Nonostante il periodo festivo le notizie sull'influenza aviaria non hanno cessato di fluire dai paesi attualmente piu' colpiti dall'epizoosi dovuta al virus H5N1. Un articolo apparso su un sito canadese ha riassunto la situazione dell'anno appena terminato, con alcune interessanti dichiarazioni di alcuni degli esperti nel campo, come ad esempio Keiji Fukuda e Michael Osterholm, interrogati sull'apparente diminuita attivita epizootica e sul numero molto piu' basso di casi umani ufficialmente riportati rispetto al 2007. Gli esperti, oltre a non essere del tutto convinti di un reale indebolimento della panzoosi di H5N1, hanno puntualizzato come i virus influenzali siano per loro natura imprevedibili, e nonostante siano trascorsi dieci anni dalla prima apparizione ad Hong Kong, sul virus H5N1 rimangono aperte numerose questioni scientifiche. E' anche vero che i virus si diffondono in ''ondate'' e potrebbe darsi che la prima di queste (iniziata nel 2003) sia in fase calante, ma tutto ciò è nient'altro che supposizione. Per quanto riguarda il numero minore di casi umani, gli esperti sottolineano come sia la maggiore conoscenza da parte delle popolazioni colpite sui rischi di contatto con gli animali, sia una minore attenzione delle strutture sanitarie in paesi già gravemente deficienti di strutture avanzate e ora aggredite dalla crisi economica mondiale, possa aver giocato un ruolo in una riduzione dei casi umani di infezione da H5N1 oppure in una ridotta sensibilità da parte dei sanitari, già sommersi da altre emergenze infettivologiche e con test di laboratorio forse non aggiornati alle recenti mutazioni del virus. Intanto, Hong Kong registra un caso di infezione da virus influenzale aviario A/H9N2 in un paziente pediatrico di pochi mesi. La malattia è stata diagnosticata prima di Natale tramite analisi di laboratorio, e il paziente sembra essere oramai fuori pericolo. In passato Hong Kong aveva avuto altri casi umani di infezione da A/H9N2, un virus molto diffuso nel pollame in Cina continentale, tutti con esito favorevole. Il virus circola silenziosamente nel paese asiatico e subisce frequenti eventi di riassortimento con altri sottotipi sia aviari che umani, cosa che lo rende un ottimo candidato per lo sviluppo di un nuovo ceppo con potenziale pandemico. Un vaccino prototipo è stato già sviluppato con un lotto pilota di 40,000 dosi. L'attività epizootica continua in India, negli stati di Assam e Bengala, nonchè in Indonesia, Egitto, Bangladesh. In Germania continua l'attività epizootica dovuta al virus a bassa patogenicità A/H5N3 che affligge sempre piu' allevamenti di pollame in Sassonia e regioni limitrofe. Di questa settimana anche la pubblicazioni di due studi: uno del dr Yoshiro Kawahoka e della sua equipe sulle determinanti genetiche della patogenicità umana del virus A/H1N1 del 1918 (leggi qui l'abstract); l'altro proveniente da un gruppo norvegese che sottolinea l'importanza di una maggiore sorveglianza epidemiologica sulla diffusione del virus umano stagionale A/H1N1 resistenti al farmaco antivirale oseltamivir, poichè pare che alcuni pazienti abbiano sviluppato con maggiore frequenza rispetto a pazienti non affetti da ceppi farmaco-resistenti, complicanze in seguito all'infezione (leggi qui lo studio). Tuttavia la ridotta dimensione del campione in esame non ha dimostrato la significatività del dato.
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