sabato 30 giugno 2007

La condanna del BMJ



Colpisce pesante Tony Delamothe, Editor del British Medical Journal, una delle più autorevoli riviste scientifiche al mondo. A farne le spese sono quelli che nell'editoriale di questa settimana chiama FAF (Friends of Avian Flu), noi li chiameremmo AIA, ovvero gli Amici dell’Influenza Aviaria. Si tratta di chi alimenta “l’incubo” affrontando la sfida di mantenere alta l’attenzione dell’ opinione pubblica sull’influenza aviaria.
E non solo! I FAF sono quelli che tremano di fronte alle 191 vittime della trasmissione dei virus aviari all’uomo ma che dimenticano che nel mondo lo stesso numero di persone muoiono per incidente stradale ogni 84 minuti!
I FAF sono quelli che allarmano per l’assenza di efficacia dei farmaci antivirali o gridano l’allarme per i presunti eventi avversi ad essi correlati.
Prendendo spunto dalle parole di Delamothe si potrebbe continuare con una lunga lista di cose che i FAF sono abilissimi a fare. Leggendo attentamente sembra quasi che i nomi dei FAF siano chiari nella mente dell’Editor, tanto che l’editoriale continua con una chiara domanda retorica: I responsabili per la pianificazione per la prossima pandemia non potrebbero fare in modo di operare in modo meno vistoso e spingerci addosso i disseminatori di panico in un momento più opportuno?

Non entro nel merito della questione ma prendo spunto per una considerazione.
Chi decide di occuparsi di informazioni relative all’influenza aviaria e alla pandemia influenzale dovrebbe avere come primo obiettivo una informazione corretta ma senza svincolarla da un opportuno, e concomitante, equilibrio dei toni. Gli esperti la chiamano “comunicazione del rischio”. Significa informare sui rischi per la salute, attraverso mezzi e modi opportuni, finalizzati a coinvolgere le persone senza terrorizzarle.
PandemItalia persegue l’impegno di mantenere il giusto equilibrio fra le parti: nè una miope sottovalutazione del problema né tantomeno un’estrema ed inappropriata preoccupazione.
Da oggi ricorderemo il nostro impegno con una simpatica immagine che ha un unico significato: siamo qui per comunicare con chiarezza per la migliore e più efficace preparazione ad un’eventuale pandemia da parte di tutti: noi non siamo di quelli che spaventano la gente!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... concordo, anche perchè gridare "al lupo, al lupo" non serve a nulla se non a spaventare, terrorizzare e ... far prendere decisioni "d'urgenza" assolutamente inefficaci e inopportune.
Vi ricordate due anni fa quando si parlava dei possibili "untori" (anatre migratrici, aironi e perfino i gatti!) e ... dei possibili rimedi (leggasi: uccisione!) ?
David

Daniel Fiacchini ha detto...

E aggiungo... vi ricordate quando è stata vietata la carne di pollo nelle mense scolastiche? Una cosa indegna. Dov'erano le autorità sanitarie competenti? Perchè nessuno ha gridato allo scandalo? Non esiste alcuna evidenza di trasmissione umana da cibo. Specie se di provenienza italiana e cucinato in Italia. Eppure quella misura, che nella Regione Marche (a cui faccio riferimento) si prese per "precauzione", fece enormi danni alle aziende avicole e alle persone che ci lavoravano (quante hanno perso il posto di lavoro?!). E i politici locali, dopo alcuni mesi, dovettero inscenare quelle tristissime cene dove mangiavano carne di pollo di fronte ai giornalisti... che tristezza!
Se i politici ogni tanto ascoltassero tecnici competenti si eviterebbero molti problemi!
Scusa David se colgo un tuo "assist" forse in maniera scorretta visto che proprio tu sei vegetariano. Ma capirai...certe cose devono essere dette.