Sarà un meteorite? O Forse il cambiamento climatico?
Sono 5 le ipotesi, più o meno plausibili, per cui la nostra civiltà un domani potrebbe finire per estinguersi, almeno secondo Green Daily.
Carina l’idea del disastrometro (il termometro del disastro), mediante il quale è possibile verificare quante probabilità vi sono che ciascuna delle catastrofi contemplate si realizzi:
Sono 5 le ipotesi, più o meno plausibili, per cui la nostra civiltà un domani potrebbe finire per estinguersi, almeno secondo Green Daily.
Carina l’idea del disastrometro (il termometro del disastro), mediante il quale è possibile verificare quante probabilità vi sono che ciascuna delle catastrofi contemplate si realizzi:
- Il sopravvento dell’intelligenza artificiale – 1 possibilità su 10
- La caduta di un meteorite – 4 possibilità su 10
- Il culmine del petrolio – 6 possibilità su 10
- Una pandemia – 5 possibilità su 10
- Cambiamenti climatici – 8 possibilità su 10
Relativamente all’evento pandemico Green Daily afferma che il pericolo non dovrebbe essere sottostimato e che si sta facendo molto lavoro per evitare che una pandemia di un qualsiasi microrganismo provochi la temuta fine del mondo.
Anche se l’argomento è scherzoso è interessante notare che il rischio pandemico è percepito come reale. Lo sappiamo già: una pandemia influenzale ad impatto severo non sterminerà il mondo. La Pandemia del 1918 è stata responsabile di decine di milioni di morti. La Pandemia del 1918 ha determinato un tasso di letalità pari al 2-5%. Il tasso di letalità dell’H5N1 (il virus aviario che, vista l’ampia diffusione, potrebbe essere il prossimo virus a “umanizzarsi” ed essere responsabile di una pandemia influenzale) ha un tasso di letalità pari al 60%. Nel passaggio da virus aviario a virus umano potrebbe accadere quello che tutti si augurano: una riduzione di virulenza. Ma anche se questo accadesse e il tasso di letalità si riducesse di dieci volte, fino a raggiungere il 6%, il mondo intero si ritroverebbe ad affrontare una catastrofe. Rispetto alle convinzioni rassicuranti di Green Daily, secondo cui il rischio pandemico è qualcosa che i Governi stanno considerando molto seriamente... c’è da fare chiarezza.
Non mi risulta che la preparazione ad una pandemia influenzale sia in cima alle priorità del nostro Governo. Ciclicamente le emergenze sanitarie vanno di moda. Ultimamente è stata la volta delle morti sul lavoro. L’Aviaria non preoccupa più nessuno e la preparazione ad una pandemia influenzale è ormai fuori moda. Risultato? Poche, pochissime risorse erogate per garantire la necessaria preparazione ad un evento potenzialmente devastante. Così nel 2006 (quando l’Aviaria faceva tendenza) il nostro Governo ha costituito importanti scorte di farmaci antivirali (40 milioni di dosi) e stipulato, con tre delle maggiori aziende produttrici di vaccini, contratti di prelazione (con durata fino al dicembre del 2010) che acquisiscono il diritto alla fornitura di circa 36 milioni di dosi del futuro vaccino pandemico.
Ma i farmaci antivirali saranno ormai prossimi alla scadenza e 36 milioni di dosi di vaccino equivalgono a coprire circa il 55% della popolazione italiana. Una pandemia influenzale non sarà la causa della fine del Mondo, ma c’è ancora un mondo di cose da fare per evitare che il Mondo sia messo in ginocchio da una pandemia influenzale.
Anche se l’argomento è scherzoso è interessante notare che il rischio pandemico è percepito come reale. Lo sappiamo già: una pandemia influenzale ad impatto severo non sterminerà il mondo. La Pandemia del 1918 è stata responsabile di decine di milioni di morti. La Pandemia del 1918 ha determinato un tasso di letalità pari al 2-5%. Il tasso di letalità dell’H5N1 (il virus aviario che, vista l’ampia diffusione, potrebbe essere il prossimo virus a “umanizzarsi” ed essere responsabile di una pandemia influenzale) ha un tasso di letalità pari al 60%. Nel passaggio da virus aviario a virus umano potrebbe accadere quello che tutti si augurano: una riduzione di virulenza. Ma anche se questo accadesse e il tasso di letalità si riducesse di dieci volte, fino a raggiungere il 6%, il mondo intero si ritroverebbe ad affrontare una catastrofe. Rispetto alle convinzioni rassicuranti di Green Daily, secondo cui il rischio pandemico è qualcosa che i Governi stanno considerando molto seriamente... c’è da fare chiarezza.
Non mi risulta che la preparazione ad una pandemia influenzale sia in cima alle priorità del nostro Governo. Ciclicamente le emergenze sanitarie vanno di moda. Ultimamente è stata la volta delle morti sul lavoro. L’Aviaria non preoccupa più nessuno e la preparazione ad una pandemia influenzale è ormai fuori moda. Risultato? Poche, pochissime risorse erogate per garantire la necessaria preparazione ad un evento potenzialmente devastante. Così nel 2006 (quando l’Aviaria faceva tendenza) il nostro Governo ha costituito importanti scorte di farmaci antivirali (40 milioni di dosi) e stipulato, con tre delle maggiori aziende produttrici di vaccini, contratti di prelazione (con durata fino al dicembre del 2010) che acquisiscono il diritto alla fornitura di circa 36 milioni di dosi del futuro vaccino pandemico.
Ma i farmaci antivirali saranno ormai prossimi alla scadenza e 36 milioni di dosi di vaccino equivalgono a coprire circa il 55% della popolazione italiana. Una pandemia influenzale non sarà la causa della fine del Mondo, ma c’è ancora un mondo di cose da fare per evitare che il Mondo sia messo in ginocchio da una pandemia influenzale.
La notizia in italiano su Corriere della Sera.it
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