lunedì 1 settembre 2008

Antivirali: ancora utili per una pandemia influenzale?

Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) ha pubblicato l'aggiornamento settimanale sulla diffusione di ceppi influenzali umani appartenenti al sottotipo A/H1N1 resistenti al farmaco antivirale di prima scelta per il trattamento e profilassi dell'influenza, oseltamivir (Tamiflu). Secondo i dati della rete di sorveglianza che fa capo all'OMS, nell'emisfero meridionale, dove la stagione epidemica sta iniziando, il sottotipo A/H1N1 è risultato resistente in Sudafrica (su 107 campioni testati tutti sono risultati possedere la mutazione H274Y a carico della sequenza proteica della Neuraminidasi -NA- che conferisce totale resistenza al farmaco), Australia (10 su 10 campioni resistenti). Per quanto riguarda l'Europa - dove la circolazione influenzale è soltanto sporadica - un virus H1N1 isolato in Francia e alcuni in Norvegia possedevano la stessa mutazione. Secondo l'ECDC il quadro clinico delle infezioni causate da questi virus H1N1 resistenti è assimilabile a quello provocato da virus privi della mutazione H274Y, anche se l'emersione e diffusione intercontinentale e la persistenza della stessa rimane ancora da spiegare. Prima del 1999, quando i farmaci inibitori della neuraminidasi non erano ancora stati messi in commercio, dalle analisi su campioni virali a disposizione negli archivi degli istituti di ricerca questa particolare mutazione non era stata rilevata, o soltanto in una piccolissima frazione dei campioni (meno dell'1 per cento). Quale sia il significato epidemiologico e le ripercussioni sui piani pandemici internazionali che prevedono lo stoccaggio di grandi quantità di oseltamivir per la profilassi e il trattamento di un potenziale ceppo pandemico (non-H1N1 con tutta probabilità) rimangono questioni aperte.
Sullo stesso argomento è stato pubblicato un aggiornamento a cura dell'OMS, con tabelle esplicative e un articolo apparso sul sito web di Bloomberg, nel quale ci sono alcune dichiarazioni di esperti e quella di un rappresentate della casa farmaceutica Hofman-La Roche che produce il farmaco Oseltamivir. Secondo questa persona, i piani pandemici nazionali non dovrebbero subire alterazioni dopo l'esplosiva diffusione di ceppi influenzali stagionali umani A/H1N1 resistenti al farmaco, poichè il virus panzootico A/H5N1 è ancora suscettibile al Tamiflu. Tuttavia, dal momento che possibili riassortimenti virali causati da co-infezioni umane H1/H5 sono sempre possibili o ricombinazioni con passaggio della mutazione H274Y da un sottotipo all'altro possono avvenire, la sorveglianza virologica è sempre più necessaria cosiccome una spinta alla ricerca di base sull'ecologia dell'influenza.

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