Un gruppo di ricercatori svedesi ha recentemente ottenuto un finanziamento per condurre esperimenti sulla dispersione del farmaco oseltamivir nelle acque reflue e successivamente nell'ambiente esterno, ove potrebbe venire assorbito dagli animali e indurre una rapida evoluzione di ceppi influenzali resistenti (leggi qui la notizia). Il progetto è stato nominato "Occurrence and fate of the antiviral drug Oseltamivir in aquatic environments and the effect on resistance development in influenza A viruses". Il responsabile del progetto è Björn Olsen del Dipartimento di Scienze Mediche della Uppsala University.
Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) commenta, nel suo aggiornamento settimanale sull'influenza, il piano giapponese per la somministrazione di un vaccino anti-H5N1 al personale sanitario e appartenente ai servizi essenziali (leggi qui). E' il primo caso al mondo di implementazione della strategia ''prime-and-boost'', vale a dire il tentativo di indurre una risposta immunologica protettiva nei confronti di un virus influenzale mai circolato prima nella specie umana, mediante una prima vaccinazione con un preparato a base di virus antigenicamente dissimili da quelli circolanti e in seguito con una rivaccinazione con un preparato contenente ceppi piu' recenti. In precedenza, si era notato come soggetti sottoposti a vaccinazione dopo la prima epidemia umana di H5N1 a Hong Kong nel 1997, avevano sviluppato una piu' rapida e intensa risposta immunologica quando rivaccinati con i piu' recenti vaccini approvati o in corso di studio.
Infine, è stato pubblicato il risultato del trial per l'efficacia e sicurezza del vaccino anti-H5N1 Fluval (leggi qui). I soggetti immunizzati hanno dimostrato di produrre anticorpi reattivi nei confronti di ceppi virali appartenenti a lineaggi distinti rispetto a quello di riferimento.
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