venerdì 30 ottobre 2009

Halloween III


Foto: Lo Squal(ene)

Ebbene sì! Il terzo "Halloween" di PandemItalia!
Il tema è sempre il medesimo... l'orrore! E di orrori ce ne sono stati tanti nella gestione della pandemia!
Vi prego, durante questo fine settimana date libero sfogo alla segnalazione degli orrori pandemici attraverso i commenti.
Buon week-end di "paura"!

giovedì 29 ottobre 2009

Lo squalene secondo l'OMS

Incredibile cosa sta accadendo in Italia, quanta ignoranza da parte degli stessi operatori sanitari, quanta gente che va dietro a dicerie, sentito dire e menzogne, orchestrate ad arte da chi fa della guerra ai vaccini la propria ragione di vita.
Vogliamo smettere di parlare di squalene? Vogliamo cominciare a parlare di adiuvante? Vogliamo pensare al dramma che si sta consumando in Italia? Siamo in piena fase di accelerazione pandemica, la curva pandemica si sta impennando incredibilmente, lo stesso Fazio dichiara che l'Italia, stando ai dati più recenti, sembra essere la Nazione piattualmente più colpita in Europa. Contemporaneamente sta andando sprecata l'arma preventiva più importante (già abbondantemente spuntata per i ritardi accumulati nella produzione e distribuzione): il vaccino pandemico.
Maledetta Italia che ha prelazionato un vaccino pandemico adiuvato... ma sono sicuro: se non fosse stato l'adiuvante gli scemi di turno avrebbero trovato da ridire su qualcos'altro.

Dal prezioso recente commento di Giglio... copio-incollo...

Lo squalene è un componente di alcuni adiuvanti che vengono aggiunti ai vaccini al fine di incrementare la risposta immunitaria. Lo squalene è una sostanza presente in natura (nelle piante, negli animali e negli esseri umani) che viene sintetizzata nel fegato e che circola nel sangue umano. Si trova in molti alimenti, cosmetici, farmaci ed integratori. Lo squalene viene estratto, per ragioni commerciali, dall’olio di pesce, in particolare dall’olio di fegato di squalo, e, viene purificato in caso di utilizzo come componente di farmaci o vaccini. L’MF59, un adiuvante contenente lo squalene, fa parte del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel 1997 in Italia e successivamente anche in diversi altri Paesi. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene. Oltre 22 milioni di dosi sono stati distribuiti da allora fino ad oggi (2006). I numeri di eventi avversi e reazioni locali non sono risultati superiori rispetto a quanto ci si aspettava in base agli eventi dovuti ad altri vaccini anti-influenzali; sembra quindi che lo squalene non rappresenti un rischio significativo. Il vaccino è stato somministrato in primo luogo agli individui appartenenti alla fascia di età 65 e oltre per cui il vaccino era stato autorizzato. Alcuni vaccini sperimentali, inclusi dei vaccini anti-pandemia, vaccini anti-malarici e vari altri vaccini di natura virale e batterica, vengono allestititi con adiuvanti contenente lo squalene con l’obiettivo di rafforzare l’immunogenicità e quindi l’efficacia dei vaccini. Sono stati condotti studi clinici con vaccini contenente squalene coinvolgendo bambini e lattanti senza risultati preoccupanti dal punto di vista della sicurezza.E’ stato ipotizzato una relazione tra problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini che ai soldati sono stati somministrati. Un report pubblicato ha ipotizzato che alcuni dei veterani esposti al vaccino anti-antrace hanno sviluppato anticorpi anti-squalene e che questi anticorpi hanno successivamente provocato disabilità. Tuttavia lo squalene non faceva parte dei vaccini somministrati ai veterani e non è stato neppure utilizzato nel processo di produzione dei vaccini. Sono stati pubblicati molti studi che hanno evidenziato dei limiti tecnici di questo report.La maggior parte degli adulti, specialmente quelli più anziani, indipendentemente dalla loro storia vaccinale, possiedono anticorpi naturali che reagiscono con lo squalene. In uno studio clinico l’immunizzazione con il vaccino anti-influenzale contenente squalene non ha modificato né frequenza né titolo degli anticorpi anti-squalene.Il comitato (il Global Advisory Committee on Vaccine Safety) è d’accordo nel ribadire che preoccupazioni sul fatto che lo squalene contenuto nei vaccini possa indurre anticorpi anti-squalene siano infondate. Tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenente squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane , il comitato evidenzia la necessità di condurre, con particolare attenzione, studi post-marketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso.

Fonte : Global Advisory Committee on Vaccine Safety, 6–7 June 2006 Safety of squalene
Ringraziamenti: Giglio, grazie per la preziosa collaborazione.

martedì 27 ottobre 2009

Sesta vittima, un medico

Copio incollo (fonte: LiberoNews.it)
L’influenza A ha fatto la sua sesta vittima italiana, la seconda in quel di Napoli. Si tratta di un medico di 56 anni, in servizio presso il Policlinico universitario Federico II del capoluogo campano. L’uomo, Claudio Petrè, era affetto da “patologie croniche”, riferisce all'Adnkronos Salute il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Gabriele Peperoni, tuttavia fino a venerdì scorso si era recato regolarmente al lavoro. “Il collega Petrè - precisa una fonte del Dipartimento di Chirurgia generale, oncologica, bariatrica e videoassistita dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli - non era assolutamente in dialisi (come si era detto in un primo momento, ndr). Ha lavorato con noi fino a venerdì scorso, quando ha iniziato ad avvertire i primi sintomi», aggiunge. «Questo decesso - sottolinea Peperoni - ci deve comunque far riflettere sull'opportunità da parte dei sanitari di aderire alla vaccinazione contro il virus H1N1”.


Ora i miei colleghi si nasconderanno dietro al dito delle malattie croniche.
Ma dopo i 50 chi non ha una patologia cronica?
Non so se a Napoli le attività di vaccinazione pandemica sono già cominciate. Nelle Marche abbiamo accumulato due settimane di ritardo per gli invii "a contagocce" del vaccino. Forse a Napoli il vaccino è già disponibile da due settimane, forse il collega deceduto ha avuto modo di vaccinarsi ma ha deciso di non farlo come il 90% dei colleghi. A queste domande forse non avremo mai risposte certe.
Una certezza c'è. Non sarà il primo operatore sanitario a morire. E tra qualche settimane non ci saranno più dubbi. Chi non si sarà vaccinato avrà perso una buona occasione per proteggere se stesso, proteggere i propri pazienti, garantire il servizio in condizioni emergenziali.
Io mi sono vaccinato.

martedì 20 ottobre 2009

Risposta alla pandemia... correre dietro al vento?

Molti mi chiedono perchè sto curando poco PandemItalia in questo periodo.
Collaborazione alle attività di coordinamento regionali nella risposta alla pandemia; organizzazione del Call center regionale (relativamente alla formazione degli operatori); piano di comunicazione regionale; implementazione delle attività zonali (Fabriano) di vaccinazione pandemica; comunicazione con la stampa e le televisioni locali quando richiesta... Si lavora tanto, tantissimo e mentre ti fai "il mazzo" e cerchi di dare il massimo... il Ministero commette un errore nell'invio del vaccino pandemico e in Regione arrivano solo 1400 dosi... Tutto inventato? Tutto vero... ecco l'ultimo comunicato regionale:

Nelle Marche sono in arrivo 32 mila dosi di vaccino pandemico. La consegna, da parte del ministero della Salute, si concluderà in settimana. Con questo invio, che corregge un errore avvenuto nella prima fase di trasmissione (solo 1.400 dosi alla nostra regione), saranno disponibili quantitativi sufficienti per vaccinare il personale sanitario e una larga quota degli addetti ai servizi socio sanitari, secondo le priorità già individuate a livello nazionale. Nell’Azienda Ospedaliera di Torrette (Ancona), da ieri, è in atto l’informazione al personale e domani, mercoledì 21 ottobre, si effettueranno le prime vaccinazioni, utilizzando le 1.400 dosi pervenute nei giorni scorsi. Per lunedì 26 ottobre, è previsto l’avvio della vaccinazione del personale sanitario delle altre Aziende ospedaliere e delle Zone territoriali dell’Asur. Il punto è stato fatto nella settimanale riunione del Comitato pandemico regionale, che ha analizzato alcune nuove disposizioni ministeriali relative alla vaccinazione pandemica. Sono stati delineati anche scenari organizzativi che prevedano una modifica delle priorità di vaccinazione, peraltro già discussa a livello nazionale. L’invio scaglionato delle dosi alle Regioni potrebbe richiedere, infatti, un anticipo della somministrazione ad alcune categorie sensibili (minori con patologie a rischio, donne al secondo e terzo mese di gravidanza), con posticipo per altri servizi essenziali. La priorità, comunque, è stata ribadita per il personale sanitario e sociosanitario, indispensabile ad assicurare il corretto funzionamento di tutta l’organizzazione antipandemica. Insieme allo stato di avanzamento, organizzazione e avvio della campagna di vaccinazione, il Comitato ha analizzato anche il monitoraggio dei flussi epidemiologici. Dal 19 ottobre sono attive le nuove disposizioni nazionali sulla sorveglianza virologica che stabiliscono l’esecuzione dei tamponi naso faringei solo per casi ricoverati con complicanze. Per i casi di sindrome influenzale trattati a domicilio, ovvero la grandissima maggioranza, non è più prevista l’esecuzione dell’esame virologico, perché inutile, a questo punto, ai fini della sorveglianza della pandemia e per la terapia dei malati. La rete epidemiologica attivata sul territorio mediante i “medici sentinella” assicura, inoltre, una sorveglianza costante dell’andamento dell’influenza nell’ambito del monitoraggio nazionale curato dell’Istituto superiore di sanità. Attualmente, come era nelle attese, si registra una crescita della curva di sospetti casi in età “scolastica”. Le scuole stanno collaborando con le strutture di prevenzione sanitaria, agevolando il controllo che è esteso anche al monitoraggio delle assenze per malattia nei luoghi di lavoro. Il Comitato, infine, ha affrontato le questioni relative al Piano di comunicazione, portate a conoscenza anche del Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni). Un primo incontro si è svolto nei giorni scorsi, mentre domani (mercoledì 21 ottobre) sarà definito un Piano di comunicazione basato principalmente sull’attivazione del numero verde e sull’aggiornamento costante del sito marcheinsalute.it (il portale della sanità nelle Marche), già attivo. Sul versante dell’andamento epidemiologico, anche nell’ultima settimana non si sono registrati casi gravi o complicati nella nostra regione.

venerdì 16 ottobre 2009

Saluti da Napoli

Saluti da Napoli!
Sto partecipando alla XI Conferenza di Sanità Pubblica della SItI e ho avuto modo di ascoltare il direttore della prevenzione, dott Oleari il quale, in merito alla pandemia ha dichiarato: "Penso che oggi la situazione sia sotto controllo"... "c'è una forte sinergia tra il Ministero e le Regioni"... "Possiamo essere fieri di quello che il Paese ha fatto fino ad oggi".
A voi i commenti.

martedì 13 ottobre 2009

Marche in Salute: aggiornamento


Il sito Marche in Salute continua ad essere aggiornato.
La novità più rilevante è il lancio della campagna comunicativa della Regione Marche: "Nuova Influenza A/H1N1: con la Prevenzione combattiamo ad armi pari". Se a qualcuno non piace il "picchio samurai"... può prendersela anche con me (io dico che è molto meglio di topo Gigio... se non altro è più aggressivo!).
Tra le risorse degne di nota:
- l'aggiornamento delle attività regionali con l'inserimento delle indicazioni operative del Comitato Pandemico Regionale
- il Piano operativo per la risposta alla pandemia influenza nella Regione Marche che impegna 5 milioni di euro per la risposta alla pandemia influenzale

Anche la sezione dedicata agli operatori sanitari è stata migliorata con l'inserimento delle Linee guida regionali sui Dispositivi di Protezione Individuale e sui criteri di Triage.

venerdì 9 ottobre 2009

Hospitalized Patients with 2009 H1N1 Influenza in the United States, April–June 2009

Sul New England Journal of Medicine è apparso oggi un articolo sui casi ospedalizzati in USA. Fra i casi riportati nello studio, un terzo di quelli ricoverati in terapia intensiva ha sviluppato ARDS (sindrome da stress respiratorio acuto), riferibile in parte probabilmente a invasione diretta da parte del virus H1N1 2009 delle basse vie respiratorie. Secondo uno studio australiano e neozelandese pubblicato sulla stessa rivista, sui circa 700 pazienti ricoverati in terapia intensiva, la metà aveva una pneumonite virale primaria e/o ARDS, mentre il 20% aveva una co-infezione batterica.Per quanto riguarda i pazienti USA, oltre il 70% aveva una storia clinica di pregresse patologie croniche (asma, diabete, disordine cronico ostruttivo polmonare, immunosoppressione, malattia del cuore, rene o epatiche). In pratica, se il quadro clinico dell'infezione da virus H1N1 2009 è per la stragrande maggioranza dei casi benigno e auto-limitante, una porzione piccola ma non indifferente sviluppa complicanze gravi che necessitano interventi invasivi in rianimazione, con saturazione delle terapie intensive e assorbimento di personale e risorse.Quale sia il ruolo della citochinemia nello sviluppo dell'ARDS nel quadro dell'infezione da H1N1 2009, rimane da stabilirsi. Quello che appare sicura è la pressione sulle strutture sanitarie e sulla società nel suo complesso dato che la maggior parte dei casi gravi è concentrata fra i giovani con meno di 18 anni e in quelli fra 25-60 anni, in età lavorativa. L'utilizzo degli antivirali precocemente pare migliorare la prognosi. Una rapida implementazione di una immunizzazione fra le fascie di popolazione a maggior rischio è cruciale nella prospettiva di ridurre i costi sociali, umani ed economici di questa pandemia.

Scarica e leggi l'articolo in pdf.

mercoledì 7 ottobre 2009

Andamento epidemiologico attuale

Dal blog Attraverso Questi Giorni:
NB: TUTTI I DATI, I GRAFICI E LE TABELLE NELLA LORO VERSIONE ORIGINALE POSSONO ESSERE VISUALIZZATI PRESSO IL SITO DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO PER LO STUDIO DELL'INFLUENZA (CIRI).

Durante la settimana di sorveglianza fino al 7 ottobre si nota un rapido incremento dell'attività delle sindromi di tipo influenzale fra la popolazione in età compresa fra gli zero e quattro anni, pari al 5,08 per mille assistiti (508 casi per centomila individui per quella fascia di età), mentre nella fascia 5-14 l'incidenza è aumentata all'1,89 per mille. L'incidenza registrata fra la popolazione di età superiore rimane sostanzialmente stabile o in lieve aumento. L'andamento complessivo delle sindromi di tipo influenzale denota un innalzamento progressivo dell'incidenza, a livelli simili a quelli attesi normalmente per il mese di novembre/dicembre. L'incidenza globale è pari 1,05 casi per mille abitanti, vale a dire che a livello nazionale si può ipotizzare un numero di pazienti uguale a 1,05*60 milioni/1.000=63.000 casi ILI durante la settimana in esame. Non tutti i casi ILI sono dovuti a infezioni da virus influenzale (pandemico e non); numerosi casi di malattie respiratorie con febbre sono riconducibili ad altri patogeni (virali o batterici) che nulla hanno a che vedere con l'influenza.

Ordinanza del 30 settembre 09

Rilevante l'ordinanza ministeriale del 30 settembre 2009. Essa identifica con più dettaglio le categorie a cui sarà offerto il vaccino pandemico.
Quando si comincerà a vaccinare? Non appena il vaccino arriverà alle Regioni.
Non perdo tempo nel considerare le dichiarazioni di Fazio. Dice che cominceranno a distribuire da lunedì? Se le oltre 8 milioni di dosi previste per la prima fase vaccinale non saranno distribuite tutte contemporaneamente sarà come non avere i vaccino. Anche nella migliore delle ipotesi, ovvero che il vaccino arrivi tutto e subito, credo che poi si debba ragionevolmente considerare un tempo tecnico minimo di 1-2 giorni per la distribuzione del vaccino dalla sede di stoccaggio regionale alle sedi periferiche e poi l'attività comincerà con la vaccinazione degli operatori sanitari e via via le altre categorie indicate secondo il chiaro ordine indicato dall'ordinanza.
Quale sarà l'adesione alla vaccinazione?
Gli operatori sanitari sembrano essere i meno propensi alla vaccinazione. Cosa deplorevole, per una serie di motivi:
1. L'obiettivo della vaccinazione è garantire la continuità dei servizi essenziali, fondamentale il servizio sanitario. Non vaccinarsi significa non rispettare una strategia pensata per il bene del Paese
2. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto a chi al vaccino pandemico non potrà accedere
3. Non vaccinarsi significa mancare di rispetto ai propri pazienti. Gli operatori sanitari potrebbero potenzialmente trasmettere la malattia ai propri assistiti.

Ovviamente la vaccinazione non è obbligatoria. Quindi ognuno è libero di fare ciò che vuole, purtroppo.

giovedì 1 ottobre 2009

Ricercatori olandesi comunicano l'isolamento di una nuova variante del virus influenzale A/H1N1 2009

Dal Forum FluTrackers (Moderatore IOH, fonte promedmail.org)...

Un gruppo di ricercatori olandesi ha comunicato al sito ProMedMail.org, presso la Società Internazionale per le Malattie Infettive (ISID), di aver scoperto una variante del virus H1N1 2009 - ceppo pandemico - contenente una mutazione a carico della proteina virale polimerasi basica 2 - E627K, acido glutammico-lisina alla posizione 627 - ritenuta dalle ricerche effettuate in passato sui virus influenzali aviari appartenenti ai sottotipi A/H5N1 e A/H7N7 capace di aumentare la virulenza e patogenicità degli stessi nei mammiferi e segnatamente nell'uomo, poichè conferiscono al virus la capacità di riprodursi alla temperatura presente nel rinofaringe umano (inferiore a quella presente nelle basse vie respiratorie) e di permettere l'infezione a cellule presente al di fuori delle vie aeree. Questa mutazione è presente in tutti i virus umani influenzali ma non in quelli di origine aviaria. Il significato dell'identificazione di questa variante di virus H1N1 2009 in termini di cambiamenti nel comportamento epidemiologico, nella virulenza e nel decorso clinico non è al momento interpretabile, dal momento che esperimenti nel furetto con virus H1N1 2009 modificati via reverse-genomics per esprimere questa mutazione a carico della polimerasi basica 2 non hanno dimostrato cambiamenti discernibili.I ricercatori olandesi riportano che il primo caso di paziente portatore di un virus H1N1 2009 con PB2 (E627K) risale 9 agosto scorso, quando un uomo diabetico contrasse la malattia mentre in vacanza nelle isole Frisone Occidentali. Il virus è stato identificato mediante isolamento da campioni prelevati di routine, il 15 settembre scorso. Il quadro clinico del paziente non si è discostato da quello osservato in pazienti infettati da virus senza questa particolare mutazione. L'esito è stato favorevole. Il secondo caso riguarda una ragazzina che si ammalò durante una vacanza in un campeggio nelle stesse Isole Frisone. La paziente ha sviluppato i sintomi il 23 luglio scorso e il decorso della malattia è stato benigno. Pressochè la totalità dei componenti il gruppo di campeggiatori ha riportato sintomi compatibili con l'influenza.Fino a questo momento, su 22 pazienti ospedalizzati in Olanda - nessuno ha dimostrato infezione sostenuta da varianti H1N1 2009 con PB2 (E627K).Dal momento che il Paese ha interrotto il prelievo routinario di campioni da pazienti con sindrome influenzale, limitando i test a casi severi o ospedalizzati - non sono disponibili al momento ulteriori isolamenti di varianti con la mutazione E627K. Il significato in termini di accresciuta patogenicità e virulenza di questa scoperta rimane da stabilire. L'esperienza con virus influenzali aviari A/H5N1 e A/H7N7 portatori di E627K in PB2 suggerisce una accresciuta virulenza e esteso tropismo tissutale, con aumento della patogenicità nell'uomo. Ulteriori studi per l'H1N1 2009 saranno necessari per stabilire la correlazione eventuale fra PB2 (E627K) e decorso clinico della malattia nell'uomo.

Grazie a Giuseppe per la segnalazione... scusa per il ritardo della pubblicazione!