martedì 21 aprile 2009

Pandemia influenzale 2009 - Aggiornamento settimana 16

Nella settimana trascorsa è cresciuta la preoccupazione relativa alla diffusione del virus influenzale aviario A/H5N1 in Egitto: se da una parte la malattia sembra ormai aver raggiunto un livello enzootico di attività nella popolazione avicola del Paese, dall'altra il crescente numero di infezioni umane ha richiamato l'attenzione dell'OMS che ha inviato un gruppo di esperti per coadiuvare le autorità sanitarie egiziane a chiarire i possibili cambiamenti nell'epidemiologia umana del virus. Dall'inizio dell'anno sono ormai una dozzina i casi pediatrici di malattia, con una mortalità quasi assente; sebbene quasi tutti questi casi siano riconducibili al contatto con animali infetti, da molte parti si sono levati sospetti di possibili portatori umani, per esempio genitori o familiari con malattia lieve o inapparente capaci di trasmettere il virus ai bambini. Al momento non esiste prova che questo scenario sia realmente presente in Egitto o altrove. Negli ultimi anni il paese africano ha complessivamente notificato all'OMS 64 casi umani di infezione da virus H5N1 di cui 23 fatali. Intanto in Russia è in atto un incidente che mette in evidenza la fragilità delle frontiere di fronte alla diffusione delle malattie infettive: una donna è morta per polmonite acuta durante il viaggio in un treno a lunga percorrenza sulla linea del Bajkal; salita a bordo con altri migranti regolari cinesi, la donna - anche lei di nazionalità cinese - si è sentita male ed è morta nei pressi della città di Blagoveshchensk; a quel punto il treno è stato bloccato, due carrozze con una sessantina di persone sono state staccate e isolate, e messi a guardia alcuni uomini delle forze OMON. Il corpo della donna è stato trasferito in ospedale dove sono stati condotti alcuni esami necroscopici e prelievi; le prime analisi di laboratorio avrebbero escluso la presenza dei virus della SARS, di quelli influenzali (H1, H3, H5, H7, H9); l'OMS sta coadiuvando i sanitari russi nello stabilire la reale causa del decesso. I passeggeri delle due carrozze sono stati isolati e trattati (un numero non precisato) con ribavirina, un agente antivirale ad ampio spettro. Per la diffusione epizootica dei virus influenzali, è da notare la notifica all'OIE di nuovi focolai in Bangladesh (H5N1), e varie notifiche da Stati Uniti d'America (H7N9 a bassa patogenicità), Germania (A/H7N7 a bassa patogenicità), Hong Kong (H5N1). Per quanto riguarda la diffusione di virus influenzali umani stagionali resistenti agli antivirali, il Centro Europeo per il Controllo della Malattie ha aggiornato le tabelle con i dati dispoinibili al 15 aprile: il 98% dei virus H1N1 isolati in Europa è risultato resistente all'Oseltamivir, mentre gli stessi virus mantengono sensibilità allo Zanamivir e all'Amantadina; i virus H3N2 rimangono sensibili allo Zanamivir e all'Oseltamivir ma resistenti all'Amantadina.

Tutti i link e le informazioni complete su queste ed altre notizie in ATTRAVERSO QUESTI GIORNI

3 commenti:

Daniel Fiacchini ha detto...

Grazie per il costante aggiornamento. Nel pomeriggio comincio a postare sul blog il contenuto dei tuoi commenti.
Mi sembra un fatto estremamente rilevante, stiamo a vedere quale reazione avranno le varie istituzioni, OMS, CDC, ECDC...

consumer ha detto...

Consumatori, 47 milioni di euro per fare da anti-Stato
Votate alla difesa del consumatore: agguerrite, preparate, specializzate; capaci di minacciare cause contro tutto e tutti. Le associazioni dei consumatori, i cani da guardia nel mercato dei beni e servizi, per difendere il cittadino che si barcamena tra beni e servizi non guardano in faccia a nessuno. Tranne che allo Stato. Perché da Roma le associazioni sono massicciamente finanziate.
FINANZIAMENTI A PIOGGIA
Eccola un’altra casta. Diversa, ma sempre casta: 47,7 milioni di euro in cinque anni, distribuiti a pioggia a partire da gennaio 2003, da quando alle associazioni va parte del ricavato delle multe dell’antitrust. Le società sbagliano, l’Authority le punisce e quei soldi che dovrebbero andare allo Stato vanno alle associazioni dei consumatori. Cioè quelle sigle che dal 1998 fanno parte del Cncu (consiglio nazionale dei consumatori e utenti, che ha sede presso il ministero dello Sviluppo economico). Fino all’80-85% dei bilanci delle associazioni, secondo una ricerca del Sole24Ore, sono garantiti dal denaro pubblico. «In queste condizioni - ha dichiarato Palo Martinello, presidente di Altroconsumo - è difficile contestare le scelte di governo o regioni. Così si rischia di diventare la foglia di fico delle amministrazioni». Quindi la domanda è immediata: ma se i soldi li prendono dallo Stato, come faranno a fare azioni e operazioni contro tutto quello che lo Stato controlla come Poste, servizi idrici, ferrovie, smaltimento, gestione rifiuti?

consumer ha detto...

Consumatori, 47 milioni di euro per fare da anti-Stato
Votate alla difesa del consumatore: agguerrite, preparate, specializzate; capaci di minacciare cause contro tutto e tutti. Le associazioni dei consumatori, i cani da guardia nel mercato dei beni e servizi, per difendere il cittadino che si barcamena tra beni e servizi non guardano in faccia a nessuno. Tranne che allo Stato. Perché da Roma le associazioni sono massicciamente finanziate.
FINANZIAMENTI A PIOGGIA
Eccola un’altra casta. Diversa, ma sempre casta: 47,7 milioni di euro in cinque anni, distribuiti a pioggia a partire da gennaio 2003, da quando alle associazioni va parte del ricavato delle multe dell’antitrust. Le società sbagliano, l’Authority le punisce e quei soldi che dovrebbero andare allo Stato vanno alle associazioni dei consumatori. Cioè quelle sigle che dal 1998 fanno parte del Cncu (consiglio nazionale dei consumatori e utenti, che ha sede presso il ministero dello Sviluppo economico). Fino all’80-85% dei bilanci delle associazioni, secondo una ricerca del Sole24Ore, sono garantiti dal denaro pubblico. «In queste condizioni - ha dichiarato Palo Martinello, presidente di Altroconsumo - è difficile contestare le scelte di governo o regioni. Così si rischia di diventare la foglia di fico delle amministrazioni». Quindi la domanda è immediata: ma se i soldi li prendono dallo Stato, come faranno a fare azioni e operazioni contro tutto quello che lo Stato controlla come Poste, servizi idrici, ferrovie, smaltimento, gestione rifiuti?