venerdì 3 aprile 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 14

In Egitto due nuovi casi umani di infezione da virus influenzale aviario A/H5N1 sono stati confermati dal Ministero della Sanità. Si tratta in entrambi i casi di bambini in tenera età, il cui quadro clinico appare favorevole. Quasi la totalità dei casi della stagione 2008/2009 in Egitto ha riguardato pazienti pediatrici con malattia a decorso non fatale. Si tratta di una novità per questo paese e in generale in un quadro di altà letalità osservata in vari paesi affetti da epidemie negli animali. In media, dal 2003 ad oggi, il tasso di mortalità per influenza aviaria H5N1 nell'uomo, nei quindici paesi che hanno notificato casi all'OMS, è stato attorno al 60%, con variazioni da paese a paese e in relazione alle linee evolutive virali coinvolte: si va dal 20% circa del Vietnam nel 2006 a oltre l'80% dell'Indonesia, passando per il 33% della Turchia. Non è chiaro il motivo per cui i più recenti casi egiziani siano caratterizzati dalla giovane età dei pazienti e dal decorso favorevole. Una serie di fattori potrebbe aver contribuito a questo esito: l'emersione di una nuova variante antigenica del virus H5N1, variazioni genetiche del virus che ne possono aver ridotto la patogenicità nell'uomo, immunità crociata fra H1N1 e H5N1, passaggio di anticorpi da madre a figlio e naturalmente una diffusione sempre più ampia nel pollame allevato nelle abitazioni per il consumo familiare. Tutti questi fattori da soli o combinati potrebbero aver causato questo aumento di casi pediatrici; quello che è certo è che risulta urgente una approfondita investigazione da parte dell'OMS per valutare eventuali cambiamenti nell'epidemiologica del virus H5N1 in Egitto. In altre parti del mondo intanto vari sottotipi di influenza aviaria continuano a causare danni al settore zootecnico: in Giappone altri quattrocentomila capi di pollame sono stati abbatutti a causa del virus H7N6, mentre in India continua l'attività epizootica nel Bengala Occidentale. Per quanto riguarda la ricerca, un gruppo di esperti ha pubblicato i dati elaborati dall'analisi di alcuni virus di tipo A/H5N1 isolati in maiali asintomatici in Indoesia. I virus isolati in un terreno di coltura cellulare e inoculati in topi di laboratorio hanno dimostrato di essere meno patogeni rispetto a quelli prelevati dal pollame. Non è chiaro quali possano essere le implicazioni di questa scoperta in relazione alla salute umana e alla valutazione dell'impatto di una futura pandemia influenzale causata da un virus H5N1 adattato alla specie umana.

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