lunedì 28 gennaio 2008
Cose da evitare...
Pandemia influenzale e Business Continuity Management
"Dall'influenza epidemica all'influenza pandemica. Ruolo, rischi e responsabilità delle imprese", curato dal Gruppo Effetti di Milano, apparso come inserto de IlSole24ore.
Quest'oggi mi sono imbattuto in una pagina web curata dallo stesso Gruppo; mediante l'apposito form si... potrà richiedere l’invio gratuito delle pubblicazioni dedicate alla Pandemia Influenzale: il Quaderno in Virologia e il Volume dedicato al Piano Pandemico Aziendale che provvederemo a spedirLe tempestivamente.
Il Quaderno in Virologia propone "Un’analisi scientifica e tecnica del rischio pandemico e delle possibili conseguenze sanitarie ed economico-sociali di una nuova pandemia influenzale con il contributo dei maggiori esperti nazionali." (sembra corrispondere all'inserto pubblicato su IlSole24ore).
Mentre il Piano Pandemico Aziendale è "una pubblicazione a cura di Alberto Matteelli, Università degli Studi di Brescia, e Paolo Tedeschi, CERGAS Bocconi, il volume si propone come valido strumento di consultazione per tutte le aziende impegnate nella preparazione di Piani Pandemici Aziendali e nell’applicazione del Business Continuity Management."
Ritengo che le tematiche affrontate da queste pubblicazioni siano importanti. Gli effetti di una pandemia influenzale sulle aziende potrebbero essere irrecuperabili. Ecco l'importanza per le aziende di ricorrere al Business Continuity Management (BCM), tecniche e strumenti per valutare i rischi relativi ad un evento ed assicurare la continuità del business nel caso l'evento di verificasse. In concreto le operazioni di BCM potrebbero prevedere un Gruppo aziandale dedicato alla business continuity, l'elaborazione di un piano pandemico aziendale, l'utilizzo di strumenti di comunicazione e formazione per il personale, le linee guida di comportamento per i dipendenti da adottare al verificarsi dell'evento pandemico, i protocolli operativi per il medico competente aziendale...
Per il versante sanitario posso testimoniare che la preparazione ad un'evento pandemico sta andando a rilento. Al momento dubito fortemente che le aziende vogliano impegnarsi attivamente nella preparazione ad una pandemia influenzale. Ai pochi interessati consiglio l'approfondimento.
H5N1 Update - Settimana 4
INDIA: sono saliti a 13 (su 19) i distretti dello stato indiano del Bengala occidentale colpiti da focolai epizootici da virus dell'influenza aviaria A/H5N1, secondo quanto riportato dalle autorità locali che allarmate e palesemente impreparate cercano di far fronte alla crisi (leggi qui). I focolai hanno raggiunto le città satelliti di Calcutta (Kolkata), con la sua area metropolitana estesa a ben 34 centri e una popolazione di oltre dieci milioni di abitanti. Si parla ormai di oltre un milione di capi di pollame uccisi nelle operazioni di liquidazione, ma la diffusione della malattia è talmente rapida che per il momento non si vede il possibile sbocco positivo.
INDONESIA: i casi confermati al 24 gennaio dall'OMS sono (dal 2005) 120 di cui 98 deceduti.
VIETNAM: l'OMS ha confermato un nuovo caso umano fatale, per cui dal 2003 il paese conta 102 casi di cui 48 fatali.
Dall'inizio dell'anno sono già quattro i casi umani letali confermati dall'OMS, riportati in Indonesia e Vietnam. Dal 2003 si contano 353 casi di cui 221 fatali. Nel 2007, ci sono stati 86 casi di cui 59 fatali mentre nel 2006, sono stati 115 con 79 decessi. Per il 2007 sono ancora esclusi dal computo i casi emersi in Pakistan, poichè i risultati delle analisi per la ricerca degli anticorpi anti-A/H5 sono ancora in corso o non sono stati resi pubblici (rimane confermato soltanto un caso fatale sui nove casi complessivi, sette dei quali sono guariti completamente).
REGNO UNITO: un sesto cigno semi-selvatico è stato confermato essere infetto dal virus A/H5N1 nella riserva di Abbotsbury nel Dorset, secondo quanto riporta la DEFRA. Altri cinque cigni erano stati trovati morti, dopo essere stati infettati. Su 25 animali, 23 erano quelli di cui si disponeva di campioni utili per le analisi di laboratorio. Di questi, cinque sono risultati positivi. Un nuovo round di analisi comprende 13 animali, di cui 2 già risultati negativi ai tests; rimangono da esaminare 10 carcasse.
lunedì 21 gennaio 2008
H5N1 Update - Settimana 3
INDIA: lo stato del Bengala Occidentale sta sperimentando una estesa epizoosi di influenza aviaria A/H5N1, la più grave da quando - nel 2006 - la malattia ha fatto la sua comparsa per la prima volta nel Paese. Fino a questo momento nello stato - confinante col Bangladesh, il quale sta a sua volta combattendo una dura lotta contro il virus che si estende velocemente nelle aree dove l'allevamento del pollame è intensivo -, sei distretti sono già stati infettati: Birbhum, South Dinajpur, Murshidabad, Nadia e Burdwan a cui ieri si è aggiunto il distretto di Bankura. Morie di animali sono inoltre state registrate nei distretti settentrionali - confinanti col Sikkim - di Darjeeling e Cooch Behar. Le aree colpite sono caratterizzate dalla presenza di un gran numero di volatili, allevati spesso in piccoi gruppi da famiglie al limite dell'indigenza, molto spesso analfabete e che vivono in condizioni igieniche proibitive. Le squadre inizialmente inviate per le operazioni di liquidazione del pollame hanno incontrato grandi difficoltà sia nel raggiungere le zone infette, sia nel convincere la popolazione a cedere gli animali per pochi soldi - è bene ricordare che spesso gli animali sono comprati tramite denaro dato in prestito con il sistema del microcredito e già si registrato i primi suicidi fra allevatori disperati. Le autorità centrali di Delhi stanno considerando l'estensione delle operazioni di liquidazione anche per gli stock ancora non infettati, senza attendere ulteriori conferme da parte dei laboratori veterinari. Fino a questo momento non si registrano casi umani, pur essendo attesi dal momento che le carcasse degli animali infetti sono stati gettati a mani nude in corsi d'acqua, canali anche da bambini.
Per approfondire: leggi qui, qui e qui.
GRAN BRETAGNA: un quinto cigno semiselvatico è stato confermato essere infetto dal virus A/H5N1 nel Dorset, dopo che altri quattro erano morti nella riserva di Abbotsbury. Dal 12 gennaio sono stati esaminati 27 animali, di cui 25 in condizioni di conservazione utili ai prelievi; di questi, cinque sono risultati negativi mentre per altri 20 le analisi sono ancora in corso.
EGITTO: secondo una nota semiufficiale la situazione epizootica sembra in qualche modo essere migliorata, dopo l'esplosione registrata sin dalla fine di dicembre. Le principali aree colpite comprendono i governatorati di Dahaklia, Behera, Giza, Fayyoum e Gharbiyah, dove analisi hanno interessanto anche molti abitanti. Dopo l'avvio di una campagna di informazione, molte persone si sono recate presso i vari ospedali per le analisi e accertamenti - anche perchè è in corso l'epidemia di influenza stagionale. Finora campioni biologici sono stati prelevati dal 350 persone in 9 governatorati. Si attendono aggiornamenti sui casi umani positivi al virus H5N1, che dal 2006 in Egitto ha colpito 43 individui di cui 19 deceduti.
Aggiornamento 23.01.08
INDIA: sono ormai nove i distretti dello stato del Bengala Occidentale con focolai epizootici di H5N1, Birbhum, Murshidabad, South Dinajpur, Burdwan, Nadia, Bankura e Malda Cooch Behar, Hooghly. Finora le operazioni di liquidazione del pollame infetto hanno incontrato mille difficoltà e il numero di animali da distruggere è salito a oltre 2 milioni. Diverse centinaia di persone sono *
BANGLADESH: continua la diffusione dell'epizoosi di H5N1, con la metà dei distretti del paese colpiti,
INDONESIA: l'OMS ha confermato un nuovo caso umano di H5N1: un uomo di trent'anni di Tangerang (la città satellite di Jakarta che conta il maggior numero di casi umani dal 2005), tuttora in ospedale in gravi condizioni. Non si conoscono le modalità del contagio, come del resto è accaduto per gli altri casi della zona.
VIETNAM: mentre l'epizoosi di H5N1 si è riaffacciata in quattro provincie, un nuovo caso umano fatale è stato confermato dalle autorità sanitarie,
sabato 19 gennaio 2008
A proposito di Meningite in Italia
La popolazione italiana ha reagito in modo differente da regione a regione e da zona a zona. A Fabriano, dove lavoro, nel mese di novembre 2007 si sono registrate 40 vaccinazioni antimeningococciche; dopo le prime due settimane di gennaio sono state somministrate 800 dosi di vaccino, con un incremento della richiesta di vaccinazione del 2000%. I primi giorni dell'anno abbiamo introdotto un sistema di erogazione del servizio a numerazione progressiva, garantendo circa 30-40 numeri a sessione vaccinale. Almeno fino a quando la gente non ha cominciato a fare la fila dalle cinque della mattina, al freddo e al gelo! Come se non bastasse lo stabile in cui lavoriamo ha due ingressi… e così il 17 gennaio, all’apertura del Servizio, 20 persone aspettavano da un lato e 40 dall’altro! Panico!
Allora, per gestire al meglio le scorte di vaccino, per non creare disagio alla popolazione, per evitare sovraffollamenti, file inutili, permessi di lavoro sprecati… abbiamo deciso di effettuare la vaccinazione su prenotazione telefonica. Ma nel giorno in cui il servizio su prenotazione è cominciato alcuni hanno atteso il Direttore del Servizio di Igiene per esternare il loro disappunto: la decisione presa nel pomeriggio di giovedì 17 non era stata comunicata durante la mattinata di giovedì 17… e chi era rimasto senza vaccino il giorno prima era stato invitato a ritentare il giorno successivo.
Il 21 dicembre scorso sono state assegnate le Benemerenze al merito della Sanità pubblica.
Proprio non mi va giù che l’Ordine Nazionale dei Giornalisti sia stato insignito della medaglia d’argento al valore della Sanità pubblica, una decisione che sminuisce il valore dell’onorificenza e che, alla luce dell’assurda copertura mediatica del 2005 (aviaria) e degli ultimi giorni (meningite), non mi sembra avere alcun valido fondamento.
venerdì 18 gennaio 2008
Pensieri pandemici...
E il 'picco' del mal di stagione, secondo le previsioni, deve ancora arrivare...
Questi sono dati che ai più non dicono nulla. In realtà hanno un profondo significato... in caso di pandemia influenzale il 10-20 o 30% della popolazione potrebbe essere colpita dall'influenza. Se il virus influenzale avesse una bassa virulenza (la capacità del microrganismo di danneggiare l'individuo infettato) tutto sommato ce la caveremmo con un po' di disagio, tanti milioni di euro di perdite e qualche milione di italiani "acciaccati". Se la virulenza dovesse essere elevata (quella dell'H5N1 è molto elevata e dimostrata da un tasso di letalità del 60%, ovvero 60 persone infettate su 100 muoiono) allora la perdita economica sarebbe enorme, il Paese andrebbe al collasso e molti italiani perderebbero la vita, proprio come accadde nel lontano 1918 (250.000-500.000 morti per influenza stimati in Italia).
Per natura sono ottimista e vedo sempre il bicchiere "mezzo pieno". Ma quando si parla di preparazione ad una pandemia influenzale non è giusto essere ottimisti. Bisogna essere realisti. E la realtà, attualmente, è che nessuno può predire quando la prossima pandemia si verificherà, nè tantomeno che impatto avrà. Nell'incertezza è molto importante pensare al peggior scenario, perchè una volta che ci si è preparati al peggio se la pandemia che verrà docesse essere lieve sapremo rispondere al meglio, se dovesse essere grave almeno potremo dire di averci provato.
La preparazione deve essere globale. Gli operatori sanitari devono prendere sul serio la questione (molti non lo fanno e pensano che le pandemie influenzali siano una barzelletta, dimostrando profonda ignoranza), la popolazione deve crescere nella conoscenza, deve informarsi, deve prendere parte attiva in un processo di costante e progressivo coinvolgimento nelle attività di preparazione.
La stessa Sanità Pubblica italiana non ha preso molto sul serio il problema pandemia influenzale. Non tutte le Regioni hanno predisposto il proprio piano pandemico, fra quelle che lo hanno fatto sono poche le Regioni che stanno dando continuità ai piani approvati. Se la Sanità Pubblica funzionasse ogni italiano saprebbe già cos'è una pandemia influenzale e come affrontarla.
Provo a lanciare un altro sondaggio... avete mai sentito parlare di pandemia influenzale?
Ne vedremo delle belle...
lunedì 14 gennaio 2008
Influenza Aviaria: aggiornamento
INDONESIA: 2 nuovi casi umani, 1 decesso
INDIA: focolaio epizooticoin Bengala Occidentale
IRAN: sospetto focolaio epizootico in animali selvatici
EGITTO: almeno 15 casi umani sospetti
GRAN BRETAGNA: cigni infettati in Dorset
L'OMS ha riportato, con la sua nota di aggiornamento dell'11 corrente, un nuovo caso confermato di influenza aviaria H5N1 in Indonesia: una studentessa di sedici anni ha sviluppato la malattia più di dieci giorni fa ed è tuttora ricoverata in ospedale in terapia intensiva. La ragazza vive nell'area metropolitana di Jakarta (Bekasi), dove dal 2005 si sono registrati una buona parte dei casi complessivi confermati del Paese.
Stamani il KOMNAS FBPI (organo di coordinamento per la lotta all'influenza aviaria del governo indonesiano) ha confermato un nuovo caso umano fatale di infezione da H5N1 in una donna di 32 anni di Tanggerang (area metropolitana di Jakarta), che si sospetta abbia avuto contatto con animali infetti. La paziente è morta presso il suo domicilio, dopo che i familiari hanno rifiutato di tenerla in ospedale. Questo è un fatto molto grave poichè è ben noto come i pazienti in fase terminale affetti da H5N1 siano molto infettivi e il contatto ravvicinato e prolungato dei familiari possa causare l'emergere di un focolaio con limitata trasmissione interumana. Perchè le autorità sanitarie abbiano permesso in questo caso la dimissione della paziente resta da chiarire.
In India sembra che il virus A/H5N1 abbia causato una nuova epizoosi, questa volta nello stato del Bengala Occidentale, secondo quanto riporta la stampa locale e ALERTNET (vedi qui e qui). Numerosi villaggi sembrano essere stati colpiti e decine di migliaia di capi di pollame stanno per essere distrutti. Equipe di medici e veterinari stanno inoltre monitorando la situazione sanitaria degli abitanti, con misure di quarantena e profilassi.
L'Iran avrebbe scoperto un focolaio epizootico in animali selvatici, secondo quanto riportato da ProMed. I campioni biologici sarebbero già stati inviati al laboratorio di riferimento OIE per l'AI a Legnaro (PD).
In Egitto ci sono almeno quindici casi umani sospetti di influenza aviaria, sempre secondo ProMed; i casi seguono una esplosione epizootica del virus H5N1 nel pollame.
In Inghilterra, infine, almeno tre cigni allevati in un'antica istituzione del Dorset sono stati infettati dal virus H5N1 che ne ha causato la morte, secondo quanto riportato dalla DEFRA .
Aggiornamento del 16 gennaio
FOCOLAI DI INFLUENZA AVIARIA H5N1 IN INDIA E IRAN.
L'OIE ha ricevuto la notifica immediata di epizoosi nel pollame causate da virus ad alta patogenicità H5N1, apparse in IRAN e INDIA. Il focolaio indiano è apparso nel Bengala Occidentale con il coinvolgimento di 35.000 animali e con una stima di abbattimento di oltre 800.000 capi. In Iran l'epizoosi è apparsa in una zona prospiciente il Mar Caspio e ha interessato circa 500 animali. Ulteriori accertamenti sono in corso per stabilire ulteriori epizoosi nell'area.
domenica 13 gennaio 2008
Cosa è accaduto in Pakistan?
Daniel Fiacchini
È il creatore e principale autore di PandemItalia.
Nato il 1° maggio del 1977 a Senigallia, si diploma nel 1996 (Maturità Scientifica) e si laurea in Medicina all’Università Politecnica delle Marche nell’anno accademico 2003-2004. Nel corso dell’ultimo anno di Medicina scopre il suo amore per la Sanità Pubblica e decide di dedicare il suo futuro professionale alla salute della collettività; il motto della Jonhs Hopkins School of Public Health riassume (forse in maniera eccessiva!) il suo obiettivo professionale: “Protecting Health, Saving Lives - Millions at a Time”. Nel 2004 si iscrive alla Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva di Ancona, che termina, con pieni voti assoluti e lode, nel novembre del 2007. Durante gli anni della Specializzazione orienta il suo percorso formativo verso la Prevenzione e l’Epidemiologia; nel 2005 è tirocinante presso l’Agenzia Regionale Sanitaria (Osservatorio Epidemiologico regionale), nel 2006 presso il Distretto Sanitario di Senigallia (Zona Territoriale 4, ASUR Marche), nel 2007 presso il Servizio Salute, PF Sanità Pubblica della Regione Marche e nel Dipartimento di Prevenzione di Jesi (Zona Territoriale 5, ASUR Marche). In questo periodo collabora con il Comitato Pandemico Regionale per la stesura del piano di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale della Regione Marche (approvato con DGR 1371 del 26/11/2007). Nel gennaio 2008 comincia la sua esperienza lavorativa coronando un sogno (per soli 12 mesi… ma pur sempre raggiunto!) è Dirigente Medico di I livello presso il Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione di Fabriano (Zona Territoriale 6, ASUR Marche). Nell’aprile del 2007 inizia la sua esperienza di blogger con PandemItalia, al tempo l’unico blog italiano interamente dedicato all’ informazione sulla preparazione e il controllo di un’eventuale pandemia influenzale.
Nel corso del 2009 ha lavorato presso il Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano con un incarico libero professionale e dal 1° febbraio 2010 è assunto a tempo indeterminato nello stesso Servizio.
Recenti ruoli e responsabilità assegnate:
- Referente sostituto per la funzione Sanità Pubblica e Veterinaria della Protezione Civile Provinciale di Ancona;
- Referente Promozione della Salute per la ZT 6 di Fabriano.
Gualtiero Grilli
Nato in Ancona nel 1950. Laureato in Medicina a Modena nel 1975, dedica all’Ematologia i suoi primi anni di professione. Dopo un’esperienza quadriennale in Germania torna in Italia e nel 1983 diviene Medico Pubblico dell’allora USL n. 10 di Jesi. Così lascia l’Ematologia per la Sanità Pubblica e nel 1988 si specializza in Igiene e Medicina Preventiva. Attualmente ricopre l’incarico di Direttore SIAN (Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione) del Dipartimento di Prevenzione di Jesi (Zona Territoriale 5, ASUR Marche) ma per anni è Dirigente Medico di I livello nel Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della stessa Zona Territoriale. Nel periodo 1983-2007 è autore di numerose pubblicazioni nel campo dei vaccini e delle malattie infettive. È il referente regionale per le Malattie Infettive e Vaccinazioni presso il Servizio Salute PF Sanità Pubblica della Regione Marche. È componente del GORES (Gruppo Operativo Regionale Maxi-Emergenze Sanitarie) e del Comitato Pandemico Regionale. Dal 2004 è Professore a contratto della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell'Università Politecnica delle Marche e nel periodo dicembre 2006 – novembre 2007 è il tutor dell’allora specializzando Daniel Fiacchini. PandemItalia è uno dei frutti della loro collaborazione professionale.
Giuseppe Michieli
Nato a Padova nel 1969. Vive da sempre a Padova dove ha ottenuto il diploma di maturità nel 1988. Negli anni successivi affronta varie esperienze formative (si iscrive a Scienze Politiche e affronta un anno di Scuola Infermieri). Seguono dodici mesi di servizio civile presso centri per disabili e varie esperienze in ambito sociale (cooperative di solidarietà sociale per disabili, centri diurni, assistenza ospedaliera). Dal 1999 lavora presso il suo domicilio (internet, rilegatoria, e anche baby sitting). Nel 2005 inizia la sua esperienza di blogger che continua tuttora con A TIME'S MEMORY (Una memoria di questo tempo), con quasi 4.000 post all’attivo, un numero di visitatori che si attesta sui 100-120 al giorno (12.000 visitatori unici nel solo 2007) e un indice di popolarità pari a 13.700 (per capire meglio: quello di Beppe Grillo è maggiore di 540.000, quello di PandemItalia è di poco superiore a 4.000). Autore di vari contributi per Promed, per esempio all'esordio dell'epidemia di chikungunya in Emilia, di LPAI (Low Pathogenic Avian Influenza) e meningite. Partecipa inoltre al forum di FluTrackers col nick di Iron-ore-hopper… “letteralmente 'tramoggia per minerali ferrosi', insomma porto poca roba interessante”. Eppure di cose interessanti ne scrive, visto che nel febbraio 2008 viene arruolato nel team di FluTrackers come moderatore del sito (primo e unico italiano ad ottenere questo ruolo). Attualmente è Membro del Comitato Consultivo, Editore e Direttore del Forum Italiano di FluTrackers. Da settembre 2007 è assiduo commentatore di PandemItalia e nel gennaio 2008, per la sua dimostrata e profonda conoscenza nel campo delle malattie infettive, viene invitato a collaborare al blog. Nel novembre 2009, dopo quasi due anni di collaborazione e nel corso della pandemia influenzale da nuovo virus A/H1N1v, decide di terminare la collaborazione con PandemItalia.
lunedì 7 gennaio 2008
Meningite in Italia
- Continua la presenza di casi sporadici di meningite batterica, in particolare da meningococco di sierogruppo “C”, sia in Veneto che in altre regioni in Italia come in ogni inverno.
- Il numero totale di casi di meningite è stabile negli ultimi anni.
- Anche quest’anno il nume ro dei pazienti di cui è pervenuta segnalazione non eccede l’andamento invernale abituale. In particolare nelle meningiti da meningococco C si è osservato, negli ultimi due anni, una diminuzione dei casi.
- La prevenzione della meningite da gruppo C, è affidata all’uso dello specifico vaccino coniugato, indicato quale misura di contenimento dell’infezione che, si ricorda, è presente nella gola di persone asintomatiche che possono essere definite portatori sani, in oltre il 10% della popolazione generale.
- La vaccinazione contro il meningococco C di particolari gruppi di popolazione è indicata soltanto in presenza di focolai epidemici quali quello veneto.
- La vaccinazione di soggetti che si recano in zone italiane colpite da focolai epidemici non è indicata.
Da qualche giorno lavoro come dirigente medico presso un dipartimento di prevenzione delle Marche e mi occupo principalmente di vaccinazioni: il cuore della prevenzione! L'attività vaccinale del Servizio in cui opero è raddoppiata da metà dicembre e la richiesta non sembra arrestarsi. La principale vaccinazione ricercata: anti-meningococco C. Non poteva capitare periodo "peggiore" per cominciare la mia avventura lavorativa nella Sanità Pubblica: la domanda a cui giornalmente devo rispondere è la seguente: conviene vaccinarsi? Rispondere non è semplice; da un lato c'è la mia passione per la prevenzione e il desiderio di dare una "pacca sulla spalla" al genitore che pone la domanda e dirgli: "bravo, hai scelto la strada della prevenzione, ottima decisione", poi però il mio lato più razionale mi frena, penso ai pochi casi di meningite, penso che il rapporto rischio-beneficio non è poi così alto e qualche volta mi capita di pensare: "guarda questo... si preoccupa tanto della meningite e non ha ancora vaccinato suo figlio contro morbillo-parotite e rosolia!". Non faccio in tempo a pensarlo che sento battere il martello sul mio chiodo fisso: "la morte di un ragazzo per meningite da meningococco C è una morte evitabile... al diavolo l'epidemiologia... spero si vaccinino tutti!". Supero il mio personale dualismo ricordando le parole di Barbara De Mei, scritte nel bel documento: Il counselling in ambito vaccinale
"L’obiettivo non è convincere, affermare il proprio punto di vista, prendere decisioni al posto di un’altra persona, “vincere” nella relazione, ma piuttosto mantenere la relazione.
Quindi ascoltare, comprendere senza banalizzare, potenziare le risorse e l’autonomia della
persona per: condividere le informazioni; favorire la consapevolezza dei benefici e dei rischi della vaccinazione; facilitare la scelta."
Dunque non sono io che devo dare risposte: io devo solo facilitare un processo che porti ad una decisione consapevole ed informata.
Non posso evitare di chiudere questo post rifacendomi al comunicato odierno del Ministero della Salute: mi sembra evidente che la prevenzione, anche in questo caso come nel caso della pandemia influenzale, non giochi tutte le sue carte con la vaccinazione. La vaccinazione è l'arma preventiva principale ma non è l'unica arma a nostra disposizione: c'è il lavaggio delle mani; c'è il buon senso delle comuni norme igieniche... e queste misure di sanità pubblica forse saranno meno efficaci... ma non hanno effetti avversi!
mercoledì 2 gennaio 2008
The same old story
Nella giornata odierna l’OMS ha confermato due ulteriori decessi umani per H5N1 nel giro di una settimana.
Ad oggi si ritiene che i nuovi casi non siano epidemiologicamente correlati con i precedenti segnalati all'OMS e che in entrambi il contatto con pollame infetto sia la sorgente più probabile d'infezione (vedi commento ).
Impressionano i numeri, puntualmente riportati da Giuseppe M nello stesso commento (348 casi di cui 215 mortali, ovvero un tasso di letalità da H5N1 pari al 60%).
Con l’ingresso del nuovo anno ci si abbandona con leggerezza al pensiero che speranze e desideri si concretizzino.
La mia speranza è che la Sanità Pubblica italiana cresca e si rafforzi. Prendo in prestito una similitudine proposta da Revere (Effect Measure): costruire e potenziare la Sanità Pubblica è come riparare il tetto della tua dimora. Aiuterà a proteggerti dal caldo, dal freddo e dalla pioggia, dal ghiaccio e dalla neve. Non ti terrà al sicuro dalla caduta di un asteroide o da un attacco nucleare. Allo stesso modo un forte sistema di Sanità Pubblica non proteggerà da una pandemia con un tasso di attacco del 30% e un tasso di letalità del 60%. Ma sarà utile per tantissime altre cose, incluso molti di quei virus che potrebbero presentarsi con un impatto inferiore e che risultano attualmente tra i probabili candidati per la prossima influenza pandemia (H7 – H9 – H10).