mercoledì 13 maggio 2009

Il nuovo virus influenzale A/H1N1 è la conseguenza di esperimenti di laboratorio?

Helen Branswell è una bravissima giornalista specializzata del Canadian Press e scrive di tematiche sanitarie. Da molti anni si occupa del rischio pandemia influenzale ed è riconosciuta da tutti i blogger americani e canadesi come autorevole e competente nel suo lavoro.
È quindi interessante che nel suo ultimo articolo la Branswell si domandi: il nuovo virus influenzale è la conseguenza di esperimenti di laboratorio?
Per quanto mi riguarda sono sufficienti le parole della nostra Ilaria Capua:
"Le stesse mutazioni (ndr - che caratterizzano il nuovo virus influenzale A/H1N1) sono state riscontrate in un virus influenzale isolato da un suino in Italia. Quindi queste mutazioni possono verificarsi spontaneamente in natura".

Ma dirò di più.
Se anche si scoprisse che l'emergenza del nuovo virus influenzale, potenzialmente responsabile della prossima pandemia, sia la conseguenza di un atto umano, erroneo o deliberato che sia, cosa cambierebbe in termini di preparazione alla pandemia imminente?
In altre parole: non è più opportuno concentrarsi sulla preparazione alla pandemia invece che ricercare risposte che non avranno alcun impatto sulla salute della popolazione mondiale?

3 commenti:

Daniel Fiacchini ha detto...

Giuseppe, concordo con te sulla assoluta necessità di un maggiore livello di sicurezza nei luoghi preposti allo studio di agenti patogeni. Anche perchè, nessuno può metterlo in dubbio, un errore umano può essere alla base di catastrofiche conseguenze e se l'ipotesi di Gibbs fosse confermata i libri di storia parleranno della prima pandemia umana generata da un errore di laboratorio.
Quello che non tollero è che l'opinione pubblica focalizzi l'attenzione su problematiche che non spostano nulla rispetto al livello di preparazione per affrontare una pandemia, distogliendo lo sguardo da ciò che è veramente importante in questo esatto momento: corretta informazione, scelte politiche rapide ed efficaci... non come l'ordinanza ministeriale italiana che indica l'isolamento domiciliare a chi torna dal Messico senza sintomi senza considerare l'inapplicabilità della stessa per colpa delle leggi del Ministro Brunetta...

Anonimo ha detto...

Adrian Gibbs è un ricercatore serio, penso che sia necessario aspettare il suo articolo per giudicare la fondatezza di queste affermazioni, che comunque non cambiano le prospettive di contenimento della pandemia, pur avendo importanti conseguenze di ordine politico.

Nonostante Gibbs sia un ricercatore serio, io penso che in questo caso sia d'obbligo non pronunciarsi. Abbiamo esempi di ricercatori serissimi che ad un certo punto hanno preso posizioni davvero discutibili. Solo ripensando alle persone che ho conosciuto personalmente, ricordo Duesberg e Mullis (premio nobel) che hanno sostenuto che l'HIV non causa l'AIDS; Montaigner (Nobel) e le sue storie fantasiose sulla papaya che migliora il sistema immune; Bob Gallo ed una proteina misteriosa che trovava nelle donne gravide e che doveva salvare il mondo (non ne ricordo il nome).

Per ultimo, non dimentichiamo Linus Pauling (due premi nobel) e la sua fissa sulla vitamina C.

Insomma, anche i geni ogni tanto dicono delle corbellerie, il che in fondo li rende più simpatici per noi che geni non siamo.

RB

Anonimo ha detto...

I VIAGGIATORI CHE RIENTRANO DAL MESSICO, NON SARANNO MICA TUTTI DIPENDENTI PUBBLICI.....\