sabato 16 maggio 2009

Prendiamoci cura di loro



In un periodo di grandi incertezze, una delle poche cose certe è che l'abitudine al frequente lavaggio delle mani farà la differenza nella lotta personale contro l'influenza.
Abituiamo i nostri figli, e noi stessi, a farlo frequentissimamente.

4 commenti:

Daniel Fiacchini ha detto...

La censura è, per definizione, una forma di controllo preventivo su ciò che è stato prodotto per essere diffuso attraverso stampa, radio, televisione ecc.
Quindi non è corretto parlare di censura perchè di fatto il Ministero non ha mai prodotto del materiale di informazione/educazione sul lavaggio delle mani da divulgare in tv.
Questa è la campagnia informativa ministeriale del 2008:
http://www.ministerosalute.it/servizio/galleria.jsp?lang=italiano&id=620&dad=s&men=campagne08&label=influenza

Giudica tu.
Il Servizio pubblico televisivo da pochissimo spazio al Ministero della Salute; il Ministero della Salute non è stato capace di ricavare più spazio in tv.
La solita Italia: quando avremo la pandemia conclamata useranno la tv e in tutta fretta, salvo poi accorgersi che "forse" era meglio prepararsi in anticipo...

Daniel Fiacchini ha detto...

Io ho risposto alla tua domanda sul perchè le televisioni non diano spot a intervalli regolari per informare sulle misure di igiene.
Il fatto che il Ministero non "spinga" per questo tipo di interventi la dice lunga sulla Sanità Pubblica italiana.
In Italia quello che manca è un organo tecnico come i CDC per gli Stati Uniti e l'Agenzia di Sanità Pubblica per il Canada. Donato Greco ci ha provato con il CCM. Ma l'anno scorso è stato fatto fuori e il CCM pian pianino è rientrato nell'ombra. Ora non mi sembra faccia molto. Quindi in poche parole il dramma italiano è che non ci sono validi tecnici a livello centrale che possano gestire questa emergenza e anche se ci fossero non sono messi nelle condizioni di operare. E le Regioni? Attualmente sono del tutto scoordinate. Se ci fosse un coordinamento forte avremmo l'azione sinergica di 21 elementi. In questa fase ognuno pensa per sè. Se ti va bene abiti in una Regione dove si è pianificato per affrontare una pandemia, se ti va male la tua Regione non ha neanche un piano pandemico attivo... Situazione drammatica ma questo è quello che abbiamo.
La nostra sola speranza, al momento, è che l'OMS spinga ancora sull'acceleratore dichiarando la fase 6, che in Italia venga dichiarato lo Stato d'emergenza e che la Protezione Civile abbia pieni poteri. In questo modo forse avremo garantita un po' di operatività... ma non ne sono proprio sicuro...

Daniel Fiacchini ha detto...

A livello centrale Ministero e Protezione Civile non sono ancora riusciti a produrre un documento condiviso per stabilire i criteri per la priorità nella distribuzione del vaccino pandemico.

La tua analisi è come sempre molto puntuale ma questi sono i problemi... e li conosciamo. Dove sono le soluzioni?
Cosa posso fare io e cosa puoi fare tu di fronte a questo stato delle cose?
Se da un lato condivido la tua indignazione per l'assenza di leadership politica, dall'altro sono in disaccordo sulle tue critiche a 360 gradi nei confronti di CDC e OMS. Ragioni come se le risorse da destinare alla prevenzione fossero infinite. Ti ricordo ancora una volta che in Italia, ad esempio, la percentuale del Fondo Sanitario destinato alla prevenzione è il 5% su carta e molto spesso si aggira intorno al 3%... TRE PERCENTO... HAI CAPITO!!!
Mi dici tu cosa si fa in una Regione con il 3% destinato alla prevenzione? Può il cittadino esigere il diritto di essere protetto da una pandemia influenzale?

Anonimo ha detto...

Guarda che anche la Toscana non è da meno...e non è certo in linea con l'attuale governo...