domenica 18 maggio 2008

Pandemia influenzale, vaccini e farmaci antivirali



Vaccini
Il 16 maggio l'OMS ha pubblicato un documento relativo all'impiego dei vaccini pre-pandemici, vaccini già pronti all'uso, preparati sulla base dei ceppi di H5N1 già circolanti.
Il documento affronta le seguenti questioni:
a) sicurezza, immunogenicità dei vaccini pre-pandemici;
b) efficacia nel prevenire la malattia o ridurne la mortalità;
c) uso durante il periodo pre-pandemico (o inter-pandemico) per immunizzare il personale medico e dei servizi essenziali;
d) uso dei vaccini per proteggere le popolazioni più esposte nei paesi con H5N1 enzootico;
e) uso dei vaccini durante le prime fasi della pandemia;
f) creazione di uno stock di vaccini per l'intervento rapido di contenimento allo stadio iniziale della pandemia, da completare entro tre anni (circa 150 milioni di dosi).

Antivirali
Uno studio pubblicato su Nature indica come i virus influenzali con la neuramminidasi 1 (N1) siano più proni ad acquisire mutazioni che li rendono resistenti al farmaco oseltamivir rispetto ad altri sottotipi (leggi qui); Gli stessi virus (fra cui quello umano stagionale H1N1 e alcuni ceppi H5N1) che mostrano una maggiore resistenza verso l'oseltamivir, mantengono, ancora, una piena suscettibilità nei confronti dello zanamivir (attualmente disponibile soltanto come polvere inalatoria, ma una formulazione parenterale è in avanzato stadio di sviluppo). Secondo il giudizio dei ricercatori, a questo punto, sarebbe opportuno inserire quest'ultimo farmaco fra quelli da ammassare in previsione di una pandemia, per evitare il rischio di vedersi privi di difese verso un virus resistente.

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