lunedì 14 dicembre 2009

Aspettando la seconda ondata

Alcuni mi guardano sconcertati quando parlo loro di seconda ondata pandemica. Eppure a me sembra qualcosa di ovvio. Dovrei essere più cauto; dovrei aggiungere qualche "se" in più; forse dovrei moderare i toni con l'utilizzo di qualche condizionale.
Eppure ripeto: che in Italia si abbia una seconda ondata pandemica mi pare più una certezza che una possibilità.
Felice se ciò non accadesse, ovviamente!
Frieden, Direttore dei CDC, ha già avuto a che fare con due ondate pandemiche negli USA, quella estiva (giugno - luglio) e quella autunnale (ottobre-novembre). Dalle sue ultime parole si evince con chiarezza che i CDC si preparano ad una terza ondata. Dice Frieden:
"Noi stimiamo che ci siano stati circa 50 milioni di casi, per lo più tra i giovani adulti e i bambini. Più di 200.000 ospedalizzazioni... e, purtroppo, circa 10.000 decessi, tra cui 1100 decessi di bambini e 7500 decessi di giovani adulti... Questo significa che il 15% dell'intera popolazione è stata infettata dall'H1N1, cioè 1 su 6. Questi numeri indicano che molte persone non sono ancora state infettate e rimangono suscettibili alla nuova influenza. "
Da Google Flu Trends, la situazione in USA (la curva blu rappresenta l'attuale stagione influenzale, quelle più chiare rappresentano le curve stagionali degli anni passati):

Figura 1 - Attività influenzale in USA secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)


Paesi come l'Australia e la Nuova Zelanda hanno registrato un unico picco, durante il nostro periodo estivo (il loro inverno); in Nuova Zelanda l'influenza pare aver colpito più duramente che in Australia, nonostante le due nazioni condividano lo stesso emisfero e siano confinanti.

Figura 2 - Attività influenzale in Australia secondo Google Flu Trends (in blu: attività gennaio-novembre 2009)



Figura 3 - Attività influenzale in Nuova Zelanda secondo Google Flu Trends (in blu: attività gennaio-novembre 2009)



Poi ci sono le Nazioni come Francia e Spagna (Figura 4 e 5) che presentano andamenti simili a quello registrato in casa nostra (purtroppo per noi il sistema Flu Trends non è attivo per l'Italia).
Anche in Spagna sono state registrate due ondate. L'ondata autunnale spagnola ha ripercorso, in termini d'intensità, quella estiva. In Francia la situazione pare sovrapponibile a quella italiana: piccoli movimenti di attività in corrispondenza dei mesi estivi e seconda ondata ben più consistente in autunno.

Figura 4 - Attività influenzale in Francia secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)



Figura 5 - Attività influenzale in Spagna secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)


Infine ci sono i Paesi freddi, molto freddi. In Ucraina il trend è quello presentato in figura 6. Qui sembra che ad una prima consistente ondata autunnale (quella che ha fatto temere il peggio qualche settimana fa) ne faccia immediatamente seguito un'altra. Ovviamente è ancora troppo presto per esprimersi e attendiamo che passi qualche settimana per leggere meglio il fenomeno.

Figura 6 - Attività influenzale in Ucraina secondo Google Flu Trends (in blu: attività luglio-novembre 2009)


Sperando che nessuno soffra di mal di mare... qualche "italica" considerazione dalla visione di queste onde:
- In Italia, così come in molti altri Paesi, il tasso di attacco fin'ora registrato non può dirsi "pandemico". Se negli USA (dopo due ondate) il tasso d'attacco è del 15% in Italia (anche considerando i dati epidemiologici forniti dall'ISS) il tasso d'attacco non dovrebbe aver superato il 10% della popolazione totale.
- Quindi c'è popolazione non immune in abbondanza. Se il virus pandemico dovesse cominciare a circolare nuovamente e in modo sostenuto lungo la nostra penisola troverebbe di certo soggetti suscettibili all'infezione.
- Da che mondo è mondo i virus influenzali, alle nostre latitudini, circolano in maniera molto più sostenuta nei mesi invernali e stiamo procedendo rapidamente verso l'inverno, con la contestuale brusca riduzione delle temperature.
- Le misure di sanità pubblica adottate da un Paese hanno di sicuro la possibilità di incidere positivamente nel ritardare ed appiattire un'ondata influenzale. Purtroppo, in Italia, la bassa copertura vaccinale con vaccino pandemico non limiterà di un centimetro l'avanzata di una nuova ondata.
Credo che la Sanità Pubblica italiana faccia bene a non abbassare la guardia. Così come i cittadini italiani dovrebbero riflettere lungamente prima di considerare come inopportuna l'idea di vaccinare se stessi o i propri figli qualora se ne abbia la possibilità.

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