Questa settimana gli eventi più rilevanti collegati alla diffusione del virus dell'influenza aviaria A/H5N1 sono sicuramente quelli relativi ai nuovi casi umani scoperti in Egitto e Vietnam. In Egitto una donna di 38 anni della provincia di Asyut è stata ricoverata in ospedale dopo aver sviluppato i sintomi della malattia, presumibilmente contratta dagli animali che allevata; in Vietnam almeno due casi sono stati scoperti nella provincia di Dong Thap, nei pressi della città di Ho Chi Minh City: entrambi pazienti pediatrici di cui uno già deceduto. In Egitto tutti i piu' recenti casi umani hanno invece avuto esito favorevole. Focolai nel pollame continuano a essere individuati in Egitto, Vietnam, Indonesia, India (Bengala), Bangladesh. In Giappone il virus aviario A/H7N6 ha causato ingenti perdite agli allevatori ma fortunatamente nessuna infezione umana, almeno per il momento. Ricercatori italiani hanno pubblicato su PLOS uno studio sulle caratteristiche genetiche e filogenetiche dei virus influenzali aviari H5N1 isolati nel continente africani, specialmente in Egitto, Nigeria, Sudan, Costa d'Avorio, Niger, Camerun, Ghana. Un certo numero di virus isolati da animali infetti ha dimostrato di essere resistente agli antivirali adamantani, mentre continuano a essere sensibili ai più recenti Zanamivir e Oseltamivir. Un paio di virus isolati da pazienti egiziani hanno dimostrato di essere parzialmente resistenti all'Oseltamivir e leggermente meno suscettibili allo Zanamivir. Una caratteristica saliente dei virus influenzali africani è quella di discendere dalla linea evolutiva conosciuta come ''Lago Qinghai'' e di replicarsi efficacemente alle basse temperature, per esempio quelle presenti nel rinofaringe umano (mutazione E627K in PB2). I dati raccolti spaziano dal 2006 al 2008 e in molti casi si riferiscono a sequenze genomiche già da tempo depositate nelle librerie internazionali. L'EMEA infine, come risulta da un documento pubblicato sul sito web dell'agenzia, ha bocciato la richiesta di una casa farmaceutica per l'approvazione di un vaccino pre-pandemico basato su un virus H5N1 proveniente dal sud-est asiatico, frammentato e inattivato, con l'aggiunta di un componente '''immuno adiuvante'' perchè non in grado di stimolare nell'uomo una risposta immunologica sufficiente a raggiungere i limiti prefissati dall'agenzia di valutazione dei farmaci.
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