martedì 20 ottobre 2009

Risposta alla pandemia... correre dietro al vento?

Molti mi chiedono perchè sto curando poco PandemItalia in questo periodo.
Collaborazione alle attività di coordinamento regionali nella risposta alla pandemia; organizzazione del Call center regionale (relativamente alla formazione degli operatori); piano di comunicazione regionale; implementazione delle attività zonali (Fabriano) di vaccinazione pandemica; comunicazione con la stampa e le televisioni locali quando richiesta... Si lavora tanto, tantissimo e mentre ti fai "il mazzo" e cerchi di dare il massimo... il Ministero commette un errore nell'invio del vaccino pandemico e in Regione arrivano solo 1400 dosi... Tutto inventato? Tutto vero... ecco l'ultimo comunicato regionale:

Nelle Marche sono in arrivo 32 mila dosi di vaccino pandemico. La consegna, da parte del ministero della Salute, si concluderà in settimana. Con questo invio, che corregge un errore avvenuto nella prima fase di trasmissione (solo 1.400 dosi alla nostra regione), saranno disponibili quantitativi sufficienti per vaccinare il personale sanitario e una larga quota degli addetti ai servizi socio sanitari, secondo le priorità già individuate a livello nazionale. Nell’Azienda Ospedaliera di Torrette (Ancona), da ieri, è in atto l’informazione al personale e domani, mercoledì 21 ottobre, si effettueranno le prime vaccinazioni, utilizzando le 1.400 dosi pervenute nei giorni scorsi. Per lunedì 26 ottobre, è previsto l’avvio della vaccinazione del personale sanitario delle altre Aziende ospedaliere e delle Zone territoriali dell’Asur. Il punto è stato fatto nella settimanale riunione del Comitato pandemico regionale, che ha analizzato alcune nuove disposizioni ministeriali relative alla vaccinazione pandemica. Sono stati delineati anche scenari organizzativi che prevedano una modifica delle priorità di vaccinazione, peraltro già discussa a livello nazionale. L’invio scaglionato delle dosi alle Regioni potrebbe richiedere, infatti, un anticipo della somministrazione ad alcune categorie sensibili (minori con patologie a rischio, donne al secondo e terzo mese di gravidanza), con posticipo per altri servizi essenziali. La priorità, comunque, è stata ribadita per il personale sanitario e sociosanitario, indispensabile ad assicurare il corretto funzionamento di tutta l’organizzazione antipandemica. Insieme allo stato di avanzamento, organizzazione e avvio della campagna di vaccinazione, il Comitato ha analizzato anche il monitoraggio dei flussi epidemiologici. Dal 19 ottobre sono attive le nuove disposizioni nazionali sulla sorveglianza virologica che stabiliscono l’esecuzione dei tamponi naso faringei solo per casi ricoverati con complicanze. Per i casi di sindrome influenzale trattati a domicilio, ovvero la grandissima maggioranza, non è più prevista l’esecuzione dell’esame virologico, perché inutile, a questo punto, ai fini della sorveglianza della pandemia e per la terapia dei malati. La rete epidemiologica attivata sul territorio mediante i “medici sentinella” assicura, inoltre, una sorveglianza costante dell’andamento dell’influenza nell’ambito del monitoraggio nazionale curato dell’Istituto superiore di sanità. Attualmente, come era nelle attese, si registra una crescita della curva di sospetti casi in età “scolastica”. Le scuole stanno collaborando con le strutture di prevenzione sanitaria, agevolando il controllo che è esteso anche al monitoraggio delle assenze per malattia nei luoghi di lavoro. Il Comitato, infine, ha affrontato le questioni relative al Piano di comunicazione, portate a conoscenza anche del Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni). Un primo incontro si è svolto nei giorni scorsi, mentre domani (mercoledì 21 ottobre) sarà definito un Piano di comunicazione basato principalmente sull’attivazione del numero verde e sull’aggiornamento costante del sito marcheinsalute.it (il portale della sanità nelle Marche), già attivo. Sul versante dell’andamento epidemiologico, anche nell’ultima settimana non si sono registrati casi gravi o complicati nella nostra regione.

13 commenti:

Daniel Fiacchini ha detto...

Ovviamente altri vaccini arriveranno. Il mio appunto era solo per far capire quanto è difficile lavorare sul campo con uno scenario che è ogni giorno mutevole. Se il Ministero ti fa capire che ti invierà circa 14000 dosi tu ti organizzi in un modo, fai organizzare il livello territoriale, comunichi alla popolazione di conseguenza... poi ti arrivano 1400 dosi e ti casca il mondo addosso... quello che hai pianificato non è più valido... devi "improvvisare" un piano B... così non si può lavorare.
Fai bene Giuseppe ad essere indignato. Ringrazio ogni giorno Dio che non è H5N1!

giglio ha detto...

I vaccini: nella mia zona sono arrivate 40 dosi e si sta vaccinando gli operatori sanitari che lo richiedono spontaneamente (sono arrivate dosi singole). Nell'attesa di ulteriori dosi viene fatta una campagna informativa agli altri operatori sanitari.I medici di base con cui ho parlato non sono propensi a farsi vaccinare (non vedo come possono convincere a vaccinare gli altri); anche l'infermiere addetto alla promozione della vaccinazione mi "ha confessato" che per il momento non si vaccinera'. Ho un figlio asmatico con tanto di esenzione che non risulta pero' nell'elenco che la ASL ha fornito al medico di base( elenco di categorie a rischio effettuato proprio in base all'esenzioni)....

Daniel Fiacchini ha detto...

Nelle Marche abbiamo adottato una procedura più snella... chi ha esenzione per patologia prevista dalle Ordinanze ministeriali può andare ai Centri vaccinali senza passare dal MMG. Anche io sono sorpreso di come i Medici stiano reagendo alla vaccinazione. Io ovviamente mi vaccinerò non appena il vaccino sarà disponibile. Si tratta, credo, di mancanza di formazione degli operatori. Poi c'è anche la libera scelta del singolo, ma credo che molti medici siano contrari al vaccino per posizioni ideologiche che si basano su leggende, sentito dire etc... Sono amareggiato per questo. Una quota di cattiva risposta della Sanità Pubblica alla pandemia sarà da attribuire a chi per scelta non si vaccinerà.

giglio ha detto...

Nelle marche i centri vaccinali da chi sono costituiti?
A Firenze sono stati creati nuclei aggiuntivi con medici infermieri e assistenti sanitari che normalmente non lavorano nei centri vaccinali e quindi senza particolare esperienza e formazione. La ASL si è limitata ad una giornata di corso di formazione, praticamente d'informazione....
A parte la pandemia comunque nei centri vaccinali per gli adulti ci sono medici con le piu' svariate specializzazioni, ma di igienisti neanche l'ombra, e per i bambini, i pediatri la cui formazione in materia di sanita' pubblica è assai discutibile. E' gia' molto se le coperture vaccinali per le vaccinazioni che da anni sono in vigore sono buone...tutte le volte che esce un calendario nuovo c'è da fare opera di convincimento ai medici vaccinatori....

giglio ha detto...

Che il Ministro Fazio discuta del vaccino per l'influenza A con la Romina Power è il colmo....il fondo è toccato non rimane che risalire!!!!

Io intanto mi sono vaccinata .

Nic ha detto...

Hai proprio ragione, Giglio!
Nel frattempo, negli ultimi giorni vari casi di sindrome di tipo influenzale con febbre fino a 40 gradi si sono manifestati nella classe di mio figlio (8 anni) e da oggi anche lui ha la febbre (sotto 39 per ora). Se avete suggerimenti o raccomandazioni prego di darmeli subito.
Nic - Firenze
p.s.: per qualche misteriosa ragione tutti i genitori con cui ho parlato hanno escluso categoricamente che i casi in questione potessero essere riconducibili alla "nuova influenza". Una mamma mi ha anche candidamente raccontato alla festa di compleanno di una compagna di mio figlio di aver imbottito di tachiparina la figlia e averla portata nonostante la febbre. Alla faccia delle precauzioni contro il contagio.

Nic ha detto...

(Volevo scrivere tachipirina, ovviamente...)
Un altro genitore mi ha poi "tranquillizzato" sostenendo da intenditore che comunque "la nuova influenza non è un problema: basta prendere gli antibiotici"(!). Certo, affidando la comunicazione ai salotti della Romina e simili, non c'è molto da aspettarsi.
Saluti,
Nic - Firenze

Daniel Fiacchini ha detto...

Nic! è normale che ci siano casi. io sarei certo del contrario! Si tratta al 90% di nuova influenza. Nelle Marche abbiamo avuto alcuni cluster (piccole epidemie in classi scolastiche o intere scuole). I pochi tamponi che sono stati fatti sono tutti positivi per nuova influenza A/H1N1. Non c'è dubbio: siamo in fase di accelerazione della curva pandemica. Quello che ogni cittadino può fare in questo momento è chiedere al proprio medico di famiglia, specie se i casi in una classe sono parecchi, che notifichi il caso sospetto alla asl. Poi la asl, nell'evidenza di un cluster epidemico, dovrebbe provvedre almeno a fare un tampone... almeno spero!
Questa attivià di sorveglianza, ovviamente, non potrà durare in eterno. Ad un certo punto ogni sindrome influenzale sarà dichiarata "influenza A". Ma fino a quel momento un po' di sorveglianza epidemiologica spero sia fatta.

Daniel Fiacchini ha detto...

Giuseppe, capisco il tuo sfogo e lo condivido. Paghiamo lo scotto di una Sanità Pubblica, a cui continuo imperterrito a voler dare dignità (notate la "S" e la "P" maiuscole), che rispecchia un'italietta piccola, piccola, infima, fatta di interessi di parte, di arroganza, di meschinità. Oggi sono particolarmente amareggiato e a breve pubblicherò il mio sfogo su PandemItalia. Però attenzione. Non facciamo di tutte l'erbe un fascio. Ci sono operatori che ogni giorno si fanno il mazzo perchè credono nella "Sanità Pubblica" ma che nulla possono nei confronti di ordinanze ministeriali e altre decisioni che vengono dall'alto.
Ora sembra che una nuova ordinanza affianchi bambini e donne incinte agli operatori sanitari come prioritari. Io ne sono felice ma si tratta dell'ennesimo cambio di rotta che rende impossibile il lavoro quotidiano di chi le vaccinazioni le deve organizzare senza il supporto della protezione civile, perchè la nostra italietta, a differenza degli USA di Obama, rifiuta di riconoscere lo stato d'emergenza. Sono profondamente amareggiato.

Anonimo ha detto...

IO mi sono vaccinata perchè operatore sanitario a contatto prevalentemente con bambini e adolescenti.

giglio ha detto...

Quella sopra sono io

Nic ha detto...

x Daniel: temo che qui a Firenze si sia già passati oltre la fase di sorveglianza epidemiologica: sembra che si assuma che sia influenza AH1N1v (sicuramente indovinandoci) senza fare tamponi. Il pediatra di mio figlio mi ha detto per telefono che solo 1 su 10 degli innumerevoli casi che gli capitano non lo sono (lo stesso dato statistico tuo, noto), mi ha raccomandato di usare tachipirina all'occorrenza e contattarlo in caso di problemi particolari. Stop.
Intanto in classe di mio figlio stamani erano malati 16 su 23, maestre comprese. Situazione simile in alcune altre classi della stessa scuola, ma che io sappia nessuno parla di cluster da monitorare nè di ipotesi di chiusura.
x Giglio: purtroppo troppo pochi la pensano come te. I medici e gli operatori sanitari che conosco non sono certo sufficienti come campione statistico, ma il rifiuto pressoché totale della vaccinazione che ho notato è sconfortante, soprattutto in coloro che operano in reparti di terapia intensiva e rianimazione. Io credo che in quei ruoli non sia possibile considerare la propria vaccinazione come una scelta strettamente personale...
x Giuseppe: condivido lo sdegno per una scelta di priorità per le vaccinazioni assolutamente improponibile (qualcuno mi dotrebbe spiegare perché le decine di migliaia di guardie forestali di cui si è dotata la regione Sicilia debbano avere la precedenza su mio figlio, as es.). Comunque il mio modesto parere da profano, è che il vaccino arrivi comunque in eccessivo ritardo per tutti, comprese le categorie con diritto di precedenza. Non che questa sia una consolazione...
Nic - Firenze

Stefano Martinelli ha detto...

Buongiorno a tutti,
arivo a questo blog dal sito PandemiaItalia, che
seguo, con il forum FluTrackers, fin dai primi casi in Messico (mi piace tenermi informato). Ieri ho assistito ad un episodio che non riesco a comprendere, e vorrei il suo vostro parere al riguardo.

Premessa: negli ultimi due o tre giorni c'è stata una esplosione di casi di ILI in ambito scolastico, non riportata dai media, in quanto forse non ancora rilevata dalle statistiche settimanali. Lo dico basandomi solo su una mia personale osservazione empirica: ho due figli che vivono a Savona e frequentano la 2a media e la 1a liceo: entrambe le classi hanno in questi giorni più della metà degli studenti a casa (mai successo ad Ottobre). Io lavoro a Milano: la stessa identica cosa succede nelle classi dei figli di un mio collega, 1a e 5a liceo. Troppo strana la coincidenza. troppo lontane le città per essere semplicemente un caso fortuito. Leggo poi il report di Influnet, e noto che ormai dalla 38a settimana tutti i campioni prelevati in casi di ILI sono positivi all'H1N1.
Sulla base di queste considerazioni empiriche, vi racconto quanto successo ieri, lunedì 26 ottobre:
Il figlio del mio collega, 14 anni, si sveglia con febbre altissima (39.9) e dolori al petto, dopo una domenica passata con tosse e mal di gola. Lo vede il medico di famiglia, che lo invia immediatamente al Pronto Soccorso (PS). In PS viene tenuto per qualche ora, poi dimesso con diagnosi di "probabile" broncopolmonite batterica e prescrizione di Rochefin e Zitromax. Viene fatta una lastra in cui si rileva un ombra monolaterale nel polmone DX, poco estesa. Non viene effettuato il test H1N1.
Ora, non pretendo in alcun modo di sostituirmi al giudizio dei medici, non avendone le competenze, vorrei però capire se esistono apposite linee guida che limitano ai casi più gravi l'esecuzione del test H1N1 e la relativa somministrazione di antivirale. Da quanto ho letto fino ad ora, il caso del figlio del mio collega rientrava tra quelli previsti in sede internazionale per l'esecuzione del test di positività all'H1N1, ed in caso positivo, per la somministrazione di farmaco antivirale in via preventiva. Questo non è stato fatto. Il mio collega mi dice che "a voce" i medici del PS gli hanno detto che essendo la capacità polmonare del figlio ancora molto elevata, non era il caso di ricoverarlo, ed era sufficiente proseguire la cura a casa. Solo nel caso di inefficacia della cura e peggioramento della capacità polmonare, il mio collega avrebbe dovuto riportare il figlio al PS per le verifiche del caso.
Ora, mi domando, ma se esistono tutti i segnali di un "possibile" interessamento polmonare da parte del virus H1N1, perchè non vengono eseguiti il test e la terapia antivirale, rimandandola ad un secondo momento, quando probabilmente avrà perso la sua efficacia?

Riassumendo: ragazzo di 14 anni che presenta
1 - Febbre oltre 39,5
2 - Interessamento polmonare verificato da RX toracica
3 - Virus circolante in comunità, ed in particolare nella stessa classe del paziente

viene dimesso senza che venga testata la presenza di H1N1 e senza che venga somministrato o prescritto antivirale.
Sappiamo che l'efficacia dell'antivirale è ottimale quando somministrato nelle prime 24 / 48 ore dal contagio.
Perchè questo ragazzo viene rimandato a casa con la sola prescrizione di antibiotici? Si riesce, da una lastra, a capire che una forma di polmonite è esclusivamente batterica (io questo non lo so)?
Oppure si sta semplicemente contando sulla "statistica"? Ovvero sul fatto che il ragazzo passerà la fase acuta da solo? E se non fosse così? La somminstrazione ritardata dell'antivirale non esporrebbe il ragazzo ad un rischio aggiuntivo?
Mi piacerebbe solo capire, grazie per l'attenzione.


Cordiali saluti.
Ste.