domenica 15 novembre 2009

FluNews n.2 - Settimana 45

In sintesi i dati relativi alla diffusione dell'influenza in Italia.
Tutti i dati sul secondo numero di FluNews, a cura del CNESPS dell'Istituto Superiore di Sanità.
• i nuovi casi stimati delle sindromi influenzali nella 45° settimana sono 736.000, per un totale di 1.526.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza Influnet (43° settimana: 19-25 ottobre)
• il valore dell’incidenza totale delle sindromi influenzali è pari a 12,27 casi per mille assistiti, in netto aumento rispetto alla settimana precedente (8,95 casi per mille assistiti)
• la fascia di età più colpita è quella pediatrica (0-14 anni), con un’incidenza pari a 36,40 casi per mille assistiti (26,15 per mille nella fascia dei bambini più piccoli di 0-4 anni e 41,65 per mille nella fascia 5-14 anni).

3 commenti:

Marcello Pucciarelli ha detto...

Una cosa che in questo rapporto ho capito ancor meno che nel precedente è il grafico sugli accessi al pronto soccorso per sindrome respiratoria. Nel testo a p. 7 si parla di superamento della soglia epidemica di allerta, ma la linea di base già riflette una previsione di crescita degli accessi, e allora non mi è chiaro cosa rappresentino le soglie (in altre parole: se prevedo accessi in forte crescita e verifico che ce ne sono stati ancora più del previsto, non sarà che ho fatto male le previsioni?). Spero che la spiegazione non sia troppo complicata.

Daniel Fiacchini ha detto...

Marcello, spero che questa mia risposta non sia nè complessa, nè superficiale: la soglia è un valore di riferimento che è costruito sulla base della media dei dati storici. Evidentemente nel corso di alcuni periodi dell'anno è normale che certi fenomeni siano più frequenti, proprio come il numero di accessi al pronto soccorso nel periodo invernale per sindromi respiratorie

Marcello Pucciarelli ha detto...

Ho scavato ancora un po' e questa è l'idea che mi sono fatto. Per determinare il superamento della soglia epidemica i CDC usano un modello basato sulla mortalità per polmonite e influenza, la cui baseline è costruita da serie storiche e rimane quindi invariata nel corso della stagione. Il modello dell'ISS invece, oltre a essere basato sulle ospedalizzazioni, dovrebbe avere la capacità di "apprendere" dai dati registrati nel corso della stagione, usando fattori di attenuazione o amplificazione per evitare falsi positivi o negativi. Insomma il "nostro" dovrebbe essere capace di individuare l'epidemia in modo più preciso e tempestivo.