Ecco quanto riportato nel sito dell'ISS.
A seguito dell’esame retrospettivo delle sequenze di ceppi di virus influenzale pandemico A/H1N1v da parte del National Influenza Center del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate, sono stati identificati in totale due casi, fra loro legati, in cui era presente una mutazione che ha determinato la sostituzione di un aminoacido nella emagglutinina (D222G). L’infezione è stata trasmessa da un paziente affetto da una grave polmonite virale a un familiare, il quale ha però sviluppato una sindrome influenzale ad andamento benigno. Entrambi i virus sono risultati sensibili agli inbitori della neuraminidasi, incluso il Tamiflu. Altre 10 persone (familiari, amici e personale sanitario) esposte ai due pazienti durante la fase acuta di malattia non hanno sviluppato alcun sintomo. Inoltre, la mutazione non è stata riscontrata in nessuna delle sequenze ottenute da oltre 70 pazienti con influenza A/H1N1v provenienti da diverse regioni italiane. La mutazione in questione è quindi trasmissibile ma l’efficienza della trasmissione sembra essere limitata; inoltre, la diversa gravità della malattia nei due casi identificati in Italia non supporta una forte associazione con forme gravi di influenza.
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