venerdì 25 maggio 2007

John Snow sulla pandemia influenzale


John Snow (1813-1858) è oggi considerato il padre dell’epidemiologia moderna.
Metodico osservatore, curioso, coraggioso, dotato di notevole capacità di analisi e di spirito critico a volontà. Per primo, ipotizzò che per il colera il contagio fosse dovuto ai “germi” contenuti nell’acqua da bere (e provenienti a loro volta dagli escrementi di persone infette). Molto prima che l’organismo responsabile del colera fosse identificato e isolato, Snow riuscì a dare credibilità a questa teoria, producendo prove più che convincenti in occasione dell’ennesima epidemia di colera che colpì Londra nel 1854.
Il centro dell’epidemia era il quartiere di Soho. A John Snow venne l’idea di raccogliere accuratamente i dati di tutti i casi di colera occorsi nell’ultimo periodo, e di riportarli sulla mappa del quartiere.

Le evidenze erano inconfutabili e nella mattina dell’8 settembre 1854 John Snow ottenne la rimozione della maniglia della pompa incriminata. Il numero di casi cominciò a diminuire e nel giro di una settimana la zona venne dichiarata “risanata” dall’epidemia.


Di recente sono stato a Londra e non mi sono fatto sfuggire l’occasione di visitare il quartiere di Soho, raggiungere l’incrocio tra Poland Street e Broadwick Street, entrare nel mitico “John Snow Pub” Chissà cosa penserebbe lui dell’epidemiologia moderna!? Chissà che idea si farebbe della Sanità Pubblica attuale!? E chissà come affronterebbe il problema dell’ influenza aviaria e della pandemia influenzale…
Peccato che Rothman, nella sua “intervista impossibile” (Rothman, K.J. My interview with John Snow. Epidemiology 15(5): 640-4, 2004.), abbia tralasciato di chiedergli proprio questo.
Se solo potessi chiedergli cosa pensa delle strategie internazionali, nazionali e locali; se potessi chiedergli un consiglio. Probabilmente con i suoi modi garbati, con la convinzione e la forte determinazione che lo ha contraddistinto nel suo lavoro mi direbbe… “Fate poche cose ma fatele bene.”
Poi, magari, aggiungerebbe… “Non perdetevi in chiacchiere, le cose che devono essere fatte le conoscete… preparatevi a farle bene. Ma rimanete ancorati alla realtà… ricordate che le troppe risorse finalizzate ad un evento probabile sono inaccettabilmente distolte al controllo degli eventi certi”.
Nel dirmi questo avrebbe sicuramente il pensiero rivolto alle patologie prevenibili ad alta prevalenza ed alto impatto per la popolazione che ogni giorno mietono vittime e producono sofferenza evitabile.
Chissà...

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