martedì 17 aprile 2007

Arresti domiciliari per pazienti in caso di pandemia?

Con questo titolo il Pensiero Scientifico Editore presenta la notizia di una recente pubblicazione scientifica.
Queste le affermazioni più eclatanti riportate nel testo della notizia in questione:

- La misura profilattica più efficace nel ridurre i tassi di contagio e mortalità durante una pandemia influenzale è il confino coatto dei pazienti contagiati presso il loro domicilio (il titolo parla di arresti domiciliari!).
- Le misure per limitare i contatti tra le persone durante una pandemia influenzale sono parte integrante delle strategie sanitarie. I provvedimenti adottati possono essere tanti, così come le strategie di ordine pubblico messe in atto per farli rispettare, dalla semplice campagna di informazione a mezzo stampa alla legge marziale.
- Confinando con la forza presso il proprio domicilio i pazienti contagiati saremmo in grado di diminuire i tassi di malattia e mortalità del 50%.
- Per garantire un controllo così ferreo di milioni di case però servirebbero forze immani e costi spropositati, senza calcolare le perplessità costituzionali e giuridiche connesse a provvedimenti così estremi. Il rischio di sommosse, arbitri, violenze e danni anche peggiori di quelli causati direttamente dalla pandemia sarebbe quindi altissimo.
- lo rivela uno studio destinato a suscitare più di una polemica

Prima di scendere nel dettaglio dei contenuti vorrei sottolineare la gravità di quello che è stato riportato. La cosa grave è che David Frati scrive per il Pensiero Scientifico Editore, una nota casa editrice, che negli anni ha curato decine di fondamentali pubblicazioni nel campo della medicina. Mi chiedo se sia possibile che nel sito web di Pensiero Scientifico Editore possa campeggiare tale notizia? Possibile che nessuno si sia chiesto quale impatto potesse avere una notizia del genere? Più semplicemente: possibile che nessuno abbia notato l'assurdità della notizia presentata con un titolo assurdo e assurdamente rafforzata dal testo della stessa?
La cosa ancor più grave è che David Frati non si limita a riportare una notizia errata, ma riporta una notizia potenzialmente dannosa.

La notizia è errata perchè:
1) "Confino coatto", "confinare con la forza", "arresti domiciliari", sono tutte espressioni lontane dalle intenzioni degli autori. Nell'abstract dell'articolo scientifico (l'abstract è il riassunto del lavoro) le espressioni utilizzate dagli autori sono: "voluntary confinements" (isolamento volontario), "encouraged to stay home" (incoraggiati a rimanere in casa), "Restricting the activities" (limitando le attività).
Non c'è traccia di espressioni che contraddicano l'abstract nel corpo del lavoro in questione.
2) Nel lavoro di Haber e colleghi non si fa alcun riferimento a "strategie di ordine pubblico" quali "semplici campagne di informazione a mezzo stampa", nè tantomeno alla "legge marziale".
3) David Frati afferma che "Lo studio pubblicato è destinato a suscitare più di una polemica"... "senza calcolare le perplessità costituzionali e giuridiche connesse a provvedimenti così estremi". Infine, non sazio di inesattezze e assurdità afferma: "Il rischio di sommosse, arbitri, violenze e danni anche peggiori di quelli causati direttamente dalla pandemia sarebbe quindi altissimo".
A supporto della notizia la fonte da cui essa è stata tratta:
"Haber MJ, Shay DK, Davis XM, Thompson WW et al. Effectiveness of interventions to reduce contact rates during a simulated influenza pandemic. Emerging Infectious Diseases 2007; 13(4)."
Ovvero il sigillo della disinformazione!
Leggete voi stessi il lavoro di Haber e colleghi da cui è stata tratta questa notizia e capirete quanto infondata, inutile e dannosa essa sia.


Per quale motivo ho definito più volte questa notizia dannosa:
- Perchè trasmette un'informazione falsa.
- Perchè comunica una falsa misura di sanità pubblica (l'isolamento non può, in caso di pandemia influenzale, essere coatto, ma su base volontaria)
- Perchè a supporto di un'importantissima misura di sanità pubblica quale l'isolamento dei malati e la quarantena dei contatti deve essere promossa una corretta comunicazione alla popolazione e ogni informazione che, volontariamente o no, ostacoli tale corretta comunicazione risulterà necessariamente dannosa.

Mi è stato insegnato che informarsi per informare dovrebbe essere una regola per chi scrive e pubblica notizie. Spero che anche il Pensiero Scientifico Editore possa fare propria, d'ora in poi, tale regola.
Spero che notizie come queste vengano considerate come meritano: dannosa disinformazione!

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