Riporto le ultime notizie di cronaca come trasmesse da Giuseppe M nei commenti al post del 14 novembre.
Il virus H5N1 è riemerso anche in Romania, nella regione del delta del Danubio con un piccolo focolaio in un allevamento di tipo familiare (meno di un centinaio di animali coinvolti) (vedi rapporto OIE-WAHID di ieri). Dopo le estese epizoosi in Germania, Inghilterra, Rep. Ceca (e Italia anche se i virus non sono H5N1 ma H7), sembra che un serbatoio naturale del virus (ancorchè sconosciuto) mantenga attiva la panzoosi in Europa.
Sabato 1 dicembre, l'agenzia Reuters ha riportato un nuovo focolaio epizootico causato da virus HPAI H5N1 in Polonia, a Brudzen - vicino alla città di Plock. Coinvolto un allevamento di tacchini. E' la prima volta che la Polonia riporta un focolaio in animali di allevamento; in precedenza aveva avuto casi soltanto in volatili selvatici. Nelle ultime settimane quindi i focolai si sono materializzati in Regno Unito, Romania quindi Polonia. Intanto, in Bangladesh, Arabia Saudita, Yemen (non confermato per il momento) si sono avute moria massicce di pollame d'allevamento.
La Cina ha informato l'OMS e alcuni paesi (fra cui le vicine regioni speciali di Macao e Hong Kong, oltre che Taiwan, USA) di un nuovo caso umano fatale di infezione da A/H5N1. Si tratta di un ragazzo di 24 anni della provincia del Jiangsu (capoluogo, Nanchino), che ha manifestato sintomi febbrili e influenzali il 24 novembre, ricoverato il 27 e morto sabato scorso. La sorgente d'infezione non è nota, anche se le notizie sostengono che l'uomo non ha avuto contatto con animali manifestamente malati o pollame in genere, come del resto è avvenuto per la maggior parte dei casi umani di influenza aviaria in Cina. Almeno una settantina di persone è tuttora sottoposta a sorveglianza sanitaria e fino a questo momento non risultano affetti da sindromi febbrili o altro sintomi influenzali.
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