sabato 13 ottobre 2007

Trasmissione inter-umana?

La notizia di due infermiere con sintomi influenzali non dovrebbe essere allarmante. Ma quando ad avere la febbre sono due infermiere che hanno assistito la donna 44enne deceduta il 5 ottobre a seguito di contagio da H5N1... il primo pensiero non è stato dei migliori: Due casi di trasmissione interumana?

Giuseppe Michieli ha seguito i fatti, riporto i suoi commenti al post dell'8 ottobre:

L'ultimo caso confermato di influenza A/H5N1 a Sumatra, Riau è una donna di 44 anni, come detto in precedenza. Le autorità sanitarie stanno monitorando i contatti di questa paziente (almeno una sessantina di persone) che apparentemente sembrano sane, come ha anche ricordato l'aggiornamento dell'OMS. Due infermiere hanno sviluppato sintomi febbrili e sono sotto osservazione. Non è il primo caso del genere in Indonesia e finchè non ci saranno conferme di laboratorio è prematuro trarre conclusioni sul loro reale stato di salute. Intanto, a Medan - sempre Sumatra - otto persone sono state ospedalizzate (secondo CIDRAP), sei in miglioramento e due (una donna gravida e un/a bambino/a) in condizioni serie, per sospetta infezione da A/H5N1. Non è chiaro se sono parenti. Una moria di pollame nella loro zona di residenza è stata riportata. Un test rapido in alcuni animali ha dato esito positivo, ma si attendono gli esiti di laboratorio. Bisogna ricordare che in Indonesia sono in corso festività per cui i laboratori, i trasporti e in genere le comunicazioni sono difficoltose, con centinaia di migliaia di persone in movimento (animali compresi). E' possibile che per le otto persone (o alcune di loro) ci sia stata effettivamente una esposizione al virus, ma finchè non ci sono i risultati non si possono trarre conclusioni.

Secondo il sito FluTrackers nella giornata di oggi (10 ottobre) i test di laboratorio eseguiti sui due sospetti casi di infezione da H5N1 in personale sanitario a contatto con l'ultimo caso confermato (una donna di 44 anni di Sumatra) sono risultati negativi. I pazienti, assieme a circa 60 persone venute a contatto con la donna deceduta, rimarranno comunque in osservazione per altri 14 giorni (due volte il periodo di incubazione massimo della malattia).

Stando ai fatti la trasmissione interumana sembra scongiurata.

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