In data 25 maggio 2007 le autorità britanniche hanno confermato l’infezione da virus influenzale A H7N2 in quattro persone esposti a polli infetti. Alla data del 30 maggio sono stati individuate 256 persone esposte agli animali infettati o agli individui con infezione confermata o sospetta. Fra questi 79 individui sono già considerati non a rischio perché hanno superato il periodo di incubazione.
Sebbene si tratti di risultati preliminari l’indagine epidemiologica escluderebbe che si sia verificata trasmissione interumana del virus.
Cosa sappiamo di nuovo dopo aver ricevuto questa notizia?
Nulla!
Abbiamo solo alcune conferme. Anzitutto non è assolutamente detto che la prossima pandemia influenzale debba necessariamente essere determinata da un virus influenzale di tipo A H5N1.
Così come non è detto che, per il fatto che i quattro individui infetti non sembrino in pericolo di vita, l’H7N2 debba essere considerato un virus meno pericoloso del “più noto cugino” H5N1. Del resto non saranno questi virus aviari a determinare l’evento pandemico ma sarà un virus sottoposto all’ennesima mutazione genetica che acquisirà la capacità di infettare l’uomo e trasmettersi da persona a persona incontrando l’assenza di difese immuni specifiche nella popolazione mondiale. Che nella mutazione il virus influenzale, qualsiasi esso sia, non possa acquisire caratteristiche di patogenicità ancora maggiori nessuno può prevederlo.
Maggiori informazioni sui recenti contagi umani da virus influenzale H7N2
Sebbene si tratti di risultati preliminari l’indagine epidemiologica escluderebbe che si sia verificata trasmissione interumana del virus.
Cosa sappiamo di nuovo dopo aver ricevuto questa notizia?
Nulla!
Abbiamo solo alcune conferme. Anzitutto non è assolutamente detto che la prossima pandemia influenzale debba necessariamente essere determinata da un virus influenzale di tipo A H5N1.
Così come non è detto che, per il fatto che i quattro individui infetti non sembrino in pericolo di vita, l’H7N2 debba essere considerato un virus meno pericoloso del “più noto cugino” H5N1. Del resto non saranno questi virus aviari a determinare l’evento pandemico ma sarà un virus sottoposto all’ennesima mutazione genetica che acquisirà la capacità di infettare l’uomo e trasmettersi da persona a persona incontrando l’assenza di difese immuni specifiche nella popolazione mondiale. Che nella mutazione il virus influenzale, qualsiasi esso sia, non possa acquisire caratteristiche di patogenicità ancora maggiori nessuno può prevederlo.
Maggiori informazioni sui recenti contagi umani da virus influenzale H7N2
Nessun commento:
Posta un commento