 - Attività influenzale in Spagna secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)


Infine ci sono i Paesi freddi, molto freddi. In Ucraina il trend è quello presentato in figura 6. Qui sembra che ad una prima consistente ondata autunnale (quella che ha fatto temere il peggio qualche settimana fa) ne faccia immediatamente seguito un'altra. Ovviamente è ancora troppo presto per esprimersi e attendiamo che passi qualche settimana per leggere meglio il fenomeno.

Figura 6 - Attività influenzale in Ucraina secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)


Sperando che nessuno soffra di mal di mare... qualche "italica" considerazione dalla visione di queste onde:
- In Italia, così come in molti altri Paesi, il tasso di attacco fin'ora registrato non può dirsi "pandemico". Se negli USA (dopo due ondate) il tasso d'attacco è del 15% in Italia (anche considerando i dati epidemiologici forniti dall'ISS) il tasso d'attacco non dovrebbe aver superato il 10% della popolazione totale.
- Quindi c'è popolazione non immune in abbondanza. Se il virus pandemico dovesse cominciare a circolare nuovamente e in modo sostenuto lungo la nostra penisola troverebbe di certo soggetti suscettibili all'infezione.
- Da che mondo è mondo i virus influenzali, alle nostre latitudini, circolano in maniera molto più sostenuta nei mesi invernali e stiamo procedendo rapidamente verso l'inverno, con la contestuale brusca riduzione delle temperature.
- Le misure di sanità pubblica adottate da un Paese hanno di sicuro la possibilità di incidere positivamente nel ritardare ed appiattire un'ondata influenzale. Purtroppo, in Italia, la bassa copertura vaccinale con vaccino pandemico non limiterà di un centimetro l'avanzata di una nuova ondata.
Credo che la Sanità Pubblica italiana faccia bene a non abbassare la guardia. Così come i cittadini italiani dovrebbero riflettere lungamente prima di considerare come inopportuna l'idea di vaccinare se stessi o i propri figli qualora se ne abbia la possibilità.

domenica 6 dicembre 2009

Nuova influenza: la via della razionalità

"Esiste una via di mezzo tra psicosi e superficialità nell'affrontare il caso della nuova influenza: è quella della razionalità."
Questo è il contributo di Umberto Veronesi, scritto un mese fa per La Stampa. Negli ultimi giorni ho sentito parlare di un Veronesi contrario alla vaccinazione con vaccino pandemico.
A meno che Veronesi non abbia abbandonato la "via della razionalità" queste voci sono false.

giovedì 3 dicembre 2009

Integrazione della strategia vaccinale... apertura ai >65 anni con patologie croniche

Qui, secondo le solite modalità ministeriali, è possibile leggere il comunicato stampa che apre la vaccinazione pandemica ai soggetti sopra i 65 anni con patologie croniche.
Quali sono le modalità ministeriali?
Anticipare le decisioni di sanità pubblica con comunicati stampa che notificano le indicazioni previste da ordinanze già firmate, ma che di fatto nessuno può leggere perchè giungeranno nelle mani degli operatori sanitari circa 5-10 giorni dopo l'apposizione della firma.
Quindi gli operatori che a livello regionale devono attuare le indicazioni delle ordinanze ministeriali sono avvisati delle integrazioni e dei cambi di strategie ministeriali (la vaccinazione per i soggetti > 65 anni non era precedentement prevista) nello stesso momento in cui sono avvisati i giornalisti.
Nei prossimi giorni torneremo sulla decisione ministeriale di aprire agli anziani.
Una perplessità (delle tante) è relativa alle dosi di vaccino distribuite. Ora è evidente che la sanità pubblica locale dovrà fronteggiare la problematica della carenza di vaccino. Gli anziani, infatti, si vaccineranno ampiamente. E non solo: la nuova ordinanza, secondo quanto anticipato dal comunicato stampa ministeriale, prevede doppia dose anche per i soggetti sopra i 60 anni.

sabato 28 novembre 2009

Letteratura scientifica: The Emotional Epidemiology of H1N1 Influenza Vaccination

In questo contributo al New England Journal of Medicine di Danielle Ofri si parla in modo molto interessante di "Epidemiologia emozionale".
Il punto di vista della collega ben evidenzia l'impatto emozionale che ogni emergenza di sanità pubblica si porta dietro. Una lettura interessante che permette di riflettere sulla centralità del ruolo della comunicazione del rischio nella gestione delle emergenze di sanità pubblica.
L'articolo termina così:
"Ogni clinico è, in qualche misura, un epidemiologo di base. Registriamo
l'andamento delle malattie mentre si difondono tra i nostri pazienti. Siamo
anche acuti osservatori del'epidemiologia emozionale, anche se spesso non ne
siamo pienamente consapevoli. Tenere sotto controllo l'epidemiologia emozionale,
nonchè l'epidemiologia della malattia e trattare entrambe con la stessa urgenza
è una modalità operativa essenziale per affrontare questa stagione
influenzale."

venerdì 20 novembre 2009

Anche le Marche aprono ai giovani sani tra i 6 mesi e i 27 anni



Anche le Marche dopo il Veneto aprono ai soggetti sani di età compresa tra i sei mesi e i 27 anni a partire da oggi, venerdì 20 novembre e comunque non oltre lunedì 23 novembre. La decisione è stata presa sulla base della bassa adesione alla vacinazione delle categorie che prioritariamente avrebbero potuto vaccinarsi e sulla base delle scorte di vaccino distribuite.

lunedì 16 novembre 2009

Sandman sulla strategia italiana di comunicazione

Alcuni mesi fa era solo un sogno. Ma ora è realtà! Peter Sandman, uno che di comunicazione del rischio se ne intende molto, si è espresso sulle modalità comunicative delle Istituzioni sanitarie nazionali italiane. Il verdetto è, come immaginabile, negativo.
Su Darwin Flu ecco "La via italiana alla comunicazione del rischio".
Imperdibile!

Pessimi medici... concordo.

In queste lunghe settimane di inattività non mi sono reso conto che nel mare smisuratamente vasto della pessima comunicazione del rischio collegato alla pandemia ci sono isole di eccellenza comunicativa. Mi riferisco, ad esempio, ad Anna Meldolesi che nel suo blog scrive cose molto interessanti sulla pandemia influenzale.
Uno degli argomenti che avevo il desiderio e il dovere di trattare è relativo alla indecorosa presa di posizione dei medici nei confronti del vaccino pandemico.
Non sarei stato morbido. Chi non si vaccina è libero di farlo, ma se sei medico devi riflettere moltissimo prima di prendere una simile decisione perchè nelle tue mani non c'è solo la tua salute ma anche quella degli altri. Se il panorama complessivo si limitasse al problema dei medici che decidono di non vaccinarsi il problema sarebbe relativo. Il punto è che il panorama è reso deprimente da un gran numero di medici che non solo non si vaccinano ma pure sconsigliano, talvolta accoratamente, la vaccinazione.
Cosa è accaduto alla classe medica italiana?
Sono rimasto per molti giorni perplesso e deluso a pensare. Nel frattempo quello che avrei potuto dire l'ha scritto in un suo pezzo Anna Meldolesi. Condivido ogni sua parola.

mercoledì 11 novembre 2009

giovedì 29 ottobre 2009

Lo squalene secondo l'OMS

Incredibile cosa sta accadendo in Italia, quanta ignoranza da parte degli stessi operatori sanitari, quanta gente che va dietro a dicerie, sentito dire e menzogne, orchestrate ad arte da chi fa della guerra ai vaccini la propria ragione di vita.
Vogliamo smettere di parlare di squalene? Vogliamo cominciare a parlare di adiuvante? Vogliamo pensare al dramma che si sta consumando in Italia? Siamo in piena fase di accelerazione pandemica, la curva pandemica si sta impennando incredibilmente, lo stesso Fazio dichiara che l'Italia, stando ai dati più recenti, sembra essere la Nazione piattualmente più colpita in Europa. Contemporaneamente sta andando sprecata l'arma preventiva più importante (già abbondantemente spuntata per i ritardi accumulati nella produzione e distribuzione): il vaccino pandemico.
Maledetta Italia che ha prelazionato un vaccino pandemico adiuvato... ma sono sicuro: se non fosse stato l'adiuvante gli scemi di turno avrebbero trovato da ridire su qualcos'altro.

Dal prezioso recente commento di Giglio... copio-incollo...

Lo squalene è un componente di alcuni adiuvanti che vengono aggiunti ai vaccini al fine di incrementare la risposta immunitaria. Lo squalene è una sostanza presente in natura (nelle piante, negli animali e negli esseri umani) che viene sintetizzata nel fegato e che circola nel sangue umano. Si trova in molti alimenti, cosmetici, farmaci ed integratori. Lo squalene viene estratto, per ragioni commerciali, dall’olio di pesce, in particolare dall’olio di fegato di squalo, e, viene purificato in caso di utilizzo come componente di farmaci o vaccini. L’MF59, un adiuvante contenente lo squalene, fa parte del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel 1997 in Italia e successivamente anche in diversi altri Paesi. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene. Oltre 22 milioni di dosi sono stati distribuiti da allora fino ad oggi (2006). I numeri di eventi avversi e reazioni locali non sono risultati superiori rispetto a quanto ci si aspettava in base agli eventi dovuti ad altri vaccini anti-influenzali; sembra quindi che lo squalene non rappresenti un rischio significativo. Il vaccino è stato somministrato in primo luogo agli individui appartenenti alla fascia di età 65 e oltre per cui il vaccino era stato autorizzato. Alcuni vaccini sperimentali, inclusi dei vaccini anti-pandemia, vaccini anti-malarici e vari altri vaccini di natura virale e batterica, vengono allestititi con adiuvanti contenente lo squalene con l’obiettivo di rafforzare l’immunogenicità e quindi l’efficacia dei vaccini. Sono stati condotti studi clinici con vaccini contenente squalene coinvolgendo bambini e lattanti senza risultati preoccupanti dal punto di vista della sicurezza.E’ stato ipotizzato una relazione tra problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini che ai soldati sono stati somministrati. Un report pubblicato ha ipotizzato che alcuni dei veterani esposti al vaccino anti-antrace hanno sviluppato anticorpi anti-squalene e che questi anticorpi hanno successivamente provocato disabilità. Tuttavia lo squalene non faceva parte dei vaccini somministrati ai veterani e non è stato neppure utilizzato nel processo di produzione dei vaccini. Sono stati pubblicati molti studi che hanno evidenziato dei limiti tecnici di questo report.La maggior parte degli adulti, specialmente quelli più anziani, indipendentemente dalla loro storia vaccinale, possiedono anticorpi naturali che reagiscono con lo squalene. In uno studio clinico l’immunizzazione con il vaccino anti-influenzale contenente squalene non ha modificato né frequenza né titolo degli anticorpi anti-squalene.Il comitato (il Global Advisory Committee on Vaccine Safety) è d’accordo nel ribadire che preoccupazioni sul fatto che lo squalene contenuto nei vaccini possa indurre anticorpi anti-squalene siano infondate. Tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenente squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane , il comitato evidenzia la necessità di condurre, con particolare attenzione, studi post-marketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso.

Fonte : Global Advisory Committee on Vaccine Safety, 6–7 June 2006 Safety of squalene
Ringraziamenti: Giglio, grazie per la preziosa collaborazione.