domenica 1 febbraio 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 5

Continuano ad essere registrati casi umani di influenza aviaria in Asia; le prime settimane dell'anno hanno visto l'emersione di otto casi umani di infezione da virus influenzale aviario A/H5N1 di cui quattro fatali, in Cina ed Egitto. L'attività epizootica nel pollame dovuta al virus H5N1 è particolarmente intensa nella porzione orientale dell'India, dove lo stato del Sikkim è stato colpito, mentre in Nepal si è verificato il primo focolaio dall'inizio della panzoosi globale nel 2003; in Indonesia l'attività del virus H5N1 continua ad interessare la maggior parte dell'arcipelago, con particolare riferimento a Java, l'isola piu' popolata, dove vengono scoperti frequentemente anche casi umani, con alta mortalità.
Una certa ansia ha provocato la scoperta in un allevamento di tacchini nello stato canadese del British Columbia di un virus aviario influenzale a bassa patogenicità tipo A/H5 (rapporto di notifica immediata all'OIE) con la conseguente distruzione di sessantamila capi di pollame. Le analisi preliminari sembrano escludere si tratti di un ceppo di origine asiatica.
Sorprende la trasparenza con cui le autorità cinesi hanno trattato i piu' recenti casi di infezione umana da H5N1; sia sui media internazionali che su quelli nazionali si è dato grande risalto alle notizie sui pazienti, sui loro contatti sotto sorveglianza sanitaria e sulle misure di profilassi e controllo epidemiologico messi in atto nel Paese per l'individuazione precoce di casi sospetti (specialmente in soggetti affetti da polmonite acuta); questo potrebbe indicare che la Cina sta mandando dei ''segnali'' ai vicini e ai partner strategici (USA, Russia) sia per enfatizzare una rinnovata spinta alla cooperazione internazionale sia per la richiesta di assistenza tecnico-scientifica.
Le autorità nepalesi - già alle prese con gravi problemi dovuti alle tempeste stagionali che hanno interrotto in varie parti del paese le comunicazioni e la trasmissione elettrica - stanno conducendo attività di sorveglianza veterinaria dopo la scoperta del loro primo focolaio epizootico di H5N1 nel pollame; fino a questo momento non si sono registrati casi umani confermati da analisi di laboratorio. Anche il Bangladesh continua a riportare focolai epizootici di H5N1: il piu' recente nel distretto di Chittagong dove circa 1200 capi di pollame sono stati distrutti.
L'OMS ha confermati i tre piu' recenti casi umani di H5N1 ufficialmente notificati dalla Cina: una donna di 31 anni dello Xinjian Uighur (regione autonoma); un uomo di 29 anni della provincia del Guizhou; un ragazzo di 18 anni della provincia del Guangxi Guang. Dei tre soltanto il paziente del Guizhou è ancora vivo, ricoverato in ospedale in condizioni critiche, ma ''stabili''. Le persone entrate in contatto con questi pazienti sono al momento tutte asintomatiche. La probabile fonte di contagio è da ricercarsi nelle visite a mercati vivi di pollame o con animali infetti, ancorchè non identificati dalle autorità veterinarie.

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