mercoledì 15 luglio 2009

Ultima polemica

Lo prometto, queste saranno le mie ultime considerazioni polemiche. Le polemiche sono sterili e infruttuose, nulla cambierà se rimango in silenzio e nulla cambierà se denuncio le cose che non vanno. Inoltre sono ottimista per natura e voglio continuare ad esserlo, senza disperarmi per le occasioni mancate o per cosa dovrebbe essere fatto e, al contrario, viene ignorato.
Quindi, dicevo, questa sarà la mia ultima nota polemica e poi giù la testa, a lavorare a spron battuto, in attesa che l'ondata pandemica travolga anche l'Italia.

Ieri, e arrivo al punto, è stata giornata di "ricerca pandemica". Da aprile 2009 la popolazione italiana non si è mai tanto interessata di "influenza suina". Cosa è successo?
È accaduto che, facendo seguito alle parole di un esperto dell'OMS, a margine di un incontro dedicato alla definizione delle strategie vaccinali per la pandemia influenzale, tutte le agenzie di stampa hanno riportato la notizia di una pandemia inarrestabile. Contestualmente i media hanno focalizzato l'attenzione sulle notizie provenienti dall'Inghilterra, dove la pandemia è arrivata con la sua prima ondata e si sta facendo sentire: il numero degli infetti cresce esponenzialmente e il numero dei decessi è in progressivo aumento. D'un tratto "l'influenza suina" fa ancora notizia e i telegiornali, i quotidiani e i giornali on-line, tornano a dedicare spazio all'argomento. La popolazione italiana comincia a ricercare informazioni, forse preoccupata, forse incuriosita, sta di fatto che le ricerche su internet si intensificano e come per magia il Ministro Sacconi e il vice ministro Fazio riappaiono e, dopo un mese di silenzio, indicono una conferenza stampa (prevista per il pomeriggio di ieri, 14 luglio).
Sul sito del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali non c'è traccia di un resoconto. Quello che si riesce a sapere è riportato dai giornali (leggi qui). Sembra che ministro e vice abbiano riferito stime di impatto della pandemia in Italia: in assenza delle azioni predisposte dal Governo italiano i contagiati sarebbero 13 milioni, con le azioni intraprese si può stimare un tasso d'attacco inferiore e un numero di casi pari a 9 milioni; con il vaccino, che dovrebbe essere somministrato a 8,6 milioni di italiani entro l'anno, i casi di influenza si ridurrebbero a 4 milioni (tasso dattacco del 7%).
Mentre l'OMS, i CDC, l'ECDC (e altri) comunicano periodicamente sulla gestione della pandemia, in Italia si attende che l'interesse mediatico aumenti e poi si comunica. Una strategia che non pagherà. La fiducia della popolazione va conquistata con un lavoro continuo e un'informazione costante. Ed ecco il punto debole del Governo italiano: i CDC di Atlanta hanno una squadra di centinaia di operatori sanitari dedicati al controllo della pandemia influenzale, in Italia il Ministero può contare su un numero di operatori che si conta sulle dita di una mano.
In america il Governo ha già stanziato fondi dedicati per la risposta alla pandemia influenzale, in Italia neanche un euro è stato ufficialmente dedicato alla risposta alla pandemia. In america le conferenze stampa dei CDC vengono registrate e messe a disposizione in podcast, in Italia l'esito di una conferenza stampa ministeriale deve essere letto attraverso l'interpretazione dei giornali.
Eppure è risaputo che una buona strategia di comunicazione del rischio potrà fare la differenza nella gestionde dell'evento pandemico. Le premesse, in Italia, non sono delle migliori.
Ora basta con le polemiche. Auguro un buon lavoro a tutti i colleghi, in primis a quelli del Ministero, saranno mesi di lavoro intenso e speriamo di fare qualcosa di buono per la nostra Italia.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Sinceramente io mi considero già morto... soffro di obesità ho 18 anni e tra 15 giorni parto x la Sardegna in Nave... sinceramente ho paura ke qui butti male... Mai cm oggi ho tnt paura di morire... Io sarò il bersaglio + facile x qst virus

Daniel Fiacchini ha detto...

Giuseppe, dubito che le parole riportate siano esatte, o forse in conferenza stampa si sono confusi e invece che dire 0,5 per cento hanno detto 0,5 per mille... errore perdonabile. Però dici che la il tasso di letalità sia sottostimato, quando a me risulta proprio il contrario. Il tasso di letalità in argentina è troppo alto per essere reale, quindi semmai c'è una sovrastima!
Quoto la tua ultima parte del commento...
"non si capisce perchè la fascia di età maggiormente rappresentata (i bambini) sia stata spedita al nuovo anno: a quel punto uno si domanda, a cosa serve vaccinarli visto che se la saranno già presa tutti? E le donne incinte?"
...
Anche per me inconcepibile.
Ottime le indicazioni che dai nel tuo secondo commento. Grazie.

@ Eugenio-91: sei tropppo giovane per morire! Fatti coraggio e impegnati attivamente. Magari cominciando proprio dal perdere peso. Ricorda pure che l'obesità indicata come fattore di rischio è, come ricordava giustamente Giuseppe, un obesità molto grave, con un BMI superiore a 40. Per capirci, un uomo alto 1,70 dovrebbe pesare 115 kg per avere un BMI di 40. In America questo accade spesso. In Italia c'è una percentuale di grandi obesi molto inferiore. E mi auguro, ovviamente, tu non sia tra questi.

Anonimo ha detto...

Forse le parole riportate siano esatte; si fa riferimento non ai casi accertati, ma a dati ipotizzati per calcoli statistici. Il CDC diceva più di un milione in USA qualche settimana fa. È possibile che qualche morto di influenza non sia stato conteggiato, ma è ben più sicuro che un numero ancora molto più alto di contagiati non è segnalato. A maggior ragione se molti sono asintomatici e non rilevabili, la mortalità è SOVRAstimata.

Daniel Fiacchini ha detto...

... La buona buona notizia è che il virus, almeno al momento, presenta una mortalità bassa, "lo 0,4-0,5 per mille" addirittura inferiore a quella dell'influenza stagionale, ha affermato il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio...
Se queste sono state le parole... sono inequivocabili!

Assolutamente daccordo con te relativamente alla sovrastima (soprattutto in Argentina). ma in Inghilterra, dove la sorveglianza almeno inizialmente ha funzionato abbastanza bene, il dato americano è pienamente confermato: 1-2 decessi su 1000 casi confermati.