martedì 2 settembre 2008

H5N1 Update - Settimana 35

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, BANGLADESH - La FAO ha assicurato al paese asiatico, già pesantemente colpito da una epizoosi di influenza aviaria H5N1 in pressochè tutti i distretti, che continuerà la collaborazione per migliorare la capacità di risposta e contenimento alla malattia nel pollame e per consolidare gli stock alimentari (http://news.xinhuanet.com/english/2008-08/29/content_9736859.htm).

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM: diverse entità di aiuto e assistenza internazionali hanno ribadito la necessità per il paese, epicentro della panzoosi di influenza aviaria sin dal 2003, di continuare la lotta alla malattia con la sorveglianza veterinaria, le vaccinazioni degli animali e il miglioramento della sicurezza dei mercati di animali vivi (leggi qui). Sebbene ci siano stati chiaramente notevoli conseguimenti, per esempio la riduzione dell'incidenza di casi umani di H5N1 - passati da quasi un centinaio nel periodo 2004/2005 ai cinque del 2008 - la presenza enzootica del virus nella popolazione avicola domestica e nell'avifauna acquatica fa si che il rischio di malattia per l'uomo (e la potenziale emersione di un ceppo H5N1 con potenziale pandemico) continui ad essere presente cosiccome metta in pericolo lo stock proteico disponibile, in un periodo di crisi alimentare globale.

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, VIETNAM - Le autorità veterinarie vietnamite hanno isolato un nuovo ceppo di influenza aviaria da H5N1 (leggi qui). Questo ceppo appartiene alla linea evolutiva denominata Clade 7, precedentemente isolata in Cina.

INFLUENZA AVIARIA NEL POLLAME, BENIN: durante un controllo veterinario di routine nei mercati di pollame vivo, è stato identificato un focolaio di influenza aviaria H5N1, secondo quanto riporta il CIDRAP.

PREPARAZIONE PANDEMICA, ECDC - Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie nella sua newsletter settimanale ha fatto il punto sui conseguimenti della ricerca farmaceutica nel campo dei vaccini pandemici anti-H5N1. L'ECDC riconosce come negli ultimi mesi molti prodotti siano stati approvati per l'uso umano e altri siano in avanzato stadio di sperimentazione, conferma che gli studi scientifici più recenti stabiliscono una efficace risposta immunitaria nell'uomo dopo la somministrazione di questi preparati (anche nei confronti di virus H5N1 appartenenti a linee evolutive molto distanti rispetto al ceppo vaccinale), ribadisce però la sua neutralità per quanto riguarda la somministrazione di massa di questi vaccini. E' una questione eminentemente politica, e a questa autorità l'ECDC investe la responsabilità di decidere se e quando investire nei vaccini e per i tempi e modi di immunizzazione.

INFLUENZA AVIARIA NELL'AVIFAUNA SELVATICA, USA - Il CIDRAP riporta la notizia dell'isolamento di un virus A/H7N3 dell'influenza aviaria in alcuni cigni apparentemente asintomatici a Providence nello stato orientale del Rhode Island.

INFLUENZA AVIARIA NELL'UOMO, CINA - Su PLOS è apparso uno studio su 26 casi umani riportati sin dal 2003 in Cina. Fra i punti salienti: età mediana 59 anni (range: 6-62); il 58% dei pazienti era di sesso femminile; nel 92% dei casi era presente febbre, e nel 58% tosse all'esordio dei sintomi, mentre all'ammissione in ospedale molti avevano rumori toracici e dispnea; tutti i casi hanno mostrato rapida progressione verso polmonite bilaterale; le principali complicazioni: 81% ha sviluppato distress respiratorio acuto (ARDS), 50% insufficienza cardiaca, 43% elevazione dei livelli delle transaminasi, 17% disfunzione renale; i casi fatali hanno dimostrato rispetto a quelli non fatali: trombocitopenia, elevazione della latticodeidrogenasi (LDH) e della creatinfosfokinasi (CPK e CK); il 67% dei pazienti trattati (8 di 12) con agenti antivirali (amantadina, rimantadina, ribavirina, oseltamviri, siero immune) sono sopravvissuti, mentre solo il 7% di quelli non trattati (1 su 14) ha avuto esito favorevole.

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