In questi giorni si sta consumando una singolare “battaglia” sull’influenza aviaria.
L’articolo, che potete leggere qui, ha scaturito un infuocato commento, che potete leggere sempre qui.
Solo un giorno di distanza e la lettera, che potete leggere qui, dai toni più pacati ma non meno decisi, è stata indirizzata all’autore dell’articolo e pubblicata.
Per l’esplicito divieto di riprodurre parti di articoli e commenti non riporto alcuna parte dei testi che invito comunque a leggere.
Qualcosina vorrei pur dire…
Per quanto riguarda l’articolo di Pietro Ricciardi:
Quella per cui scrive Pietro Ricciardi è testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Meno male! Credo che quello che è stato riportato sotto forma di notizia sia qualcosa di poco degno. Continuo ad insistere su un principio che a mio parere dovrebbe essere basilare per un giornalista: ci si dovrebbe informare prima di informare gli altri. Come si può parlare di “potere contrattuale” dei consumatori, quando la crisi del mercato avicolo del 2005 – 2006 è scaturita a seguito di una psicosi alimentata dalla pessima informazione mediatica?
Dalla lettura della notizia si comprende che il rincaro dei prezzi dei prodotti avicoli (che non mi rende certo felice) sia la conseguenza del comportamento “psicotico” dei consumatori negli anni scorsi. Ma qual è la fonte della notizia? Perché mi sembra poco verosimile.
Poi mi chiedo che senso abbia correlare l’ultimo decesso umano per l’H5N1 alla situazione italiana. Perché dovrebbero riaccendersi i riflettori sull’Aviaria? Casi umani di H5N1 ci sono stati e continueranno ad esserci, ma la sorveglianza che abbiamo in Italia rende pressoché impossibile il contagio umano nel nostro paese.
Anche le note inserite nel commento della signora Melita Lasagni evidenziano una grande confusione mentale: in Francia sono stati trovati due cigni morti. Nel Vietnam siamo di fronte ad un contagio umano da H5N1, purtroppo esitato in un decesso: sono due cose molto diverse.
Rispetto al commento di Melita Lasagni:
Mamma mia che “toni caldi”!
Condivido pienamente l’invito a lasciare che le informazioni sull’argomento siano trattate da personale sanitario informato.
Credo che possa essere affermato con tranquillità: la psicosi aviaria è scaturita da un informazione assolutamente fuori controllo.
Ma dov’era il personale sanitario all’epoca? Era colpevolmente assente oppure c’era e non veniva ascoltato? A questa domanda non so dare una risposta… ma questa è un’altra storia!
Per quanto concerne la lettera di Rossella Pedicone:
Sembra quasi che l’allarme lanciato dall’OMS e colto dalle Nazioni mondiali sia considerato una bufala. Così non è. Credo che l’OMS abbia fatto bene a lanciare l’allarme, credo che i vari Paesi abbiano fatto bene a dotarsi di farmaci antivirali, credo che sia giusto parlare di vaccino per un eventuale pandemia. Il tutto però va fatto in modo corretto. Accendere i riflettori su un problema non significa essere desiderosi di scatenare il panico. Accendere i riflettori sul problema influenza aviaria e, più importante, sul possibile rischio di pandemia influenzale era sacrosanto che venisse fatto. Si tratta di un’emergenza per la salute pubblica che va affrontata sin da subito, attraverso corretta informazione, preparazione, promozione dei principi di prevenzione. Il panico che si è effettivamente scatenato non dovrebbe essere attribuito ad una “malvagia cabina di regia”, desiderosa di fare i propri interessi senza considerarne le conseguenze.
Mi piace l’ultima frase della lettera: “sarà la trasparenza nella comunicazione a salvarci”, evoca una comunicazione informata, competente, tempestiva, non strumentale.
Sottoscrivo in pieno questi principi… ma quanto siamo lontani dall’avere una comunicazione trasparente?
Per finire l’ultima considerazione rispetto ad un dubbio che non sono riuscito ancora a risolvere: perché tanto fervore per la Testata giornalistica on line di Pignataro Maggiore e dell’Agro caleno?
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