giovedì 26 febbraio 2009

Schema per i Piani Pandemici Locali


Dopo la conferenza di consenso tenutasi in Ancona il 2 febbraio 2009 è stato approvato lo Schema per i Piani Pandemici Locali, elaborato con lo scopo di facilitare la stesura di piani pandemici locali (zonali e aziendali) omogenei sul territorio regionale.
Oggi Epicentro ha pubblicato lo Schema.
Amo citare l'Ing. Susanna Balducci, referente per le emergenze sanitarie del Dipartimento per le politiche integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile della Regione Marche: "Un piano si apre e non si chiude mai". Nelle Marche il dott. Giuliano Tagliavento, Dirigente della PF Sanità Pubblica della Regione Marche ha deciso (saggiamente) che la pianificazione della preparazione alla pandemia influenzale possa essere strumento utile per la crescita nella funzione "Preparazione della Sanità Pubblica alle Emergenze".
Il Piano Pandemico della Regione Marche sta cominciando a "dare frutto" ed ora le Zone Territoriali dell'ASUR Marche e le Aziende Ospedaliere sono impegnate nella stesura dei Piani Pandemici Zonali e Aziendali. Un passo avanti nelle complesse attività di preparazione ad un'eventuale pandemia influenzale e un tentativo di fare seguito alle indicazioni strategiche con azioni finalmente operative.

domenica 22 febbraio 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 8

Ha destato preoccupazione la notizia di un incidente presso un laboratorio farmaceutico nella Repubblica Ceca (leggi qui), dove alcuni furetti sono deceduti dopo essere stati inoculati con un preparato a base di virus influenzali umani per la verifica di routine della potenza di un vaccino stagionale. Analisi di laboratorio condotte sulle carcasse hanno dimostrato che gli animali erano stati infettati dal ben più letale virus A/H5N1 dell'influenza aviaria. Dopo una serie di frenetiche ricerche si è stabilito che le fiale di vaccino stagionale erano state contaminate presso il fabbricante in Austria; una dozzina di lavoratori cechi è quindi stato sottoposto a rigorosi controlli sanitari e ad analisi per escludere l'infezione da H5N1, nonchè posti sotto chemioprofilassi con antivirali. Nessuno di loro ha sviluppato sintomi di malattia. La vicenda ha causato sconcerto per le modalità con cui una casa farmaceutica non certo di piccole dimensioni o ''inesperta'' ha gestito le misure di contenimento di agenti biologici con potenziale epidemico. In questi mesi - dopo vari incidenti in vari laboratori e con vari agenti patogeni - è montata una crescente preoccupazione sulla capacità di controllo e prevenzione da parte delle autorità nazionali sui numerosi laboratori che dispongnono di agenti infettivi potenzialmente fatali per l'uomo se rilasciati accidentalmente o dolosamente nell'ambiente esterno, e che conducono esperimenti di ibridazione e ricombinazione che potrebbero anche aumentare la patogenicità di agenti virali e batterici molto comuni con lo scopo di sviluppare test e vaccini, ma che una manipolazione senza controlli potrebbe rendere molto pericolosi.

H5N1 - Casi umani
Dal Vietnam è stato notificato un nuovo caso umano all'OMS (leggi qui): si tratta di un uomo di 32 anni della provincia di Ninh Binh, tuttora ospedalizzato e in condizioni gravi, che ha sviluppato la malattia dopo contatto con animali infetti.
Il numero di casi umani e decessi dovuti al virus influenzale aviario A/H5N1 dall'inizio della panzoosi nel 2003 ad oggi sono 408 di cui 254 fatali (tasso di mortalità medio complessivo: 62.2%) (fonte OMS).
Nel 2009 i casi sono stati 13 di cui 4 fatali (tasso di mortalità: 30.7%); durante tutto il 2008 i casi e decessi sono stati 44 e 33 rispettivamente. Nel 2009 i paesi che hanno già notificato casi all'OMS sono stati: Cina (7 casi, 4 decessi), Egitto (4 casi), Vietnam (2 casi).

Eurosurveillance
Su Eurosurveillance è stato pubblicato un articolo su un caso umano di influenza suina causata dal virus influenzale suino A/H1N1, diagnosticato dopo che una donna cinquantenne aveva sviluppato sintomi febbrili e respiratori il novembre scorso. Il caso sarebbe rimasto - con tutta probabilità - sconosciuto se la paziente non si fosse recata da un medico partecipante alla rete di sorveglianza virologica dell'influenza, che dopo averle preso campioni faringei, li ha mandati al centro di riferimento per le analisi di laboratorio che hanno confermato la presenza di un virus di tipo A di origine animale. Il decorso clinico è stato favorevole e la donna non ha dovuto essere ospedalizzata; fino a questo momento tutti i suoi familiari e contatti sono rimasti asintomatici; ulteriori analisi serologiche sono in corso per la verifica di eventuali casi secondari
Leggi l'articolo in full text.

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venerdì 13 febbraio 2009

New media e pandemia influenzale

Alcune riflessioni a margine della notizia riportata nell'aggiornamento odierno.
Rispetto alla vicenda della Panasonic l'attività di siti web, forum, blog si è dimostrata cruciale, dato che una frenetica attività di ricerca, analisi e confronto di dati e notizie ha permesso, almeno parzialmente, di chiarire questa, ancora non del tutto limpida, vicenda.
A mio avviso ciò dimostra la vitalità dell'informazione ''new media'' rispetto a quella tradizionale, soprattutto in certi paesi e segnatamente in Italia, dove la televisione è totalmente assente su questi argomenti. Si ha a che fare con un vero e proprio esercito di redattori, moderatori, molti anche esperti in varie discipline (medici, infermieri, biologi, ex politici, giornalisti della carta stampata, militari e così via) e molti diventati esperti loro malgrado ma non per questo meno affidabili di tante firme del nostro giornalismo, che non ricevono alcuna retribuzione nè avanzamento di carriera; un lavoro di squadra, peraltro, che riesce a superare barriere linguistiche, culturali, di orientamento politico, religioso, il tutto con il solo fine di trovare un filo comune di verità in un mondo di informazioni spesso contraddittorie, frammentarie, più o meno fondate su fatti. Mi auguro che questa esperienza possa essere di un qualche insegnamento anche da noi, in Italia, sebbene io penso che là fuori pochi abbiano la volontà di ascoltare, di vedere, di avvicinarsi con umiltà ai fatti, alle situazioni che quotidianamente pongono migliaia di persone a contatto con la sofferenza, causando anche stress psicologico, ma che pur tuttavia dimostra soltanto la distanza della realtà dallo spettacolo.

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 7

L'evento che indubbiamente ha creato maggiore movimento all'interno del mondo dei new media (blog, forum, siti web di tutto il mondo) che si occupano di influenza aviaria e pandemia è stata la notizia, diffusa dal sito Bloomberg (leggi qui), dell'ordine di rimpatrio per i familiari dei dipendenti della multinazionale giapponese Panasonic, all'inizio di questa settimana. Inizialmente diffusa dal sito Nikkei e ripresa da Bloomberg come notizia breve, è stata poi aggiornata con l'aggiunta di particolari: la casa giapponese avrebbe ricevuto il plauso del governo e le sue decisioni avrebbero tenuto conto delle osservazioni di agenzie internazionali e dell'OMS. In poche ore diversi siti e forum sono stati presi d'assalto nel tentativo di ottenere maggiori informazioni e dettagli che tuttavia non erano disponibili neppure per i ''flubies'' di lungo corso, come per esempio lo staff del CIDRAP, di A Flu Diary e FluTrackers.
Immediatamente è sorto un dubbio: Cosa sa la Panasonic che noi non sappiamo? Stamattina (13 febbraio, vedi CIDRAP) un portavoce della compagnia di stanza a New York ha dichiarato che la Panasonic non dispone di informazioni riservate circa particolari sviluppi che indichino un approssimarsi di una pandemia globale di influenza nelle prossime settimane o mesi. Il rimpatrio dei famigliari degli operatori della compagnia ha da completarsi entro settembre e riguarda Paesi asiatici come Cina, ex repubbliche sovietiche, Paesi del Sudamerica e dell'Est Europa che non offrono garanzie di protezione o hanno strutture sanitarie insufficienti.
Secondo esperti OMS la mossa della compagnia giapponese non si basa su dati scientifici documentali. Il dr Masato Tashiro dell'istituto giapponese per le malattie infettive e consulente dell'OMS non ritiene che ad oggi ci siano evidenze di un cambiamento nel comportamento epidemiologico del virus influenzale aviario A/(H5N1) riguardo i recenti casi umani emersi in Cina nelle settimane scorse. Lo stesso governo giapponese ha però intanto aggiornato i suoi piani pandemici che comprendono ora la chiusura dei maggiori aeroporti del paese in caso di dichiarazione di inizio della pandemia, la quarantena dei cittadini infettati, la cremazione veloce delle vittime, la chiusura delle scuole e il rimpatrio tramite voli speciali delle forze armate di tutti i cittadini espatriati.
La Panasonic aveva appena diffuso i dati circa una perdita di esercizio di miliardi di dollari, per la prima volta nella sua storia, e sul licenziamento di alcune decine di migliaia di persone. Il giorno dopo l'annuncio il CIDRAP ha pubblicato un articolo in cui analizzava attentamente la situazione venutasi a creare con il comunicato della multinazionale. Secondo il portavoce OMS Gregory Hartl - interpellato dal sito diretto dal dr Osterholm - al momento il virus H5N1 si comporta esattamente come in passato: ovvero trasmissione da animale a uomo durante il periodo freddo e limitata trasmissione interumana, non sostenuta e assenza di epidemie nella popolazione generale. Non è presente un evidente incremento del rischio pandemico tale da giustificare la mossa della Panasonic; il livello di allerta pandemica dell'OMS è ancora fermo a 3 (su una scala di 6). Altri esperti interpellati hanno mostrato sorpresa, dato che al momento la modalità di trasmissione del virus (animale-uomo), numero dei casi e comportamento epidemiologico non appaiono dissimili dal passato, per cui la mossa della Panasonic diventa davvero difficile da spiegare e pregna di rischi di ricadute anche non volute sulla economia di molti paesi coinvolti.
Secondo il direttore del CIDRAP, dott. Osterholm, è proprio il rischio di ricadute negative che dovrebbe preoccupare, dato che la diffusione di notizie infondate, o prive di basi scientifiche, è proprio il tipico scenario da evitare soprattutto in caso una epidemia dovesse realmente materializzarsi.

mercoledì 11 febbraio 2009

Umidità e virus influenzali

I virus influenzali avrebbero uno stretto legame con l'umidità. Non è una notizia del tutto nuova ma la pubblicazione dello studio condotto dai ricercatori dell'Oregon State University (pubblicato su 'Pnas') è oggi oggetto dell'interesse della cronaca.
Da tempo gli scienziati sospettavano un legame tra umidità e trasmissione dell'influenza, ma le indagini si erano finora concentrate sull'umidità relativa, spiega Jeffrey Sharman.
La ricerca di Sharman e colleghi ha rianalizzato i dati di uno studio del 2007 pubblicato su Plos Pathogens, che aveva individuato un tenue legame tra la trasmissione dell'influenza e l'umidità relativa. Il team di Sharman ha usato i dati dei colleghi sostituendo i valori di umidità relativa con quelli di umidità assoluta e scoprendo cosi' "una correlazione sorprendentemente forte" tra l'umidità assoluta e la trasmissione dei virus influenzali. "Quando l'umidità assoluta è bassa - spiega lo studioso - la sopravvivenza del microrganismo risulta prolungata e i tassi di trasmissione aumentano". Non è un caso, dunque, che ci siano piu' infezioni in inverno, quando il clima è più freddo e asciutto, concludono gli autori.
Per ora riporto la notizia così come l'ho letta dalle agenzia di stampa, non avendo - per il momento - avuto modo di valutare la ricerca in questione.
Nel frattempo mi domando... non sarà che la muffa che alberga nelle umide mura di casa mia sia un segnale di protezione nei confronti dei virus influenzali? Non sapendo nè leggere nè scrivere, per sicurezza, anche quest'anno ho fatto il vaccino!

Fonte: Adnkronos Salute

venerdì 6 febbraio 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 6

La settimana ha visto la notifica di numerosi focolai animali di infezione da virus influenzale aviario A/(H5N1) in vari paesi asiatici e in Egitto. Fra i paesi colpiti, il Vietnam, Hong Kong, il Bangladesh e l'Indonesia. Attività epizootica riconducibile però ad altri sottotipi virali si segnala in Canada, dove nella Columbia Britannica un allevamento è stato distrutto dopo la scoperta del virus LPAI H5N2 in alcuni tacchini, e una trentina di altre fattorie poste sotto quarantena; in Francia, dove nella Vendée, il virus LPAI H5N3 ha provocato la distruzione di un allevamento. Casi umani continuano ad essere notificati all'OMS: in Cina, in Egitto; mentre in Indonesia i mezzi di stampa continuano a informare circa nuovi casi sospetti e confermati ma non ancora notificati all'OMS. Nel frattempo, in Europa e nord America la stagione epidemica influenzale continua la sua evoluzione: in Europa alcuni paesi hanno già raggiunto il picco epidemico, mentre negli USA la circolazione virale sta lentamente aumentando. L'elemento comune alle due sponde dell'Atlantico è rappresentato dalla circolazione del virus H1N1/Brisbane/59/07 resistente all'Oseltamivir; la sua diffusione globale pone gravi problemi di profilassi farmacologica e crea inquietudine nel mondo scientifico che fatica a trovare una spiegazione esaustiva per l'emersione e la sua stabilizzazione nella configurazione genetica del virus H1N1; esiste la possibilita che in Asia dove il virus H5N1 è diffuso in modo panzootico nel pollame, una co-infezione nell'uomo H1N1-H5N1 possa veicolare questa mutazione da un sottotipo all'altro con le conseguenze che si possono immaginare per quanto riguarda l'efficacia degli stock di antivirali ammassati in vari paesi del mondo per il trattamento e la profilassi in caso di pandemia globale di influenza. Il virus stagionale H3N2 sembra aver anch'esso subito alcune variazioni antigeniche, ma rimane tuttora sensibile ai farmaci antivirali tranne che ai vecchi Adamantani (cui invece l'H1N1 rimane sensibile). In Cina, dove si sono registrati otto casi umani in un mese (piu' di quelli riportati nell'intero 2008), c'è una certa ansia sul modo con cui i pazienti si sono infettati, dato che non si riportano epizoosi estese nel pollame. Sebbene molti di questi soggetti abbiano in effetti avuto contatto con pollame o abbiano visitato mercati di pollame vivo (wet markets) non si è riusciti a stabilire con certezza se gli animali fossero infetti o meno. Da alcune parti - per esempio la FAO e alcuni esperti di Hong Kong - si è levata voce di epizoosi nel pollame che sarebberso state coperte da parte delle autorità locali cinesi. Al momento la Cina smentisce queste accuse. Si intensifica intanto la discussione sui vaccini anti-H5N1, ora finalmente disponibili: durante un simposio della Società americana per le malattie infettive si è dibattuto su possibili strategie di immunizzazione preventiva, prima dell'emersione della pandemia, sia per non sprecare i vaccini finora accumulati e vicini alla scadenza, sia per valutare l'impatto sulla popolazione di una campagna di profilassi nei confronti di una variante virale nuova per l'organismo umano, qual è l'H5N1.

L'approfondimento delle notizie riportate e la lettura di ulteriori notizie sul blog ATTRAVERSO QUESTI GIORNI.

domenica 1 febbraio 2009

Preparazione alla pandemia influenzale nelle Marche

Siamo alla vigilia di un giorno importante. Domani ci sarà la conferenza di consenso attraverso la quale sarà approvato il format per la stesura dei piani pandemici locali della Regione Marche. Dopo la giornata di domani tutte le 13 Zone Territoriali dell'ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) e le 3 Aziende Ospedaliere delle Marche saranno impegnate nella stesura di piani di preparazione alla pandemia influenzale, piani prettamente operativi, strumenti utili per cominciare a preparare il sistema sanitario locale all'eventualità di una emergenza che potrebbe non avere eguali.
Affronto l'impegno essendo stato uno degli autori del format e coordinatore dei gruppi di lavoro regionali che hanno lavorato sui singoli capitoli del documento, su cui domani 35 operatori della sanità pubblica regionale si confronteranno.
Il piano pandemico regionale, almeno nelle Marche, non è rimasto chiuso dentro un cassetto!

Giuseppe Michieli e FluTrackers

Il nostro Giuseppe Michieli è stato nominato membro dell'Advisory Board di Flutrackers.
Le mie personali congratulazioni per il giusto riconoscimento!

Influenza stagionale 2008-2009

In Italia sono stati isolati per la prima volta dall'inizio della stagione influenzale 2008/2009, cinque virus appartenenti al sottotipo A/(H1N1), lineaggio Brisbane, resistenti al farmaco antivirale Oseltamivir. La notizia è stata diffusa dal bolletino settimanale sui risulati della sorveglianza virologica pubblicata sul sito web del ministero della salute. Il tasso di resistenza è del 100%; l'anno scorso non raggiungeva l'1% degli isolati. Il livello di suscettibilità al farmaco è stato testato mediante studio della concentrazione inibitoria (IC50) e analisi genetiche per valutare la presenza della mutazione nel segmento della neuramminidasi (H274Y) sono in corso. I virus sono stati isolati dai campioni clinici prelevati ad altrettanti pazienti, tre bambini e due adulti; di questi cinque, tre avevano ricevuto il vaccino influenzale stagionale. Secondo le informazioni ad oggi disponibili, i virus H1N1 circolanti sarebbero antigenicamente correlati a quelli di riferimento vaccinali. Tuttavia è stata osservata una certa differenziazione a livello genetico, soprattutto a carico del segmento RNA dell'emagglutinina, che forse ha facilitato la diffusione di una variante non perfettamente inibita dagli anticorpi prodotti dal vaccino stagionale. I cinque virus isolati hanno mantenuto sensibilità all'altro farmaco antivirale disponibile per il trattamento e la profilassi dell'influenza, lo Zanamivir. Tutti i virus A/(H3N2) isolati fino a questo momento sono invece risulati sensibili sia all'Oseltamivir che allo Zanamivir, ma resistenti all'Amantadina.

Tutti i link e le informazioni complete su queste ed altre notizie in ATTRAVERSO QUESTI GIORNI.

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 5

Continuano ad essere registrati casi umani di influenza aviaria in Asia; le prime settimane dell'anno hanno visto l'emersione di otto casi umani di infezione da virus influenzale aviario A/H5N1 di cui quattro fatali, in Cina ed Egitto. L'attività epizootica nel pollame dovuta al virus H5N1 è particolarmente intensa nella porzione orientale dell'India, dove lo stato del Sikkim è stato colpito, mentre in Nepal si è verificato il primo focolaio dall'inizio della panzoosi globale nel 2003; in Indonesia l'attività del virus H5N1 continua ad interessare la maggior parte dell'arcipelago, con particolare riferimento a Java, l'isola piu' popolata, dove vengono scoperti frequentemente anche casi umani, con alta mortalità.
Una certa ansia ha provocato la scoperta in un allevamento di tacchini nello stato canadese del British Columbia di un virus aviario influenzale a bassa patogenicità tipo A/H5 (rapporto di notifica immediata all'OIE) con la conseguente distruzione di sessantamila capi di pollame. Le analisi preliminari sembrano escludere si tratti di un ceppo di origine asiatica.
Sorprende la trasparenza con cui le autorità cinesi hanno trattato i piu' recenti casi di infezione umana da H5N1; sia sui media internazionali che su quelli nazionali si è dato grande risalto alle notizie sui pazienti, sui loro contatti sotto sorveglianza sanitaria e sulle misure di profilassi e controllo epidemiologico messi in atto nel Paese per l'individuazione precoce di casi sospetti (specialmente in soggetti affetti da polmonite acuta); questo potrebbe indicare che la Cina sta mandando dei ''segnali'' ai vicini e ai partner strategici (USA, Russia) sia per enfatizzare una rinnovata spinta alla cooperazione internazionale sia per la richiesta di assistenza tecnico-scientifica.
Le autorità nepalesi - già alle prese con gravi problemi dovuti alle tempeste stagionali che hanno interrotto in varie parti del paese le comunicazioni e la trasmissione elettrica - stanno conducendo attività di sorveglianza veterinaria dopo la scoperta del loro primo focolaio epizootico di H5N1 nel pollame; fino a questo momento non si sono registrati casi umani confermati da analisi di laboratorio. Anche il Bangladesh continua a riportare focolai epizootici di H5N1: il piu' recente nel distretto di Chittagong dove circa 1200 capi di pollame sono stati distrutti.
L'OMS ha confermati i tre piu' recenti casi umani di H5N1 ufficialmente notificati dalla Cina: una donna di 31 anni dello Xinjian Uighur (regione autonoma); un uomo di 29 anni della provincia del Guizhou; un ragazzo di 18 anni della provincia del Guangxi Guang. Dei tre soltanto il paziente del Guizhou è ancora vivo, ricoverato in ospedale in condizioni critiche, ma ''stabili''. Le persone entrate in contatto con questi pazienti sono al momento tutte asintomatiche. La probabile fonte di contagio è da ricercarsi nelle visite a mercati vivi di pollame o con animali infetti, ancorchè non identificati dalle autorità veterinarie.

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