INFLUENZA AVIARIA NELLA FAUNA SELVATICA, ITALIA, RAPPORTO IZSVE - l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha reso pubblici i risultati della campagna di sorveglianza per i virus influenzali aviari condotta durante il 2007 (leggi qui). Su oltre settemila animali sottoposti ad indagini di laboratorio, poco più di centociquanta sono risultati positivi a un qualche sottotipo di virus aviario, e nessun isolamento di H5N1 o H7H7 ad alta patogenicità è stato registrato.
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, NIGERIA (1) - Il più recente rapporto all'OIE contiene informazioni circa due casi di infezione da virus ad alta patogenicità H5N1 in pollame allevato per i mercati di animali vivi. Si tratta soltanto di due animali risultati positivi durante una campagna di sorveglianza straordinaria e secondo le autorità sarebbero stati ''probabilmente infettati da fauna selvatica'' (leggi qui).
INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, COREA DEL SUD - Le autorità hanno deciso l'avvio di una campagna di sorveglianza continua per la rilevazione precoce di casi di H5N1 negli animali di allevamento (leggi qui), dopo la più grande epizoosi che il paese abbia subito dall'inizio della crisi dell'influenza aviaria nel 2003, iniziata l'aprile scorso e al momento sotto controllo. Inoltre, le analisi condotte dai CDC USA hanno confermato che il ceppo H5N1 presente nello stock sudcoreano era del tipo in grado di infettare i mammiferi; sempre in aprile era stato scoperto un gatto morto e dalle analisi sui tessuti si era riusciti a isolare il virus H5N1. Un caso umano altamente sospetto ha riguardato un soldato coinvolto nelle operazioni di liquidazione del pollame di un allevamento, ma le autorità in seguito hanno negato che fosse ammalato di influenza aviaria nonostante le analisi avessero dato esiti positivi per gli antigeni H5.
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