giovedì 2 luglio 2009

Comunicare le strategie di risposta all’influenza A/H1N1: mitigazione e ritardo di diffusione

Su EpiCentro è stato tradotto l'interessante documento degli ECDC Mitigation and delaying (or "containment") strategies as the new influenza A(H1N1) virus comes into Europe.

Il documento promuove messaggi chiave con l’obiettivo di fornire alle autorità nazionali una visione generale, con evidenze e consigli per informare i decisori politici e per implementare strategie di risposta (mitigazione o rinvio), soprattutto quando le infezioni da virus A/H1N1 si diffonderanno nelle comunità dei Paesi Eu e See (Spazio economico europeo).

La traduzione del documento ECDC a cura di EpiCentro.

4 commenti:

Nic ha detto...

Ho da tempo un dubbio che mi piacerebbe commentaste.
L'idea -da profano- che ci si può fare della gestione della pandemia da parte delle istituzioni, in Italia come anche nel resto d'Europa -come minimo- è che non si voglia mettere in campo misure serie per bloccare o rallentare drasticamente la diffusione del virus. Il dubbio allora è questo:
si ritiene forse nelle alte sfere preferibile che il virus si diffonda in questi mesi estivi in Italia, pensando che per il momento risulta non terribilmente letale e quindi sia meglio prenderlo prima di possibili mutazioni, e che comunque si riesca a gestirlo meglio dal punto di vista sanitario piuttosto che nel prossimo inverno, quando si sovrapporrebbe all'influenza stagionale e inoltre il rischio di complicanze (sovrainfezioni batteriche, etc) è forse maggiore?
O addirittura, un freddo calcolo economico di rapporto costi-benefici suiggerisce che sia più conveniente affrontare l'esplosione di una epidemia piuttosto che aggravare la crisi economica con una riduzione degli scambi commerciali, una limitazione dei voli, una seria quarantena per i soggetti sospetti di contagio, etc...?
Ditemi la vostra, per favore. Grazie di tutto
Nic - Firenze
p.s.: ho lasciato un commento con un quesito anmche al post precedente

Daniel Fiacchini ha detto...

Nic, la tua idea ha sfiorato i miei pensieri più di una volta. La cosa certa è che non sono state prese misure drastiche per rallentare la diffusione del virus: questo è certo. Sul fatto che sia meglio ammalarsi per avere una certa protezione immunitaria di popolazione e perchè, conseguentemente, il virus circoli meno in futuro è una cosa che molti operatori hanno pensato ma che, ritengo, nessuno abbia il coraggio di ammettere pubblicamente. Io, personalmente, non accetto questa opzione, perchè ritengo inaccettabile anche una sola morte evitabile. Ma ci sono dei rispettabilissimi colleghi che la pensano diversamente e il dubbio rimane. Tuttavia voglio escludere a priori che sia stata una strategia cavalcata perchè, altrimenti, sarebbe stata una strategia celata. Mi piace pensare che la Sanità Pubblica internazionale si muova alla luce del sole e che comunichi le strategie alla popolazione per condividerle e farle accettare. Ci sono notizie di flu party negli Stati Uniti, dove degli adolescenti avrebbero organizzato feste promiscue con l'intento di beccarsi l'influenza... le autorità sanitarie hanno rigorosamente preso le distanze e, ovviamente, hanno sconsigliato queste pratiche assurde.
Per quanto riguarda la lassità con cui si è affrontata la pandemia in fase 4 e 5... anche qui hai ragione da vendere. Ma se vai a studiare questo documento...
http://ecdc.europa.eu/en/files/pdf/Health_topics/0906_TER_Public_Health_Measures_for_Influenza_Pandemics.pdf
... dovrai concordare con gli ECDC che la chiusura dei voli aerei ha un impatto economico enorme sia in termini di costi diretti che di costi indiretti e l'efficacia nel rallentamento della diffusione è incerto. Io non mi preoccupo di quello che è stato fatto per questa pandemia. Mi preoccupo per un eventuale pandemia da H5N1... in quel caso si deciderà di essere più aggressivi o si farà circolare liberamente un virus ben più letale dell'H1N1 2009?

Daniel Fiacchini ha detto...

Giuseppe, purtroppo questo blog lo leggono in pochi, di certo non quelli del Ministero.
Siamo sfortunati perchè in questo momento non ci sono persone giuste nei posti giusti. Che ci puoi fare? Ognuno nella sua posizione specifica può fare qualcosa. C'è chi può dare 100, chi può dare 50 e chi può dare 1. Chi pensa di poter dare 100 quando può realmente dare 1 è un illuso. Chi dovrebbe dare 100 e da 5 è un mediocre. Ognuno valuti la sua condizione con equilibrio. I posteri giudicheranno quello che è stato fatto e sarà fatto nei prossimi mesi. Io continuerò a fare la mia parte indipendentemente dagli altri. Di certo con il mio lavoro non posso far decidere le politiche vaccinali, ma farò di tutto perchè nelle marche quando il vaccino sarà disponibile sia somministrato nel più breve tempo possibile. E francamente non mi preoccupo dei posteri... perchè sto facendo il 200% di quello che posso fare, di più non posso.

Accessible Renovations Bristol ha detto...

Thoughtful blog, thanks for posting.