domenica 11 maggio 2008

Pandemic preparedness

Questa settimana l'OMS ha tenuto a Ginevra un meeting, presenti oltre 150 esperti di vari paesi del mondo, per ridefinire le linee guida per la stesura dei piani di preparazione pandemica nazionali, tenuto conto dei più recenti sviluppi nella ricerca, soprattutto nel campo dei vaccini, ora diventati centrali data la crescente disponibilità di preparati (adiuvati e non e in fase di approvazione da parte delle principali agenzie di valutazione dei farmaci, FDA, EMEA, ecc.). Il coordinatore OMS per l'influenza e le pandemie Keiji Fukuda ha chiamato anche il mondo accademico a una piena collaborazione, come ai tempi dell'emergenza SARS, invitando i ricercatori a rilasciare i risultati delle loro ricerche più velocemente, senza attendere la pubblicazione nelle riviste a pagamento e di lasciare da parte la feroce competizione che spesso contrappone diverse istituzioni di ricerca (leggi qui).

Negli Stati Uniti una serie di pubblicazioni sono state rese pubbliche dalla rivista Chest. Riguardano le pratiche e i piani per fronteggiare una emergenza epidemica di massa (come una pandemia influenzale, o una esplosione nucleare o di un impianto chimico, a scopo terroristico), comprendendo anche i criteri per l'accesso ai servizi di terapia intensiva tenuto conto delle prospettive di sopravvivenza dei pazienti, della loro età, condizioni medica e psichica. I documenti hanno acceso un profondo e serio dibattito sulle responsabilità del personale sanitario in queste circostanze e sulla proposta fatta dagli estensori dei documenti di sollevare il personale stesso dalle possibili ricadute legali delle loro decisioni.

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