lunedì 13 luglio 2009

Mandarlo in Inghilterra o non mandarlo in Inghilterra?


Volevo scrivere questo post qualche giorno fa ed ora il commento di "giglio" mi spinge a concretizzare l'idea.
La domanda è: vista la situazione di diffusione virale in Inghilterra... mandare o non mandare un figlio nel Regno Unito?
La situazione inglese può essere riassunta con gli ultimi dati dell'OMS (Pandemic A/H1N1 2009 - update 58): 7447 casi confermati e tre decessi. Come sempre il numero dei casi confermati è in rapido movimento e la situazione riportata dall'OMS il 6 luglio si è già profondamente modificata. Fonti giornalistiche odierne (leggi qui e qui) indicano nuovi decessi in Inghilterra e un numero complessivo di morti che dovrebbe aver raggiunto quota 17 (o 18?).
Ovviamente il Regno Unito è in piena prima ondata pandemica. Questo significa che, necessariamente, molti dei ragazzi italiani che saranno inviati per una vacanza studio in UK torneranno avendo acquisito l'infezione pandemica.
Quindi cosa fare? Mandarlo o non mandarlo in Inghilterra?
Non darò una risposta. Non ho un figlio e non so cosa deciderei se lo avessi. Ma provo a presentare la questione in un'altra ottica: cosa faremo per proteggere i nostri figli tra due o tre mesi, quando l'ondata pandemica investira l'Italia?
Quando all'età di 18 anni presi la patente i miei genitori erano molto riluttanti ad acconsentire che prendessi l'autostrada. Eppure prima o poi avrei dovuto farlo! Prima o poi sarei stato esposto al rischio di percorrere l'A14! Qui la questione sembra simile. C'è un Paese, l'Inghilterra, dove il virus influenzale pandemico sta manifestando una sostenuta diffusione comunitaria. Se non sarà adesso in Inghilterra sarà tra pochi mesi in Italia... Quindi?
Quindi valgono le regole d'oro dell'Igiene, le uniche armi che abbiamo a disposizione attualmente:
- evitare luoghi affollati (pub, discoteche);
- lavaggio frequente delle mani*;
- evitare di portare le mani al naso, alla bocca o agli occhi;
- buone norme di igiene respiratoria (tossire e starnutire su fazzoletti monouso e successivamente lavarsi le mani);
- evitare di uscire di casa se ci si sente ammalati;
* buona cosa potrebbe essere comprare soluzione a base alcoolica per il lavaggio delle mani(comoda da usare in ogni circostanza; non richiede l'uso di acqua), da utilizzare dopo aver toccato superfici potenzialmente contaminate come maniglie delle porte e dei mezzi pubblici etc...
Un'ultima raccomandazione. Considerato che l’inglese è una lingua fondamentale e viaggiare in Inghilterra è uno dei pochi modi per fare imparare ai propri figli l’inglese, auspicherei che nel processo decisionale non siano considerati solo i rischi del viaggio ma più "scientificamente" il rapporto rischi/benefici dello stesso... buona decisione a tutti.

6 commenti:

giglio ha detto...

Grazie, dei consigli...che faccio oltre alla soluzione alcoolica gli compro anche la mascherina da utilizzare in aereoporto?

Daniel Fiacchini ha detto...

La mascherina chirurgica è un dispositivo di barriera, non un dispositivo di protezione individuale. Significa che se la mettesse dovrebbero ringraziarlo gli altri... qualora fosse malato e indossasse la mascherina non diffonderebbe il virus in ambiente. Ma la mascherina chirurgica non ha un grande potere filtrante e non aderisce perfettamente ai bordi del viso, dunque non è "dispositivo di protezione individuale",anche se un minimo di protezione di certo lo garantisce. Mascherine protettive, tipo N95, si trovano con difficoltà. Ma puoi provare nelle farmacie (?!). Se poi dovessi decidere di acquistare qualche mascherina facci sapere come è andato l'utilizzo. Sono certo che se tuo figlio fosse l'unico a disporre di una mascherina per vergogna non la indosserebbe. Ma se fossero in molti ad indossarla forse sarebbe invidiato dai suoi compagni sprovvisti... tienici informati!

Carlo ha detto...

Per quanto riguarda la mascherina, vedo che i trapiantati la usano come dispositivo di protezione individuale, suppongo: ne usano una particolare?

giglio ha detto...

Ho trovato la mascherina ed è quella che usano per la preparazione dei farmaci chemioterapici : si adatta particolarmente bene al volto. Naturalmente non l'ha utilizzata...vediamo per il ritorno...all'aeroporto di Londra nessuno aveva la mascherina.
Per quanto rigurda l'organizzazione del viaggio studio, ci hanno comunicato che la gita a Londra (alloggiano in un college a 20 KM) è stata annullata e faranno qualche altra escursione, questo a scopo precauzionale. Quindi tutto college:studio e sport!!!!

giglio ha detto...

Dimenticavo hanno abolito i mezzi pubblici e quindi utilizzano bus privati per lo spostamento college aeroporto e ed eventualmente per le altre uscite (non in luoghi chiusi). Pero' ci hanno detto: "non preoccupatevi che sono i media a mettere in allarme la' in Inghilterra è tutto sotto controllo!"

Carlo ha detto...

Abolire i mezzi pubblici mi sembra una provvedimento drastico, inspiegabile se la situazione non fosse seria: sono forse stati i media a prendere tale provvedimento?

Insomma, scusate il sarcasmo, ma io ho sgradito il comportamento dei media nei mesi precedenti, che hanno prima sollevato e poi dimenticato la questione pandemia: ora che hanno ricominciato a parlarne cosa c'è di male?