sabato 19 gennaio 2008

A proposito di Meningite in Italia


Forse è una prerogativa di noi italiani: ci facciamo prendere dalle psicosi di frequente. Nel 2005 è stata l'aviaria e in questi giorni è la volta della meningite.
La popolazione italiana ha reagito in modo differente da regione a regione e da zona a zona. A Fabriano, dove lavoro, nel mese di novembre 2007 si sono registrate 40 vaccinazioni antimeningococciche; dopo le prime due settimane di gennaio sono state somministrate 800 dosi di vaccino, con un incremento della richiesta di vaccinazione del 2000%. I primi giorni dell'anno abbiamo introdotto un sistema di erogazione del servizio a numerazione progressiva, garantendo circa 30-40 numeri a sessione vaccinale. Almeno fino a quando la gente non ha cominciato a fare la fila dalle cinque della mattina, al freddo e al gelo! Come se non bastasse lo stabile in cui lavoriamo ha due ingressi… e così il 17 gennaio, all’apertura del Servizio, 20 persone aspettavano da un lato e 40 dall’altro! Panico!
Allora, per gestire al meglio le scorte di vaccino, per non creare disagio alla popolazione, per evitare sovraffollamenti, file inutili, permessi di lavoro sprecati… abbiamo deciso di effettuare la vaccinazione su prenotazione telefonica. Ma nel giorno in cui il servizio su prenotazione è cominciato alcuni hanno atteso il Direttore del Servizio di Igiene per esternare il loro disappunto: la decisione presa nel pomeriggio di giovedì 17 non era stata comunicata durante la mattinata di giovedì 17… e chi era rimasto senza vaccino il giorno prima era stato invitato a ritentare il giorno successivo.

Come mai sta accadendo tutto questo? È facile dare la colpa alle televisioni e ai giornali e forse anche in questa situazione sono loro i veri colpevoli. Perché dopo i casi in Veneto la stampa è andata in cerca dei nuovi casi e quelle sfortunate morti per meningite (non superiori alla media stagionale), che solo l’anno scorso comparivano nella cronaca locale dei giornali del luogo (e in televisione non comparivano affatto), sono state trascinate nelle pagine della cronaca nazionale di tutti i quotidiani e sono state riportate da tutti i TG.
Nel 2005 il noto attore Brad Pitt ebbe una meningite virale. Ve lo ricordavate? Probabilmente no! Se fosse accaduto in questi giorni TV e giornali , sono sicuro, ne avrebbero parlato per settimane.
Il 21 dicembre scorso sono state assegnate le Benemerenze al merito della Sanità pubblica.
Proprio non mi va giù che l’Ordine Nazionale dei Giornalisti sia stato insignito della medaglia d’argento al valore della Sanità pubblica, una decisione che sminuisce il valore dell’onorificenza e che, alla luce dell’assurda copertura mediatica del 2005 (aviaria) e degli ultimi giorni (meningite), non mi sembra avere alcun valido fondamento.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto vero.
Però va detto che molte persone, io compreso, prima delle notizie date alla tivù non pensavano che la meningite potesse colpire un po' tutti (non solo bambini e giovani e immunodepressi), e da un momento all'altro, e in forma fulminante (benché i casi siano rari, per fortuna).
Probabilmente i più la associavano a persone debilitate che potevano trasmetterla ad altri, e quindi in qualche modo la escludevano per se stessi. Aggiunga che i più non sapevano ci fosse il vaccino per una delle forma più gravi e diffuse e si spiega un po' il tutto.
Si parla di psicosi, ma intanto se il vaccino valesse per tutta la vita e gli effetti collaterali gravi o fatali fossero meno frequenti della possibilità di contrarre meningite, perché non consigliare di farlo?
Solo perchè i casi sono relativamente pochi e per lo stato ci sono motivi logistici o economici?
Il singolo pensa a sè, non alla burocrazia, giustamente.

Daniel Fiacchini ha detto...

Il vaccino ha gli stessi effetti indesiderati delle altre vaccinazioni e al compimento dell'anno di età può essere somministrato in un'unica dose che, stando alle caratteristiche del vaccino, dovrebbe essere protettiva senza necessità di ulteriori richiami.
Secondo fonti auterovoli e vicine al Ministero della Salute nel prossimo Piano Nazionale Vaccini le vaccinazioni antimeningococciche e antipneumococciche saranno introdotte come facoltative, quindi entreranno nel calendario vaccinale e progressivamente, come è stato per i vaccini anti morbillo-parotite e rosolia, la popolazione giovanile sarà immune alle più serie forme di meningite batterica.
Il costo dei vaccini nell'ammontare della spesa sanitaria rappresenta una minima percentuale e in cuor mio spero che nessun politico italiano e nessun amministrativo della sanità decida di tagliare la spesa per i vaccini. Per altro, al contrario di alcune vaccinazioni (per non fare nomi: vaccinazione anti papilloma virus), per le quali le Aziende produttrici sono letteralmente "uscite di testa" presentando i prodotti sul mercato a costi assurdi, i vaccini antimeningococco C e antipneumococco costano poco