Dal sito del Ministero della Salute... le FAQ sull'H7N9 (aggiornamento 5 aprile 2013)
1. Che cosa è il virus influenzale A (H7N9)?
I virus dell'influenza A H7 sono un gruppo di virus influenzali che normalmente circolano tra i volatili. Il virus dell'influenza A (H7N9) è un sottotipo del più grande gruppo di virus H7. Anche se alcuni virus H7 (H7N2, H7N3 e H7N7), occasionalmente, hanno infettato gli esseri umani, infezioni umane da virus H7N9 sono state segnalate soltanto e di recente in Cina.
2. Quali sono i sintomi principali di infezione umana da virus dell’influenza A (H7N9)?
Finora, i pazienti con questa infezione hanno presentato una grave polmonite. I sintomi includono febbre, tosse e dispnea. Tuttavia, le informazioni relative alla malattia che l'infezione da virus dell'influenza A (H7N9) potrebbe causare sono ancora limitate.
3. Quanti casi umani di influenza A virus (H7N9) sono stati segnalati in Cina fino ad oggi?
Al 5 aprile 2013 sono stati rilevati, in Cina, 14 casi confermati in laboratorio.
4. Perché questo virus infetta ora gli esseri umani?
Non si conosce ancora la risposta a questa domanda perché non si conosce la fonte di esposizione per l’infezione umana. Tuttavia, l'analisi dei geni di questi virus suggerisce che anche se si sono evoluti dai virus dell’aviaria (uccelli), essi mostrano segni di adattamento alla crescita nei mammiferi. Questi adattamenti includono la capacità di legarsi a cellule di mammifero e di crescere a temperature prossime alla temperatura corporea normale dei mammiferi (che è inferiore a quella degli uccelli).
5. Che cosa si sa di precedenti infezioni umane con virus influenzali H7 a livello globale?
Dal 1996 al 2012, sono state segnalate, infezioni umane da virus influenzali H7 (H7N2, H7N3, e H7N7), in Olanda, Italia, Canada, Stati Uniti, Messico e Regno Unito. La maggior parte di queste infezioni si è verificata in associazione ad epidemie nel pollame. Le infezioni hanno portato principalmente a sintomi quali congiuntiviti e miti malattie delle vie aree superiori, con l'eccezione di un decesso in un laboratorista, avvenuto in Olanda. Fino ad ora, nessuna infezione umana da virus influenzali H7 era stata segnalata in Cina.
6. L'influenza da virus A (H7N9) è diversa dall’influenza da virus A (H1N1) e A (H5N1)?
Sì. Tutti e tre i virus sono virus dell'influenza A, ma sono distinti l'uno dall'altro. AH7N9 e AH5N1 sono considerati virus influenzali animali che a volte infettano le persone. I virus H1N1 possono essere divisi in quelli che normalmente infettano le persone e in quelli che normalmente infettano gli animali.
7. Come hanno fatto le persone ad infettarsi con il virus dell'influenza A (H7N9)?
Per alcuni dei casi confermati in Cina è stato accertato il contatto con animali o con ambienti dove erano presenti animali, ma il virus non è stato finora rilevato negli animali. Pertanto, non è ancora nota la modalità con cui queste persone si siano infettate. Si sta investigando sulla possibilità di trasmissione da animale a uomo e da persona a persona.
8. Come può essere prevenuta l'infezione da virus dell'influenza A (H7N9)?
Sebbene sia la fonte di infezione che la modalità di trasmissione siano incerte, è prudente adottare le pratiche igieniche di base per prevenire l'infezione, raccomandate anche per prevenire l'influenza stagionale. Esse comprendono misure di igiene delle mani e respiratorie e sicurezza alimentare.
Igiene delle mani:
Lavarsi le mani prima, durante, e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver utilizzato la toilette, dopo aver toccato animali o rifiuti di origine animale; quando le mani sono sporche, e quando si forniscono cure ai malati. L'igiene delle mani serve anche per prevenire la trasmissione di infezioni (toccando superfici contaminate) e negli ospedali per prevenire la trasmissione ai pazienti, agli operatori sanitari e agli altri. Lavare le mani con sapone e acqua corrente quando sono visibilmente sporche, se non sono visibilmente sporche, lavare le mani con acqua e sapone o utilizzare un detergente a base di alcol.
Igiene delle vie respiratorie:
Coprire la bocca e il naso con una mascherina, un fazzoletto, un manicotto o con il gomito flesso quando si tossisce o si starnutisce, gettare il fazzoletto usato in un contenitore chiuso subito dopo l'uso; eseguire l'igiene delle mani dopo il contatto con secrezioni respiratorie.
9. E' sicuro mangiare carne, come pollame e prodotti di carne di maiale?
Anche se non conosciamo ancora la modalità di trasmissione, è prudente seguire alcuni principi di base nella preparazione del cibo: gli animali malati non devono essere mangiati. In caso contrario, è sicuro mangiare carne adeguatamente preparata e cucinata. I virus influenzali sono inattivati da temperature normalmente utilizzate per la cottura, il cibo deve raggiungere 70 °C in ogni parte senza zone "rosa".
Nelle aree geografiche dove si sono verificati i focolai di casi, i prodotti a base di carne possono essere consumati in tutta sicurezza, a condizione che questi siano ben cotti e adeguatamente trattati durante la preparazione dei cibi. Il consumo di carne cruda e piatti cotti al sangue sono una pratica ad alto rischio e da scoraggiare. Tenere sempre la carne cruda separata dai cibi cotti o pronti per il consumo per evitare la contaminazione. Non usare lo stesso tagliere o lo stesso coltello per la carne cruda e altri alimenti. Non trattare sia i cibi crudi che cotti senza prima lavarsi le mani e non mettere carne cotta nello stesso piatto o superficie dove era prima della cottura. Non usare uova crude o alla coque in preparazioni alimentari che non verranno cotte. Dopo aver toccato carne cruda, lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone. Lavare e disinfettare tutte le superfici e gli utensili che sono stati a contatto con carne cruda.
10. Esiste un vaccino per il virus dell'influenza A (H7N9)?
Nessun vaccino per la prevenzione dell'infezione da virus dell’influenza A (H7N9) è attualmente disponibile. Tuttavia, i virus sono già stati isolati e caratterizzati dai casi iniziali. Il primo passo nello sviluppo di un vaccino è la selezione dei virus candidati che potrebbero essere contenuti in un vaccino. L’OMS, in collaborazione con i partner, continuerà a caratterizzare i virus dell'influenza A (H7N9) disponibili per individuare i migliori virus candidati. Questi virus candidati al vaccino potranno poi essere utilizzati per la fabbricazione di un vaccino se questo passaggio diventerà necessario.
11. Non esiste un trattamento per l'infezione da influenza A (H7N9)?
Le analisi di laboratorio condotte in Cina hanno dimostrato che i virus dell'influenza A (H7N9) sono sensibili ai farmaci antivirali oseltamivir e zanamivir, noti come inibitori della neuraminidasi. Quando questi farmaci sono somministrati precocemente nel corso della malattia, sono efficaci contro il virus dell'influenza stagionale e il virus dell’influenza A (H5N1).
12. La popolazione generale è a rischio di contrarre il virus dell'influenza A (H7N9)?
Non si conosce ancora abbastanza su queste infezioni per determinare se vi è un rischio significativo di diffusione in comunità. Questa possibilità è oggetto di indagini epidemiologiche che sono in corso.
13. Gli operatori sanitari sono a rischio di contrarre il virus dell'influenza A (H7N9)?
Gli operatori sanitari spesso entrano in contatto con i pazienti affetti da malattie infettive. Pertanto, l'OMS raccomanda che le misure di controllo e prevenzione delle infezioni siano applicate in modo appropriato in ambito sanitario, e che lo stato di salute degli operatori sanitari sia attentamente monitorato. Oltre alle precauzioni standard, gli operatori sanitari che si occupano di persone, sospette o confermate, di infezione da virus dell’influenza A (H7N9) dovrebbero usare precauzioni aggiuntive (consulta le raccomandazioni dell'OMS).
14. Quali indagini sono iniziate?
Le autorità sanitarie locali e nazionali cinesi stanno adottando le seguenti misure:Una maggiore sorveglianza per i casi di polmonite di origine sconosciuta per garantire la tempestiva individuazione e la conferma di laboratorio dei nuovi casi;
Indagine epidemiologica, compresa la valutazione dei casi sospetti e dei contatti di casi noti;
La stretta collaborazione con le autorità sanitarie animali per determinare la fonte dell'infezione.
15. Questi virus influenzali rappresentano una minaccia pandemica?
Qualsiasi virus influenzale animale che sviluppa la capacità di infettare le persone è un rischio teorico di causare una pandemia. Tuttavia, se il virus dell'influenza A (H7N9) possa effettivamente causare una pandemia non è noto. Altri virus influenzali di origine animale che sono stati occasionalmente individuati in persone non hanno causato una pandemia.
16. E' sicuro viaggiare in Cina?
Il numero di casi identificati in Cina è molto basso. L’OMS non raccomanda l'applicazione di eventuali misure di viaggio rispetto ai visitatori della Cina, né alle persone che lasciano la Cina.
17. I prodotti cinesi sono sicuri?
Non ci sono prove per collegare i casi in corso con i prodotti cinesi. L’OMS non raccomanda eventuali restrizioni al commercio in questo momento.
lunedì 8 aprile 2013
venerdì 5 aprile 2013
Influenza H7N9... che succede in Cina?
Non dimentichi delle origini di PandemItalia non possiamo evitare di diffondere informazioni su quanto sta accadendo in Cine negli ultimi giorni. I Fatti.
Il 31 marzo 2013 le Autorità cinesi hanno notificato all'Organizzazione Mondiale della Sanità tre casi di influenza da virus influenzale di tipo A/H7N9. Si tratta di un virus influenzale aviario "riassortante", nato dalla combinazione di geni di virus A/H7N9 e H9N2. Si tratta dunque di un nuovo virus. Nessun virus simile è mai stato identificato prima d'ora.
I comunicati ministeriali rilasciati negli ultimi giorni chiariscono alcuni aspetti, ma la situazione è in costante evoluzione:
Per maggiori informazioni il consiglio è quello di consultare i siti più affidabili e di non dare troppo seguito alla solita stampa allarmistica che, ne sono certo, sta per cominciare a scatenarsi con i soliti titoli allarmistici...
Di seguito un elenco di utili risorse del web:
- WHO FAQ - Frequently Asked Questions on human infection with influenza A(H7N9) virus, China
- WHO - Disease Outbreak News
- FluTrackers - Influenza: virus di origine animale (H5, H7, H9, trH3, e altri), a cura di Giuseppe Michieli,
Il 31 marzo 2013 le Autorità cinesi hanno notificato all'Organizzazione Mondiale della Sanità tre casi di influenza da virus influenzale di tipo A/H7N9. Si tratta di un virus influenzale aviario "riassortante", nato dalla combinazione di geni di virus A/H7N9 e H9N2. Si tratta dunque di un nuovo virus. Nessun virus simile è mai stato identificato prima d'ora.
I comunicati ministeriali rilasciati negli ultimi giorni chiariscono alcuni aspetti, ma la situazione è in costante evoluzione:
- Aggiornamento ministeriale n. 468: Influenza aviaria da virus A/H7N9 in Cina
- Aggiornamento ministeriale n. 469: Infezione da virus influenza A/H7N9 nell'uomo in Cina - Aggiornamento
Per maggiori informazioni il consiglio è quello di consultare i siti più affidabili e di non dare troppo seguito alla solita stampa allarmistica che, ne sono certo, sta per cominciare a scatenarsi con i soliti titoli allarmistici...
Di seguito un elenco di utili risorse del web:
- WHO FAQ - Frequently Asked Questions on human infection with influenza A(H7N9) virus, China
- WHO - Disease Outbreak News
- FluTrackers - Influenza: virus di origine animale (H5, H7, H9, trH3, e altri), a cura di Giuseppe Michieli,
Membro del Comitato Consultivo, Editore e Direttore del
Forum Italiano di FluTrackers.
- CIDRAP - Center for Infectious Disease Research and Policy (ottima sezione di news, sempre aggiornate, e letteratura scientifica)
- ISS - EpiCentro (ma ad oggi nel portale non è stata ancora inserita alcuna notizia in merito).
giovedì 25 ottobre 2012
Vaccini sotto attacco
Le notizie degli ultimi giorni preoccupano alcuni, infastidiscono altri, come il sottoscritto.
Quando si parla di vaccinazioni si parla di una delle più efficaci misure preventive di cui la sanità pubblica sia dotata. Eppure una parte della popolazione è contraria alle vaccinazioni. Non entro nel merito delle polemiche e delle motivazioni degli "anti", nè in una strenua difesa delle vaccinazioni, anche se avrei parecchie argomentazioni in tal senso.
Mi limito a segnalare come i media stanno trattando l'argomento vaccini, in modo che rimanga traccia sul blog di quanto e come si sta comunicando in questi giorni. Di seguito alcuni link interessanti.
Bloccati oltre due milioni di vaccini (fonte: laRepubblica.it)
Vaccini, bloccate altre 487 mila dosi (fonte: laRepubblica.it)
Disastro vaccinale (fonte: laRepubblica.it)
Si fa mensione anche del problema emerso nella produzione di alcuni lotti di esavalente (vaccino anti-difterite, tetano, pertosse, poliomielite, haemophilus influenzae, epatite B) e in questo caso personaggi come Roberto Gava, medico guru del movimento antivaccinale, cavalcano l'onda rilanciando un'informazione parziale e faziosa, mentre l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) pubblica un comunicato stampa dal quale si evince che nessuno dei lotti incriminati è stato distribuito in Italia.
Peraltro il problema dei lotti di vaccino che non superano i controlli di sicurezza aziendali è un "non problema" per definizione. Su un certo numero di vaccini si evidenzia un problema critico e per la sicurezza del cittadino se ne blocca la distribuzione e il successivo utilizzo... dove sarebbe il problema?
Il problema in questi giorni è il solito: la comunicazione. L'adesione alla campagna antinfluenzale stagionale è da due anni a questa parte in flessione costante. La carenza di vaccino determinerà un'ulteriore flessione ma quel che è peggio contribuirà, con molta probabilità, a ridurre il livello di fiducia nelle vaccinazioni in generale.
E se invece di criticare le aziende produttrici il Ministro Balduzzi cogliesse l'occasione per spiegare agli italiani come funziona il complesso meccanismo dei controlli di sicurezza dei vaccini?
Quando si parla di vaccinazioni si parla di una delle più efficaci misure preventive di cui la sanità pubblica sia dotata. Eppure una parte della popolazione è contraria alle vaccinazioni. Non entro nel merito delle polemiche e delle motivazioni degli "anti", nè in una strenua difesa delle vaccinazioni, anche se avrei parecchie argomentazioni in tal senso.
Mi limito a segnalare come i media stanno trattando l'argomento vaccini, in modo che rimanga traccia sul blog di quanto e come si sta comunicando in questi giorni. Di seguito alcuni link interessanti.
Bloccati oltre due milioni di vaccini (fonte: laRepubblica.it)
Vaccini, bloccate altre 487 mila dosi (fonte: laRepubblica.it)
Disastro vaccinale (fonte: laRepubblica.it)
Si fa mensione anche del problema emerso nella produzione di alcuni lotti di esavalente (vaccino anti-difterite, tetano, pertosse, poliomielite, haemophilus influenzae, epatite B) e in questo caso personaggi come Roberto Gava, medico guru del movimento antivaccinale, cavalcano l'onda rilanciando un'informazione parziale e faziosa, mentre l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) pubblica un comunicato stampa dal quale si evince che nessuno dei lotti incriminati è stato distribuito in Italia.
Peraltro il problema dei lotti di vaccino che non superano i controlli di sicurezza aziendali è un "non problema" per definizione. Su un certo numero di vaccini si evidenzia un problema critico e per la sicurezza del cittadino se ne blocca la distribuzione e il successivo utilizzo... dove sarebbe il problema?
Il problema in questi giorni è il solito: la comunicazione. L'adesione alla campagna antinfluenzale stagionale è da due anni a questa parte in flessione costante. La carenza di vaccino determinerà un'ulteriore flessione ma quel che è peggio contribuirà, con molta probabilità, a ridurre il livello di fiducia nelle vaccinazioni in generale.
E se invece di criticare le aziende produttrici il Ministro Balduzzi cogliesse l'occasione per spiegare agli italiani come funziona il complesso meccanismo dei controlli di sicurezza dei vaccini?
martedì 16 ottobre 2012
Risk = Hazard + Outrage
Questa è la formula che ha reso celebre Peter Sandman, uno dei più grandi esperti di comunicazione del rischio a livello mondiale. Il Dott. Sandman ci ha insegnato che quando si affronta un rischio, di qualsiasi natura esso sia, si è di fronte ad un evento che si caratterizza per due aspetti, da un lato "l'hazard", ovvero il pericolo che quel rischio rappresenta, in poche parole quanti danni è verosimile che faccia se si presenta realmente; dall'altro lato c'è "l'Outrage", che letteralmente potrebbe essere tradotto come "oltraggio", ma anche "indignazione" o addiritura "attentato" ed è il livello di sconvolgimento che un rischio produce nella mente delle persone.
È esperienza comune, per chi si è impegnato nella comunicazione del rischio, notare la bassissima correlazione tra il reale pericolo collegato al rischio (hazard) e l'outrage che tale rischio determina.
Recentemente abbiamo parlato di Precaution Advocacy, ovvero quella forma di comunicazione necessaria quando la popolazione si disinteressa di un rischio (basso outrage) ma quel rischio è pericoloso (alto hazard).
Al contrario può accadere che un rischio sia fortemente sentito dalla popolazione (alto outrage) ma che non rappresenti un reale pericolo per la salute (basso hazard) e in questo caso dobbiamo contare su quanto viene descritto come "Outrage management". Mentre in alcuni casi può capitare che hazard e outrage siano entrambi alti e in questo caso è necessario adottare le tecniche della Crisis Communication.
Ogni evento dunque va valutato caso per caso... e dopo la "diagnosi" è doveroso usare le più coerenti tecniche di comunicazione... ad ogni "malattia" la sua "cura". Troppo spesso purtroppo accade che ci si appiattisca su una determinata forma di comunicazione, in modo del tutto inappropriato. In passato abbiamo già parlato di questo tipo di errori.
Se volessimo continuare a utilizzare il paragone col mondo clinico... è come se un medico prescrivesse una terapia casuale, senza aver fatto diagnosi, senza capire quali sono i reali bisogni del paziente, non sarebbe solo inopportuno, sarebbe dannoso.
Il messaggio chiaro dunque è il seguente: siamo di fronte ad un evento o un rischio che necessità di strategie comunicative? Il primo passo da fare è comprendere che tipo di rischio esso sia e che tipo di comunicazione debba essere messa in atto, ponendo al centro della nostra attenzione i reali bisogni delle persone, costruendo attorno a questi i nostri obiettivi comunicativi. Non facile. Forse è questo il motivo per cui spesso e volentieri la comunicazione si improvvisa e forse è questo il motivo per cui spesso la comunicazione fallisce.
È esperienza comune, per chi si è impegnato nella comunicazione del rischio, notare la bassissima correlazione tra il reale pericolo collegato al rischio (hazard) e l'outrage che tale rischio determina.
Recentemente abbiamo parlato di Precaution Advocacy, ovvero quella forma di comunicazione necessaria quando la popolazione si disinteressa di un rischio (basso outrage) ma quel rischio è pericoloso (alto hazard).
Al contrario può accadere che un rischio sia fortemente sentito dalla popolazione (alto outrage) ma che non rappresenti un reale pericolo per la salute (basso hazard) e in questo caso dobbiamo contare su quanto viene descritto come "Outrage management". Mentre in alcuni casi può capitare che hazard e outrage siano entrambi alti e in questo caso è necessario adottare le tecniche della Crisis Communication.
Ogni evento dunque va valutato caso per caso... e dopo la "diagnosi" è doveroso usare le più coerenti tecniche di comunicazione... ad ogni "malattia" la sua "cura". Troppo spesso purtroppo accade che ci si appiattisca su una determinata forma di comunicazione, in modo del tutto inappropriato. In passato abbiamo già parlato di questo tipo di errori.
Se volessimo continuare a utilizzare il paragone col mondo clinico... è come se un medico prescrivesse una terapia casuale, senza aver fatto diagnosi, senza capire quali sono i reali bisogni del paziente, non sarebbe solo inopportuno, sarebbe dannoso.
Il messaggio chiaro dunque è il seguente: siamo di fronte ad un evento o un rischio che necessità di strategie comunicative? Il primo passo da fare è comprendere che tipo di rischio esso sia e che tipo di comunicazione debba essere messa in atto, ponendo al centro della nostra attenzione i reali bisogni delle persone, costruendo attorno a questi i nostri obiettivi comunicativi. Non facile. Forse è questo il motivo per cui spesso e volentieri la comunicazione si improvvisa e forse è questo il motivo per cui spesso la comunicazione fallisce.
lunedì 15 ottobre 2012
Precaution advocacy
Quando emerge un rischio serio per la popolazione ma le persone sono disinteressate al problema, l'obiettivo della comunicazione del rischio è quello di suscitare maggiore interesse e generare un maggior coinvolgimento.
Questa è la cosiddetta Precaution Advocacy, ben spiegata da Peter Sandman nelle lunghe pagine del suo sito internet.
Questa è la cosiddetta Precaution Advocacy, ben spiegata da Peter Sandman nelle lunghe pagine del suo sito internet.
martedì 9 ottobre 2012
10° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione
Da Mediapolitika scopro che Censis e Ucsi pubblicano ogni anno un rapporto sulla comunicazione.
Interessanti le tematiche affrontate nella decima edizione, l'ultima, presentata pochi giorni fa.
Con il decimo rapporto prosegue il monitoraggio dei consumi dei media e l’analisi delle trasformazioni avvenute nelle abitudini mediatiche degli italiani. Il Rapporto focalizza l'attenzione su alcune rilevanti questioni di tra cui gli effetti della rivoluzione digitale, con il rafforzamento della tendenza alla personalizzazione dei media: diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali. particolarmente interessante è anche lo studio dei cambiamenti in corso nel settore della pubblicità e gli effetti sul pubblico.
Per accedere alla sintesi dei risultati del rapporto il sito del Censis chiede la registrazione o il login (se già registrati).
Chi non volesse perdere tempo nelle formalità di registrazione può rifarsi alla sintesi dei risultati presentati da Mediapolitika.
Interessanti le tematiche affrontate nella decima edizione, l'ultima, presentata pochi giorni fa.
Con il decimo rapporto prosegue il monitoraggio dei consumi dei media e l’analisi delle trasformazioni avvenute nelle abitudini mediatiche degli italiani. Il Rapporto focalizza l'attenzione su alcune rilevanti questioni di tra cui gli effetti della rivoluzione digitale, con il rafforzamento della tendenza alla personalizzazione dei media: diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali. particolarmente interessante è anche lo studio dei cambiamenti in corso nel settore della pubblicità e gli effetti sul pubblico.
Per accedere alla sintesi dei risultati del rapporto il sito del Censis chiede la registrazione o il login (se già registrati).
Chi non volesse perdere tempo nelle formalità di registrazione può rifarsi alla sintesi dei risultati presentati da Mediapolitika.
venerdì 28 settembre 2012
Nuovo coronavirus: Rapid Risk Assessment dell'ECDC
L'ECDC ha pubblicato ieri il primo documento di valutazione del rischio relativo ai casi di infezione da nuovo coronavirus emersi nel corso dell'estate (leggi il documento).
Il documento può essere così riassunto:
- il nuovo coronavirus non è geneticamente simile al coronavirus responsabile dell'epidemia di SARS del 2003;
- a oggi non c'è evidenza di trasmissione interumana del nuovo coronavirus;
- fonte di infezione, serbatoio di infezione, via di trasmissione, periodo di incubazione, virulenza e patogenicità sono ancora elementi non noti; non si può escludere che si tratti di una zoonosi, ovvero una malattia trasmessa all'uomo da qualche animale;
- il fatto che in tre mesi siano stati diagnosticati solo due casi deporrebbe per un virus con scarse capacità di trasmissione interumana.
In sostanza è possibile affermare che la valutazione del rischio prodotta dall'ECDC, e basata sulle informazioni inizialmente disponibili, descrive la situazione come a basso rischio per la salute pubblica.
Nessuna restrizione ai viaggi da e per l'Arabia Saudita. Per i viaggiatori che desiderino informarsi meglio si rimanda al sito dell'OMS.
Fonte: ECDC website
Il documento può essere così riassunto:
- il nuovo coronavirus non è geneticamente simile al coronavirus responsabile dell'epidemia di SARS del 2003;
- a oggi non c'è evidenza di trasmissione interumana del nuovo coronavirus;
- fonte di infezione, serbatoio di infezione, via di trasmissione, periodo di incubazione, virulenza e patogenicità sono ancora elementi non noti; non si può escludere che si tratti di una zoonosi, ovvero una malattia trasmessa all'uomo da qualche animale;
- il fatto che in tre mesi siano stati diagnosticati solo due casi deporrebbe per un virus con scarse capacità di trasmissione interumana.
In sostanza è possibile affermare che la valutazione del rischio prodotta dall'ECDC, e basata sulle informazioni inizialmente disponibili, descrive la situazione come a basso rischio per la salute pubblica.
Nessuna restrizione ai viaggi da e per l'Arabia Saudita. Per i viaggiatori che desiderino informarsi meglio si rimanda al sito dell'OMS.
Fonte: ECDC website
Scarica e leggi il documento: ECDC, Rapid Risk Assessment. Severe respiratory disease associated with a novel coronavirus, 24 settembre 2012.
martedì 25 settembre 2012
Ripartiamo dall'ABC
Se qualcuno sentisse la necessità di approfondire l'argomento relativo all'utilizzo efficace della comunicazione in caso di emergenza il documento "Effective Media Communication during Public Health Emergencies (A WHO Handbook)" è un must! Tutti i principi della comunicazione del rischio sono ben riportati... buona lettura!
E' di nuovo SARS... Torna l'incubo SARS... La SARS è tornata...
Mi aspetto che da un giorno all'altro questo tipo di titoli di giornale comincino a comparire in rassegna stampa.
E in effetti è stato isolato un nuovo coronavirus (l'agente patogeno reponsabile della SARS) in due casi che non hanno nessuna correlazione tra loro se non i virus responsabili delle infezioni le cui sequenze nucleotidiche sarebbero sovrapponibili. Le indagini epidemiologiche effettuate dall'Health Protection Agency del Regno Unito avrebbero escluso la presenza di casi secondari. Tutto questo tradotto in un linguaggio comprensibile significa che:
1. è emerso un nuovo coronavirus, lo stesso tipo di virus che nel 2002-2003 fu la causa della ben nota epidemia di SARS. In questo caso il virus sarebbe nuovo rispetto a quello del 2003, questo può voler dire diverse cose: diversa virulenza? diverso tasso d'attacco? diversa diffusione?
2. il fatto che in contesti differenti (In Inghilterra un caso importato dal Quatar e in Olanda, in un cittadino dell'arabia Saudita) siano stati riscontrati due virus praticamente identici fa pensare che il virus si stia diffondendo. In realtà i casi colpiti dalla malattia erano tutti residenti o provenienti da Paesi mediorientali, ma la diagnosi di laboratorio, per entrambi, è stata eseguita dall'HPA e dall'Erasmus Medical Centre olandese.
4. ulteriori fonti segnalano che il cittadino proveniente dal Quatar era stato in Arabia Saudita pochi giorni prima l'insorgenza dei sintomi. Questo limiterebbe la sede geografica della diffusione virale alla sola Arabia Saudita.
3. il fatto che non ci siano casi secondari (casi di infezione nei contatti stretti dei pazienti o negli operatori sanitari che hanno gestito i pazienti, è un buonissimo motivo per ritenere che questo coronavirus non sia particolarmente contagioso.
4. sull'aggressività non possiamo esprimerci, ancora pochi dati a disposizione.
Gli aggiornamenti ufficiali che il Ministero della Salute trasmette agli assessorati regionali si trovano nella pagina web "Eventi epidemici all'estero". Questo è quanto è stato trasmesso in giornata, con la descrizione della situazione, aggiornata alla data di ieri, 23 settembre 2012 (leggi l'aggiornamento).
Per ora una trasmissione interumana sostenuta non è stata dimostrata e l'OMS ha dichiarato che non c'è nessun motivo per definire restrizioni aeree verso i Paesi che sembrano più colpiti.
Si può rimanere costantemente aggiornati seguendo siti quali ProMedMail, GAR - Disease Outbreak News e Flutrackers.
A presto per gli sviluppi del caso.
E in effetti è stato isolato un nuovo coronavirus (l'agente patogeno reponsabile della SARS) in due casi che non hanno nessuna correlazione tra loro se non i virus responsabili delle infezioni le cui sequenze nucleotidiche sarebbero sovrapponibili. Le indagini epidemiologiche effettuate dall'Health Protection Agency del Regno Unito avrebbero escluso la presenza di casi secondari. Tutto questo tradotto in un linguaggio comprensibile significa che:
1. è emerso un nuovo coronavirus, lo stesso tipo di virus che nel 2002-2003 fu la causa della ben nota epidemia di SARS. In questo caso il virus sarebbe nuovo rispetto a quello del 2003, questo può voler dire diverse cose: diversa virulenza? diverso tasso d'attacco? diversa diffusione?
2. il fatto che in contesti differenti (In Inghilterra un caso importato dal Quatar e in Olanda, in un cittadino dell'arabia Saudita) siano stati riscontrati due virus praticamente identici fa pensare che il virus si stia diffondendo. In realtà i casi colpiti dalla malattia erano tutti residenti o provenienti da Paesi mediorientali, ma la diagnosi di laboratorio, per entrambi, è stata eseguita dall'HPA e dall'Erasmus Medical Centre olandese.
4. ulteriori fonti segnalano che il cittadino proveniente dal Quatar era stato in Arabia Saudita pochi giorni prima l'insorgenza dei sintomi. Questo limiterebbe la sede geografica della diffusione virale alla sola Arabia Saudita.
3. il fatto che non ci siano casi secondari (casi di infezione nei contatti stretti dei pazienti o negli operatori sanitari che hanno gestito i pazienti, è un buonissimo motivo per ritenere che questo coronavirus non sia particolarmente contagioso.
4. sull'aggressività non possiamo esprimerci, ancora pochi dati a disposizione.
Gli aggiornamenti ufficiali che il Ministero della Salute trasmette agli assessorati regionali si trovano nella pagina web "Eventi epidemici all'estero". Questo è quanto è stato trasmesso in giornata, con la descrizione della situazione, aggiornata alla data di ieri, 23 settembre 2012 (leggi l'aggiornamento).
Per ora una trasmissione interumana sostenuta non è stata dimostrata e l'OMS ha dichiarato che non c'è nessun motivo per definire restrizioni aeree verso i Paesi che sembrano più colpiti.
Si può rimanere costantemente aggiornati seguendo siti quali ProMedMail, GAR - Disease Outbreak News e Flutrackers.
A presto per gli sviluppi del caso.
domenica 16 settembre 2012
Comunicare per la Salute Pubblica
È questo il sottotitolo prescelto per la seconda vita di PandemItalia!
Sì, dopo molto tentennamento ho deciso. PandemItalia torna a vivere. Ma con obiettivi differenti.
Le ragioni sono varie. Anzitutto perchè in questi due anni ho consolidato la mia posizione lavorativa e mi sono ritrovato a lavorare sia a livello locale (Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano), sia a livello regionale (Agenzia Regionale Sanitaria) nell'area tecnica delle Vaccinazioni e delle Malattie Infettive. Quindi sono consapevole che potrò dedicare molto del mio tempo lavorativo ad approfondire tematiche pertinenti alle finalità del blog.
Inoltre, sempre in campo lavorativo, gli studi, la tanta formazione sulla comunicazione del rischio e il tentativo di metterne costantemente in pratica i princìpi sono valsi un importante riconoscimento a livello regionale: sono stato inserito nel GORES (Gruppo Operativo Regionale Emergenze Sanitarie) come esperto in Comunicazione del rischio (DPGR 60/2012). In caso di emergenza sanitaria sarò chiamato a dare il mio contributo come esperto nella specifica materia. Quindi è necessario che io continui ad approfondire costantemente l'argomento "Comunicazione del rischio". E cosa potrebbe essere più utile di una palestra come un blog? Del resto quando si decide di curare un blog ci si impegna a tenerlo aggiornato, a curarlo nei dettagli, ad approfondire gli argomenti trattati.
Per questi motivi PandemItalia subirà un cambio di rotta. Non più un blog dedicato alle pandemie influenzali ma un blog dedicato alla comunicazione per la salute pubblica. E la comunicazione per la salute, con tutte le sue declinazioni operative (Comunicazione del rischio, Crisis Communication, Advocacy, Outbreak Communication, Health Literacy, etc.), è una funzione trasversale a tante aree di lavoro nella Prevenzione collettiva: non solo Malattie Infettive e Vaccinazioni, ma anche Ambiente e salute, Screening oncologici, Epidemiologia, Promozione della Salute...
Quindi si ricomincia, con nuovi stimoli, nuovi obiettivi, rinnovato entusiasmo... Benvenuti (bentornati) su PandemItalia e buona lettura!
Sì, dopo molto tentennamento ho deciso. PandemItalia torna a vivere. Ma con obiettivi differenti.
PandemItalia è nato nel 2007 per offrire informazioni sulla preparazione e il controllo di un’eventuale pandemia influenzale. Nel 2009, con la diffusione pandemica del nuovo virus influenzale A/H1N1,
PandemItalia segue costantemente il susseguirsi degli eventi. Cresce la
popolarità del blog ma al contempo cresce la delusione per un'evento
emergenziale come sempre gestito in maniera pessima sul versante comunicativo.
Così, persa la motivazione e svanito l'entusiasmo iniziale, dopo oltre tre anni
di lavoro ininterroto, PandemItalia chiude i battenti: è l'agosto del 2010.
Ora però la sentita necessità di approfondire la scienza della comunicazione del rischio mi ha motivato e mi ha fatto riconsiderare l'idea di ripristinare il blog e utilizzarlo al fine di diffondere conoscenze sulla comunicazione per la salute con particolare riferimento alla comunicazione utilizzata nella gestione e il controllo delle emergenze per la salute pubblica.
Perchè un blog sulla comunicazione per la salute pubblica?Ora però la sentita necessità di approfondire la scienza della comunicazione del rischio mi ha motivato e mi ha fatto riconsiderare l'idea di ripristinare il blog e utilizzarlo al fine di diffondere conoscenze sulla comunicazione per la salute con particolare riferimento alla comunicazione utilizzata nella gestione e il controllo delle emergenze per la salute pubblica.
Le ragioni sono varie. Anzitutto perchè in questi due anni ho consolidato la mia posizione lavorativa e mi sono ritrovato a lavorare sia a livello locale (Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano), sia a livello regionale (Agenzia Regionale Sanitaria) nell'area tecnica delle Vaccinazioni e delle Malattie Infettive. Quindi sono consapevole che potrò dedicare molto del mio tempo lavorativo ad approfondire tematiche pertinenti alle finalità del blog.
Inoltre, sempre in campo lavorativo, gli studi, la tanta formazione sulla comunicazione del rischio e il tentativo di metterne costantemente in pratica i princìpi sono valsi un importante riconoscimento a livello regionale: sono stato inserito nel GORES (Gruppo Operativo Regionale Emergenze Sanitarie) come esperto in Comunicazione del rischio (DPGR 60/2012). In caso di emergenza sanitaria sarò chiamato a dare il mio contributo come esperto nella specifica materia. Quindi è necessario che io continui ad approfondire costantemente l'argomento "Comunicazione del rischio". E cosa potrebbe essere più utile di una palestra come un blog? Del resto quando si decide di curare un blog ci si impegna a tenerlo aggiornato, a curarlo nei dettagli, ad approfondire gli argomenti trattati.
Per questi motivi PandemItalia subirà un cambio di rotta. Non più un blog dedicato alle pandemie influenzali ma un blog dedicato alla comunicazione per la salute pubblica. E la comunicazione per la salute, con tutte le sue declinazioni operative (Comunicazione del rischio, Crisis Communication, Advocacy, Outbreak Communication, Health Literacy, etc.), è una funzione trasversale a tante aree di lavoro nella Prevenzione collettiva: non solo Malattie Infettive e Vaccinazioni, ma anche Ambiente e salute, Screening oncologici, Epidemiologia, Promozione della Salute...
Quindi si ricomincia, con nuovi stimoli, nuovi obiettivi, rinnovato entusiasmo... Benvenuti (bentornati) su PandemItalia e buona lettura!
domenica 8 agosto 2010
Il destino di PandemItalia
Il destino di PandemItalia? Chi lo conosce?! Senza dubbio la pandemia influenzale del 2009 (che fa ancora i suoi danni) ha prodotto il danno maggiore nell'aver causato enorme discredito nei confronti della Sanità Pubblica a tutti i livelli. Il lavoro da operatore di sanità pubblica impegnato in prima linea, sia in ambito locale che regionale, è stato durissimo e altamente misconosciuto. La polemica sui vaccini ha alzato un gran polverone e tutto d'un tratto gli sforzi effettuati sono stati spazzati via, sono stati sommersi dall'opinione pubblica, falsata e distorta come accade nella maggior parte delle emergenze di sanità pubblica. Ecco il motivo per il mio lungo silenzio e la mia sostanziale inattività nelle pagine di questo blog. Non penso proprio che riprenderò a postare su PandemItalia, o almeno non lo farò di frequente come in passato. Il tema delle pandemie influenzali è uno dei tanti fronti d'azione della Sanità Pubblica. È tempo di voltare pagina e guardare oltre. Nei prossimi mesi sarò impegnato nella costruzione del Piano di Prevenzione 2010-2012 della Regione Marche, chissà che questa mia nuova avventura professionale non fornisca lo stimolo per creare qualcosa di nuovo, dalle ceneri di PandemItalia.
Grazie a chi ha sostenuto il blog, anche semplicemente con un commento; grazie a Giuseppe Michieli, compagno di viaggio attento, affidabile e preparato; grazie a Gualtiero Grilli, con cui nell'ormai lontano 2007 ragionammo su come impostare il blog; grazie a tutti quelli si sono affacciati almeno una volta su queste pagine.
Grazie a chi ha sostenuto il blog, anche semplicemente con un commento; grazie a Giuseppe Michieli, compagno di viaggio attento, affidabile e preparato; grazie a Gualtiero Grilli, con cui nell'ormai lontano 2007 ragionammo su come impostare il blog; grazie a tutti quelli si sono affacciati almeno una volta su queste pagine.
Voi tutti sapete che per rimanere aggiornati su H1N1, H5N1 ed altre minacce pandemiche ci sono i soliti validissimi riferimenti:
- Attraverso Questi Giorni
- Attraverso Questi Giorni
- H5N1
Da questo momento considerate PandemItalia un blog chiuso.
A presto.
Daniel
Regione Marche, caso grave di H1N1
È di qualche giorno fa la notizia di un nuovo caso di H1N1 in un marchigiano, rientrato dall'India e presentatosi all'attenzione dei sanitari ha sviluppato nei giorni scorsi condizioni cliniche così gravi da necessitare il trasporto a Monza, presso il Centro nazionale di riferimento per il trattamento delle forme molto severe di “sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS).
Ecco il comunicato stampa della Regione Marche:
Da ieri sera (4 agosto 2010) è ricoverato, presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza, G.A., di anni 54, residente in un comune della Zona territoriale 8 di Civitanova Marche, risultato affetto da virus A/H1N1, causa della pandemia 2009. Rientrato da un viaggio in India il 24 luglio, due giorni dopo è stato inviato al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova Marche dal proprio medico curante per febbre elevata e tosse. Per l’aggravarsi delle condizioni cliniche, l’uomo, già affetto da diabete, cardiopatia ipertensiva e obesità grave, è stato trasferito prima presso la rianimazione di quella Zona territoriale, poi presso la Clinica di Anestesiologia e Rianimazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Nella giornata di ieri, permanendo le condizioni critiche, la Regione , in accordo con il ministero della Salute, ha contattato il Centro nazionale di riferimento per il trattamento delle forme molto severe di “sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS)” istituito presso la Rianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza, con il quale esistono accordi convenzionali per il trattamento di casi gravi di insufficienza respiratoria. Dopo valutazione clinica congiunta del caso, da parte dei medici delle due Rianimazioni, è stato deciso il trasferimento presso il Centro lombardo: questo permetterà, se necessario, anche il trattamento con ECMO (tecnica di supporto cardiopolmonare, N.d.R.), per l’ossigenazione extracorporea. Il trasferimento è avvenuto ieri sera, in ambulanza, con la presenza di una équipe rianimatoria dedicata, giunta appositamente, ad Ancona, dall’ospedale di Monza. Attualmente le condizioni del paziente sono stazionarie. Il dipartimento di Prevenzione della Zona territoriale 8 ha già attivato le procedure previste e sperimentate, nel 2009 durante la pandemia. I familiari e le persone più vicine sono sotto sorveglianza, ma non mostrano segni e sintomi di malattia. Il direttore del servizio Salute, Carmine Ruta, evidenzia che “il caso singolo registrato non comporta alcun rischio per la popolazione della regione Marche; infatti l’indagine epidemiologica indica che G.A. ha contratto il virus durante il suo soggiorno in India. Dall’ultimo bollettino epidemiologico, diramato il 28 luglio, il ministero della Salute, segnala che, pur rimanendo bassa l’attività del virus in Asia, la trasmissione del virus influenzale pandemico è più alta in alcune zone dell’India, in Cambogia e a Singapore”.
Ecco il comunicato stampa della Regione Marche:
Da ieri sera (4 agosto 2010) è ricoverato, presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza, G.A., di anni 54, residente in un comune della Zona territoriale 8 di Civitanova Marche, risultato affetto da virus A/H1N1, causa della pandemia 2009. Rientrato da un viaggio in India il 24 luglio, due giorni dopo è stato inviato al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova Marche dal proprio medico curante per febbre elevata e tosse. Per l’aggravarsi delle condizioni cliniche, l’uomo, già affetto da diabete, cardiopatia ipertensiva e obesità grave, è stato trasferito prima presso la rianimazione di quella Zona territoriale, poi presso la Clinica di Anestesiologia e Rianimazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Nella giornata di ieri, permanendo le condizioni critiche, la Regione , in accordo con il ministero della Salute, ha contattato il Centro nazionale di riferimento per il trattamento delle forme molto severe di “sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS)” istituito presso la Rianimazione dell’ospedale San Gerardo di Monza, con il quale esistono accordi convenzionali per il trattamento di casi gravi di insufficienza respiratoria. Dopo valutazione clinica congiunta del caso, da parte dei medici delle due Rianimazioni, è stato deciso il trasferimento presso il Centro lombardo: questo permetterà, se necessario, anche il trattamento con ECMO (tecnica di supporto cardiopolmonare, N.d.R.), per l’ossigenazione extracorporea. Il trasferimento è avvenuto ieri sera, in ambulanza, con la presenza di una équipe rianimatoria dedicata, giunta appositamente, ad Ancona, dall’ospedale di Monza. Attualmente le condizioni del paziente sono stazionarie. Il dipartimento di Prevenzione della Zona territoriale 8 ha già attivato le procedure previste e sperimentate, nel 2009 durante la pandemia. I familiari e le persone più vicine sono sotto sorveglianza, ma non mostrano segni e sintomi di malattia. Il direttore del servizio Salute, Carmine Ruta, evidenzia che “il caso singolo registrato non comporta alcun rischio per la popolazione della regione Marche; infatti l’indagine epidemiologica indica che G.A. ha contratto il virus durante il suo soggiorno in India. Dall’ultimo bollettino epidemiologico, diramato il 28 luglio, il ministero della Salute, segnala che, pur rimanendo bassa l’attività del virus in Asia, la trasmissione del virus influenzale pandemico è più alta in alcune zone dell’India, in Cambogia e a Singapore”.
lunedì 28 giugno 2010
Letteratura scientifica: The price of poor pandemic communication
Il titolo dell'articolo di Thomas Abraham, recentemente pubblicato sul BMJ, dice tutto.
Interessante la considerazione introduttiva: "Il principale fallimento è stato questo: invece di utilizzare i principi e i metodi della comunicazione del rischio per facilitare la comprensione dei rischi di una pandemia influenzale nell'opinione pubblica gli esperti e i responsabili delle politiche sanitarie hanno usato un'altra forma di comunicazione, l'advocacy, che è finalizzata non tanto a facilitare la comprensione ma a convincere la popolazione a fare determinate azioni".
Consiglio la lettura dell'articolo (in lingua inglese): interessante.
Abraham T. The price of poor pandemic communication. BMJ 2010;340:c2952.
Interessante la considerazione introduttiva: "Il principale fallimento è stato questo: invece di utilizzare i principi e i metodi della comunicazione del rischio per facilitare la comprensione dei rischi di una pandemia influenzale nell'opinione pubblica gli esperti e i responsabili delle politiche sanitarie hanno usato un'altra forma di comunicazione, l'advocacy, che è finalizzata non tanto a facilitare la comprensione ma a convincere la popolazione a fare determinate azioni".
Consiglio la lettura dell'articolo (in lingua inglese): interessante.
Abraham T. The price of poor pandemic communication. BMJ 2010;340:c2952.
venerdì 11 giugno 2010
11 giugno 2009 vs 11 giugno 2010
Nel corso dell'11 giugno, e da due anni consecutivi, il mondo vive un evento che accomuna tutti. L'anno scorso fu la dichiarazione della prima pandemia influenzale del nuovo millennio. Quest'anno si tratta dei Mondiali di calcio 2010 che si disputano in Sudafrica. Due cose così distanti tra loro... ma il giorno è il medesimo... io l'anno scorso ero preso dalle preoccupazioni, Quest'anno me ne sto spaparanzato sul divano!
Buon divertimento a tutti!
lunedì 17 maggio 2010
Effect Measure chiude!
Effect Measure chiude i battenti e il 16 maggio 2010 sarà ricordato come il giorno più triste per la blogosfera. Il web perde un riferimento essenziale. Tra i blog dedicati alle questioni di salute pubblica Effect Measure rappresentava un blog importante. Rispetto alla problematica "pandemia influenzale", alla quale Revere ha dedicato tantissimi post, EM è da considerarsi un blog essenziale. I numeri parlano chiaramente: 5 anni e mezzo di lavoro, 3 milioni di visite e 5,1 milioni di pagine visitate.
Le motivazioni alla base della chiusura sono espresse in modo semplice e molto chiaro:
Buon proseguimento Revere, grazie per il prezioso lavoro svolto.
Le motivazioni alla base della chiusura sono espresse in modo semplice e molto chiaro:
"It's been a grand ride but to all things there is a season. It's time toQuest'oggi non c'è più nessuno a Effect Measure e i vecchi padroni di casa hanno lasciato una nota appesa alla porta. Nella nota è segnalato l'indirizzo al quale i Reveres si ritroveranno occasionalmente in futuro: è l'indirizzo del blog The Pump Handle. Il riferimento, manco a dirlo, è all'epidemia londinese di colera del 1854 e al fondamentale apporto di John Snow, considerato il pioniere dell'epidemiologia.
simplify my life... Now my time is getting short and I want to turn my attention to my
research, the other polar star of my life."
Buon proseguimento Revere, grazie per il prezioso lavoro svolto.
sabato 24 aprile 2010
Un anno fa quest'oggi
Nelle prime ore del 24 aprile 2009 si è diffusa la notizia di numerosi casi di influenza suina in Messico e Usa. Ecco riproposte le notizie dell'anno scorso, quando col fiato sospeso ci domandavamo cosa stesse succedendo in America.
Influenza Suina in Messico e USA: pandemia?
Influenza Suina: il comunicato del Ministero
Influenza Suina: cronaca di una preoccupante giornata
A distanza di due mesi l'OMS avrebbe dichiarato la prima pandemia influenzale del XXI secolo.
Influenza Suina in Messico e USA: pandemia?
Influenza Suina: il comunicato del Ministero
Influenza Suina: cronaca di una preoccupante giornata
A distanza di due mesi l'OMS avrebbe dichiarato la prima pandemia influenzale del XXI secolo.
martedì 6 aprile 2010
Epìcrisi sulle modalità di contrasto della pandemia influenzale 2009
Per fare chiarezza sulle azioni nazionali e internazionali messe in atto per fronteggiare la pandemia influenzale da virus H1N1. Per capire il perché di tanto allarme, a quanto pare ingiustificato, Dialogo sui Farmaci (di proprietà dell’Azienda Ulss 20 e dell’Azienda Ospedaliera di Verona) organizza il 13 Aprile 2010 il convegno “Epìcrisi sulle modalità di contrasto della pandemia influenzale 2009”, in Sala Marani, all’Ospedale Civile Maggiore, via S. Camillo de Lellis, Verona, ore 9,00 – 16,30.
Interverranno Donato Greco (ISS), Silvio Garattini (Istituto “Mario Negri”), Roberto Satolli (Zadig), Pierluigi Lo Palco (Università di Bari e ECDC), Stefania Salmaso (ISS), Michele Gangemi (ACP).
Peccato non poter essere a Verona in quella data. Spero che gli organizzatori abbiano previsto una modalità per rendere pubblici gli interventi.
La notizia qui.
Interverranno Donato Greco (ISS), Silvio Garattini (Istituto “Mario Negri”), Roberto Satolli (Zadig), Pierluigi Lo Palco (Università di Bari e ECDC), Stefania Salmaso (ISS), Michele Gangemi (ACP).
Peccato non poter essere a Verona in quella data. Spero che gli organizzatori abbiano previsto una modalità per rendere pubblici gli interventi.
La notizia qui.
Rifiutate di sottoporvi a vaccino? Provvedimento disciplinare!
Due Militari dell’Esercito Italiano, facenti servizio in Toscana, sono stati sottoposti a procedimento disciplinare di rigore per essersi rifiutati di sottoporsi alla vaccinazione contro l’influenza da virus A/H1N1.
Leggi la notizia nel sito GrNet.it
Leggi la notizia nel sito GrNet.it
lunedì 29 marzo 2010
Un po' di chiarezza sulle dosi di vaccino "disprezzate"
Con l'Ordinanza n. 3798 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha definito alcune "Disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)".
Nell'Ordinanza si autorizzava il direttore generale della prevenzione sanitaria del Dipartimento prevenzione e comunicazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali... anche esercitando diritti di prelazione gia' acquisiti presso produttori farmaceutici per contrastare altri tipi di pandemie influenzali con produttori farmaceutici, ad acquisire in termini di somma urgenza la fornitura di dosi di vaccino, farmaci antivirali ed i dispositivi di protezione individuale necessari per assicurare la vaccinazione delle categorie sensibili e comunque di almeno il quaranta per cento della popolazione residente nel territorio nazionale.
Ora c'è una nuova Ordinanza, sempre firmata da Berlusconi, la n. 3860 del 17 marzo 2010 "Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)."
La nuova Ordinanza stabilisce che "l'autorizzazione all'acquisto di cui all'art. 1, comma 1, dell'Ordinanza n. 3798 e' rideterminata quantitativamente nella misura massima indicata nella nota dell'Istituto superiore della sanita' indicata in premessa."
E in premessa è riportato quanto indicato dall'ISS e cioè: «il quantitativo di vaccini pandemici ancora disponibili nel nostro Paese (circa 8 milioni di dosi) e' piu' che sufficiente a limitare gli effetti negativi di un'eventuale, ulteriore circolazione di A/H1N1 2009 almeno sino all'inizio della prossima stagione influenzale».
Dunque non si parli più di 24 milioni di dosi acquistate. Ne sono stati acquistati 8 milioni e questi ci bastano! Sono state somministrate circa 1 milione di dosi di vaccino e le dosi "sprecate", dunque sarebbero pari a sette milioni. Poi mi risulta che i vaccini siano già stati ritirati in buona parte dalle Regioni e sul destino delle dosi ritirate non c'è molta chiarezza. Un'ipotesi è che siano destinate a quei Paesi nei confronti dei quali l'Italia ha qualche dovere nell'erogare aiuti umanitari che, in questo caso, non si tradurrebbero in beni di prima necessità ma in dosi di vaccino pandemico (si tratta pur sempre di aiuti... no?!). Quello che è certo è che nelle Regioni è rimasta una quota di vaccini pari a circa il numero di quelle già somministrate. Questo milione di dosi mantenute sul territorio probabilmente non verranno mai utilizzate entro la data di scadenza dei lotti (che dovrebbe essere quella del 31 luglio 2010), ma un conto sono le 23 milioni di dosi sprecate dell'immaginario collettivo, altra cosa è il reale numero di dosi "sprecate" che, a questo punto, è molto più corretto stimare in numero compreso tra 1 e 7 milioni.
Poi ci sarebbe da dire qualcosa sul termine "dosi sprecate". Le dosi, nella realtà dei fatti, non sono state "sprecate"... sono state semmai "disprezzate", in primis da operatori sanitari disinformati che hanno insinuato il dubbio nella popolazione di per sè già particolarmente confusa. Se c'è stato spreco quello spreco non è imputabile a chi ha messo a disposizione una risorsa preventiva ma a chi su quella risorsa ha sputato, preferendo correre il rischio sanitario di essere infettati dal nuovo virus influenzale A/H1N1 2009.
Nell'Ordinanza si autorizzava il direttore generale della prevenzione sanitaria del Dipartimento prevenzione e comunicazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali... anche esercitando diritti di prelazione gia' acquisiti presso produttori farmaceutici per contrastare altri tipi di pandemie influenzali con produttori farmaceutici, ad acquisire in termini di somma urgenza la fornitura di dosi di vaccino, farmaci antivirali ed i dispositivi di protezione individuale necessari per assicurare la vaccinazione delle categorie sensibili e comunque di almeno il quaranta per cento della popolazione residente nel territorio nazionale.
Ora c'è una nuova Ordinanza, sempre firmata da Berlusconi, la n. 3860 del 17 marzo 2010 "Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)."
La nuova Ordinanza stabilisce che "l'autorizzazione all'acquisto di cui all'art. 1, comma 1, dell'Ordinanza n. 3798 e' rideterminata quantitativamente nella misura massima indicata nella nota dell'Istituto superiore della sanita' indicata in premessa."
E in premessa è riportato quanto indicato dall'ISS e cioè: «il quantitativo di vaccini pandemici ancora disponibili nel nostro Paese (circa 8 milioni di dosi) e' piu' che sufficiente a limitare gli effetti negativi di un'eventuale, ulteriore circolazione di A/H1N1 2009 almeno sino all'inizio della prossima stagione influenzale».
Dunque non si parli più di 24 milioni di dosi acquistate. Ne sono stati acquistati 8 milioni e questi ci bastano! Sono state somministrate circa 1 milione di dosi di vaccino e le dosi "sprecate", dunque sarebbero pari a sette milioni. Poi mi risulta che i vaccini siano già stati ritirati in buona parte dalle Regioni e sul destino delle dosi ritirate non c'è molta chiarezza. Un'ipotesi è che siano destinate a quei Paesi nei confronti dei quali l'Italia ha qualche dovere nell'erogare aiuti umanitari che, in questo caso, non si tradurrebbero in beni di prima necessità ma in dosi di vaccino pandemico (si tratta pur sempre di aiuti... no?!). Quello che è certo è che nelle Regioni è rimasta una quota di vaccini pari a circa il numero di quelle già somministrate. Questo milione di dosi mantenute sul territorio probabilmente non verranno mai utilizzate entro la data di scadenza dei lotti (che dovrebbe essere quella del 31 luglio 2010), ma un conto sono le 23 milioni di dosi sprecate dell'immaginario collettivo, altra cosa è il reale numero di dosi "sprecate" che, a questo punto, è molto più corretto stimare in numero compreso tra 1 e 7 milioni.
Poi ci sarebbe da dire qualcosa sul termine "dosi sprecate". Le dosi, nella realtà dei fatti, non sono state "sprecate"... sono state semmai "disprezzate", in primis da operatori sanitari disinformati che hanno insinuato il dubbio nella popolazione di per sè già particolarmente confusa. Se c'è stato spreco quello spreco non è imputabile a chi ha messo a disposizione una risorsa preventiva ma a chi su quella risorsa ha sputato, preferendo correre il rischio sanitario di essere infettati dal nuovo virus influenzale A/H1N1 2009.
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