martedì 24 giugno 2008

Business Continuity Planning e Pandemia Influenzale in Europa


Con un recente lavoro Alexandra Conseil, Sandra Mounier-Jack e Richard Coker, della London School of Hygiene and Tropical Medicine (Mounier-Jack e Coker sono già noti per aver pubblicato - sul Lancet nel 2006 - un’analisi dei piani pandemici nazionali ), hanno dimostrato come, finora, la maggior parte degli sforzi strategici ed operativi rivolti alla preparazione ad un’eventuale pandemia influenzale siano stati indirizzati verso i sistemi di sanità pubblica e abbiano trascurato la sfida di garantire la continuità aziendale nel settore privato e nel settore pubblico non sanitario.
Di seguito riporto le principali considerazioni degli autori sui risultati della loro ricerca:

- Politiche e procedure per la gestione dei lavoratori che lavorano pur essendo malati sono scarse e non specifiche.

- La maggior parte delle organizzazioni e dei paesi non prende posizione o non fornisce indicazioni in merito alla questione dell‘utilizzo aziendale di scorte di farmaci antivirali. Nel settore privato mancano raccomandazioni relative all’acquisto di farmaci antivirali. Inoltre, i datori di lavoro che scelgono di adottare misure farmaceutiche non sono adeguatamente informati per l'acquisto, lo stoccaggio e la distribuzione di farmaci antivirali.

- Nessuna organizzazione e solo pochi Paesi raccomandano chiaramente che i piani di contingenza aziendali siano coerenti ai piani nazionali e alle fasi pandemiche stabilite dall’OMS.

- Se è vero che vi sono raccomandazioni in materia di comunicazione interna, le linee guida spesso sorvolano sulla comunicazione esterna.

- Questioni giuridiche che possono sorgere nel contesto straordinario di una pandemia influenzale sono sottovalutate dalla maggior parte delle organizzazioni e dei paesi (vale a dire l'adempimento degli obblighi di legge nei confronti dei dipendenti, clienti, fornitori e altri soggetti interessati in caso di un evento pandemico).

- Linee guida relative all’acquisizione e distribuzione dei dispositivi di protezione individuale da parte delle aziende, al di fuori del sistema di sanità pubblica, sono non specifiche e confuse.

- Mentre alcune linee guida promuovono il lavoro a casa, tramite internet, poche indicazioni vengono fornite rispetto alle distanze sociali da promuovere nell’ambito dei luoghi di lavoro.

- La promozione di meccanismi atti ad agevolare la condivisione delle migliori pratiche tra i governi e le industrie è mancante.

- Lo sviluppo di piani per sostenere la ripresa delle aziende nel periodo successivo ad una pandemia influenzale è trascurato nella maggior parte dei casi.

Per saperne di più visita la pagina web dedicata alla ricerca o leggi il report: Business Continuity Planning and Pandemic Influenza in Europe.

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