Il Centro Studi per i Migranti e i Rifugiati e l'Organizzazione Internazionale per i Migranti (IOM) hanno pubblicato un report sulle cure sanitarie primarie ai rifugiati sudanesi e alle comunità migranti del Cairo, con particolare riferimento alla preparazione ad una pandemia influenzale. In Egitto il grande afflusso di migranti dai paesi africani ha portato alla creazione di ampie comunità di persone che vivono in condizioni di estrema povertà e privazione, le cui condizioni sarebbero pesantemente peggiorate se un virus influenzale con caratteristiche pandemiche si sviluppasse al loro interno (leggi l'articolo pubblicato da IRIN).
Un plauso all’iniziativa, specie se queste evidenze avranno delle ripercussioni pratiche sulle politiche sanitarie egiziane.
Colgo l’occasione per ricordare come anche il Piano Nazionale di Preparazione e Risposta ad una Pandemia Influenzale risulti privo di strategie per ridurre l’impatto che una pandemia influenzale avrebbe sulla popolazione straniera, sugli stranieri residenti, sulle popolazioni migranti e gli stranieri senza regolare permesso di soggiorno.
In assenza di pianificazione mirata ci sono i presupposti per ritenere che, non solo nei Paesi africani ma anche nelle più ricche Nazioni occidentali, gli stranieri pagherebbero le peggiori conseguenze dall’impatto di una pandemia influenzale.
Nessun commento:
Posta un commento