Sul versante preparazione alla pandemia influenzale in Italia non si registrano solo cattive notizie.
Ad Arezzo è stata annunciata una strategia condivisa tra ASL e Comuni locali per unire le forze nella risposta alla pandemia influenzale.
A Fabriano, dove lavoro, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, che coordina il locale comitato pandemico, ha istituito un tavolo tecnico con i rappresentanti delle associazioni/medicine di gruppo dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta e della Continuità Assistenziale. Sarà sulle loro spalle la maggior parte del peso assistenziale in corso di pandemia ed è necessario che insieme, fin da ora, si costruisca la risposta alla pandemia imminente.
E poi siamo in Italia e questo significa che abbiamo ancora circa un mese per prepararci al meglio. Possiamo guardare ai Paesi che stanno già affrontando la pandemia e possiamo prendere esempio dalle pratiche che sul campo hanno dimostrato efficacia.
Sembra, ad esempio, che l'istituzione del National Pandemic Flu Service abbia aiutato molto i General Practitioners inglesi (l'equivalente dei nostri Medici di Medicina Generale). Anche in Italia, con un costo sicuramente sostenibile, potrebbe essere adotattato un sistema simile.
Nel mese di agosto, in una, forse due occasioni, i responsabili della preparazione alla pandemia delle Regioni e delle Province Autonome si incontreranno per costruire una risposta condivisa alla pandemia influenzale. Se il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali decidesse di ascoltare le Regioni e appoggiare incondizionatamente le loro decisioni operative la speranza di rispondere degnamente alla pandemia rimarrebbe ancora in piedi.
Staremo a vedere.
Nessun commento:
Posta un commento