Fino a quando l'H5N1 rimarrà un virus aviario è fondamentale che gli sforzi della Sanità Pubblica si concentrino sul contenimento di eventuali focolai di influenza aviaria nei volatili. La formazione è un aspetto di fondamentale importanza. Per questo sono felice di apprendere che l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, formerà circa 700 veterinari attraverso il primo corso erogato completamente on line, sulla "Gestione di una emergenza epidemica di influenza aviaria". Il corso è destinato a un ampio numero di medici veterinari di tutte le regioni italiane (appartenenti al Ministero della Salute, alle Regioni, alle Aziende sanitarie locali e Istituti zooprofilattici) e si baserà su un modello didattico di autoapprendimento, utilizzando moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado di:
- conoscere le normative nazionali e comunitarie sull'influenza aviaria
- attivare un programma di sorveglianza della malattia sul territorio di competenza
- gestire direttamente un focolaio, dalla segnalazione del sospetto fino all'estinzione
- utilizzare gli strumenti più efficaci per la comunicazione, in particolare la comunicazione del rischio. (Fonte: Apcom)
Mentre l'impegno dei veterinari nella preparazione ad eventi epidemici da virus aviari è evidente, stenta a decollare l'attività formativa "a cascata" che è stata prevista dal Piano Pandemico Nazionale. Molto semplicemente: a giugno si è tenuta la fase formativa nazionale. I partecipanti convenuti saranno i formatori che in ogni regione dovranno formare i formatori locali. Il terzo passo prevede che i formatori locali siano impegnati nella formazione di tutti gli altri operatori sanitari (e non solo). Dopo la fase formativa nazionale mi sembra che nessuna Regione abbia ancora attivato la fase formativa regionale.
Per maggiori informazioni sul corso dell'IZS U&A leggi qui e scarica la brochure
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